04/10/2012

ogni corsa è fatta di passi, persino stabilire un record mondiale su qualsiasi distanza è fatto comunque di passi…
COMUNITA’ LUCANA cammina e corre da molto, molta strada ha percorso, molta altra deve farne…insieme ad una comunità che deve ritrovarsi intorno alle menti ed ai cuori migliori che questa terra abbia generato od ospitato…
oggi un altro passo in avanti sulla nostra proposta di legge sui rifiuti

miko somma

Comunicato stampa di Comunità Lucana.

 questa nota stampa non è stato inviata al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

 

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La Piazza in piazza.

Una piazza è quel luogo fisico, aperto, punto “centrale” di una città, che rappresenta il luogo d’incontro, di passaggio e, quasi sempre, di identificazione, da parte dei residenti, con la Città. Il termine “Piazza” viene utilizzato anche metaforicamente per indicare quel luogo non necessariamente “fisico” nel quale avviene la dialettica “politica” (intesa come Governo della Pòlis), lo scambio di idee ed opinioni e il passaggio di informazioni. In questi giorni si sta assistendo ad una situazione di Piazza, come luogo metaforico di scambio di idee, su di una Piazza quale spazio Fisico. E lo scambio di opinioni ed idee avviene al di fuori dello spazio reale della Piazza in questione, dal momento che i lavori per la riqualificazione della suddetta sono ancora in corso.
Ma mentre la cittadinanza di Potenza, dopo mesi di “tregua armata”, nell’attesa che i lavori di riqualificazione di Piazza Mario Pagano (piazza Prefettura, per i potentini) venissero conclusi, riprende il veemente dibattito su quello che è il risultato finale – anche se c’è stata l’esortazione da parte del progettista, l’Arch. Domenico Maroscia ad attendere il giorno della inaugurazione, per dare dei giudizi – e capita di ascoltare le opinioni più svariate da parte dei cittadini, entrando nel merito dei discorsi sia di tipo “storico” sia di tipo “estetico” sia di tipo “artistico”, il discorso che andremo a fare noi è prettamente politico.
Da decenni, oramai, dobbiamo prendere atto di come le amministrazioni che si sono succedute al governo di questa città abbiano fatto in modo che il suo sviluppo avvenisse  secondo canoni che risultano lontani anni luce da quei criteri che si dovrebbero utilizzare per una cittadina coi numeri di Potenza. Una crescita smisurata dell’edilizia residenziale (quasi sempre affidata ad iniziative private) e direzionale come se si fosse in presenza di numeri di crescita economica a due cifre. E il risultato è una città nella quale, paradossalmente si è giunti alla saturazione (se non alla sovrabbondanza) di unità abitative. Per non parlare della assoluta insufficienza delle infrastrutture viarie per il volume di traffico che la città deve sopportare per il solo fatto di essere il Capoluogo di Regione. I residenti possono godersi la città solo durante i festivi: quando il pendolarismo scolastico (con le centinaia di autobus di linea che accedono), il pendolarismo lavorativo ed il “turismo” di affari (con le migliaia di auto che entrano in città) sono fermi. Una risposta a questi problemi sarebbe dovuta arrivare dall’opera di Punta di questa amministrazione: Il Nodo Complesso del Gallitello. Sappiamo come è andata a finire!!! I lavori sono sospesi (per questioni giudiziarie che hanno riguardato l’impresa esecutrice dei lavori) e, ad oggi, non si sa quando potranno riprendere.
Un sistema di mobilità urbana che fa acqua da tutte le parti!!! E, nonostante il risultato di una serie di collegamenti verticali che uniscono le zone periferiche del capoluogo al suo centro storico, siamo in presenza di un sistema di trasporti urbano “monco”, per la mancanza di collegamenti tra le zone più periferiche della città ai suddetti collegamenti verticali. A questo si aggiunga l’insufficienza di posti auto in prossimità delle scale mobili.
Anni di Politiche che hanno allontanato sempre più gente dal centro storico. Certo, c’è stata anche una minima complicità di alcuni commercianti che hanno spostato i propri esercizi commerciali in Via del Gallitello… ma non si sono viste molte iniziative che invogliassero i potentini a recarsi in centro con la stessa voglia e frequenza di un tempo.
Insomma, c’è stata, fondamentalmente, disegno politico che ha contribuito ad allontanare i cittadini dal centro della città. A lasciare il centro storico in uno stato di abbandono a se stesso. E la domanda che nasce spontanea è la seguente: Se questa è stata la politica delle amministrazioni che si sono succedute nei decenni, qual è lo scopo di una riqualificazione della Piazza principale della città? Anzi, visto tutto questo pregresso, e il risultato finale dei lavori della piazza – che ha lasciato perlomeno perplessi molti dei cittadini potentini – questi lavori sembrerebbero l’ennesimo colpo inferto alla città. Perché, parliamoci chiaro: possiamo disquisire di spinte moderniste (a detta di qualcuno degli estimatori della piazza, che pure ci sono), di storia che non si ferma, e che, necessariamente, non può lasciare fuori la parte antica della città… ma se si è fatto tutto il possibile per “distruggere” le testimonianze storiche di Potenza, con decenni di cementificazioni, con una costante incuria nei confronti del centro storico, come si può non pensare che questo Restyling della piazza non sia il punto finale di questa politica scellerata?
L’opera, per noi di Comunità Lucana, assume il valore di un “simbolo” degli anni di amministrazione del Sindaco Santarsiero. Ed una specie di Consacrazione del progettista Arch. Domenico Maroscia. Non entriamo nel merito estetico, storico o di opportunità. Il nostro giudizio politico sulla piazza è negativo perché va a evidenziare l’assoluto fallimento di un’amministrazione! Un’amministrazione che poco si è occupata di progettare il futuro della città e dei suoi abitanti, e molto si e preoccupata di prepararsi un futuro politico ad altri livelli.
Ecco perché il nostro giudizio sulla piazza è assolutamente negativo. Ed ecco perché Comunità Lucana aderisce a tutte le iniziative di associazioni e comitati cittadini che si terranno per opporsi (anche se il danno è fatto) a questo modo di pensare la città.
Ed infine, ecco perché è necessario, oggi più di ieri, che Comunità Lucana continui a lavorare perché in futuro non esistano più gestioni così fallimentari per questa nostra città. Siamo pronti, fin da ora, a lavorare perché il progetto di una città differente possa realizzarsi. E siamo pronti a dialogare con tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questa città.

Antonio Bevilacqua – Segretario di Comunità Lucana per la Città di Potenza

Sulla Piazza.

Ma, in fondo in fondo… ci meravigliamo di “impeti di modernità” nel “riqualificare” piazze di centri storici (una a caso: Piazza Mario Pagano a Potenza)? In nome di “modernità e progresso tecnologico” si creano “mostri” come le file per un iPhone 5… e vogliamo meravigliarci di una “nuova Piazza” siffatta?
I gusti, ovviamente, sono soggettivi. E se questa piazza a una buona parte dei cittadini dovesse piacere, ne avrebbero facoltà. Ma qui non si disquisisce di Storia dell’Arte o di altro: si disquisisce di decenni di “Mani sulla Città” da parte dei Costruttori e cementificatori. E questa è la ciliegina sulla torta.