30/05/2012

gli italiani quando se la prendono con i politici sono arrabbiati con loro stessi, ma molto ipocritamente necessitano del totem su cui scaricare quella rabbia per non infliggersi colpe insostenibili…ed in queste occasioni partoriscono mostri politici, come dopo il ’92 quando sull’onda dell’antipolitica delle monetine nacque il mostro di forza italia e la sua raccogliticcia orda di piduisti, ordinovisti, gladiatori, rosaventisti, mafiosi e corruttori che nel tempo si sono trasformati in nani, puttanieri e ballerine…che mostri partoriranno adesso?

miko somma

30/05/2012

finiamola con questa storia di un disastroso terremoto che presto arriverà nel sud italia che sta alimentando vere e proprie nevrosi collettive…non ci sono mezzi scientifici di previsione di alcun genere, se non la statistica che tranquillamente recita che è un evento da mettere in cantiere in un territorio sismico per natura in un dato arco temporale, cosa questa che dovrebbe attivare maggiore …accortezza nelle costruzioni e maggiore predisposizione alla protezione civile, quella istituzionale, e quella dei singoli cittadini, ma che non dovrebbe stimolare altre fantasie, compresi complottismi su terremoti procurati..cerchiamo di essere più maturi…la rete serve per comunicare, non come sversatoio di ansie!!!

miko somma

30/05/2012

mi chiedo se nel numero di morti sotto i capannoni industriali in emilia non vi sia anche una certa cultura produttivistica che passa oltre il dato della sicurezza umana per ribadire supremazia della produzione sul diritto collettivo…spero sia stata solo cialtroneria o magari fatalità quella di concedere visti di agibilità a strutture poi crollate sui lavoratori
miko somma

30/05/2012 (in realtà era del 29 pomeriggio)

sfilata dei turchi, potenza…stigmatizzo il ricorso abbondante all’alcool da parte dei ragazzi, ricorso che pare essere diventato (o si tenta di farlo passare) come un canone generazionale di partecipazione alla serata della sfilata dei turchi, quasi fosse tradizione usuale…in realtà tale pratica non appartiene ad alcuna forma tradizionale di partecipazione ed è una sorta di pratica aggiunta in un tentativo di far passare l’abitudine di alcuni a “mbraiacarsi” come una pratica generale (non so mi viene da pensare a s. firmino a pamplona)…una pessima cosa che deturpa la città e la sua immagine

miko somma

Storia di un’amministrazione

A Tramutola succede anche questo: nell’area 167 di questo ridente paese,  c’è uno spazio verde (ma meglio direi abbandonato a verde spontaneo) nel bel mezzo di tante villette abitate, uno spazio che non risulta di proprietà di nessuno, cosa che sembra strana perché trattasi di un’area espropriata dal comune stesso proprio per costruire e solo questo spazio risulterebbe essere escluso dall’esproprio.

Alla richiesta di alcuni cittadini di poterlo utilizzare (quanto meno per  tenerlo pulito, data la scarsità della manutenzione, che se va bene viene fatta una volta l’anno e neppure tutti gli anni!) e visto che già altri lo stanno facendo, coltivando orticelli chilometrici, la risposta dell’amministrazione è stata che questo spazio “verde” non è del comune ma risulta intestato ad una persona defunta (proprietà da verificare al catasto), quindi utilizzabile da parte di chiunque (una sorta di invito all’appropriazione indebita da perfezionarsi poi attraverso usucapione?) 

Diciamo che questa risposta potrebbe anche essere soddisfacente nella media lucana, se si tiene dell’andazzo cialtrone e tenuto conto che anche nelle amministrazioni possono esserci momenti di “distrazione” nel  sistemare le cose…quindi la situazione è quella e va bene così (o meglio deve andare bene così), se non fosse che alla richiesta fatta all’amministrazione municipale sul “dovere” di  prendere provvedimenti, perché chi lavora l’orticello chilometrico scarica camion di letame in pieno centro abitato, regalando un delizioso olezzo a chi si vive nelle vicinanze (al punto da essere costretti a stare giornate intere senza aprire porte e finestre), viene risposto che un provvedimento del  genere non rientra nelle competenze dell’amministrazione, ma questa agirà solo quando ci sarà una denuncia scritta da parte dei cittadini…e nel frattempo si chiede di essere tolleranti (perché il piacevole odorino quanto potrà mai durare?) nei confronti di chi abusa di diritti non propri e di chi questi diritti dovrebbe farli rispettare!

Ci chiediamo se allora non siano i sindaci i responsabili della salute pubblica, nonchè del decoro urbano, nonche del rispetto dei diritti e doveri dei cittadini a riguardo delle pubbliche proprietà e degli spazi ad esse prospicienti? 

Ma  non è finita, perché sempre nello stesso spazio ci sono tombini , quindi una rete idrica, utilizzata sempre da alcuni abitanti della zona per irrigare giardini, lavare terrazze e  fare lavori di muratura, ed anche in questo caso alla domanda provocatoria se sia necessario fare una richiesta ed a chi farla per potere usufruire del “servizio”, ci si sente rispondere, che quell’acqua e quei tombini non  sono di nessuno, quindi utilizzabili da parte di chiunque….una palese assurdità, una sorta di legittimazione ad appropriarsi di ciò che non avendo chiara proprietà viene ad essere una “res nullius”!!!

Ed ancora, ad una ulteriore richiesta, sempre da parte di cittadini, di poter utilizzare un altro spazio verde sempre nella stessa area, ci si sente   rispondere che stavolta lo spazio è sì di proprietà del comune, ma non può essere dato a privati cittadini perché il comune su  quegli spazi ha degli scopi propri…scopi propri?…e di grazia, quali sarebbero gli scopi propri di un comune che non siano scopi pubblici?…e come mai, per ormai consueta magia, ecco venir fuori anche qui un altro orticello chilometrico!!!

Evidentemente per il comune di tramutola tra gli scopi propri rientra anche un orticello di quel tal privato!!!

Ed infine, all’ultima richiesta, di mettere in sicurezza un marciapiede pericoloso, perché  sito al bordo di uno scavo per le fondazioni di una casa (e quindi sotto di esso il vuoto), si risponde che si cercherà il proprietario del lotto e gli si chiederà di prendere i provvedimenti opportuni!!!

Insomma, ad un anno esatto dalle ultime elezioni amministrative, la situazione è dunque questa: ognuno fa quello che vuole, orticelli (ma non per tutti), acqua prelevata senza costo (è res nullius, no?), letame in abbondanza (neppure ben stagionato per diminuirne almeno l’odore) deposto tranquillamente nel centro abitato, marciapiedi che danno sul vuoto e potremmo continuare a lungo…capita anche che passi un assessore che sceneggia urla davanti a questo scempio come un mediocre attore di teatro e poi va via senza far nulla (voleva forse semplicemente un applauso per l’esibizione?) e capita che chi dovrebbe vigilare vigila sul paese intero eviti di passare in alcune aree (forse troppo plebee per essere degne di attenzione), aspettando al più che qualcuno dica o faccia notare qualcosa (e se pur capita da queste parti lo fa bisbigliando per non metersi troppo in vista).

Ma il sindaco (quindi l’intera amministrazione) non avrebbe il dovere di verificare con celerità cosa succede nel paese che amministra nel più ampio dovere di tutelare i cittadini, mentre qui continua solo a ripetere che passerà, passerà, passerà a vedere la situazione?…di fatto il sindaco è passato a vedere, ma forse il cattivo odore del letame lo ha stordito a tal punto da soffocarlo e costringerlo per mancanza di ossigeno a non prendere alcun provvedimento in merito a quelli che possiamo definire tranquillamente degli abusi, per giunta tollerati da chi invece non dovrebbe tollerare, ma agire con tempestività per il ripristino della legalità (non dimentichiamo che il sindaco è anche la massima autorità di pubblica sicurezza di un comune)!!!

Allora un appello ai tramutolesi…se avete voglia di lavorare un orticello (anche chilometrico) venite nell’area 167, acqua e terra sono gratis, anche se non per tutti (magari solo per chi li avrà votati??…atroce dubbio), ma conviene provare!!

e tranquilli, questi amministratori per non farsi nemici sono come le tre famose scimmiette, non vedono,non sentono e non parlano!!!

marica la salvia coordinatrice cittadina di Comunità Lucana

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Comunicato stampa di Comunità Lucana

questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

 

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Un supplemento di indagine sullo stoccaggio di gas in Val Basento.

 

 

Da perfetti laici quali siamo anche sulle evidenze scientifiche che in sede di dimostrazione di una loro validità necessitano di non essere ingabbiate in partiti presi ci siamo posti una domanda a partire dallo stop espresso dal Ministero dell’ambiente allo stoccaggio di gas nel sottosuolo nelle zone dell’Emilia di recente – purtroppo ancora oggi – colpite dal disastroso sisma. In sintesi la domanda è se non occorra anche in merito allo stoccaggio Geogastock in Val Basento, almeno fare supplementi di serie indagini sulle possibilità che, in una zona sismica accertata quale la maggior parte della nostra regione, in casi di sisma vi siano possibili conseguenze sulla tenuta degli impianti stessi.

  

Riteniamo infatti che vi siano state quantomeno delle leggerezze, sia nelle fasi di analisi e parere dello stesso ministero che ora appare tanto preoccupato, nella considerazione degli effetti che un sisma per nulla escludibile in Val Basento potrebbe innescare nelle elevate compressioni del gas immesso nel sottosuolo, causando l’aumento della pressione dello stesso un sommovimento di placche superficiali, tali comunque da non fare escludere la possibilità o di micro-terremoti disastrosi in ambito locale lungo le dorsali delle faglie o di subsidenze gravi nelle zone limose della valle.

  

La possibilità cioè che il movimento di slittamento di una faglia profonda aumenti la pressione del gas stoccato sopra di essa e che questo aumento porti al movimento di zolle superficiali nelle zone ove la compressione opera la maggiore spinta o allo sprofondamento di zone ove diminuisca sensibilmente tale pressione in seguito a fuoriuscite drastiche di gas o allo spostamento delle masse gassose, è tale da richiedere supplementi di indagine per scongiurare persino la remota possibilità che ciò accada.

  

Non siamo dei geologi o degli esperti in materia, ma riteniamo che i sottosuoli lucani, quello della Valle del Basento in modo particolare, abbiano peculiarità tali nella loro composizione da non permettere di poter escludere in maniera confacente al principio di precauzione la possibilità di simili evenienze.

  

E non essendo affatto soliti all’allarmismo, chiediamo che la Regione Basilicata, per il tramite delle sue strutture dipartimentali di competenza, voglia farsi interprete di una richiesta di supplemento ispettivo in merito allo stoccaggio stesso presso il Ministero, richiesta e supplemento che riteniamo doverosi sia in ordine alla nota sismicità della nostra regione, sia rispetto a preoccupazioni del ministro Clini che se  espresse per le zone emiliane colpite dal sisma e di cui finora si accreditava medio-bassa sismicità, a maggior ragione crediamo valide per zone ad alta sismicità accertata.

  

Vorremmo inoltre essere rassicurati della tenuta della tubature incamiciate dei pozzi per gli idrocarburi realizzati nella intera regione e segnatamente nelle zone della Val d’Agri, oggetto di una concessione alla coltivazione operante da tempo inferiore all’ultimo sisma importante che ha interessato la regione (1980) e, fatti i debiti scongiuri, in una statistica possibilità di repliche di eventi disastrosi come il sisma che nel 1857 disastrò mortalmente la valle, e della Val Sauro, nonché di ogni altra zona soggetta ad estrazioni di idrocarburi in regione, particolarmente lì dove le condizioni limose del primo sottosuolo (metapontino) paiono ricordare la composizione dei sottosuoli emiliani che in alcuni casi hanno spinto, come conseguenza del sisma, sabbie profonde in superficie tanto da mettere in serio dubbio la tenuta degli strati superficiali sui quali poggiano le fondamenta di edifici ed infrastrutture, pregiudicandone la tenuta statica delle stesse.

  

Riteniamo indifferibile ed urgente che tali richieste siano inoltrate nella consapevolezza che, se firmato un memorandum, si dimentica che la sicurezza delle popolazioni viene prima dell’interesse nazionale o delle mirabilie occupazionali, poco si procede sul senso di coesione tra istituzioni e cittadinanza che, pur se da più parti nel Paese si predica per impedire la dissoluzione democratica, forse poco si pratica nei fatti di una Lucania dove il basso impero esarcale si è fuso alla nuova colonialità multinazionale.

  

Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana

  

Braia: non più tollerabile mancanza numero legale

29/05/2012 13:34

Il capogruppo del Pd riflette sui motivi della mancata approvazione del bilancio dell’Arpab ed annuncia un imminente vertice della maggioranza “per comprendere fino in fondo quali sono i punti critici e gli eventuali dubbi da risolvere o dissipare”

ACR   Le riunioni del Consiglio regionale terminate per la mancanza di numero legale “sono diventate troppo numerose per considerarle dei semplici ‘incidenti di percorso’ e quindi meritano una attenta ed approfondita riflessione”. Lo ha detto il capogruppo del Pd Luca Braia, osservando inoltre che “se è assolutamente vero che spetta alla maggioranza garantire la presenza in Aula di almeno sedici consiglieri per mantenere la regolarità delle sedute e soprattutto per votare gli atti previsti dall’ordine del giorno, è pur vero che anche ai consiglieri appartenenti alle cosiddette ‘minoranze’ che sistematicamente e tatticamente in prossimità di una votazione sfilano la scheda, pur essendo presenti in Aula, si deve chiedere un po’ più di senso di responsabilità utile se non altro a votare gli atti regolarmente passati in Commissione che giungono in Aula per la relativa approvazione”.

“Se può considerarsi comprensibile, anche se non totalmente giustificabile, che per utilità politica, le minoranze facciano emergere il limite della tenuta politica – aggiunge ancora Braia -, in questo periodo accentuata, dell’attuale maggioranza, non è ne comprensibile né giustificabile che in ogni Consiglio alcuni esponenti della stessa, senza apparente giustificabile motivo, facciano a turno ad abbandonare l’Aula creando le condizioni per lo scioglimento delle sedute. Ritengo che tali atteggiamenti non siano più tollerabili; fanno accumulare solamente dannosi ritardi e quando, come nello specifico, riguardano atti fondamentali come il bilancio di previsione, in questo caso dell’Arpab, la non approvazione, mette a rischio i pagamenti degli stipendi dei dipendenti, lo svolgimento delle attività per le quali essa é preposta e nel caso di specie non rende possibile l’acquisizione alle proprie dipendenze di una parte consistente di tecnici rivenienti dalla società Agrobios, che attendono con ansia la loro nuova destinazione, così come deciso dal Consiglio regionale con l’ultima legge di bilancio”.
Ho convenuto pertanto con il presidente De Filippo – conclude Braia -, la necessità di una convocazione urgente di un vertice di maggioranza per comprendere fino in fondo quali sono i punti critici e gli eventuali dubbi da risolvere o dissipare, al fine di riprendere speditamente l’attività delle Commissioni e quella consiliare e proseguire celermente l’iter di discussione dei numerosi provvedimenti che attendono oramai da troppo tempo di essere affrontati e quindi licenziati”.

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bene, ci è arrivato anche braia, finalmente, a quanto noi da tempo abbiamo già detto, sia con comunicati stampa, che attraverso osservazioni e commenti via facebook (molto più veloci e stentorei nella loro forma)…la maggioranza non tiene perchè il problema è al suo interno e, seppure il trucchetto di addossare qualche responsabilità alla minoranza c’è tutto a dimostrazione di un basso parlamentarismo che speravamo poter stare lontano dalle problematiche locali che invece riteniamo avrebbero bisogno di maggiore coesione non sulle maggioranze ad una votazione, ma su un progetto che inceve è del tutto assente, ma braia, che il problema lo avverte tutto, tanto da convocare proprio una riunione di maggioranza, questo non può dirlo chiaramente, perchè chiaramente non può permettersi di aprire una breccia nel consociativismo raccogliticcio che tiene insieme una maggioranza non di partito o di coalizione, ma di bassi interessi esarcali locali…meglio convocarsi in conclave ed azzannarsi per qualche prebenda in forma di poltrone che ricomponga il tutto e nel frattempo prendersela con la minoranza (uno sparare sulla croce rossa, visto il suo bassissimo livello)…

ma siamo contenti che alla fine il capogruppo pd ci sia arrivato…speriamo che arrivi presto anche alla conclusione che la maggioranza non tiene più perchè non esiste e non è mai esistito alcun progetto che la tenga insieme e che o questo consiglio viene sciolto per manifesta incapacità a continuare la sua atività istituzionale o che si dimetta la giunta ed il suo presidente!!! 

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Cannabis ad uso terapeutico, proposta di legge di Navazio

29/05/2012 13:20

Il testo sottoscritto anche da Falotico e Mollica. Il capogruppo Ial: “Quella della lotta al dolore è una battaglia di civiltà, una delle frontiere più importanti di umanizzazione della sanità che deve entrare a far parte della cultura comune”ACR    “I dolori leggeri concedono di parlare, i grandi dolori rendono muti”. Vuole partire proprio da questa frase del filosofo Lucio Anneo Seneca la proposta di legge presentata dal consigliere regionale Alfonso Ernesto Navazio sull’utilizzo di farmaci cannabinoidi nell’ambito del servizio sanitario regionale. “Un aforisma che in poche parole racchiude il senso di un principio etico fondamentale – afferma il presidente di Io Amo la Lucania, perché evitare il dolore è un diritto di tutti”. “Un principio che, piano piano, sta penetrando nella nostra cultura. Ma forse ancora troppo lentamente”, come si legge nella relazione della pdl firmata anche dai colleghi dell’Intergruppo Roberto Falotico e Franco Mollica, “considerato che il decreto ministeriale della salute 18 aprile 2007 (Aggiornamento e completamento delle tabelle contenenti l’indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope e relative composizioni medicinali, di cui al D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni ed integrazioni, recante il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope e di prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”, si trova a far fronte a complesse procedure burocratiche e spropositati tempi di attesa dato che i farmaci sono disponibili solo all’estero”.“Oggi – afferma Navazio -, sono molte e diverse le opinioni legate all’uso e abuso di droghe e sostanze stupefacenti, in particolare in relazione all’utilizzo in campo medico per il trattamento di malati terminali e le terapie del dolore, così come sono migliaia le persone che si trovano costrette a ricorrere al mercato clandestino esponendosi a rischi legali e sanitari per far fronte ai dolori lancinanti causati dal cancro e non solo”. Ne è un esempio la storia di Rosalba T. pubblicata dal settimanale L’Espresso qualche settimana fa, e che Navazio considera “particolarmente significativa”, dove la donna racconta l’esperienza di suo padre, malato di artrite e ormai assuefatto ad ogni tipo di antidolorifico ma che, invece, trova sollievo soltanto attraverso torte a base di cannabis. Rosalba sapeva di commettere un reato ma si autoassolveva perché costretta dalle leggi “retrograde e incivili” così come scrive nella lettera.La cannabis – fa notare il consigliere – in altri paesi è utilizzata non solo come analgesico, ma anche contro gli effetti collaterali nell’oncologia, a iniziare dal controllo del vomito. Ecco che attraverso la proposta di legge si vuole garantire ai cittadini la possibilità di utilizzare i farmaci cannabinoidi come ausilio nella terapia del dolore. Ed avere – precisa Navazio – un’arma in più contro la sofferenza, soprattutto contro il dolore cronico maligno”.

A livello nazionale, a fare da apripista per facilitare l’uso della cannabis contro il dolore è stata la Regione Toscana con un testo approvato il 2 maggio scorso per facilitare l’uso di farmaci con cannabinoidi nella cura di malattie come la sclerosi multipla, la depressione o il glaucoma.
“Nel corso degli ultimi anni – fa notare Navazio – si stanno registrando mutamenti in ambito legislativo e medico per facilitare l’accesso a questo tipo di cure; resta da lavorare in ambito culturale per migliorare, come nel resto d’Europa, le conoscenze in merito e per garantire l’accesso a questo tipo di cure alle persone che ne necessitano e ne vogliono usufruire”. É il principio di uno degli 11 articoli che compongono la proposta. Nel secondo si afferma la promozione, da parte della Regione Basilicata, della cultura della lotta contro il dolore e il superamento del pregiudizio relativo all’utilizzazione dei farmaci per il trattamento del dolore.

Attraverso l’art.1 si vuole garantire l’impegno da parte della Regione Basilicata per l’utilizzo dei farmaci cannabinoidi nel servizio sanitario regionale. Gli articoli 4 e 5 dettano disposizioni circa l’ambito di applicazione della proposta di legge. L’articolo 7 rimanda ad una deliberazione della Giunta regionale per gli indirizzi procedurali ed organizzativi per l’attuazione della presente legge. L’articolo 8 rimanda alla procedura valutativa degli effetti della proposta.

“Con l’obiettivo di modificare l’atteggiamento prevalente nei confronti del dolore, di far capire a tutti – medici, operatori, amministratori, malati, ma anche a tutti i cittadini – che la sofferenza si può e si deve evitare con ogni strumento a disposizione”, attraverso l’articolo 9 della pdl si rimanda alla giunta regionale “la promozione di campagne di comunicazione e informazione relative alle finalità della proposta, oltre che di informazione e sensibilizzazione nei confronti degli operatori sanitari circa l’appropriatezza prescrittiva in funzione della patologia clinica dolorosa”.

Nella lettura scientifica si trova una vasta produzione rispetto all’uso anche terapeutico della cannabis. “Col tempo – spiega l’esponente di Io Amo la Lucania – il progresso scientifico ha permesso di arrivare alla produzione di derivati di sintesi, consentendo una compiuta valutazione dell’impiego clinico dei cannabinoidi nella cura del glaucoma, nella prevenzione dell’emesi, nel controllo di alcune spasticità croniche, come adiuvante nel controllo del dolore cronico neuropatico associato a sclerosi multipla, nel trattamento del dolore nei pazienti affetti da cancro. Da sperimentazioni scientifiche risulterebbe inoltre che i cannabinoidi hanno proprietà di ridurre i dosaggi degli analgesici oppiacei, quali la morfina e i suoi analoghi, necessari a lenire il dolore nei malati oncologici sottoposti a trattamenti cronici, evitando così i fenomeni di assuefazione, caratteristici degli oppiacei”.

L’articolo 10 detta l’invarianza finanziaria della proposta, in quanto gli oneri derivati dalla sua applicazione rientrano nella complessiva spesa farmaceutica sopportata dalla Regione Basilicata.
L’articolo 11, infine dichiara l’urgenza e l’entrata in vigore della proposta.

L’utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi, indicati come ausilio terapeutico nella cura di gravi patologie e nei trattamenti palliativi per i malati terminali, è stata una causa che, su iniziativa dei Radicali, il consigliere Navazio sposò sin dal 2002, allora sindaco di Melfi, attraverso una mozione “Cannabis terapeutica”, con la quale, all’unanimità, l’intero Consiglio comunale della città federiciana chiedeva al Governo e al Parlamento di regolamentare l’uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati per alleviare il dolore nei pazienti affetti da malattie come il cancro, la sclerosi multipla, l’arteriosclerosi o comunque per quelle patologie portatrici di dolori cronici.

“Quella della lotta al dolore è una battaglia di civiltà, una delle frontiere più importanti di umanizzazione della sanità e che, necessariamente deve entrare a far parte della cultura comune” afferma con forza Navazio.

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nonostante il profondo disgusto che sento per maghdi allam ed il suo neo-clericalismo bigotto, destrorso e islam-fobico rappresentato nel suo movimento io amo l’italia, questa proposta di legge del consigliere navazio (io amo la lucania) mi pare segue una indicazione chiara di quella civiltà delle cure medice che dobbiamo sottrarre agli ideologismi e dogmatismi della farmaceutica ufficiale che lucra abbondantemente sull’uso di derivati di sintesi chimica…una proposta di legge che comunità lucana sposa con convinzione!!!

appoggeremo la proposta di legge in ogni modo!!!

la nostra collaborazione con navazio e con lui mollica e falotico, nonostante la siderale distanza politica che ci separa, che abbiamo messo in campo con la presentazione di una proposta di legge scritta dal sottoscritto e presentata dai tre citati più il consigliere romaniello (sel) ci pare indicativa di quello che la politica deve riuscire a mettere in campo per ritornare ad essere elemento propulsivo, la trasversalità sui temi concreti!!!…

e questo del dolore, ci sembra un tema tanto concreto da meritare questa proposta la massima attenzione e sostegno da parte di COMUNITA’ LUCANA

ed a questo proposito, posto anche un personale commento al lancio su fb della proposta di legge…

bravo ernesto, ottima proposta che segue le tendenze in atto in paesi “leggermente” più distaccati dagli ideologismi fobici italiani in materia che non tengono conto del dolore come dato personale del paziente e lo ideologizzano, catechizzandolo semmai nella chimica farmaceutica che ci lucra abbondantemente…ma vorrei anche metterti a parte di una cosa poi del tutto assurda che sulla stessa materia si è consumata fin dagli anni 50 in italia…la produzione ad uso tessile e nell’industria dei cordami di canapa (cannabis sativa) era particolarmente in voga nel paese (e molto in basilicata) da tempi remoti…per una “errata” interpretazione di una normativa americana, da cui la spesso nefasta cultura democristiana dell’epoca era molto influenzata, che proibiva uso e coltivazione della specie “indica”, da noi si proibì l’uso e la coltivazione anche della “sativa” sul territorio nazionale e nonostante una recente normativa che ha allentato il divieto, rimangono ancora molti problemi, tra cui l’obbligo di denuncia preventiva di coltivazione alle autorità di p.s….ora senza allontanarsi troppo dalla tua concreta iniziativa sui cannabinolici ad uso medico, iniziativa che appoggio personalmente e come comunità lucana (quindi come partito), sarebbe il caso magari di pensare a qualche iniziativa su questo settore, sulla falsariga di quanto già abbiamo messo in campo sui rifiuti con una proposta di legge?…sono a disposizione per la bisogna…ed ancora bravo!!!

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come la neve…si scioglie

I lavori del Consiglio regionale

28/05/2012 16:08

Al centro della discussione i vincoli e gli effetti derivanti dal rispetto del Patto di stabilità

ACR  Si è discusso dei vincoli e degli effetti derivanti dal rispetto del Patto di stabilità nella riunione odierna del Consiglio regionale della Basilicata. Dopo la relazione del presidente De Filippo, tenuta nella precedente seduta del 22 maggio, sono intervenuti i consiglieri Vita (Psi), Venezia, Rosa e Pagliuca (Pdl) Romaniello (Sel), Straziuso e Braia (Pd), Mollica e Falotico (Mpa), Singetta (Api), Scaglione (Pu), Autilio e Benedetto (Idv). La discussione è stata conclusa da un intervento del presidente della Regione De Filippo.

Dopo una breve pausa dei lavori il presidente dell’Assemblea Mattia ha comunicato all’Aula che la Conferenza dei capigruppo ha deciso di rimettere all’esame della competente Commissione consiliare, per gli opportuni approfondimenti tecnici, la bozza di un documento conclusivo del dibattito, che prevede una serie di misure immediate per affrontare i problemi delle imprese creditrici della pubblica amministrazione. Le associazioni imprenditoriali saranno coinvolte nella stesura di questo documento.

Successivamente, in sede di votazione del disegno di legge sul bilancio di previsione 2012 dell’Arpab, l’Assemblea è stata sciolta per la mancanza del numero legale.

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non ho parole…non mi resta che richiedere ancora una volta quanto ho chiesto al presidente de filippo in un recente comunicato stampa ed ancora alla copams venerdì…si dimetta lui o sciolga il consiglio, perchè nel perdurare di questo delirio la regione affoga!!!

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28/05/2012

il documento venuto fuori dalla copams mi pare viziato da un linguaggio a dir poco desueto e da parolaismo che non serve a stabilire punti concreti sui quali lavorare e che credo in qualche modo di aver indicato nel mio breve intervento in strade programmatiche da assumere a indicazione politica…credo che certo movimentismo di stampo vetero-sinistro, pur quando si traveste di modernità apparente, tale rimane nelle parole e nei fatti…occorre fare altro!!!

miko somma

28/05/2012 

si sta diffondendo una stramba proposta di “licenziamento dei politici per giusta causa”…non so perchè si postino queste cose…smettiamola con le stupidaggini…quali sarebbero gli elettori che possono sfiduciare il politico, quelli che lo hanno votato?…ma se il voto è per sua intrinseca ed estrinseca (art. 48 cost.) natura segreto, come faremmo a capire chi sono i soggetti che possono sfiduciarlo?…e se sono tutti gli elettori potenzialmente a poterlo fare – che si fa? – si da modo ad una controparte di mettere in moto un meccanismo di allontanamento di qualche parte scomoda?…si tratta di proposte fuori da ogni logica e da ogni principio del diritto romano (che fino a prova contraria è la base giuridica e soprattutto culturale del nostro attuale diritto positivo)…quando si vota, ecco quello è il momento in cui occorre riflettere…dopo, quando si è commesso un errore non rimane che non votare più quella persona…proposta poi del tutto anticostituzionale, in quanto contraria ad un caposaldo delle norme del diritto in materia di rappresentanza elettorale, quello dell’assenza di vincolo di mandato (art 67 cost.)…ne desumo che scrive simili cose è abbastanza ignorante delle materie giuridiche e bene farebbe a tacere

miko somma

Comunicato stampa di Comunità Lucana

questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

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Un forno che non sta in piedi

 

Risulta oltremodo difficile comprendere quale sia la ratio che si situa dietro l’annuncio del sindaco del capoluogo di regione di voler riaprire il vetusto impianto di termodistruzione che da anni si ossida nella periferia di Potenza, inno allo spreco di risorse in forma di cattiva ed opaca gestione dei fondi pubblici e di cialtronesche mancanze di una pur minima idea di cosa possa essere la gestione di rifiuti di una città.

  

Stiamo ai fatti, appena due anni fa il sindaco Santarsiero annuncia di volere provvedere alla chiusura della fase di collaudo dell’impianto – e già allora individuammo manovre tese alla stendere un sudario sulla gestione amministrativa costosissima di quel plesso che fin lì aveva prefigurato, a nostro avviso, un danno erariale – poi silenzio anche in seguito alla levata di scudi di associazioni e partiti contrari all’ipotesi di riavvio di un forno che non sta in piedi anche solo per un collaudo. Non vorremmo essere ora costretti a nuova mobilitazione che non tarderebbe se si proseguisse su questa strada assurda.

  

Oggi dunque si riparte con gli annunci, nella pompa magna di un lungo speciale del TG3 regionale, di fatto uno spot in un possibile conflitto di interessi e dopato dall’insistente ricorso alla figura del lavoro e della disoccupazione per i 16 dipendenti dell’impianto, ma si riparte in un mutato quadro della gestione dei rifiuti della città di Potenza, quello derivante dall’accordo con il CONAI che di fatto renderebbe a dir poco inutile il ricorso alla termodistruzione in presenza di una efficiente raccolta differenziata che nelle more della gerarchia comunitaria di gestione dei rifiuti dovrebbe condurre alla selezione di materie dai rifiuti e non certo all’incenerimento, per di più in un impianto senza capacità di produzione energetica e dalla tanto vetusta tecnologia da lasciar intuire una bomba ecologica innescata.

  

Ma oltre ai dati dell’inevitabile inquinamento che la riapertura dell’impianto causerebbe, sono proprio i numeri di produzione di rifiuti urbani della città di Potenza ed hinterland (circa 100 tonnellate/giorno) a suggerire una non economicità del riavvio delle attività dell’inceneritore, la cui capacità di combustione  (circa 50 tonnellate/giorno)  confligge proprio con le percentuali di raccolta differenziata individuate da un accordo criticabile e molto costoso con il CONAI proprio sull’organizzazione di un piano di raccolta dei rifiuti della città capoluogo e che deve portare al 60% di r.d.

  

In altri termini il costo di esercizio di un impianto di questa taglia porterebbe a tali maggiori oneri per le casse comunali da sabotare di fatto proprio la raccolta differenziata, che a quel punto diverrebbe o del tutto inutile, stante il fatto che finirebbe comunque nel forno dell’impianto, o finalizzata alla selezione di materiale idoneo proprio all’incenerimento, un’assurdità quindi sia rispetto ai costi, peraltro elevati, di una r.d. domiciliare spinta, sia rispetto allo spirito delle direttive comunitarie che impongono precise e nette gerarchie di trattamento dei rifiuti.

  

A meno che quindi non si vogliano assicurare rendite di posizione ai gestori attuali, ai quali finora sono state incomprensibilmente elargite notevoli cifre per tenere l’impianto fermo sulla base di contratti sui quali sarebbe ora che la magistratura – non solo contabile – indagasse, l’idea stessa di riaprire il forno di quell’impianto appare un “colpo di primavera” al quale credevamo che il sindaco potesse sottrarsi, e non vorremmo ricordargli che in questa regione un impianto molto più recente, quello di Fenice, causa tali seri problemi che ad un amministratore lungimirante non dovrebbe neppure passare per la testa di riavviare un ferro vecchio il cui unico pezzo decente pare essere il solo vagliatore.

  

Vorremmo ricordare al sindaco che è in discussione presso la commissione ambiente regionale una proposta di legge legata ad un piano rifiuti regionale elaborata da questo partito, proposta di carattere globale che non soltanto proietta le criticità locali in ambiti regionali di risoluzione virtuosa delle stesse, ma che individua nella città di Potenza uno dei quattro punti d’allocazione di impiantistica in grado di intercettare i rifiuti della maggiore città della regione in puntuale risposta sia alla problematiche dei dipendenti attuali e che di nuova occupazione da assorbire negli impianti stessi.

   

A tal fine chiediamo di essere subito auditi dal sindaco Santarsiero per illustrargli il piano, pregando i rappresentanti sindacali ed i giornalisti di tornare al proprio ruolo, rappresentare e fare informazione.

  

Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana, Antonio Bevilacqua, coord.re cittadino

25/05/2012

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questa è una regione dove o c’è un’accorta regia occulta che programma fatti, antefatti, cause ed effetti (leggi inceneritore a potenza e servizio spot rai) o c’è solo una grande cialtroneria fatta di pezze e contropezze improvvisate ed è il nostro latente complottismo a lasciar intuire regie occulte..in ogni caso un disastro a cui occorre mettere termine…così o si sta con un’ipotesi politica lucana che vive nelle peculiarità di una terra e dei progetti che servono per salvarla e darle un tessuto economico democratico efficiente e nuovo (COMUNITA’ LUCANA…e chi altri senno’?) o si finisce per dar corda ancora ad un sistema che ci conduce a morte

miko somma

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l’inceneritore di potenza

a proposito di inceneritore a POTENZA…oggi se ne è parlato in un servizio-spot pd3 basilicata orientato a favore della sua riapertura…commenterò domani ed annuncio che lo farò con una qualche ruvidezza…

per il momento sappia il sindaco santarsiero che può dimenticarselo l’ineceneritore!!!…ed il sindaco dovrebbe sapere che sono solito mantenere ciò che prometto…spero che la notte ed il mattino gli portino consiglio e che convochi la stampa per annunciare che è stato solo uno scherzo…una specie di colpo di primavera che non c’è!!!

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24/05/2012

parlare di energie rinnovabili senza smart grids (reti intelligenti) che gestiscano i flussi di energia ed i consumi e senza considerare l’opzione off-grid (fuori rete) che comprenda l’auto-soddisfacimento della domanda locale per sottrarla alla necessità di reti ed alla dispersione del potenziale elettrico, è come parlare del sesso degli angeli

miko somma

ed in questa regione si parla troppo di sesso ed angeli e poco di realtà!!!