decreto salva ilva

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge Salva-Ilva. Il provvedimento “stabilisce che la società abbia la gestione e la responsabilità della conduzione degli impianti e che sia autorizzata a proseguire la produzione e la vendita per tutto il periodo di validità dell’AIA”

Previsto il “Garante della vigilanza sull’attuazione degli adempimenti ambientali e di tutte le altre disposizioni del decreto, che sarà nominato con un successivo provvedimento”.Il Garante “potrà proporre le misure idonee,tra le quali anche provvedimenti di amministrazione straordinaria”in caso di criticità. “Il garante – ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Antonio Catricala’ – deve essere persona di indiscussa indipendenza, competenza ed esperienza e sarà proposto dal ministro dell’Ambiente, dal ministro dell’Attività Produttive, e della Salute e sarà nominato dal presidente della Repubblica”.

“Qualora non venga rispettato il piano di investimenti necessari alle operazioni di risanamento, il decreto introduce un meccanismo sanzionatorio che si aggiunge al sistema di controllo già previsto dall’AIA”.

questa è una presa per i fondelli!!!…e tutto mentre il proprietario è latitante!!!…ma stiamo scherzando???

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a raccontarla tutta, non esiste alcuna possibilità di creare nuovo lavoro senza intervenire sulla composizione del reddito (salari e tassazione più equi) e la gestione diretta della produzione (partecipazione dei lavoratori agli utili sociali ed alle scelte aziendali) in rapporto alla creazione di nuove categorie produttive (consumi meno energivori, cure alle persone, tutela ambientale-geologica del territorio, economia della conoscenza)..al massimo, a bocce ferme, si potrà precarizzare ancora di più chi il lavoro già lo ha e creare masse di giovani semi-schiavi, tutti rigorosamente l’uno contro l’altro a combattersi il sogno di un privilegio personale che faccia sentire più in altro degli altri
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30/11/2012

ansa – Sarebbe “molto grave” se le scuole cattoliche “dovessero chiudere”. Lo ha detto il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei…il cardinale ha spiegato che “c’è preoccupazione soprattutto per la mancanza di contributi”…il presidente della Cei ha segnalato come urgente “quello che lo Stato sarebbe giusto riconoscesse non tanto agli istituti scolastici, quanto alle famiglie, che hanno diritto a scegliere per i propri figli l’istruzione che ritengono più idonea”.

caro cardinale lo stato ha le sue scuole ed è a quelle che credo dovrebbero andare tutti i fondi disponibili…se le scuole cattoliche chiudono, i genitori sanno che i loro figli possono sempre mandarli in una scuola pubblica!!!…perchè invece non chiede che una piccolissima parte dei denari che amministrano i vostri istituti finanziari vadano alle vostre scuole?

 
miko somma

Comunicato stampa di Comunità Lucana

questa nota stampa non è stato inviata al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

 

Il vaticinio del futuro.

Fa davvero piacere che in questa regione ci venga data la notizia di un avvenimento prima ancora che questo accada, con un vaticinio del futuro dunque che apre interessanti prospettive, mentre il mondo intero ancora si chiede se vera sia la profezia dei Maya o meno.

Mi riferisco alla presenza ad un incontro organizzato nella serata del 29 c.m. presso l’aula consiliare di Picerno, uno dei comuni interessati al permesso per idrocarburi Monte Li Foi, non solo dei sindaci che hanno dato lettura del documento comune nel quale si stigmatizza l’atteggiamento della Regione che con semplice Determina Dirigenziale dell’Ufficio Compatibilità Ambientale semplicemente “cassa” ogni pronuncia negativa in merito al permesso degli enti territoriali, ma dell’on. Taddei che, non si sa a che titolo, entra in sala ed occupa anche un posto al tavolo di presidenza (forse invitato).

Ma il problema non è la presenza di Taddei o il posto che occupa, il problema sta nel fatto che mentre fino alle ore 20.30, orario a cui il sottoscritto ha dovuto lasciare la sala (qualche minuto dopo il proprio intervento) per tornare a Potenza, l’onorevole non si era ancora espresso, il sito Basilicatanet portava tra i suoi lanci (esattamente alle ore 18.50) una sinossi dell’intervento di Taddei in una nota inviata a nome della segreteria regionale del PDL.

Quindi o si prevedeva il futuro da parte della segreteria PDL o si era di fronte alla discutibile “velina” di pessimo gusto di un partito che sulle estrazioni in regione gioca al “cerchiobottismo”, velina accettata acriticamente e subito pubblicata dal sito istituzionale con una “patente di veridicità” troppo basata sui  “numeri” elettorali.

Chiediamo perciò spiegazioni all’ente Regione Basilicata circa il comportamento poco attento del sito Basilicatanet (il cui costo è completamente a carico pubblico), lasciando invece agli elettori del PDL il compito di chiedere ai loro rappresentanti istituzionali da che parte stiano, dalla parte cioè del popolo lucano che sempre più spesso comincia a dire no agli idrocarburi, dimostrandosi più saggio dei propri rappresentanti e governanti, o dalla parte di quegli interessi forti che trasversalmente stanno portando la nostra regione a divenire un unico campo petrolifero.

Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana.

30/11/2012

il nostro carro ha solide ruote, forti assali ed un instancabile traino…così ogni strada, noi di COMUNITA’ LUCANA la percorriamo con il nostro carro, senza chiedere passaggi a nessuno!!!

miko somma

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30/11/2012

è una mattina come le altre, certo, ma oggi voglio godermi per qualche ora quella speciale sensazione che il mondo possa ancora cambiare…PALESTINA!!!…e sia chiaro, anche ISRAELE!!!, ma ridotto ai confini del 1967…
 
qualunque sia la soluzione che dal riconoscimento ONU verrà fuori, ora più che mai si “deve” trovare la pace che metta fine ad conflitto assurdo, il conflitto più assurdo del mondo e della storia
 
miko somma
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