i rinvii a giudizio per arpab-fenice

LO SCANDALO ARPAB – FENICE-PALLARETA – Chiesti 36 rinvii a giudizio per Sigillito & co

(da il Quotidiano del 28/03/2012).

POTENZA – Dovranno comparire davanti al gup di Potenza ai primi di ottobre i 36 imputati per lo scandalo Arpab-Fenice.

Con la richiesta di rinvio a giudizio depositata nei giorni scorsi dal pm Salvatore Colella, che ha condotto le indagini durate due anni con i militari del Reparto operativo e del Noe dei carabinieri, ha preso il via il processo che dovrà accertare le reali responsabilità per quanto è accaduto negli scorsi anni tra la zona industriale di San Nicola di Melfi, gli uffici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e in maniera un po’più marginale quelli del Comunedi Potenza, coinvolto per alcune irregolarità nella gestione della discarica di Pallareta.

L’accusa più grave resta il disastro colposo per la contaminazione della falda acquifera sotto il termovalorizzatore Fenice,un evento di portata devastante dalle conseguenze difficili da calcolare, che sarebbe stato occultato dai funzionari dell’Arpab e i manager di Fenice che si sono avvicendati dal 2001 al 2010. Di qui le accuse anche di falso e omissione di atti d’ufficio arrivate fino agli uffici del dipartimento Ambiente della Regione.

Poi c’è un’ipotesi di truffa perchè in tutti questi anni il termovalorizzatore avrebbe incassato denaro per smaltire i rifiuti di diversi comuni dell’area nord della regione, applicando un sovrapprezzo giustificato col carattere eco-compatibile di un processo che evitava gli incomodi dello smaltimento in discarica, mentre in realtà accadeva il peggio che un amministratore della zona potesse immaginare.

In tutto sono 34 le persone coinvolte nell’inchieste per cui lo scorso 12 ottobre sono finiti ai domiciliari l’ex dg e l’ex coordinatore provinciale dell’Agenzia per l’ambiente, Vincenzo Sigillito e Bruno Bove, accusati di essere stati a capo di una vera e propria associazione a delinquere costituita ai vertici dell’ente di via della Fisica. Poi ci sono Fenice e Tempor spa: la prima che è la società che di fatto gestisce l’impianto al centro del caso di inquinamento ambientale più eclatante degli ultimi anni in Basilicata (stando agli inquirenti la nascita recente di Fenice ambiente srl sarebbe solo un’escamotage per cercare di arginare ipossibili contraccolpi giudiziari dell’inchiesta); e la nota agenzia di lavoro interinale.

La Tempor e il suo responsabile locale, Luigi Montano, sono infatti accusati di aver fatto da intermediari tra le sollecitazioni di Sigillito, e dell’assessore regionale alle attività produttive Erminio Restaino (all’epoca capogruppo del Pd nel parlamentino lucano) perchè venisse reclutata nell’Agenzia una serie di amici e persino parenti di amici pronti ad assicurare il loro sostegno elettorale nelle varie consultazioni all’orizzonte: dalle primarie per l’elezione del segretario regionale del partito di Bersani, alle comunali del capoluogo. Il tutto con contratti di lavoro interinale rinnovati per esigenze “insuperabili” che esistevano soltanto sulla carte.

Diverse, infine, le contestazioni per i vertici dell’amministrazioni di Potenza e la controllata Acta spa, che è la ex municipalizzata per la gestione dei rifiuti. Il sindaco Vito Santarsiero e i vari manager che si sono succeduti negli ultimi anni sono accusati di aver gestito una vera e propria discarica abusiva qual’era quella di Pallareta, priva di una serie di requisiti e perdipiù responsabile dell’infiltrazione di una quantità di percolato al di sotto delle vasche.

lama

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28/03/2012

premetto che mi fido dello stato, anche se spesso sbaglia, ma quando gli interessi di uno stato si intrecciano a quelli delle compagnie petrolifere con la supervisione delle grandi banche d’affari mi sia consentito non fidarmi…bene, consiglio regionale, dalle ore 15.00 alle 22.00 sempre lì…discussione sul petrolio…relazione di de filippo che sulla scorta del memorandum cita ad obiettivi in r…etorico incipit la salvaguardia dell’ambiente e chiosa con il cluster petrolifero (che è la stessa cosa dell’hub)…piena condivisione dei contenuti del memorandum e del correlato art. 16 decreto liberalizzazioni da parte di pd e pdl, la grossekoalition…si salva qualche consigliere (romaniello, mazzeo e mollica), il resto è noia, sleccate e molte inutili ripetizioni…nessuno pare aver capito il giochetto che ci stanno tirando per aprire la regione a tutti i permessi in essere ed a qualcuno nuovo…urge mandarli a casa e sostituirli con gente più accorta

miko somma

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