vogliamo raccontarla tutta sui rifiuti?

Gestione dei rifiuti: la scelta è partire dalla riduzione

27/11/2012 20:01

Approvati dalla Giunta regionale il documento di indirizzo per l’aggiornamento del piano e il rapporto preliminare ambientale.

AGR   La prevenzione della produzione dei rifiuti sarà elemento centrale nella definizione della strategia per i rifiuti della regione Basilicata. E’ l’indirizzo che emerge da due documenti approvati oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Vilma Mazzocco, ossia il documento propedeutico di indirizzo per l’aggiornamento e l’adeguamento del piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR) e il rapporto preliminare ambientale che definisce il contesto programmatico indicando i principali contenuti del piano e il suo ambito di influenza. I documenti sono stati presentati lo scorso 15 novembre all’Osservatorio regionale rifiuti (O.R.R.). Il lavoro svolto dal gruppo di lavoro, costituito con D.G.R. n. 641 del 22 maggio 2012, pur avendo una valenza preliminare, in forma di ricognizione degli scenari di riferimento nei vari settori della pianificazione, rappresenta la base per formulare una pianificazione vera e propria del sistema integrato di gestione dei rifiuti della Basilicata in un’ottica strategica di sostenibilità ambientale. Una volte definiti gli indirizzi possono prendere il via le procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) per giungere alla definizione del nuovo piano.

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bene, l’assessore utilizza basilicatanet per i suoi comunicati, cosa ovvia del resto, noi di comunità lucana non li inviamo più ormai quasi da un anno a questa “testata” istituzionale, quindi il contraddittorio non potrà che avvenire qui, in una sede magari anche più oggettiva…

ed abbiamo da fare allora qualche precisazione a questo uso sin troppo disinvolto della comunicazione istituzionale che fa in questo caso la mazzocco…

infatti a volerla dire tutta questo documento, approvato in fretta e furia stamattina in giunta regionale (chissà forse perchè vi era il richiamo in aula della nostra proposta di legge sui rifiuti?…magari è solo una coincidenza, dai!!!), è appunto un documento propedeutico, quindi precedente persino alla definizione di qualche linea programmatica concreta…

documento costato finora 40.000 euro, pagati al gruppo di studio dell’unibas, come appunto dalla  D.G.R. n. 641 del 22 maggio 2012 e che vi invito a ricercare nelle pagine del periodo…in sostanza si tratta di uno studio preliminare molto arraffazzonato e che qualsiasi ragazzotto dotato di buona volontà avrebbe potuto scrivere ben imbeccato…ma ovviamente non spetta a noi giudicare le qualità curriculari di chi lo ha scritto, quanto magari le intenzioni…ma appunto è altro discorso…

a noi interessa la sostanza di una programmazione che di fatto manca, essendo il piano originale del 2001, approvato con la L.R.6/2001, del tutto superato dalle continue emergenze che di fatto hanno contraddistinto il settore rifiuti in regione per una gestione quanto meno bizzarra, se non alla navigazione a vista…e fenice ne è un esempio!!!…ed è appunto fenice uno dei punti centrali della nostra idea di gestione che non commento adesso, perchè la nostra posizione è nota a chi ci legge da tempo…

solo mi limito a dire che l’assessore mazzocco non dice tutto…non dice per esempio che il suo documento deve finire in III commissione esattamente come la nostra proposta per una discussione che invece di essere delegata tout court alla giunta ed agli uffici del dipartimento ambiente, si è voluto per chiara espressione dei consiglieri ritornasse nella sua sede propria, il consiglio appunto, quindi l’organo politico per eccellenza!!!…ed è una questione di metodo che non è indifferente, giacchè finora sulla materia si è andati avanti a colpi di delibere e provvedimenti presidenziali di urgenza…

a nulla è valso quindi il tentativo del presidente che avvicina il consigliere mollica forse per dissuaderlo dall’andare alla discussione (così ci è parso di capire dal labiale e da alcune espressioni troppo malamente percepite per poterlo asserire con certezza assoluta…chissà magari parlava del tempo che farà nel fine settimana…;) ), nè il goffo a tratti intervento dell’assessore che tentava di trovare “inghippi legislativi, che poi non ci sono affatto e proprio in relazione alle leggi da lei stessa citate…

la proposta di legge passa in commissione e sarà discussa, nel suo ciclo di audizioni, insieme al documento della giunta…

nessuna polemica, quindi…ma un invito…quello a gestire i rifiuti non come un affare qualsiasi o se volete proprio come un affare, ma come un punto programmatico troppo importante per essere lasciato al caso, all’improvvisazione, ai manutengoli…torneremo sulla faccenda nella speranza che le prossime feste di natale portino consiglio alla giunta!!!

perchè sui rifiuti occorre dirla tutta!!! 

 

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la risposta ad una domanda

vorrei intervenire sulla lettera inviataci dal giovane disoccupato neolaureato che denunciava la strana situazione venutasi a creare a riguardo dell’affare temparossa…il giovane disoccupato denuncia come un’anomalia il fatto che gli appalti per la costruzione del nuovo centro olii siano stati rimodulati dopo gli aresti ed i rinvii a giudizio, mentre sono stati lasciati invariati i bandi per la formazione del 2008…

argomento ostico, ma se tecnicamente potrei rispondere che ostava alle gare tenute ed agli appalti assegnati il fatto che un fatto giuridico grave (ancorchè da giudicarsi) si fosse frapposto come vizio di legittimità tale da dover provvedere a nuove gare (nelle more di un giudizio che potrebbe anche tranquillamente ribaltare persino queste ultime), non altrettanto è avvenuto per i meccanismi dei bandi per la formazione dove non vi erano reati contestati che potessero comprometterne la legalità formale, questa risposta non “risponde” (perdonatemi il gioco di parole) alle questioni poste nella lettera e che tento di riassumere con un “ma i giochi erano quindi già chiusi allora?”…

perchè al netto della mia personale contrarietà a quello sfruttamento petrolifero, tale sfruttamento, reso legittimo sia da leggi che hanno condotto ad accordi ed intese firmate e quindi operative, sia un atteggiamento all’epoca sostanzialmente favorevole delle popolazioni locali (che ricorda molto quello delle popolazioni della val d’agri negli anni precedenti e seguenti il 1998, anno degli accordi), atteggiamento che tranne per pochi abitanti più accorti e sporadiche manifestazioni di dissenso, io stesso ho potuto verificare di persona, essendo spesso andato in zona a tentare di portare argomenti al fronte di un no motivato da ben altre idee di gestione di quel territorio…

vinse ovviamente il fronte del si al petrolio, quel fronte che “pesava” molto più una speranza di lavoro (speranza molto ben sobillata da chi aveva intenzione di gestire appalti e da alcuni politicanti locali che spingevano in tale direzione, come l’allora presidente della provincia di matera nigro, che era di gorgoglione, e che ad un convegno pronunciò la seguente frase “meglio le polveri sottili che le mosche nel formaggio podolico”…tutto registrato e comprovabile sia nelle prove video che ancora conservo, sia nelle testimonianze dei presenti), che una fotografia presumibile del reale che da lì a pochi anni non solo non avrebbe portato a più occupazione, ma avrebbe cominciato a palesare effetti inquinanti ben prima che lo sfruttamento vero e proprio iniziasse, carenze di certezze sui dati dei controlli (e chi li fa, l’arpab?) e poca democraticità (se non palese illegalità presunta) nei processi decisionali a monte ed a valle di quello sfruttamento ancora da iniziarsi nella sua fase industriale…

e tuttavia il tema del lavoro esiste…del lavoro che quando anche si è aperto in prospettiva ha riguardato pochi, spesso raccomandati dai piccoli poteri politici locali che in tal modo si assicuravano continuità nel consenso (quando non familismo esasperato) e dalla scarsa professionalità maturata, trattandosi per lo più di lavori di manovalanza e spesso anche a termine…del lavoro cioè già assegnato a priori e proprio attraverso chi poteva o non poteva fare qualcosa per accelerare o meno i processi autorizzativi locali…storia antica e che in val d’agri si era già ampiamente sperimentata…

detto in poche parole, ma potevate credere che il poco lavoro si sarebbe assegnato a chi si presentava o che sarebbe stato in primis assegnato ai sodali minori (nel caso della manovalanza) o maggiori (nel caso dei pochi lavori più remunerati e di “prestigio”) delle filiere locali, strette queste in patti feudali con ben più potenti filiere che trattavano in ambiti maggiori?…ovvio, per esperienza oramai acquisita dall’osservazione, che quando una multinazionale arriva in un luogo non può che accordarsi con chi detiene poteri di fatto e nelle regole del luogo, quindi le compagnie, se a livello generale si erano accordate con i poteri maggiori, localmente, per non avere quei piccoli e fastidiosi problemi con i ras del luogo, nella consapevolezza comunque di dover usufruire di alcune figure professionali ben volentieri “cedevano” sui criteri con cui l’accesso era regolato…

ed il criterio che regolava l’accesso alla possibilità di lavoro dipendeva e dipende tutt’ora dalla prossimità ad uno dei ras, sia esso locale, sia esso di rango superiore…quindi perchè meravigliarsi di quanto è accaduto?…ma questa risposta in primis non soddisferà il disoccupato, poichè non gli fornisce alcuna puntuale risposta al suo disagio, in secundis non risponde alla richiesta di legalità e moralità che è alla base degli stessi accessi occupazionali che in qualche modo sono strettamente legati alle pari opportunità che in una democrazia pure dovrebbero regolare questo come tanti altri settori…e non credo affatto che vi possano essere risposte puntuali e legittime alla prima domanda, se non vi sono le condizioni per cui la richiesta di legalità e moralità stessa non divenga imperativo di azione politica, sia da parte della politica, che da parte del cittadino…

in sintesi estrema, è come se rispondessi al disoccupato: “guarda che senza democrazia effettiva, tu che non hai santi in paradiso crepi, perchè la democrazia fa in modo che anche tu abbia un’opportunità che altri sistemi non ti concederebbero”…purtroppo una non-risposta rispetto al suo quesito del perchè non si riaprano gli “accessi”, ma purtroppo una non risposta obbligata, stante la situazione attuale…e così mi verrebbe da chiedere al nostro amico :”ma tu per chi hai votato finora? chi hai sostenuto con la tua famiglia finora? quali relazioni hai coltivato nella speranza che fossero le relazioni corte e non il diritto a regolare la tua vita?”…

non si adiri il nostro, non sono domande retoriche che faccio a lui personalmente, a lui che vista la sua giovane età è del tutto incolpevole, fosse anche solo indirettamente e lontanamente, sono domande che rivolgo ad un sistema politico locale che, lungi dall’aver mai rappresentato o dell’essersi rappresentato in una visione del mondo che pure dovrebbe essere obiettivo di ogni pensiero politico che nobilmente possa definirsi tale, ha più rappresentato una “mano morta” di stampofeudo- baronale che ha profondamente influito sul destino di una intera regione sino a soffocarla…

a soffocarla in un pozzo asfittico dove è la speranza legata ad aspettative personali (il favore che rende diversi dagli altri nella relazione corta con chi lo può realizzare o contribuire a farlo) a definire il cittadino ed a dargli respiro artificiale, piuttosto che quel complesso civico che è il diritto che lo rende invece partecipante attivo e gli da i polmoni per respirare da solo…

caro amico, certo che al netto della mia personale contrarietà alle estrazioni (e quante sarebbero le possibilità altre invece, se a guidare la regione fossero altre idee economiche, politiche e sociali), se le estrazioni comunque avvengono diciamo per forza maggiore (proprio di forza si tratta, infatti) e posti di lavoro queste creano, democraticamente quei posti di lavoro è ai lucani che andrebbero assegnati ed assegnati sulla base del merito e delle competenze maturate…certo che il sistema andrebbe rivisto tornando a trattare con quelle compagnie maggiori accessi lavorativi ed opportunità e potrei continuare a darti ragione su ognuna delle domande che esplicitamente ed implicitamente poni…ma a te a cosa servirebbe, se poi la tua condizione rimane quella che è, cioè quella di un disoccupato nonostante la tua laurea…ed è qui il punto…

io non credo che le estrazioni siano l’unica possibilità di lavoro che in basilicata si potrebbe creare e credo inceve che un simile pensiero sia davvero pericoloso, poichè spinge a barattare il territorio ed una sua potenzialità, il petrolio, che del resto poca occupazione porta ovunque, con la legittima aspettativa personale di un lavoro, aspettativa che però nel caso specifico nel mentre soddisfa te e pochi altri finisce per coinvolgere tutti in un sistema perverso che al giorno d’oggi ancora non riesce a dirci (ammesso voglia) quale sia il prezzo ambientale, sanitario, sociale e persino economico che la regione ha dovuto sopportare a causa delle estrazioni…ecco il punto sul quale ci fregano, il punto dove il caso personale diviene più importante del collettivo sino a sentire questo, il collettivo, come altro da se stessi, mentre il tuo caso personale è comunque un caso collettivo perchè non riguarda solo te che hai preso carta e penna (in senso figurato) ed hai scritto, ma quello di migliaia di giovani lucani, laureati e non (e non mi pare che essere laureati debba aprire diritti ulteriori, quando invece dovrebbe aprire semmai possibilità ulteriori proprio per quel titolo di studio)…

mi spiace di non poterti dare risposte, ma risposte concrete non ce ne sono, dando per scontato che se tu avessi cercato retorica consolatoria non è certo a me che ti saresti rivolto…il tuo è il dramma di migliaia di altri meno coraggiosi di te, ancorchè tu stesso non abbia avuto il coraggio di firmarti con il tuo nome e cognome per timore di ostacoli alla tua ricerca di lavoro…ed è qui un punto nodale grande come una casa…tu non firmi una tua legittima recriminazione e non dai corso ad un tuo diritto, quello di avere delle opinioni e poterle esternare, e così legittimi in qualche modo questo sistema opaco che è lo stesso sistema che ti chiude le porte nell’accesso ad un lavoro…lo accetti e questo rende ancora più difficile concretizzare il tuo diritto, perchè accettando questo sistema accetti anche la discriminazione di cui sei oggetto… 

so di non averti dato risposte in merito a quei bandi, ma non è a me che devi fare questa domanda, ma alla magistratura se ritieni che qualcosa di poco chiaro ci sia, assumendoti il coraggio civico delle tue azioni, coraggio civico che non mancherò di supportare…

a me tu “devi” chiedere invece, se e quando io potrò avere responsabilità di governo della nostra terra, cosa ho intenzione di fare perchè ciò non accada mai più e ad ogni cittadino di questa regione sia assicurato ugual diritto, dalla ricerca di una occupazione al diritto a vivere in un ambiente sano…

ecco, se mi chiederai questo, io potrò risponderti

con sincero affetto

miko somma

p.s. e perdona qualche errore di battitura, ma ti ho risposto di getto e direttamente sulla pagina del blog, come era giusto che facessi e come solito fare

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27/11/2012

certo, la “tecnica consiliare” è argomento ostico e che magari ad alcuni non interessa affatto, ma oggi con il richiamo in aula della nostra proposta di legge sul ciclo dei rifiuti in basilicata, proposta a firma dei consiglieri mollica, romaniello, navazio e falotico, la giunta approva il documento propedeutico al piano rifiuti con “tempistica” quantomeno coincidente…
il risultato è che la nostra proposta viene rimandata in III commissione dove avverrà una discussione ed un inevitabile confronto tra la “loro” (della giunta) idea di gestione del ciclo e la nostra…staremo a vedere quindi chi riuscirà a spuntarla proprio in commissione (ma non vorrei fosse uno scontro ideologico, quanto una serena ammissione che sui rifiuti occorre cambiare logica ed in questo noi abbiamo dato ben più che uno spunto…), ma un bellissimo risultato è che il tema rifiuti da oggi non sarà più argomento tecnico degli uffici regionali del dipartimento ambiente, ma della volontà poltica del consiglio, quindi di chi rappresenta la volontà popolare dei lucani…e non è davvero poco!!!
 
miko somma
 
avrò modo di tornare sull’argomento!!!
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mercoledì 28/11/2012 ore 17.00 sede regionale

coordinamento regionale di COMUNITA’ LUCANA

unico argomento all’ordine del giorno: elezioni politiche

per chiunque, da esterno, voglia partecipare (le nostre riunioni sono pubbliche da regolamento), ci invii richiesta attraverso il tasto “contatti” accessibile dalla testata del nostro blog

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la lettera di un disoccupato neolaureato lucano

vi posto di seguito la lettera inviataci da un giovane disoccupato neolaureato lucano (ed inviata anche ad organi di stampa) su un tema che, al netto di considerazioni pro/contro le estrazioni, ha una grande rilevanza sul tema occupazione e prospettive di occupazione nelle zone estrattive…la lettera non è firmata perchè l’autore teme di avere problemi nella sua ricerca di occupazione (timore che però fondato o meno, non dovrebbe spingere nell’anonimato, perchè quell’anonimato è purtroppo molto funzionale proprio a chi “gestisce” le possibilità di lavoro in regione come fosse “cosa sua”)…ma leggiamo nel frattempo la lettera e poi avremo modo di commentare… 

LA LETTERA

Sono un giovane neolaureato di Potenza in cerca di occupazione. Volevo segnalare una grave inadempienza che, secondo me, sta compiendo la compagnia petrolifera Total ai danni dei disoccupati della Basilicata. Mi riferisco ai corsi per le attività di formazione che la società francese sta organizzando in queste settimane per i lavori di costruzione del Centro Oli Tempa Rossa di Corleto Perticara. Da quello che ho visto sul sito della Total, i termini per poter partecipare sono stati chiusi nel 2008, ben quattro anni fa, quando è stato emanato il bando, e ora non si può più concorrere, se non per eventuali posti che si dovessero rendere disponibili se qualcuno dei selezionati di allora decidesse di rinunciare.

Dunque, i giovani che hanno saputo all’epoca che c’erano questi bandi, hanno potuto fare la domanda di partecipazione ed hanno la possibilità di essere selezionati per le attività formative, tutti gli altri, compreso il sottoscritto, sono tagliati fuori.

Da quello che mi risulta, i corsi di formazione non sono stati avviati nel 2008, perchè a seguito di un’inchiesta della magistratura che portò a numerosi arresti compreso quello dell’amministratore delegato di Total Italia, vennero sospese tutte le attività e gli appalti per i lavori a Tempa Rossa.

A questo punto mi chiedo: perché gli appalti fatti nel 2008 sono stati tutti annullati e rifatti qualche mese fa, mentre quelli della formazione sono stati confermati così com’erano stati concepiti quattro anni fa? Perchè i giovani che sono stati selezionati nel 2008, possono essere riconfermati adesso, anche se in quella fase c’era un’inchiesta della magistratura in corso? Chi gestisce le selezioni per la formazione della Total, direttamente la compagnia petrolifera o c’è una società esterna? In Basilicata ci sono società che possono gestire la formazione della Total? E’ tutto regolare o c’è qualcosa da chiarire? 

Io ritengo che la Total dovrebbe indire nuovi bandi sulla formazione, così come ha fatto per gli altri appalti. Solo così potrà togliere eventuali ombre e dubbi che noi giovani disoccupati potremmo avere rispetto ai criteri che furono adottati nel 2008 quando la magistratura ha ritenuto opportuno bloccare tutti i bandi e gli appalti già assegnati e ordinare addirittura numerosi arresti per motivi di trasparenza e correttezza.

Io penso che i posti di lavoro che possono derivare dall’estrazione di petrolio sono l’unica possibilità che hanno i disoccupati lucani, la questione formazione può apparire piccola, invece per noi giovani laureati è una delle poche opportunità che abbiamo per crescere e fare esperienza con una grande multinazionale. Secondo me non dobbiamo perdere nessuna occasione di lavoro e sviluppo che può essere prodotta dal petrolio. Le estrazioni in Val D’Agri e a Tempa Rossa non possono solo produrre danni all’ambiente e alla salute dei cittadini e pochi posti di lavoro solo per operai, manovali, amici degli amici e per società esterne che portano gli ingegneri, i tecnici e i manager da fuori regione.

L’invito che faccio alla Total, ai politici, alle associazioni e ai giornalisti della Basilicata, è di impegnarsi per fare in modo che tutti i giovani possano partecipare ai bandi per la formazione e non solo quelli che nel 2008 hanno saputo che c’era quella possibilità di lavoro.     

Potenza, novembre 2012

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