Com. stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil verso il partito della Comunità Lucana

 questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

comunita-lucana-jpeg_thumbnail9.jpg 

Se l’asino non mette la coda a tre anni…quattro domande al presidente

 

Due sono le dinamiche ormai acclarate a riguardo dell’estrazione e del trattamento di idrocarburi nella nostra regione: la prima è la testarda e per molti versi ipocrita volontà trasversale della politica lucana di continuare ad assentire che si estragga petrolio nella negazione di criticità ormai evidenti a tutti (pur nella differente percezione della problematica che le sensibilità personali intravedono come prioritario, siano le royalties percepite o i danni economici, ambientali e di programmazione dei territori ciò che si vuol vedere sopra gli altri), la seconda è la sempre più diffusa sensazione che sulla testa dei lucani si stia giocando una partita strategica molto evidente, che tuttavia alla comprensione di questi è negata.

 

 

Sui danni alla salute dei cittadini siamo ancora in attesa di dati ufficiali, certificati e coerenti, mancando i quali riteniamo ogni ipotesi, persino la più allarmistica, giustificata fino a prova contraria – e prove in tal senso riteniamo debbano essere gli organi preposti a fornirle in modo inequivocabile alla presenza di ogni parametro di valutazione finora mancato nella “bizzarria” di enti di controllo di fatto inesistenti – ed altrettanto sui quei danni ambientali in senso stretto di cui, anche a voler essere ottimisti, inefficacia di ARPAB e cialtroneria generalizzata dei sistemi di monitoraggio sono indizi che in qualsiasi processo cognitivo farebbero teorema in attesa di una prova regina.

  

Ma stiamo alla stretta attualità e focalizziamo sulle recentissime dichiarazioni del Ministro alla Sviluppo Economico Passera che giudica ineluttabile lo sviluppo dell’estrazione nel sottosuolo nazionale di fonti di idrocarburi e che a ragion veduta, essendo la Lucania principale fornitrice di essi, proprio la nostra e le sue riserve riguardano, corroborandosi tali dichiarazioni dall’art. 16 del decreto “liberalizzazioni” che di fatto recepisce la materia del memorandum sulle estrazioni, salvo poi regolamentare gli interventi e le partite economiche dedicate, e dall’art. 57 del decreto “competitività”, di prossima approvazione e di fatto riguardante l’avocazione al ministero delle decisioni in merito agli iter procedurali di concessione dei permessi di ricerca e di coltivazione.

  

Parole ed articoli che illustrano con chiarezza che “dovendosi” estrarre petrolio e gas, lì dove il petrolio ed il gas esistono, lì andranno estratti, quindi nella nostra regione per molti versi già infrastrutturata in tal senso e da dotarsi di ulteriori strumenti di servitù energetica, volti a trasformarla nell’hub energetico già alle dichiarazioni del Presidente De Filippo e dell’allora presidente di Confindustria Basilicata (oggi assessore regionale alla sanità) Martorano, dichiarazioni datate fine 2007, quasi l’anticipo di strategie di cui però i diretti interesati, i cittadini lucani, non sono mai stati informati.

  

Così sulla scorta di ovvie considerazioni che riportano il tema petrolio in chiave decisionale nazionale, sovvertendo disposti legislativi con decreti che rimandano a “decisioni” da attività di regolamentazione dei dicasteri, e la stessa Costituzione, al suo Titolo V, che stabilisce una concorrenza di legislazione in materia di ambiente ed energia, il fatto politico che si pone, nelle more della gran quantità di permessi ed istanze di ricerca che tutte insieme hanno ripreso a muoversi – come più volte abbiamo avvertito – è che la Lucania è una terra di petrolio, cioè distretto energetico in chiave di programmazione strategica del territorio decisa altrove che nelle sedi competenti locali, il Consiglio Regionale di Basilicata.

  

Ci sovvengono 4 domande al Presidente De Filippo e con lui a tutti i consiglieri regionali:

  

1) Cosa accadrà e quale atteggiamento l’ente Regione Basilicata adotterà di fronte all’avvio di ulteriori permessi facilitati nei loro iter dal Ministero dello Sviluppo e che riguardino il nostro territorio regionale, soprattutto quando questi tocchino risorse regionali, segnatamente acqua, paesaggio, quindi turismo, ed agricoltura, in mancanza di cogenti limitazioni legislative regionali in ordine proprio a queste risorse in rapporto alle estrazioni di idrocarburi ed alle infrastrutture energetiche?

        

2) Cosa rimarrebbe delle potestà regionali di indirizzo e programmazione dei territori, quando interessi strategici nazionali dovessero essere accampati per superare le prime, e quali sarebbero a quel punto le iniziative della Regione Basilicata per rientrare nell’esercizio delle stesse?

  

3) Quale sarebbe l’atteggiamento della Regione Basilicata in caso emergessero i dati epidemiologici o di rilevazione ambientale che dimostrassero i danni subiti da popolazione e territorio, sia in merito alle concessioni attualmente operanti, sia in merito alle future autorizzabili?

 

4) Quanto si ritiene ancora tollerabile, in merito all’esame burocratico delle istanze per idrocarburi, che le stesse vengano approvate dagli uffici competenti senza una preventivo atto di indirizzo politico a cui demandare limiti oggettivi rispetto alla destinazione dei territori?

  

Aspettiamo risposte, preferibilmente non viziate dal definire “scoperture” ciò che se non è devianza dai compiti di vigilanza e monitoraggio, programmazione e gestione, è senz’altro cialtroneria, e con noi, se ne sia certi, le aspettano migliaia e migliaia di cittadini stanchi di nutrirsi di tutt’apposto minimizzanti, nell’attesa di un miracolo che non verrà mai perché, a dirla con l’adagio popolare, se l’asino non mette la coda a tre anni, non la metterà più.

   

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

  

Rifiuti: Margiotta (Pd), commissione d’inchiesta in Basilicata

 

13/03/2012 10:15

 

BAS     “Ho telefonato ieri al senatore Vincenzo De Luca -afferma Salvatore Margiotta, Vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei deputati- che guiderà, in sostituzione del Presidente, Sen. Pecorella, la delegazione di parlamentari in visita in Basilicata, per dargli il benvenuto nella nostra ospitale regione, ma soprattutto per augurare buon lavoro a lui e a tutti i commissari. Ritengo infatti molto importante ed opportuno che in questo momento la Commissione abbia deciso di occuparsi del territorio lucano: troppe questioni rimangono irrisolte, troppe emergenze preoccupano i nostri cittadini. Opacità nei controlli, e carenze nella gestione dell’impianto Fenice sono emerse durante il lungo ciclo di audizioni che ha preceduto l’approvazione della risoluzione Zamparutti-Margiotta presso la Commissione Ambiente della Camera; le cronache giornalistiche – continua ancora il deputato lucano – si occupano di inchieste giudiziarie relative allo smaltimento non corretto dei fanghi derivanti dalle estrazioni petrolifere certamente in un sito, forse in due; è delle ultime ore un incidente che ha prodotto lo sversamento di petrolio in provincia di Matera; irrisolto, da decenni, è il problema delle 64 barre di uranio impoverito, grazioso dono americano, depositate a Rotondella; si torna a parlare, in modo preoccupante delle vecchie indagini, forse riaperte, relative al deposito abusivo di fusti radioattivi nelle campagne lucane da parte di organizzazioni malavitose; lo stesso ciclo ordinario dei rifiuti pare avere deficienze strutturali, sia pur si spera non patologiche, sull’intero territorio della Basilicata”. “Insomma, c’è certamente molta materia di indagine per la Commissione bicamerale; c’è, soprattutto, materia per la riflessione e l’attenzione della politica e delle istituzioni lucane, a partire – aggiunge Margiotta – dalla Regione che ha certamente intensificato in maniera virtuosa nell’ultimo periodo la propria azione per la tutela dell’ambiente, soprattutto in materia di controlli. Sono certo che, anche a partire dalle risultanze della missione della Bicamerale, saremo in grado di compiere tutti insieme un ulteriore necessario salto di qualità nelle politiche di salvaguardia dell’ecosistema e del territorio, e, in definitiva, di prevenzione e difesa della salute dei cittadini”.

——————————————————————————

bene deputato margiotta, prendiamo atto del suo interesse, cosa tra le altre palesata proprio nel ciclo di audizioni sul caso fenice al quale ci ha chiamati e nel quale abbiamo fatto la nostra parta, sottolineando non solo le criticità, ma anche delle possibili soluzioni ad alcuni problemi…a lei ed alla commissione ambiente è stata infatti consegnata copia del nostro piano rifiuti…

se ne faccia interprete presso la politica regionale affinchè qualcuno apra gli occhi!!!

Pubblicato in Blog

Rotondella, incontro su ritrovamenti archeologici

13/03/2012 12:41

 

BAS  Proseguono le iniziative promosse dall’Assessorato alle Politiche culturali del centro jonico con la conferenza in programma per venerdì 16 marzo, alle ore 18.00, nella Sala consiliare “Antonio Bianco”.
Ritrovamenti archeologici ed interpretazioni scientifiche di alto valore come gli studi di dell’ing. Giovanni Pastore, rotondellese, docente di Costruzioni Meccaniche presso le Facoltà di Ingegneria Meccanica di alcune Università italiane, sul “Planetario di Archimede ritrovato” (che è il titolo dell’importante pubblicazione dedicata all’argomento) e sulla “Brocchetta pitagorica di Ripacandida”.
L’incontro, coordinato da Battista D’Alessandro, prevede gli interventi iniziali del sindaco del centro jonico Vincenzo Francomano e dell’assessore Maria Cuccarese.
Seguirà un’approfondita introduzione sul tema di Antonio De Siena, Soprintendente per i Beni archeologici della Basilicata e, quindi, la relazione di Giovanni Pastore.
Gli studi di Pastore riguardano l’ingranaggio rinvenuto ad Olbia, in Sardegna, nel 2006 (successivamente restaurato) dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici, che lo ha datato dalla fine del III alla metà del II secolo a.C. (l’Autore lo considera attraverso motivazioni e prove scientifiche componente del Planetario di Archimede) e la “Brocchetta” del V secolo a.C. ritrovata a Ripacandida in Basilicata, di derivazione pitagorica, che raffigura l’impatto, realmente avvenuto, di un grande meteorite sulla Terra, e che le leggi fisiche ivi graficamente rappresentate, straordinariamente moderne, sono in completa antitesi con la successiva dogmatica fisica aristotelica. Si tratta di studi che a parere di diversi studiosi mettono in crisi conoscenze ormai date per acquisite. Un’incontro culturale, quindi, dall’indubbio fascino

——————————————————————————

segnalo l’iniziativa come interessante

Pubblicato in Blog