31/03/2012

è da molto che faccio professione di tenuta salda dei nervi per quella sorta di interesse superiore verso la mia regione, interesse per il quale mi è toccato sopportare cose indicibili proprio da persone che pur dovrebbero essere vicine per i temi e le urgenze che dovremmo favorire (i primi) e contrastare (le seconde)…cose, atteggiamenti, chiacchiere, dietrologie e soprattutto continui sabotaggi che ho sempre ritenuto offensive di ogni minima razionalità comune e che pur ho fatto finta di tollerare, ma prima o poi a qualcuno di questi “signori” toccherà una delle mie sfuriate…ed assicuro che per quanto rarissime, lasciano dei segni!!!…ora a marsico nuovo

miko somma

ricorderete la notizia del mammuth ritrovato a san chirico raparo…

segnalo la notizia che, se confermata (non mi fido più delle “scoperte lucane”) sarebbe una grande e bella notizia…

San Chirico Raparo: ritrovato un gigantesco Mammut

30/03/2012 15:41

BAS   Ieri, eccezionale ritrovamento di un gigantesco Mammut e di un elefante bianco, durante i lavori di scavo all’interno di una grotta nei pressi del Monte Raparo nel territorio di San Chirico Raparo….

bene, pare si tratti di un pesce d’aprile (qualcosa infatti mi spingeva a non fidarmi, ma non era certo la specie ittica in voga in questo giorno ad avermi fatto dubitare…)…

accade allora che…

Rosa e Pici: ma Basilicatanet controlla le notizie?

31/03/2012 15:27

I consiglieri regionali del Pdl sulla falsa notizia del ritrovamento archeologico a San Chirico Raparo: “verrebbe da dire che ormai la Basilicata vive di ‘bufale’, dalle notizie false ai rapporti taroccati di enti quali l’Arpab”

ACR “Apprendiamo da Basilicatanet (30 – 3, ore 15,41) di uno straordinario ritrovamento archeologico nei pressi del Comune di San Chirico Raparo, notizia balzata anche su social network e siti internet. Allo stesso tempo però leggiamo sulla stampa lucana che trattasi di una falsa notizia a firma di un assessore chiamato Aprile Pesce; del resto anche le informazioni mandate, con un pizzico di buonsenso, si comprendevano essere autentiche bufale. La vicenda pone alcuni interrogativi seri partendo da come sia possibile che il sito istituzionale della Regione Basilicata pubblichi una palese goliardata senza verificare minimamente la fonte, la veridicità e anche la firma di chi l’ha inviata. Un altro scivolone del sito istituzionale dopo aver dato pubblicità alle primarie di partito con manifesto e tanto di simbolo del Partito democratico. Allora qualcosa non va anche nei filtri della redazione di un servizio pubblico, che spesso cestina comunicati istituzionali veri e casca in un ‘pesce di aprile’ anche mal congeniato. Ne si trovi scusante per la goliardia od altro che non appartengono alla sfera delle istituzioni e della cosa pubblica”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali Gianni Rosa (vice coordinatore vicario regionale del Pdl) e Mariano Pici (coordinatore provinciale di Potenza del Pdl).

Per i due consiglieri del Pdl “verrebbe da dire che ormai la Basilicata vive di ‘bufale’, dalle notizie false ai rapporti taroccati di enti quali l’Arpab, verrebbe da affermare che invece del decoro istituzionale sta diventato sempre più una ‘masseria’ con la goliardia fuori luogo di persone che dovrebbero invece amministrare e non giocare. Una Basilicata che non avendo una progettualità, un disegno strategico si inventa cose inesistenti per fare spettacolo dall’elefante punico di Borneo agli sbarchi dei Greci a Senise. Una Basilicata che gioca su futilità e pesci d’aprile mentre il suo patrimonio archeologico e storico è abbandonato e nell’incuria oppure dimenticato come la vera scoperta della più grande balena del Pleistocene Inferiore ritrovata al mondo a detta del professor Walter Landini, paleontologo dell’Università di Pisa e responsabile del primo scavo; morta circa un milione di anni fa lungo la Fossa Bradanica, il corridoio di mare che all’epoca univa lo Ionio all’Adriatico”.

“A noi – aggiungono ancora Rosa e Pici – non viene da ridere né da scherzare su queste cose, non crediamo che il fantomatico mammut abbia giovato agli abitanti di San Chirico Raparo. Il pur eletto democraticamente sindaco Borneo invece di giocare con le istituzioni pensi alle sorti del suo bel paese che si sta spopolando, che è colpito purtroppo da disoccupazione e redditi bassi. Usi la sua ‘creatività’ invece di giocare con puerili scherzetti. Oppure pensa che con questa trovata abbia risolto i problemi della sua Comunità? Che abbia attirato l’attenzione sulle peculiarità del territorio amministrato così come leggiamo nella rettifica di Basilicatanet? Già ‘masseria’ fa rima con goliardia, il nuovo slogan del potere lucano; pensiamo che i lucani abbiamo poca voglia di scherzare e giocare con una crisi economica e sociale che li sta colpendo sempre di più e se questa è la classe dirigente purtroppo di veri pesci d’aprile e di fossili al potere ne avranno sempre in maggior quantitativo. Meditate lucani e riflettete perché chi gioca con le istituzioni e con la cosa pubblica non può fare del bene”.

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errata…

31/03/2012

l’altro giorno, nell’orgasmo di dover controllare decine di dati ogni giorno e non solo sul petrolio, ho erroneamente detto che per il permesso monte cavallo il termine di scadenza per la deliberazione per i comuni è il 1 aprile, mentre in realtà esso è il 16 per i comuni lucani (il 1 aprile vale per il permesso la petrosa), ma rimane fermo l’allarme sull’atteggiamento “bizzarro” di alcuni comuni e sulle succedaneità che potrebbero e probabilmente saranno attivate per deviare le discussioni di merito

miko somma

segnalo la notizia che, se confermata (non mi fido più delle “scoperte lucane”) sarebbe una grande e bella notizia…

San Chirico Raparo: ritrovato un gigantesco Mammut

30/03/2012 15:41

 BAS   Ieri, eccezionale ritrovamento di un gigantesco Mammut e di un elefante bianco, durante i lavori di scavo all’interno di una grotta nei pressi del Monte Raparo nel territorio di San Chirico Raparo. E’ quanto si legge in una nota del Comune. Gli studiosi dell’Università di Stoccarda, da tempo impegnati in un Progetto Internazionale, dichiarano: “Si tratta del più grande fossile ritrovato in Europa, con un’ ottimo stato di conservazione, anche se manca la solo coda, mentre la seconda specie animale l’elefante bianco si presenta integro”.

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adesione del prc al nostro piano rifiuti

vi posto il comunicato del prc basilicata in sostegno al nostro piano rifiuti…cosa della quale ringraziamo di cuore perchè sappiamo di condividere con loro quello spirito di collaborazione trasversale ai problemi della nostra regione che è ormai irrinunciabile se ha ancora un senso definirsi lucani…

P.R.C. Basilicata:pieno sostegno proposta piano rifiuti Comunità Lucana

A distanza di undici anni dall’ultimo piano in materia di smaltimento e gestione rifiuti,Rifondazione Comunista Basilicata si vede costretta ad annotare che,nella nostra regione,c’è stata chiara una tendenza a rimandare il problema o a proporre in merito soluzioni che,secondo le direttive europee,sarebbero da considerare solo in’ultima istanza,quale l’incenerimento,o completamente sorde all’indicazione di ridurre il “conferimento di rifiuti in discarica”.

In questo clima di trascuratezza pare ovvio che,non avendo un’adeguata divulgazione,anche l’approccio del lucano ad un’eventuale circolo virtuoso di diminuzione a monte dei rifiuti e di riciclo sia fin troppo impegnativo,là dove addirittura non impossibile.

Per questo,purtroppo,non sorprendono chi,da sempre,si colloca in una posizione d’attenzione,i risultati DESOLANTI della raccolta differenziata mai veramente decollata nella nostra regione,nè tutte le problematiche d’inquinamento legate a disattenzioni se non eventuali momenti di dolo.

In quest’ottica e nella ricerca di sintesi tra forze orientate nella ricerca di un benessere “diverso” da quello proposto da posizione vetero-industriali,il nostro partito appoggia e fa suo il piano di gestione rifiuti elaborato dai compagni di Comunità Lucana apprezzandone in pieno lo spirito pratico e sociale di partecipazione,nonchè lo studio tecnico e la fattibilità.

Nel condividere l’inizativa messa in campo da comunità lucana segnaliamo come urgente e non piu rimandabile lavorare ad una costituente dei beni comuni aperta a movimenti e singoli cittadini che ponga in essere anche la costruzione di un’ alternativa politica e sociale nella nostra regione ed individuiamo anche questo come possibile punto d’inizio.

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acque agitate…per nulla!!!

I candidati al cda di Acquedotto Lucano

 

30/03/2012 17:15

 

BAS Rosa Gentile, nata a Rotondella (Mt) nel 1963, è iscritta all’albo dei formatori della Regione Basilicata e insegna Informatica in alcuni corsi di formazione. Dal 1994 al 1995 ricopre la carica di vice presidente Confartigianato di Matera e dal ‘95 ad oggi di Presidente della stessa organizzazione. Nello stesso periodo è direttore tecnico di un Ente di Formazione. Dal 1997 al 1999 diventa componente del Consiglio d’Amministrazione dell’ente bilaterale Ebab di Basilicata, dell’Interfidi della Camera di Commercio di Matera e presidente di Cofidartigiani.
In rappresentanza della Regione Basilicata dal 1997 al 2000 è consigliere nazionale di Confartigianato e componente della commissione provinciale Inps di Matera.
Nel 2000 entra a far parte della Giunta nazionale “Donna Impresa”, diventandone presidente nel 2008.
Diversi gli incarichi in seno alla Camera di Commercio di Matera: da presidente provinciale e regionale del comitato per l’imprenditoria femminile a vice presidente dello stesso ente camerale, a componente del Direttivo e del Comitato di Presidenza di Unioncamere Basilicata.
Dal 2005 ad oggi è componente nazionale del Comitato di Parità del Ministero del Lavoro.
Dal 2010 a fine gennaio 2012 è stata assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata nella Giunta De Filippo.

Giovanni Mussuto: nato a Tolve (Pz) nel 1966, è laureato in Scienze Politiche. Ha ricoperto numerosi incarichi nel campo assicurativo ed è stato sempre impegnato attivamente nelle associazioni ambientaliste. È stato tra i promotori nazionali degli ”Ecologisti e reti civiche”, è stato segretario provinciale e regionale dei Verdi e attualmente fa parte del consiglio nazionale dei Verdi.
Componente del direttivo regionale dei giovani imprenditori, oggi è presidente dell’Agenzia per l’energia e l’ambiente della provincia di Potenza (Apea).

Giovanni Soave, nato a Roccanova (Pz) nel 1953, dal 1973 al 200 ha ricoperto diversi incarichi sindacali tra gli ultimi quello di componente della Presidenza Confesercenti Basilicata e membro del Consiglio Nazionale Confesercenti.
Dal 1980 al 1985 è stato membro del Comitato Gestione USL n. 3 della Regione Basilicata, dal 1980 al 1985 consigliere comunale Roccanova e consigliere alla Comunità Montana Medio-Agri di Sant’Arcangelo, dal 1985 al 1995 è stato assessore alle attività produttive, sport e lavoro nel Comune di Roccanova, dal 2004 al 2009 consigliere comunale di Roccanova e consigliere della Comunità Montana Medio-Agri di Sant’Arcangelo.
Attualmente è segretario regionale del P.d.C.I. Basilicata e membro della Direzione Nazionale.

Vincenzo Amoia, nato ad Accettura (Mt) nel 1954, è laureato in Medicina e Chirurgia ed è responsabile U. O. del Distretto Sanitario di Pisticci (Asm di Matera).
È stato assessore e sindaco del Comune di Accettura, vice-presidente della Comunità Montana Collina Materana, consigliere di amministrazione di Metapontum Agrobios, dirigente di Forza Italia e del Popolo della Libertà.

Gaetano Rizzitelli, nato ad Avigliano (Pz) nel 1953, è un ingegnere. Ha progettato importanti opere per diversi Comuni ed Enti pubblici, nonché per la Comunità Montana Alto Basento, il Consorzio di Bonifica Alta Val D’Agri, per la Cassa per il Mezzogiorno e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Da metà anni Settanta agli inizi degli anni Ottanta è stato docente di “Topografia e Costruzioni” presso l’Istituto tecnico per geometri di Potenza e dal 1978 al 1983 è stato assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica del Comune di Avigliano.

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chi vincerà la sfida…ma tutti!!!…acque agitate dunque ad acquedotto lucano?…ma per nulla…men che meno per l’ex assessore rosa gentile che pur doveva essere ricompensata per l’esclusione dalla giunta regionale nel riassetto intestinale della stessa che pure hanno chiamato verifica!!!…e per gli altri candidati le capacità e competenze si sprecano

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30/03/2012

mi manda in bestia l’ipocrisia dei comuni che fanno scadere i termini per il parere sui permessi per idrocarburi e concedono così il silenzio-assenso che la regione trasforma in un bel si che finora non è “mai” mancato (come feci ammettere pubblicamente ad un alto funzionario della regione durante la copam)…permesso monte cavallo, sindaci e consigli di tramutola, marsico nuovo, brienza (paterno dice no con una bella delibera), i termini per la risposta scadono il 1 aprile…assumetevi la responsabilità delle vostre decisioni

miko somma

30/03/2012

non può esistere nessuna tecnica economica o di bilancio che stravolga un equilibrio sociale che è ancor prima un collante democratico duramente conquistato…i professori mettano ordine nelle assurdità della spesa pubblica, razionalizzando e tagliando sprechi sedimentati per favorire piccole caste, piuttosto che condurre alla disperazione un popolo attraverso manovre inique ed assiomi ideologici…altrimenti vadano a casa!!!

miko somma

30/03/2012 (pubblicato su fb il giorno precedente) 

Antonio Exidor Dipersia

A Verona un uomo si è dato fuoco dopo 4 mesi senza stipendio. Scusaci, Professore, se non abbiamo le palle per sopportare la tua mirabile opera di risanamento, se non capiamo la tua geniale manovra di sostegno alle banche, se siamo ancora convinti che l’Euro è il primo genocidio finanziario della storia, se siamo complottisti e pensiamo che è in corso un trattamento per l’Italia che è lo stesso f…atto in altri sud del mondo, se siamo ancora convinti che sei un baro quando parli di Europa come progresso buono e di diritti dei lavoratori come progresso cattivo da cancellare, scusaci se siamo certi che la maggioranza di coloro che ti sostengono non ti rinnegheranno mai solo per questione di orgoglio o di convenienza, scusaci se disturbiamo il tuo compito di redentore dandoti del boia bonario con lo sguardo da amorevole parroco di anime perse. Continua pure, in fondo l’ascesa del nazismo viene studiata solo a fine anno, verso maggio, quando gli studenti sono ormai con la testa alle vacanze, mentre tu sei istruttivo e illuminante ora, nel far capire – nella pratica – com’è possibile che una maggioranza di individui che si sentono al sicuro possano passar sopra alle tragedie altrui. Ma soprattutto, scusaci se sia tu che coloro che ti sostengono, e ti permettono così di sbandierare ai quattro venti che sei osannato dal tuo popolo, non verrete perdonati. Dopo di te ci sarai tu o Berlusconi o comunque un “chi per lui”, come anche tu sei un “chi per lui”, un facente funzione, un supplente che fa recuperare agli scolari le lacune del prof di ruolo in materia di moral suasion, di persuasione al conflitto sociale, di inoculazione del “tutti contro tutti”, unico vaccino contro il buonsenso.

riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato del comitato diritto alla salute di lavello….

Aspettando, inquinando.

Nessuna reazione alla notizia della richiesta di rinvio a giudizio per 36 imputati nell’inchiesta riguardante l’ARPAB, Fenice e la discarica di Pallareta a Potenza.

 

 

Anche la stampa non ha dato particolare rilievo alla notizia che, aldilà delle responsabilità penali
che verranno acclarate, dimostra che non sono questioni di semplice “allarmismo” come spesso vengono liquidate da vari esponenti delle nostre pubbliche amministrazioni e dei loro enti funzionali.

 

 

La Procura della Repubblica di Potenza conferma la sua convinzione che fatti molto gravi sono accaduti come da tempo sosteniamo insieme a diverse altre associazioni.

 

Tutto è fermo in una situazione di stallo in attesa di un segnale delle istituzioni preposte al nostro governo ed alla nostra tutela:

 

  • in attesa che si pronunci la Commissione bicamerale venuta in visita a Fenice;

 

  • in attesa che la Commissione regionale presieduta da Pagliuca ci spieghi ciò che è successo in questi anni in Regione;

 

  • in attesa dei dati di monitoraggio pozzi di marzo e della probabile consueta nota immotivatamente tranquillizzante dell’Arpab;

 

  • in attesa che qualcuno si decida ad avviare una indagine biologica ed epidemiologica;

 

  • in attesa che l’Assessore Martorano si decida a fornirci i dati statistici richiesti circa un anno fa;

 

  • in attesa che venga definita l’estensione dell’area di contaminazione delle acque di falda;

 

  • in attesa che qualcuno ci dica qual è la situazione dell’ambiente (terreni e vegetazione) al di fuori del perimetro dell’inceneritore.

L’unico che non sta fermo è l’inceneritore che continua a bruciare.

Brucia ormai anche il “tal quale” di Potenza, Melfi e Lavello, nonostante il perdurare di valori fuori norma di sostanze cancerogene e metalli pesanti in falda acquifera, nonostante la totale assenza di dati in un serio contraddittorio sulle diossine e delle altre emissioni nocive in atmosfera.

 

Se l’unica sede istituzionale di tutela dell’interesse pubblico resta un’aula di tribunale, il Comitato sarà lì, costituendosi parte civile e sfidando gli amministratori delle comunità interessate, se ancora hanno un barlume di dignità, a fare lo stesso.

 

comitato diritto alla salute – lavello

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Un nuovo piano dei rifiuti per la Basilicata c’è

Comunità Lucana ha da tempo elaborato una proposta di piano dei rifiuti, recentemente presentata alle associazioni ambientaliste, ai Consiglieri Regionali e ai cittadini di Potenza, nella convinzione che essa possa costituire una buona base per l’elaborazione del nuovo piano dei rifiuti regionale. E’ di questi giorni la notizia che la proposta  verrà discussa in Consiglio.

Nell’ottica di recuperare tempo prezioso l’adozione integrale di questo piano consentirebbe di mettere a punto in tempi brevi un’ organizzazione efficiente e razionale a livello regionale e di risolvere in modo definitivo le crisi periodiche dei rifiuti nel nostro territorio.

La legge regionale del 2001 che disciplinava la materia è entrata in evidente contrasto con le direttive comunitarie che in questi anni hanno messo fuori legge le discariche e permettono l’incenerimento solo come soluzione in ultima analisi.

E’ forte il rischio tuttavia che un nuovo piano dei rifiuti ricalchi la falsa riga del precedente e che in questa regione si deliberi di destinare una percentuale ancora considerevole di rifiuti all’incenerimento, con la motivazione dell’opportunità del recupero energetico o della difficoltà di smaltimento delle frazioni più problematiche.

La proposta di Comunità Lucana ha il pregio di mettere in campo un’idea praticabile di piano di raccolta differenziata spinta che mira a raggiungere percentuali elevate di recupero della materia. Un percorso quasi obbligato, considerato il quadro normativo sui rifiuti comunitario e nazionale, tanto che  solo una cattiva volontà politica e una scarsa coscienza ambientale degli addetti del settore potrebbero riproporre come privilegiata la soluzione dell’inceneritore. In questi dieci anni, non assicurando il funzionamento di un ciclo su base regionale, la programmazione ha obbligato i comuni a rendersi protagonisti di un valoroso tentativo di raggiungere l’ autonomia sul fronte dello smaltimento, tentativo però inefficace al fine di ridurre la quota di rifiuti destinata all’inceneritore e di recuperare profitti e vantaggi dal punto di vista economico. Oggi appare evidente che la buona volontà dei cittadini e dei singoli comuni manifestata nei confronti della raccolta differenziata non è sufficiente a mettere in moto un meccanismo di gestione completo ed efficiente. Il piano di Comunità Lucana mira a dotare il sistema di una regia unica sganciata da interessi economici privati e a trasformare il ciclo dei rifiuti in un’ opportunità con positivi risvolti economici e occupazionali per la regione .

Si procede ad illustrare il piano nelle sue linee fondamentali, rimandando per i dettagli e approfondimenti al testo integrale scaricabile da questo sito.

Situazione attuale

Meno del 20% di raccolta differenziata in tutta la regione nonostante l’obbligo di raggiungere il 60% entro il 2011.

Alti costi della RD in Basilicata.

La raccolta differenziata costa in Basilicata di più che altrove, per evidente incapacità di organizzare un sistema integrato a livello regionale o provinciale. La mancanza di concertazione e di organizzazione del sistema ad un livello intercomunale incide sui costi.

Impianti di compostaggio, questi sconosciuti.

La mancanza di infrastrutture come gli impianti di compostaggio, la cui costruzione risulta in Basilicata, per motivi che ignoriamo, particolarmente complessa, impedisce la raccolta differenziata spinta che è l’unica strada percorribile per evitare l’incenerimento.

Concezioni e conoscenze superate alla base dei piani dei rifiuti regionale e provinciale esistenti : l’ idea di fondo che ha ispirato il legislatore è la bontà degli inceneritori come salvatori dell’ambiente e alternative sostenibili alla discarica.

Lo schema del sistema integrato secondo l’attuale pianificazione regionale

è infatti imperniato in ordine di importanza su:

• termodistruzione con recupero energetico per frazioni secche vagliate

• stabilizzazione aerobica per le frazioni umide vagliate ( in discarica)

• compostaggio delle frazioni organiche biodegradabili raccolte separatamente (nullo)

• selezione e mobilizzazione delle frazioni secche raccolte separatamente

• raccolta e invio a circuiti dedicati di frazioni urbane pericolose

Recupero della materia affidato a privati e a consorzi, con conseguente scarsa valorizzazione della materia.

Costi molto alti per i cittadini e TARSU intesa come tassa, cioè contribuzione obbligatoria per l’esistenza del servizio.

I costi di gestione totali superano i 63.000.000 di euro l’anno, cifra considerevole cui contribuiscono notevolmente i costi attuali di conferimento in discarica, stimabili in circa 170 euro /tonn, suscettibili di ulteriore aumento; e i costi attuali di trasporto che corrispondono ad una media di circa 50 euro/ tonn, e che tendono ad aumentare con l’aumento dei km che separano il luogo di raccolta e quello di conferimento, tragitto diventato sempre più lungo man mano che le discariche sono diventate sature.

Il piano elaborato da Miko Somma e il gruppo di lavoro di Comunità Lucana

I principi ispiratori :

1) Una gestione interamente pubblica del ciclo dei rifiuti.

2) Un’ opportunità di risparmio energetico come motivazione forte.

(Perché a conti fatti il riciclo dei rifiuti fa risparmiare più energia di quella prodotta dal loro incenerimento.)

3)I rifiuti zero come presa in cura di ambiente, salute ed economia sostenibile nella condivisione di un progetto a larga scala che coinvolga i cittadini, le istituzioni, gli attori sociali

ed economici.

Un obiettivo: quello di recuperare, riciclare e ri-avviare a nuovo processo produttivo il

100% delle materie seconde da rifiuti prodotti sul territorio regionale, in un ciclo

interamente pubblico.

Uno strumento: quello di una raccolta differenziata regionale al 75-80% in due anni

ed in tendenza al 100%, con riduzione a monte del volume dei rifiuti.

Una metodologia: quella della raccolta porta a porta spinta.

Un’ esclusione : quella dei processi di incenerimento/ termovalorizzazione

Un’opportunità: quella del ritorno occupazionale derivante dai risparmi di gestione

e dai ricavi della vendita e/o riutilizzo delle materie recuperate.

Istituzione della TARSU a tariffa puntuale su sistemi di sanzioni e premi, sulla quantità e la qualità di rifiuto conferito e insistente per la maggior parte sulla quota di rifiuto indifferenziato.

Opportunità occupazionali :

Numero di addetti aggiuntivi nell’intera regione valutabile nell’ordine di 500 unità lavorative nell’interezza del ciclo (RD, selezione, fasi di trattamento, smaltimenti). Tale cifra comprende 150 persone occupate nell’impiantistica, 100 nei trasporti e logistica, 50 nei servizi organizzativi e di assistenza ai cittadini, 200 nella RD domiciliare.

Organizzazione del ciclo

Divisione del territorio regionale in quattro grandi aree.

Istituzione di un Consorzio Obbligatorio per i Rifiuti, regia del sistema, svincolato dalla politica.

Costruzione di filiera completa con impiantistica leggera e piattaforme di stoccaggio temporaneo.

Riduzione a monte, differenziazione domestica e raccolta puntuale di:

1) Materiale riciclabile (carta, plastica, vetro ecc). Da inviare alla piattaforma temporanea di stoccaggio che ogni comune attrezza in proprio e dimensionata per numero di abitanti. Sito nel quale il differenziato stazionerebbe per breve tempo nell’attesa dell’avvio al trattamento.

Vendita del selezionato a consorzi ed aziende private come materia prime-seconde, il cui ricavato viene immesso nel ciclo di gestione.

2)Umido. Da avviare all’impianto di compostaggio -secondo modalità più dettagliatamente descritte nel testo integrale del piano – incoraggiando dove sia possibile la produzione domestica , o a trattamento combinato di compostaggio e digestione anaerobica in sinergia. Vendita di compost al sistema agricolo.

3)Indifferenziato. E’ la frazione che il piano mira a ridurre drasticamente sotto il 16%. Se ne ricava un sottovaglio da conferire al compostaggio e una frazione secca da destinare a impianti alternativi all’inceneritore.

Comunità Lucana

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Com. stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil verso il partito della Comunità Lucana

questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

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Un grosso ratto ed il profitto dei pochi

  

La lunga, già rinviata per mancanza di numero legale, discussione di mercoledì in Consiglio Regionale ha partorito stavolta non il consueto topolino, ma un grosso ratto portatore di un’infezione, il voto quasi unanime ad una mozione che, seppur nella apparente innocuità regolamentare, indirizza e impegna il futuro di una regione verso l’impegno totalizzante al servaggio energetico.

  

Sia la lunga relazione del presidente, consegnata poco prima dei lavori e comunque tardi per esami approfonditi da parte dell’aula (cosa che ci fa presupporre che se non fosse stato per la mancanza del numero legale alla precedente sessione, si sarebbe discusso forse su un intervento “a braccio” dello stesso), che la gran mole di interventi ridondanti che a questa sono seguiti, e non ultimo il voto su una mozione diversa dalle quattro in ingresso ed accorpata frettolosamente dai capigruppo, suona persino a orecchie “profane” come un “te deum” prima del requiem.

  

Impegnare la Giunta a ricercare con il Governo prassi di individuazione dei criteri per l’attribuzione del rateo di maggior gettito fiscale derivante dalla estrazioni in presenza di una chiara attribuzione ex lege nel dettato dell’articolo 16 del decreto liberalizzazioni come del tutto riservata, per atto regolamentare, al Ministro dello Sviluppo Economico, pare forse ingenuo e frutto di un pasticcio, ma in realtà trattasi di una vera e propria delega in bianco al presidente della Giunta, che si conferma così uomo scaltro, alla definizione con il ministro di ben altro dal tema trattato.

  

Se infatti amministrativamente maggior gettito significa nuovo gettito rispetto all’attuale, i benefici di un ritorno alla nostra regione della fiscalità nazionale sul petrolio estratto in Basilicata sarebbero limitati ai 20-25.000 barili/giorno che il memorandum consente in aumento sia sui 104.000 della Val d’Agri che sui 52.000 di Tempa Rossa, sinceramente troppo poco perché si sia dato corpo a un articolo specifico sulle ricerche petrolifere in un decreto vantato come salvifico per il paese intero.

  

C’è dell’altro quindi e tutto si palesa molto chiaramente nel dettato dello stesso articolo 16 che recita di maggiori gettiti in ordine allo stimolo di nuove ricerche di idrocarburi, tanto da lasciar presupporre che ogni beneficio economico sostanziale derivante proprio dalla fiscalità statale imposta alle compagnie, sarà legato a lasciapassare alle trivelle sul resto della regione, in una potestà che, si finge di ignorare, altri decreti in giacenza al parlamento sposteranno in sede ministeriale nella mancanza di intese con le regioni (decreto competitività artt. 57-61), se non si opporranno subito atti concreti di diniego ai tanti e troppi permessi ed istanze di ricerca e sfruttamento degli idrocarburi insistenti sul territorio regionale.

  

Nello specifico se non si accenna nella mozione neppure a vincoli generici che la Regione Basilicata pone in presenza di evidenze ambientali, economico-vocazionale e persino di tutela sanitaria, tranne il generico e risibile richiamo-mantra di carattere ecologico e precauzionale – chi mai si dichiara contro ambiente o salute? – rivendicando così potestà amministrativa, di programmazione e superiore tutela dei propri cittadini, ma sembra si supplichi piuttosto clemenza al padrone che ha libertà di disporre, si è in presenza di un elaborato che accetta supinamente la volontà del Governo, qualunque essa sia, in cambio di prebende che si accetteranno qualunque essa siano, infrastrutture, fiscalità di vantaggio, comparti produttivi, persino una non meglio precisata “specialità” della nostra regione che non è dato comprendere quale possa esserci riconosciuta dalla U.E. o dallo stesso Stato, per un’idea di sviluppo regionale tanto decotta nelle formule della globalizzazione, a tratti affacciatasi in aula a ridicola litania condita di anglicismi imbarazzanti, quanto improponibile nei fatti o non commensurabile alle possibili e per molti versi già visibili conseguenze di implosione di una società e un territorio fragili e meravigliosi.

  

E’ infatti il tema economico che preme a tutti, non certo la definizione di un danno di cui a tratti in aula si affaccia il fumus per scomparire subito dopo nell’ipocrisia di definirlo indefinibile, tra velate accuse di allarmismo a chi denuncia gli effetti di una gestione sconsiderata degli organismi di controllo che sino a questo momento nulla di ufficiale hanno dato modo di accertare tranne il “tutt’apposto” consueto, e le promesse di ancor più generici interventi che “si faranno”, leggi riforma ARPAB. In altri termini se è il “punto zero” che non esiste, ricominciamo quindi da zero come se nulla fosse mai accaduto, purché ci diano qualche chilometro d’asfalto e promesse di lavoro per il mercatino locale dei consensi.

  

Signori, occorreva fermarsi e riflettere insieme ad una società intera di cui e da cui si è delegati e non padroni, non accelerare per un senso di responsabilità che suona male invocato a senso unico. Non lo Stato-casa comune degli italiani ha interesse ad estrarre petrolio in Basilicata, ma interessi trasversali ad alcuni salottini buoni in cui si incrociano politici ciechi, finanzieri avidi e professori freddi, e spiace pensare che alla nostra classe dirigente sia rimasta così poca capacità di pensare ad altri futuri per questa terra, a cominciare non da ciò che abbiamo sottoterra e fa gola al profitto dei pochi, ma sulla nostra terra ed è speranza concreta per l’unica vera risorsa di questa regione, i tanti.

  

Per quanto ci riguarda noi continueremo ad affermare che un’altra Lucania è possibile, perché un’altra Lucania è necessaria e questa voce la faremo crescere fino a diventare voce delle sedi decisionali.

  

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

  

Petrolio, domani conferenza stampa di Romaniello

29/03/2012 15:36I

l capogruppo di Sel illustrerà la sua posizione sul tema dopo la riunione del Consiglio regionale

ACR   Domani, venerdì 30 marzo, alle ore 11.00, presso la sala 3, al piano terra della sede del Consiglio regionale della Basilicata (Via Verrastro, 6 – Potenza), il capogruppo di Sinistra, Ecologia, Libertà in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, illustrerà la sua posizione sul tema. “petrolio, ambiente e qualità dello sviluppo: art. 16 del Decreto liberalizzazioni, più vincoli che opportunità.

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tranquilli, non sono diventato di sel, ma posto volentieri il lancio di comunicazione della conferenza stampa dell’unico consigliere che ha votato no ( ed ha fatto bene per quanto mi riguarda) alla mozione unica uscita ieri dal consiglio regionale

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