PER AMORE DEL PAESE…

28/10/2012

ai partiti dico…se ancora avete a cuore il destino del paese, lasciate libere le vostre liste alle persone oneste di ogni area che questo paese è ancora in grado di produrre, perchè siano le NOSTRE liste…

per amore del paese, FATE UN PASSO INDIETRO!!!…
PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!

 

MIKO SOMMA

28/10/2012

a guardare gli exit poll, la sicilia a quanto pare sarà lo specchio del paese all’indomani delle prossime elezioni…ingovernabile da chiunque, a meno di alleanze ad oggi impensabili o tecnicismi anti-democratici

miko somma

un’immagine adatta ai nostri tempi…

meduse.jpg

le radeau de la mèduse,

géricault

 

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riflessioni dopo l’estate

torniamo al blog…dopo questa ennesima estate in cui gli impegni lavorativi in cui mi calo a capofitto durante l’estate (lavori agricoli) mi hanno tenuto lontano dalla tastiera e soprattutto da questo prezioso strumento, con uniche eccezioni i comunicati stampa con cui segnamo il passo di un lungo ragionamento iniziato ormai cinque anni fa e quei post su facebook che, lungi dall’essere stentoree dichiarazioni di uno stato personale a cui, voyeur e ruffiani esclusi, nessuno sarebbe interessato, sono piuttosto anch’esse parti di quel ragionamento lungo che necessita di passi per rendersi concreto e coeso, dopo questa estate appunto, eccomi di nuovo al blog, a scrivere su questo prezioso aggancio ad una democrazia che sognamo e per la quale ci battiamo da anni, nella trasformazione (direi quasi una maturazione) dei nostri contenuti passati da un pozzo di petrolio che qualcuno voleva realizzare a pochi passi da potenza, alla politica regionale tout court

ed eccomi al blog in un momento particolare, l’inizio di un autunno che, caldo, tiepido o freddo che sia, avrà un sapore particolare, quello della preparazione a queste “benedette” elezioni politiche di primavera a cui daremo, come COMUNITA’ LUCANA, un nostro peculiare contributo, forse diretto, se la legge elettorale ce lo consentirà (ricordo che a legge attuale, il deprecabile porcellum, al senato avremmo una chance di presentarci visto il carattere dei collegi regionali e dei relativi sbarramenti), forse indiretto se invece modifiche della stessa legge ormai sempre più sopite dal trascorrere del tempo e dalla non volontà dei maggiori partiti di modificare questa legge per loro così comoda, non dovessero consertirci di presentare una lista…ed avremo modo di spiegarvi dettagliattamente quale e come si presenterà questa partecipazione indiretta ad un momento che riteniamo fondamentale non solo per il nostro paese, ma anche per la nostra regione…

nostra regione che pur facendo parte del consesso nazionale delle regioni e come tale, quindi, interessata da alcuni provvedimenti ed alcune intenzioni “restrittive” di potestà acquisite dalla riforma del titolo V della costituzione ed oggi messe in serio pericolo da alcuni “centralismi tecnici”, a loro modo molto pericolosi per la stessa democrazia così come l’abbiamo conosciuta, possiede delle sue peculiarità che abbiamo spesso sottolineato a partire da quel petrolio e da quel gas così appetiti dal “sistema energetico” per finire al suo territorio poco antropizzato che pur fa gola per le sue caratteristiche di essere “vuoto” (così definibile per alcuni, anche se per noi che amiamo questa terra quel vuoto è invece un “pieno” concreto ed apprezzabile), peculiarità che andranno ribadite sia in un contesto nazionale dove purtroppo scontiamo i piccoli numeri percentuali della nostra rappresentanza politica (siamo l’1% della popolazione nazionale e tale è dunque il peso della nostra rappresentanza), ma dove molto e concretamente si potrebbe fare se le voci di quella rappresentanza fossero meno afone ed atone delle attuali voci che siedono in parlamento, voci tutte tristemente appiattite sulla difesa di interessi di cordate, quando non personali, seppur legate a quella disciplina di segreterie politiche che tutto “uccide” in nome appunto di quei numeri (e vedremo come e quando sarà possibile influire sulle scelte a cominciare dalla composizione delle liste), ma ancor di più si potrebbe e si deve fare a partire dal contesto regionale, dove voci forti ed autorevoli, forza ed autorevolezza che crediamo di aver ormai acquisito, dimostrato e praticato sia nel dialogo che nello scontro politico)…

contesto regionale nel quale conterà quanto saremo in grado di capitalizzare alle prossime elezioni regionali che crediamo arriveranno ben prima della scadenza naturale della consiliatura, forse già nell’autunno del 2013 in conseguenza di alcuni stravolgimenti che proprio le elezioni nazionali porteranno nel quadro politico regionale…in poche parole, crediamo che, nonostante le berluskoniane dichiarazioni del presidente della giunta regionale di non volersi candidare, egli si candiderà – eccome se lo farà!!! – e molto probabilmente verrà eletto, sia se la legge elettorale rimarrà tale, quindi a liste bloccate, sia se dovesse cambiare (ricordiamo che il suo potere clientelare e di “suadenza del ricordo” ormai è tale da potersi garantire pieno appoggio da tutti o quasi tutti i “baroni” locali)…e ad elezione avvenuta, la scelta andrebbe naturalmente sul posto in una delle camere (o come alcuni dicono direttamente in un sottosegretariato o addirittura un ministero in un un governo futuro del centrosinistra), lasciando così vacante la giunta…elezioni regionali appunto…e lì non ci saranno dubbi di alcun genere, COMUNITA’ LUCANA ci sarà – eccome se ci sarà – e punterà in alto, molto in alto…

ma ovviamente il discorso elettorale non sarà l’unico campo in cui ci misureremo (seppur la sua importanza è evidente nella necessità di cambiamenti della sfera decisionale che solo appunto quadri politici mutati potrebbero assicurare), continuando quella nostra battaglia fatta di svelamenti della realtà lucana, di risvegli delle coscienze sopite o rassegnate da troppi anni di tutt’apposto, di denunce, di proposta (ricordo su tutte che la nostra legge sul ciclo dei rifiuti è ormai in commissione ambiente e nei prossimi giorni saremo auditi per una relazione sulla stessa), di “ecumenicaa” (passatemi il termine) testimonianza di come la regione possa cambiare solo se cambiano la sua gente, a cominciare ovviamente dalle parti sociali più avvedute e dagli individui più sensibili…

a farla breve, insomma, eccoci, su questo blog tanto letto da superare persino i numeri dei giornali (ovviamente è un confronto del tutto teorico che spero i giornalisti e gli amanti della carta stampata vorranno perdonarci, vista invece quella completezza e terzietà, quando esiste, di informazione che solo la stampa assicura) e che adoriamo tenere vivo, vegeto e pugnante per amor di democrazia e di crescita delle coscienze lucane…ed eccoci nella società lucana!!!…in poche parole COMUNITA’ LUCANA c’è ed insieme ad essa c’è anche il sottoscritto con la sua “veemenza ragionata e necessaria” e con le sue riflessioni sempre in odor di ricerca di ciò che non è banale, convinto come è che sarà l’intelligenza di cui i lucani quando serve sanno dare prova tangibile, a tirarci fuori dal pantano in cui ci hanno precipitato i sacerdoti disonesti del “sonno della ragione” in cui muore una regione che tanto ha da scoprire e da offrire…ed il sottoscritto in questa terra crede e crede tantissimo!!!…

buona domenica a tutti

miko somma  

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l’eccidio di rionero in vulture

Rionero in Vulture (pz), 24 settembre 1943, nei pressi del Calvario, alla periferia del paese, un contadino, Pasquale Sibilia, svegliato di soprassalto dalle grida della figlia, esce di casa imbracciando un fucile. Vede un sergente dei paracadutisti italiani, giunti questi in paese insieme ad una colonna tedesca in ritirata, che sembra gli stia rubando una gallina e gli spara, ferendolo di striscio. Il militare risponde al fuoco colpendo all’inguine il Sibilia.

Parte la dura rappresaglia. Il capitano dei paracadutisti, autorizzato dall’ufficiale tedesco, fa rastrellare 16 giovani che, insieme al Sibilia, portato su una barella, vengono trucidati a colpi di mitragliatrice. Uno soltanto, Stefano Di Mattia, creduto morto perché svenuto, sfugge al massacro giacendo sotto i corpi dei compagni.

I morti furono: Emilio Buccino, Antonio Di Pierro, Pasquale Di Lucchio, Pietro Di Lucchio, Marco Grieco, Michele Grieco, Donato Lapadula, Giuseppe Libutti, Angelo Mancuso, Donato Manfreda, Giovanni Manfreda, Pasquale Manfreda, Antonio Santoro, Gerardo Santoro, Giuseppe Santoro e, naturalmente, Pasquale Sibilia.

L’11 settembre erano già morti, nella sparatoria scatenata dai tedeschi durante l’assalto ai magazzini della VII armata, Antonio Cardillicchio, di 17 anni, colpito mentre tenta di trascinare un sacco di farina ed Elisa Giordano Carrieri, che resta intrappolata nei magazzini e perisce nel successivo incendio.

Sul posto è eretta una stele monumentale sormontata da una fiaccola bronzea a perenne memoria. Rionero, recentemente, è stata insignita della medaglia d’argento al valor civile.

da “Due eccidi nazisti in Basilicata” di Michele Strazza

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27/10/2012

incassata la condanna a 4 anni (seppur 3 condonati) e pronunciati giudizi sulla sentenza che ad un qualunque cittadino costerebbero ulteriori condanne per ulteriori e vari reati, berluskoni ci ripensa (e verrebbe da chiedersi se ci abbia poi mai pensato davvero) e decide di “rimanere in campo”…guarda un po’!!!…questo paese non può permettersi altre barzellette, soprattutto se i voti personali che a costui può procurare il suo immane patrimonio (e quindi altra cosa dai voti politici di una qualunque destra) dovessero finire a sostegno di altri governi tecnici che finirebbero per ridurre il paese ad una monarchia dei professori e ad un protettorato della finanza

miko somma

Sarebbe ora che la piantassimo di stare a fare le solite menàte… se si vuole che qualcosa migliori, in questo paese e nel mondo, è necessario che nella pubblica amministrazione e nella politica vi siano più persone oneste e perbene. Pertanto, basta blaterare!!! Le persone oneste e perbene si mettano in gioco, ci mettano la faccia e scendano in politica attiva. Altrimenti, avremo sempre il capétto di turno, ad ammaliare le folle di malpancisti.
In caso contrario, fatemi la cortesia di tacere… che è anche colpa di chi si vuol chiamare fuori, se siamo come (e dove) siamo.

26/10/2012

4 anni, di cui 3 “condonati” da una leggina ad hoc del 2006, ma il signor berluskoni ha sulle spalle molto più di corruzione, tangenti, malversazioni varie…costui porta come precisa responsabilità lo sdoganamento di personaggi ed esperienze ignobili che hanno inquinato ed inquineranno la vita del paese!!!

miko somma

Terra ballerina…

Comunità Lucana è vicina e solidale con la gente delle zone colpite dal sisma di stanotte. Sappiamo, per averlo vissuto sulla nostra pelle, cosa voglia dire convivere col terremoto. Intanto abbiamo sentito che il Governo ritiene che non sussistano i requisiti per lo Stato di Calamità Naturale. Ci auguriamo che, almeno stavolta, a nessuno venga la pessima idea di fare paragoni con altre zone colpite… siamo stanchi di ascoltare baggianate (e ci manteniamo buoni con le parole) come quelle di Vittorio Sgarbi o quelle di Franco Gabrielli nel voler, a qualunque costo, sottolineare come gli Emiliani siano diversi dagli Abruzzesi (ed ora, presumibilmente, dai Lucani e dai Calabresi) nel reagire alle sciagure. Intanto ci auguriamo che i politici locali (anche rappresentanti parlamentari) si attivino con iniziative che siano più da Statisti che da Politici; tenendo a mente la celebre frase di Alcide De Gasperi: “Il politico si preoccupa delle prossime elezioni; lo Statista delle prossime generazioni”. Un augurio che, almeno nelle calamità naturali, per la politica Lucana (e Calabrese) ci si preoccupi delle prossime generazioni e non dei soliti clienti e compàri!!!

23710/2012

quando sento parlare di provincialismo a proposito di quanto sta accadendo sulla ormai ex provincia di matera, mi viene benignamente da chiedere a questi astratti benpensanti, “ma se ti cambiassero la serratura di casa mentre sei fuori, ti incacchi o fai finta di nulla perchè sei un cosmopolita?”

miko somma

23/10/2012

le analisi udite in questi anni di crisi (come se prima che questa si manifestasse con tanta evidenza non esistessero tutti i prodromi di un crack annunciato da tante bolle speculative) possono essere condivisibili o meno, acute o rozze che siano, ma ciò che manca al dibattito è, come al solito, una prospettiva di azione concreta che non si riduca alla semplice manifestazione di un disagio, cioè la messa in campo di soluzioni praticabili in un contesto politico da modificare per raggiungere quell’alterità di sistema economico e sociale che tutti paiono agognare…

in parole povere, a far gli analisti tutti son buoni, ma è nell’indicare una soluzione che casca l’asino e che si palesa o lo sloganismo sterile o l’intellettualismo da tastiera…ed invece abbiamo bisogno di altro, di un progetto globale, coeso e che stia nella realtà dei rapporti sociali

miko somma

Il ritorno della “Card”.

A volte ritornano. E il Consiglio di Stato ha stabilito che Ritorno sia!!! Ovviamente, parliamo del ritorno del Bonus idrocarburi… quello che sembrava andato a ramengo dopo che la Regione Veneto aveva fatto ricorso al TAR. Ora, invece, gonfi di orgoglio e soddisfazione, ci capita di vedere i “pezzi grossi” del Pdl lucano fare la loro sfilata al Tgr per cantare vittoria. Non solo… Capita di vedere l’Onorevole Viceconte, con fierezza, stare a ribadire che quello del bonus idrocarburi è una conquista grandissima per la nostra regione – se conquista grandissima si può definire la possibilità di fare due o tre pieni di carburante ai soli patentati di questa regione che hanno fatto richiesta della card… circa 140 euro, insomma – ma che sono in itinere altre iniziative, da parte dei parlamentari del Pdl, per far sì che le estrazioni petrolifere possano, finalmente, essere un’occasione di sviluppo e ricchezza (dopo tantissimi anni) per la nostra regione. Come? Beh, semplicemente appellandosi al Memorandum sottoscritto da Regione e compagnie, in virtù del quale ad un aumento delle estrazioni deve corrispondere una contropartita cospicua (si dice) di investimenti in infrastrutture e sviluppo. Magari il termine infrastrutture possiamo anche immaginare cosa possa essere… quanto al famigerato “Sviluppo”, non abbiamo idea di dove si voglia andare a parare, dal momento che da nessuna parte si riesce a sapere di qualche progetto o programma in itinere da parte delle forze politiche. Ecco, questo è quanto. Ma la domanda che alcuni di noi si pongono è la seguente: Quanti sanno il perché del ricorso della Regione Veneto al Tar? Semplice: La legge 99/2009, nel suo art. 45, aumenta l’aliquota di Royalties di tre punti percentuali; tale legge, inoltre, prevede che il tutto vada a finire in un fondo di compensazione per i “disagi” delle regioni in cui si estrae greggio ma, udite udite, anche di quelle regioni nelle quali vi è la presenza di rigassificatori. Altra domanda che nasce spontanea: cosa c’entrano i rigassificatori con le royalties di estrazione? Eh, la risposta c’è: si tratta di un “dettaglio” che è stato aggiunto, in maniera quasi furtiva, dalla Lega Nord che, notoriamente, si batte per non far perdere occasioni di ricchezza al già ricco nord e che, guarda caso, era alleata del Pdl nello scorso governo. Ma queste cose le dicevamo già all’epoca, quando in piena campagna elettorale per le Provinciali e per le Comunali, il Pdl strombazzava ai quattro venti  che la battaglia per la diminuzione del prezzo alla pompa sarebbe stata prioritaria!!! Sapevamo già che ci sarebbero toccati una cinquantina di milioni, e che con una cifra del genere uno sconto alla pompa sarebbe stata impresa velleitaria. E che parte di quei 50 milioni sarebbero toccati anche ad altre regioni. Poi, abbiamo visto com’è finita: Vantaggi minimi e solo per chi è patentato. Come se gli altri corregionali, quelli che non hanno permesso di guida, fossero cittadini di serie minore!!! Ed ora? Ora si aspetta che si tenga fede ad un memorandum che prometterebbe Mari e Monti  di danari da investire in infrastrutture e Sviluppo, in cambio di un raddoppio delle estrazioni… e noi, magari, dovremmo berci pure questa, no?

Comunità Lucana ha già fatto la sua proposta di modifica dell’art. 45 della legge  n° 99/2009 che si può andare a rileggere qui. Perché, magari, pensiamo che sia una cosa ben più utile per l’intera economia della regione che i danari entrino nel circolo economico attraverso prodotti locali, piuttosto che di nuovo nelle casse delle compagnie petrolifere; in altri termini, la nostra proposta avrebbe la capacità di far muovere la stagnante economia di questa regione, anche se, magari, non sarebbe la soluzione di tutti i mali.

Quanto ai soldi che dovrebbero compensare il raddoppio delle estrazioni… perché dovremmo credere che non verranno utilizzati, al solito, per favorire comparizie e clientele come è stato finora (ed in maniera perfettamente trasversale)? Il ritorno della “Card” non cambierà di una virgola i problemi di una regione sempre più in ginocchio!!!

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Se vogliamo salvare la nostra regione…

Questa storia dell’abolizione della Provincia di Matera, con le conseguenze che ha provocato e sulle quali non ho intenzione di soffermarmi, ha degli aspetti, diciamo così, “minori” che meritano delle valutazioni. Fermo restando il fatto che, a quanto pare, la Provincia unica di Basilicata sembra avviata verso il destino che già era stato scritto dal Governo, a meno di sorprese venute fuori dai due consigli Comunali di Potenza e Matera, all’uopo convocati per domani, mi preme sottolineare come certe vecchie abitudini siano dure a morire. Per esempio: gruppi di potentini col coltello tra i denti  a battersi perché la Provincia rimanga a Potenza. Gruppi di materani che, forse rassegnati al risultato paventato, mettono su un comitato per l’annessione di Matera alla Puglia… antico campanilismo becero, di bassissima lega!!!! Alimentato ad arte, a mio avviso, dalla classe politica dell’una e dell’altra provincia in nome di quel “Divide et Impera” di Romana memoria che assicurava, grazie alle divisioni ad hoc provocate, lunga vita al dominatore. E mi viene da sorridere quando, magari, penso a comuni come Gravina di Puglia (o, ma magari sono male informato, Altamura) che anelerebbero a svincolarsi dalla Puglia per entrare in Basilicata… sorridere perché, ancora una volta, mi domando: quale vantaggio per Matera, il suo ingresso in Puglia? Cosa, a parte una facilità di collegamenti, avvantaggerebbe la Città dei Sassi rispetto allo status quo? Sono certo che si tratta di una minoranza, magari cospicua, ma minoranza di cittadini materani che pensano che il passaggio alla vicina Puglia possa essere un vantaggio per la città. E, sono altrettanto certo, una minoranza, cospicua pure questa, di potentini sarebbe anche contenta di un’operazione del genere. Ma sarebbe proprio ciò che la nostra classe dirigente potrebbe utilizzare a proprio vantaggio, una situazione siffatta!!! In un momento difficile, come quello del sito di stoccaggio delle scorie nucleari, Materanità e Potentinità non comparvero: per la prima volta assistemmo ad una presa di coscienza collettiva di quelle che non lasciano margini di dubbio: 100.000 persone marciarono “contro”, senza nessuna bandiera di appartenenza se non quella Lucana. Tanto da costringere a saltare sul carro anche quei politici che erano stati gli artefici di quella scelta scellerata. Ebbene: quella volta, materani e potentini furono solo ed esclusivamente LUCANI!!! Le divisioni non si videro!!! Oggi ritornano! Perché? Cosa c’è, per questa nostra regione, nell’agenda del Governo Monti (soprattutto del suo Ministro Corrado Passera)? A chi giova questa divisione? Domande che dovremmo porci come cittadini lucani, prima ancora che come cittadini di Potenza o di Matera. O cittadini della Provincia di Matera o di Potenza!!!!
Io non ci sto!!! Tutto ciò che verrà programmato altrove per la morte di questa regione che amo, mi vedrà Contro, con tutti i mezzi leciti della democrazia. Non ho intenzione di rinunciare a lottare per questa terra, per Matera e per Potenza, per il Vulture-melfese come per il Lagonegrese. Dal più piccolo paese alla più grande delle città, questa regione non merita di essere trattata in questo modo da questo e da nessun altro governo. Per questo, ritengo che la strada giusta sia quella di unire tutte le forze migliori delle due province e fare fronte unico contro lo smembramento di questa regione da parte dei governi nazionali, locali e per contrastare le brame e gli  appetiti di multinazionali e comitati d’affari. Perché questa regione può ancora essere salvata… ma da noi cittadini lucani che amiamo questa terra!!! Non da altri!!!!

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GIU’ LE MANI DALLA MIA REGIONE

18/10/2012

una cosa voglio dirla forte e chiara e spero arrivi a chi di dovere…

ogni ipotesi di smembramento, accorpamento, modifica, diminuzione delle potestà legislative e programmatorie della regione basilicata non potrà che non vedermi nelle piazze con la gente lucana a gridare “GIU’ LE MANI DALLA MIA REGIONE…abbiamo già dato non permetteremo che ti tolgano altro!!!”

…ad agire, se necessario, nelle forme consentite dalla democrazia, tutte e con tutta l’energia di cui dispongo io e dispone questo popolo troppo maltrattato che è ora che tiri su la testa…


…e chi mi conosce sa quanto sono serio su queste cose!!!

miko somma

18/10/2012

decisamente da cretini l’atteggiamento campanilistico “suggerito” dalle recenti questioni sulla provincia di matera e che si sta scatenando in arroccamenti potentini e centrifughe materane…una trappola facile facile in cui far implodere la regione e portarla all’accorpamento alla puglia e molise con la scusa che l’identità regionale non esiste se si litiga per una postazione di fatto già resa inutile…

il problema è a roma, nelle oligarchie tecno-anti-democratiche, non in LUCANIA (e chiamiamola con il suo vero nome, diamine!!!)

miko somma