la mozione petrolifera

Estrazioni petrolifere, il Consiglio approva un odg

 

28/03/2012 22:24

 

A maggioranza l’Assemblea ha licenziato un documento che fa leva su salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini, maggiori entrate fiscali derivanti dall’estrazione e nuove azioni di sviluppo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione

 

ACR   Seduta consiliare, quella di oggi, dedicata interamente alle estrazioni petrolifere. Questione dibattuta non solo dal punto di vista dell’impatto ambientale; l’Assemblea, infatti, ha affrontato le dinamiche collegate allo sviluppo economico e al rapporto Regione Governo, alla luce dell’art.16 del decreto liberalizzazioni.

In apertura dei lavori la relazione del presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, subito dopo gli interventi di Robortella, Straziuso, Santochirico e Braia (Pd), Mattia, Rosa, Pici, Venezia, Napoli e Pagliuca (Pdl), Mazzeo, Autilio e Benedetto (Idv), Vita (Psi), Romaniello (Sel), Singetta (Api), Scaglione (Pu), Navazio (Ial), Falotico (Plb) e Mollica (Mpa).

Al termine della discussione il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con il solo voto contrario di Romaniello (Sel) un ordine del giorno sottoscritto da Luca Braia (Pd), Nicola Pagliuca (Pdl), Alessandro Singetta (Api), Luigi Scaglione (Pu), Vito Gaudiano (Gruppo Misto), Roberto Falotico (Plb), Navazio (Ial) e Mollica (Mpa).

Con il documento l’Assemblea impegna il presidente della Giunta regionale a farsi parte attiva e protagonista del processo di decisione proseguendo, in maniera congiunta e unitaria rispetto all’attuale quadro politico ed istituzionale, l’azione sinergica messa in campo a partire dal 25 gennaio 2011, data di costituzione del tavolo tecnico che ha portato alla firma del Memorandum ed all’approvazione dell’art. 16 inserito nel decreto liberalizzazioni; ad attuare ogni azione programmata, salvaguardando la salute dei cittadini, tutelando ed incentivando tutte le attività antropiche, a partire da quelle agricole, zootecniche e turistiche, radicate su di un territorio che ha una grandissima vocazione ambientale con particolare riferimento all’area della Val d’Agri che attualmente risulta essere quella più interessata dalle estrazioni di idrocarburi”.

Al fine di dare piena attuazione, secondo le prerogative previste dall’art. 16, di quanto previsto nel Memorandum d’intesa sul Petrolio, si chiede “una quota considerevole delle maggiori entrate fiscali legate alle estrazioni petrolifere, derivanti dalla produzione e dai pozzi già autorizzati”.

Con l’ordine del giorno, inoltre, si manifesta l’impegno “ad approvare in Consiglio regionale, l’iter di programmazione e legislativo previsto dall’art 16, il dettaglio degli investimenti da programmare per il consolidamento delle infrastrutture a partire da quanto previsto dal Cipe che ha individuato 15 opere di maggiore rilevanza (in parte già finanziate con la delibera del 3 Agosto 2011), per il rilancio produttivo ed occupazionale della Basilicata anche attraverso la ricerca di una possibile fiscalità di vantaggio, per la messa in sicurezza dell’ambiente. Ciò, partendo dalle criticità registrate sino ad oggi nella fase estrattiva e distributiva del territorio e della salute dei cittadini attraverso un programma di investimenti pluriennale che si articoli nei settori produttivi più promettenti dell’economia regionale capace di determinare un avanzamento nei termini di crescita e di sviluppo sia dell’area più interessata dalle estrazioni della Val D’Agri che e dell’intero territorio regionale”. Gli altri due impegni riguardano il finanziamento di nuove azioni di sviluppo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione (azioni che sono anch’esse in fase di individuazione nel comitato tecnico istituito presso il Mise così come previsto dal Memorandum) e la programmazione di interventi da adottare tenendo conto e garantendo una equilibrata distribuzione delle risorse tra tutti i comuni al fine di garantire la crescita complessiva della Basilicata”.

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bene, anzi male, malissimo…malissimo perchè dietro l’apparente inutilità di una mozione (che è pur sempre un atto di indirizzo che impegna in una certa direzione) si nasconde l’approvazione di una formuletta inventata a tavolino per “fottere” (mi si passi il termine) ancora una volta i lucani…

si è approvato un percorso che parte da un principio, quello dell’accettazione dei principi contenuti all’art. 16 del decreto liberalizzazioni che nel mentre parla di “risarcimenti” a carico della fiscalità generale per la nostra regione, ne posta l’efficacia sulla pericolosa formula del primo capoverso dello stesso articolo anche nelle leggere correzioni che si sono fatte on parlamento e che almeno hanno evitato una pericolosa sbandata esclusiva verso le attività ministeriale in materia” Al fine di favorire nuovi investimenti di ricerca e sviluppo delle risorse energetiche nazionali strategiche di idrocarburi…” 

…e secondo la logica nuove investimenti di ricerca e sviluppo, significa che le maggiori entrate (formula che, nel prosieguo dell’articolo significa senza dubbio alcuno nuove entrate rispetto alle precedenti e nella competenza del ministero che deve individuarle e destinarne una parte ancora non determinata) deriveranno da nuove perforazioni e non da quelle esistenti che semmai saranno ricompensate solo per la parte eccedente i contratti e le intese in essere (nel caso della val d’agri quindi apparentemente solo per i 20-25.ooo barili/giorno previsti in aumento)…

insomma si è di fatto dato un via libera ad un percorso nel quale non sappiamo affatto cosa ci verrà concesso, ma sappiamo però cosa ci verrà ed in parte ci viene già chiesto…”aprire il territorio ancor di più alla penetrazione delle compagnie sul territorio in nome di quel cluster (in ambito scientifico, con il termine cluster si intende un gruppo di unità simili o vicine tra loro, dal punto di vista della posizione o della composizione) che sappiamo già essere la pressochè totale destinazione della regione a divenire una piattaforma estrattiva e logistica in nome di un assai malinteso senso dello stato che non si addice davvero alla situazione e che, anche ammesso possa essere evocato, non può passare sopra il destino di una regione e dei suoi abitanti…

certo il mantra della salvaguardia ambientale di cui tutti si fregiano con una banalità disarmante suona bene come incipit rassicurante ad ogni altra considerazione che per quanto ho avuto modo di vedere (sono stato presente dall’inizio alla fine del consiglio regionale, votazione compresa) mi pare molto più concentrata sui fattori economici, ma anche a volerla prendere per buona, essa si scontra con la contestualità di controlli e paramentri carenti quando non del tutto assenti o fuorviati nella stessa catena di comando e funzionamento degli organi che pure istituzionalmente dovrebbero tutelare che dall’enunciazione di un principio si passi poi alla sua concreta applicazione nel nome della reale salvaguardia basata sempre e comunque sul principio di precauzione…

ed è appunto questa la maggior priorità…stabilire subito come possano gli enti istituzionali di garanzia (quindi arpab in primo luogo ma non solo) funzionare davvero, stante ammettere un po’ meno genericamente di quanto non si faccia (trovo offensivo dell’intelligenza e della dignità il termine scoperture usato dal presidente a riguardo di talune problematiche) che la prima non ha mai funzionato davvero e che, come pur palesato da qualcuno degli intervenuti, noi un “punto zero” non lo abbiamo, quindi in ogni caso questo punto zero parte da oggi, pregiudicando in buona parte ogni operazione di buona fede che già dal passato doveva partire…

e neppure a parlare di considerazioni (pur fatte osservare da qualcuno) sul rischio che in assenza di detrminazioni chiare, è a rischio petrolio la maggior parte del territotrio regionale…

ma non mi preoccupa tanto quella discussione a tratti delirante in alcuni interventi (penso a straziuso, pd, od a napoli, pdl, ma potrei citarne molti altri) e forse neppure il voto alla mozione in se stessa, quanto l’idea che il destino della regione si sia deciso altrove, in qualche salotto buono dell’economia che ha deciso che dalla basilicata si deve spremere tutto quanto è possibile spremere…

salottini che non sono certo quelli lucani (seppur qualcuno crede di essere stato lui a “indirizzare” verso questo “miracolo” del memorandum e non piuttosto eterodiretto in tal direzione), ma viste le poste economico-strategiche in campo, sono senz’altro quelle “riunioni di benpensanti” fatte di politicanti a servizio di banchieri d’affari e petrolieri di cui questo governo nazionale è figlio diretto, ma che ogni governo (di csx e cdx indifferentemente) finora hanno impregnato delle loro capacità di fare lobby basandosi su una idea dell’economia ormai decotta, ma tuttora viva e vegeta, che si basa sulla spremitura del limone per il mantenimento di indici e teoremi economici privi di ogni fondamento ancorchè affermati come ineludibili…

ma avrò modo di tornare prestissimo sull’argomento…con un comunicato stampa su questa umiliante mozione petrolifera!!! 

 

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i rinvii a giudizio per arpab-fenice

LO SCANDALO ARPAB – FENICE-PALLARETA – Chiesti 36 rinvii a giudizio per Sigillito & co

(da il Quotidiano del 28/03/2012).

POTENZA – Dovranno comparire davanti al gup di Potenza ai primi di ottobre i 36 imputati per lo scandalo Arpab-Fenice.

Con la richiesta di rinvio a giudizio depositata nei giorni scorsi dal pm Salvatore Colella, che ha condotto le indagini durate due anni con i militari del Reparto operativo e del Noe dei carabinieri, ha preso il via il processo che dovrà accertare le reali responsabilità per quanto è accaduto negli scorsi anni tra la zona industriale di San Nicola di Melfi, gli uffici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e in maniera un po’più marginale quelli del Comunedi Potenza, coinvolto per alcune irregolarità nella gestione della discarica di Pallareta.

L’accusa più grave resta il disastro colposo per la contaminazione della falda acquifera sotto il termovalorizzatore Fenice,un evento di portata devastante dalle conseguenze difficili da calcolare, che sarebbe stato occultato dai funzionari dell’Arpab e i manager di Fenice che si sono avvicendati dal 2001 al 2010. Di qui le accuse anche di falso e omissione di atti d’ufficio arrivate fino agli uffici del dipartimento Ambiente della Regione.

Poi c’è un’ipotesi di truffa perchè in tutti questi anni il termovalorizzatore avrebbe incassato denaro per smaltire i rifiuti di diversi comuni dell’area nord della regione, applicando un sovrapprezzo giustificato col carattere eco-compatibile di un processo che evitava gli incomodi dello smaltimento in discarica, mentre in realtà accadeva il peggio che un amministratore della zona potesse immaginare.

In tutto sono 34 le persone coinvolte nell’inchieste per cui lo scorso 12 ottobre sono finiti ai domiciliari l’ex dg e l’ex coordinatore provinciale dell’Agenzia per l’ambiente, Vincenzo Sigillito e Bruno Bove, accusati di essere stati a capo di una vera e propria associazione a delinquere costituita ai vertici dell’ente di via della Fisica. Poi ci sono Fenice e Tempor spa: la prima che è la società che di fatto gestisce l’impianto al centro del caso di inquinamento ambientale più eclatante degli ultimi anni in Basilicata (stando agli inquirenti la nascita recente di Fenice ambiente srl sarebbe solo un’escamotage per cercare di arginare ipossibili contraccolpi giudiziari dell’inchiesta); e la nota agenzia di lavoro interinale.

La Tempor e il suo responsabile locale, Luigi Montano, sono infatti accusati di aver fatto da intermediari tra le sollecitazioni di Sigillito, e dell’assessore regionale alle attività produttive Erminio Restaino (all’epoca capogruppo del Pd nel parlamentino lucano) perchè venisse reclutata nell’Agenzia una serie di amici e persino parenti di amici pronti ad assicurare il loro sostegno elettorale nelle varie consultazioni all’orizzonte: dalle primarie per l’elezione del segretario regionale del partito di Bersani, alle comunali del capoluogo. Il tutto con contratti di lavoro interinale rinnovati per esigenze “insuperabili” che esistevano soltanto sulla carte.

Diverse, infine, le contestazioni per i vertici dell’amministrazioni di Potenza e la controllata Acta spa, che è la ex municipalizzata per la gestione dei rifiuti. Il sindaco Vito Santarsiero e i vari manager che si sono succeduti negli ultimi anni sono accusati di aver gestito una vera e propria discarica abusiva qual’era quella di Pallareta, priva di una serie di requisiti e perdipiù responsabile dell’infiltrazione di una quantità di percolato al di sotto delle vasche.

lama

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28/03/2012

premetto che mi fido dello stato, anche se spesso sbaglia, ma quando gli interessi di uno stato si intrecciano a quelli delle compagnie petrolifere con la supervisione delle grandi banche d’affari mi sia consentito non fidarmi…bene, consiglio regionale, dalle ore 15.00 alle 22.00 sempre lì…discussione sul petrolio…relazione di de filippo che sulla scorta del memorandum cita ad obiettivi in r…etorico incipit la salvaguardia dell’ambiente e chiosa con il cluster petrolifero (che è la stessa cosa dell’hub)…piena condivisione dei contenuti del memorandum e del correlato art. 16 decreto liberalizzazioni da parte di pd e pdl, la grossekoalition…si salva qualche consigliere (romaniello, mazzeo e mollica), il resto è noia, sleccate e molte inutili ripetizioni…nessuno pare aver capito il giochetto che ci stanno tirando per aprire la regione a tutti i permessi in essere ed a qualcuno nuovo…urge mandarli a casa e sostituirli con gente più accorta

miko somma

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27/03/2012

accordo elettorale fatto tra pd-pd-terzo polo…si vota il partito senza indicare la coalizione, deputati a 500 e senatori a 250, sbarramento al 5%…in pratica il parlamento diventa cosa loro, limitando la rappresentatività, ma soprattutto lasciando mano libera ai partiti di scegliersi in che coalizione stare…una prima repubblica calata nella seconda, fa la terza!!!…prove generali di partito della nazione
miko somma

la proposta di legge regionale sui rifiuti

vi accludo al link, la formulazione della nostra proposta di legge che i consiglieri mollica, navazio, falotico e romaniello (tra le altre anche presidente della III comm. ambiente) porteranno in consiglio regionale con la formula dell’invio in commissione…

nel ringraziare i consiglieri per la correttezza e la disponibilità, ricordo che non essendoci noi in consiglio (ma ci saremo, ci saremo!!!) ci siamo dovuti affidare agli unici che si sono resi disponibili ad una operazione che vorrei definire di trasversalità verso problemi che sono comuni a noi lucani tutti…

proposta-di-legge-regionale.doc

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27/03/2012

indecoroso spettacolo in consiglio regionale dove il principale argomento era il petrolio…manca il numero legale e la discussione (neppure iniziata) si scioglie per una ripicca pdl (che non partecipa al voto) sulla non ammissione di una mozione, mentre mancano in aula una decina di componenti la maggioranza…a conti fatti un problema della maggioranza…sarà il caso che il presidente si dimetta… e si vada a nuove elezioni?…ma in tutto ciò la proposta di legge sui rifiuti di comunità lucana e l’allegato piano rifiuti regionale entra in consiglio con le firme dei consiglieri moliica, navazio, falotico e romaniello (tre le altre presidente della III comm ambiente) che ringraziamo per fair play e correttezza…bene, si comincia a porre il problema di una gestione dei rifiuti assurda in questa regione e di come risolverla a rifiuti zero, in ciclo economico e con ottime ricadute occupazionali…comunità lucana-movimento no oil mira alle cose concrete!!!miko somma

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pubblicità occulta

A Lavello giornata dimostrativa sul diserbo di frutteti e oliveti

26/03/2012 12:31

ESR   In questo periodo in agricoltura si praticano le operazioni di diserbo, ma per ridurre i costi di produzione e limitare l’effetto negativo delle eccessive lavorazioni del terreno, è opportuno utilizzare tecniche e attrezzature innovative. A questo proposito l’ALSIA organizza, tramite l’Azienda agricola sperimentale “Gaudiano” di Lavello (PZ), una giornata dimostrativa sul diserbo di frutteti e oliveti mercoledì 28 marzo, presso i campi dell’Azienda, a partire dalle ore 9.00.
In particolare saranno presentate delle tecniche alternative alla tradizionale gestione del
frutteto e dell’oliveto, mediante l’impiego di barre per diserbo a sgocciolamento “Litos”
dell’azienda Toselli e “G.I.P.P.” dell’azienda Monsanto
. Inoltre saranno presentati lavori e pubblicazioni sulla pratica dell’inerbimento dell’oliveto realizzati dall’Università degli Studi di Bari presso l’Azienda “Gaudiano”.
L’iniziativa si inserisce nel programma di divulgazione 2012 ed è aperta a frutticoltori e
olivicoltori del territorio, ma anche a contoterzisti e studenti con corsi di studio in discipline
attinenti gli argomenti della giornata.

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invito i magistrati ad intervenire…questa è una forma di pubblicità occulta, come spesso accade sul sito basilicatanet, poichè cita i nomi di aziende commerciali, non limitandosi al solo lancio dell’iniziativa…manca solo che metta pure il prezzo iva compreso…quel sito ha carattere di servizio pubblico!!! 

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qualcuno avrà notato che da qualche giorno dal digitale terrestre è sparito il tg regionale…non che ci manchi più di tanto il sonnolento pd 3 come da me ribattezzato, ma qualche notiziola pur la ricevevamo e francamente la cosa è inquietante perchè è da notare come tra pochi giorni in basilicata si passerà proprio al digitale come unica fonte televisiva…leggetevi cmq quesi due lanci…a me viene un po’ da ridere se penso che oggi c’era il tg regionale del piemonte!!!

Adoc Basilicata su disservizi digitale terreste

26/03/2012 13:20

BAS   Da qualche giorno l’Adoc riceve proteste da un notevole numero di cittadini lucani, già utenti televisivi del digitale terreste, che lamentano la mancata visione delle trasmissioni del TG3 di Basilicata. Molti ricevono il segnale della Campania, altri della Puglia se non quello del Piemonte o del Lazio.
E’ quanto dichiara il presidente di Adoc, Canio D’Andera.
Questo è più grave – continua D’Andrea – se consideriamo che tra qualche settimana l’intera fascia di utenza televisiva della Basilicata sarà interessata dallo “switch-off” ossia dal passaggio dal sistema televisivo analogico a quello digitale (Dtt). L’Adoc invita la RAI a voler tempestivamente provvedere a ripristinare la corretta fruizione del servizio pubblico e invita il Corecom regionale di Basilicata ad intraprendere ogni idonea iniziativa al fine del corretto e puntuale passaggio al digitale terrestre”.
Carcuro (Co.Re.Com): al lavoro per ripristinare il Tgr Basilicata

26/03/2012 13:39

BAS  A seguito delle numerose segnalazioni pervenute sulla mancata ricezione del TGR Basilicata in particolare nella citta’ di Potenza sui canali del MUX digitale RAI, il Co.Re.Com ha incontrato i responsabili di Rai Way, società della RAI che si occupa della diffusione dei segnali”.
“A causa di un problema tecnico – spiega Massimo Carcuro, componente del Corecom – al momento viene irradiato il TGR di altre regioni al posto del TGR Basilicata sul canale di Rai3 del digitale terrestre attivo in via sperimentale nella città di Potenza”.
Carcuro, inoltre, aggiunge di “aver ricevuto ampie assicurazioni sul fatto che il personale tecnico sta lavorando per ripristinare il servizio nel più breve tempo possibile” e sottolinea che “il servizio pubblico è assicurato, come sempre, dai segnali irradiati in analogico”.

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insomma, la struttura rai non si è sentita neppure in obbligo di avvertire gli utenti che ci sarebbero stati disservizi nella trasmissione del segnale…andiamo bene!!!

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un sindaco che non ha capito-valsinni

Sindaco di Valsinni su ricerche petrolifere nel Metapontino

26/03/2012 11:42

BAS   In questi giorni, in alcuni comuni del metapontino – basso sinni si sta dibattendo sulla opportunità di opporsi alla richiesta della Total E&P Italia S.p.a. di eseguire lavori per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo. Appena avuta notizia sono scesi in campo ambientalisti, antinuclearisti, esponenti politici, associazioni di cittadini (alcune formatesi per l’occasione), nonché alcune amministrazioni comunali che hanno deliberato la loro opposizione a qualsivoglia attività nel proprio territorio.
Sono certo della buona fede di chi pensa che una attività estrattiva possa creare problemi ad un territorio vocato al turismo ed all’agricoltura, ma opporsi in maniera pregiudiziale ad una attività di ricerca ( non estrattiva) mi pare un atteggiamento ideologico sbagliato ed un voler apparire a tutti i costi politicamente corretti, dividendo gli amministratori in buoni (chi difende il proprio territorio) e cattivi (chi lo vuole distruggere)”. Lo dichiara in un comunicato il sindaco di Valsinni Gennaro Olivieri.
A mio parere – aggiunge – sarebbe più corretto permettere la ricerca, che con le attuali tecnologie risulta molto poco invasiva, e successivamente, se si rileva la presenza di petrolio e quindi si potrà procedere all’estrazione, chiedere alla Total un tavolo di concertazione in cui porre tutte le condizioni a salvaguardia della salute dei cittadini e delle attività economiche. Una volta valutati i benefici e le criticità si deciderà se dare o meno l’assenso alle attività estrattive, coinvolgendo nel dibattito le popolazioni interessate”.

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allora costui, o ci è o ci fa o davvero nulla ha capito di come funzionano gli iter procedurali di concessione…caro sindaco di valsinni, le ricerche, ancorchè poco invasive come lei afferma (ma forse non ha letto bene le carte) sono atti del tutto propedeutici, una volta esaurite le stese ed esperite tutte le formalità di legge, alla trasformazione prima con approvazione in conferenza unificata, poi con variazione presso gli uffici ministeriali dello status della istanza, che nel caso specifico della istanza in questione, se approvata dalla regione, darebbe il via prima alle ricerche (dapprima geo-territoriali, poi con uno o più pozzi esplorativi da autorizzarsi anche essi da parte di un ente regione che finora non ha mai detto no) e poi alla trasformazione della stessa, una volta trovato greggio, gas o entrambi in richiesta di concessione…e qui viene il punto…

ora a parte le more dell’approvando decreto competitività agli art 57 e 61 che spostano le competenze in ambito ministeriale, con ciò violando persino il titolo V della costituzione, e che in caso di mancata intesa danno potestà al ministro di procedere di ufficio all’intesa (e già su questo si dovrebbe riflettere quando si parla di concertazione…), mi preme sottolinearle qualche concetto…

primo, una volta che la regione concede l’assenso, sul quale pesa solo politicamente l’atteggiamento dei comuni, il comune stesso non ha più alcuna potestà di intervento in alcuna delle fasi amministrative che seguono all’assenso stesso, e quindi fino a nuova richiesta inerente la trasformazione della natura dell’istanza (quindi a lei sarà richiesto un parere solo a trasformazione avvenuta e solo per interventi diretti nel suo comune, come la realizzazione tramite procedura v.i.a. di ricerche nel sottosuolo, anche attraverso pozzi esplorativi)…

secondo, le royalties che lei pregusta “scattano” solo alla messa in produzione in regime di concessione (quindi esperite tutte  le fasi anche amministrative della ricerca in regime di permesso di ricerca e della richiesta di concessione all’estrazione) e salvo franchigia da legge di 20.000 tonn/anno (circa 180.000 barili)…

terzo, chi le dice che sarà nel suo comune che si realizzerà un ipotetico pozzo e non, come potesta assoluta della compagnia, nel territorio di una altro comune ricadente nel permesso?…

il suo atteggiamento possibilista è sinonimo quindi o di profonda ignoranza sulle procedure (e ci potrebbe stare la buona fede) o di un atto ipocrita di indirizzo verso la sua popolazione con la scusa che le ricerche non sarebbero invasive…aggiunga quindi semmai “in questa fase”, perchè nelle prossime lo saranno senz’altro!!! (e qui la presunzione di buona fede latita alquanto)…

mi dia retta, faccia scorrere un bel no del suo comune su quella richiesta total, perchè se crede che le sarà concesso di concertare alcunchè, si sbaglia di grosso!!!

un appello quindi alla popolazione di valsinni…sorvegliate cosa fa il vostro sindaco!!!

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26/03/2012

permesso per idrocarburi monte cavallo-versante lucano…esprimo i miei dubbi sul comportamento della giunta di tramutola…pare che in quel paese si parli già di spartonzia di ipotetici posti di lavoro…da sorvegliare anche marsico nuovo…in ogni caso entro il 1 aprile vanno espresse le valutazioni dei comuni…lo dobbiamo ricordare ancora?

miko somma

26/03/2012

mi auguro una catarsi politica tale da sbrindellare il sistema dei partiti padronali o consortili che presuppone fan e non cittadini elettori, ma soprattutto una catarsi in grado di far emergere i progetti e le visioni del mondo come elemento di distinzione tra essi…in altri termini, occorre che i partiti siano rappresentazioni di un’idea del mondo e dei rapporti socio-economici e non meri salottini priveè…e togliamoci dalla testa che non esista destra o sinistra (bella invenzione proprio del sistema liberista per precipitare nella assenza di riferimenti ideali) – esistono eccome!!! – l’attuale governo è una precisa scelta di destra economica

miko somma

26/03/2012

settimana intensa questa…obiettivi…presentazione in consiglio regionale della proposta di legge sul piano di gestione dei rifiuti, approvazione statuto ed atto di nascita del partito, approvazione liste nei comuni per le amministrative (noi guardiamo ai programmi!!!), completamento report sul turismo lucano (e qualcuno dopo dovrà dimettersi) e tutte le altre più o meno ordinarie attività che come coordinatore regionale di comunità lucana-movimento no oil mi sono di prammatica…dimenticavo che debbo anche seminare un paio di centinaia di semi di pomodoro ed altrettanto di peperoni per ottenerne piantine utili al trapianto all’aperto a fine maggio

miko somma

p.s. ed anche seminare e trapiantare è politica per come la vedo io!!!

paterno dice no al permesso monte cavallo

abbiamo ben seminato informazioni e dubbi sul petrolio in questi anni ed i  buoni semi nel buon terreno danno sempre piante sane e vigorose…

pubblico l’estratto della delibera del comune di paterno (pz)

COMUNE DI PATERNOESTRATTO DI DELIBERA CONSILIARE   Del 22 Marzo 2012  

PREMESSO :  

·  che la SHELL Italia E&P S.p.A. notificava al Comune di Paterno e contestualmente ai Comuni di Tramutola, Marsico Nuovo e Brienza, un’istanza finalizzata al rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi convenzionalmente denominato “Monte Cavallo”, che interesserebbe una superficie ricadente anche sul territorio della provincia di Salerno , Comuni di Atena Lucana, Montesano sulla Marcellana, Padula, Polla, Sala Consilina, Sant’Arsenio, Sassano e Teggiano;

 

·  che la stessa relazione di accompagno rileva numerosi punti di criticità; 

  

·  che la zona oggetto della ricerca di idrocarburi in questione relativa al territorio di Paterno , ricade completamente nel perimetro di interesse del “Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’Agri – Lagonegrese” , istituito con D.P.R. 8 dicembre 2007; classificata come “Zona 2 – di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con limitato grado di antropizzazione”;

   

·  che le classi di rischio rilevate per la zona ricadente nel territorio di Paterno, in merito al rischio idrogeologico sono comprese tra R2 (medio) e R4 (molto elevato), e quindi è il Comune con il maggior grado di rischio secondo le previsioni riportate nel PAI della Regione Basilicata;

·  che interventi di prospezione e di eventuale sfruttamento dei potenziali giacimenti petroliferi provocherebbero profondi squilibri nel delicato assetto idrogeologico;

·  che la zona ricadente nel territorio di Paterno è classificata dal punto di vista sismico “al massimo rischio di sismicità, con pericolosità sismica 0,250 < p < 0,275” secondo i parametri dell’ I.N.G.V., e quindi la zona più a rischio in tutta l’area interessata dal permesso di ricerca; ·  che gli effetti locali quali rotazioni di blocchi rocciosi di notevole spessore attorno ad assi sub-orizzontali e spostamenti verticali relativi tra blocchi , potrebbe portare ad un eventuale sisma simile a quello del 1857, con danni e rotture di qualsiasi tubazione infissa nel sottosuolo finanche a profondità di 4000 metri;  

·  che effetti geologici simili sono stati rilevati e documentati da vari autori in seguito all’evento sismico del 1980;

·  che eventuali rotture di tubazioni in fase di produzione di idrocarburi comporterebbero la fuoriuscita di fluidi nel sottosuolo con irrimediabili inquinamenti delle falde acquifere;

  

·  che nella relazione presentata dalla SHELL Italia E&P S.p.A. , non sono individuate correttamente le varie sorgenti esistenti sul territorio Comunale di Paterno, ubicandone una soltanto al di fuori del perimetro interessato, quanto invece le varie sorgenti sono tutte nell’area in cui si chiede la prospezione; 

 

·  che nella zona interessata dal permesso di ricerca, ricadente nel territorio di Paterno , vi sono sorgenti diffuse a distanza di poche centinaia di metri l’una dall’altra, denominate : “Sorgitora”, “Chiasciumara”, “Amoroso” , “Vattinieri”, “Oscuriello”, Santa Maria” , “Panzone”, “Aggia”; 

 

·  che nel complesso tali sorgenti immettono nelle reti adduttrici dell’Acquedotto Lucano circa 800 l/s di acqua potabile di ottima qualità; 

 

·  che in particolare la “Sorgitora” alimenta l’Acquedotto dell’AGRI che fornisce acqua potabile a circa 40 paesi della Regione;

 

·  che nell’area sovrastante le sorgenti , denominata “Mandrano-Mandranello” e quindi nei pressi di Monte Cavallo, vi sono ubicati degli inghiottitoi idrici che alimentano alcune di dette sorgenti; 

·  che un eventuale coltivazione di idrocarburi , non solo nell’area ricadente nel territorio di Paterno ma anche nelle zone limitrofe , costituirebbe un grave rischio per le acque sorgive, sia durante i lavori di perforazione che successivamente durante l’estrazione o addirittura ad estrazione esaurita, a causa di eventuali eventi sismici;

·  che è importante salvaguardare le acque sorgive di Paterno anche per la progressiva diminuzione delle precipitazioni che caratterizzano l’attuale periodo di cambiamento climatico.  

·  che dev’essere evitato qualsiasi intervento che comporti anche una sola probabilità di arrecare inquinamento alle strategiche risorse idriche sotterranee; 

 

·  che detto rischio si ripercuoterebbe su gran parte della comunità regionale per effetto dell’acqua potabile fornita a circa 40 Comuni della Regione;

IL CONSIGLIO COMUNALE VISTO

·  che la richiesta di permesso e quanto in essa prospettato è in contrasto con l’utilizzo delle risorse idriche , con la salvaguardia della sicurezza sociale, nonché con tutti gli altri programmi di politica economica, culturale, ambientale, dell’area oggetto di istanza;

RITENUTO

· necessario fare opposizione all’avviso in oggetto per impedire la ricerca di gas ed idrocarburi e l’apertura di pozzi esplorativi sul territorio del Comune di Paterno interessato dall’istanza della SHELL Italia E&P S.p.A., protocollata al n. 1130 in data 10 Febbraio 2012, per i motivi su esposti;  

·  che le attività di estrazione di idrocarburi rappresentano un rischio insostenibile per le comunità interessate, atteso che un minimo inconveniente durante le varie fasi estrattive avrebbe dei riflessi incalcolabili in termini di danno alle Comunità, soprattutto con riferimento alla distruzione della risorsa naturale “ACQUA” che bisogna tutelare, salvaguardare e preservare ad ogni costo , in quanto risorsa che deve essere sfruttata per sempre , anche e soprattutto dalle generazioni future;  

·  che i profitti da estrazione non giustificano per nessun motivo , la consegna alle generazioni future un territorio degradato, inquinato, e soprattutto con un pericolo sempre incombente , connesso con eventuali eventi sismici che potrebbero far saltare qualsiasi sistema di prevenzione o protezione;  

·  che sarebbe un errore imperdonabile provocare l‘inquinamento di risorse idriche strategiche , destinate a persistere in eternità sul territorio e quindi a disposizione di tutte le generazioni umane future, in seguito ad una non completa e corretta valutazione dei rischi connessi all’estrazione degli idrocarburi;  

·  che è necessario tutelare in prima istanza la salute dei cittadini della Comunità;   Dato atto che sulla presente proposta non è richiesto il parere di regolarità tecnica ai sensi dell’art. 49, commi 1 e 2, del D.Lgs. n. 267/2000, trattandosi di atto di indirizzo; A seguito di votazione palese dal seguente risultato:

                                         DELIBERA  

Per effetto delle motivazioni espresse in precedenza che qui si intendono riportate e trascritte:

1.   di opporsi al rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi convenzionalmente denominato “Monte Cavallo”, di cui all’avviso pubblico trasmesso da SHELL Italia E&P S.p.A., il cui “AVVISO DI PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE”, con relativa documentazione, è stato acquisito al protocollo n. 1130 del Comune di Paterno, in data 10 Febbraio 2012; 

2.   di dichiarare la propria contrarietà alla ricerca di idrocarburi ed all’apertura di pozzi esplorativi sul territorio del Comune di PATERNO, nonché in tutti i Comuni interessati dall’ “AVVISO” sopracitato; 

3.   di chiedere alla Regione Basilicata – Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità – Ufficio Compatibilità Ambientale – di tener conto nella procedura di valutazione di impatto ambientale, quanto fin qui evidenziato; 

4.   di sensibilizzare tutti i Comuni che fruiscono delle risorse idriche del Comune di Paterno con il cosiddetto “Acquedotto dell’Agri” , “Aggia” e lo stesso “Pertusillo” ad adottare provvedimenti analoghi per la salvaguardia della propria ed altrui salute; 

5.   di chiedere alla Regione Basilicata, per la tutela delle risorse idriche del territorio Comunale di Paterno, le giuste compensazioni , tenuto conto che il Comune di Paterno deve tutelare dette risorse a vantaggio dell’intera Comunità Regionale; 

6.   Di trasmettere copia della presente deliberazione alla Regione Basilicata ed alla SHELL Italia E&P S.p.A.;   

Con successiva votazione, espressa nei modi e termini previsti per legge, al fine di definire con tempestività i provvedimenti successivi e consequenziali, dichiara la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del decreto legislativo n. 267/2000. 

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