nazional-grillismo

“Voglio uno Stato con le palle, eliminiamo i sindacati che sono una struttura vecchia come i partiti. Le aziende devono essere di chi lavora”. Lo ha detto Beppe Grillo a Brindisi durante un comizio del Movimento 5 Stelle…

…decisamente costui è un fascista, visto che questo tipo di retorica sulla proprietà del posto di lavoro non è nuova ed anzi sconfina addirittura nel nazional-socialismo (ben altra cosa sarebbe un discorso sull’azionariato diffuso)…

inviterei gli aderenti al 5 stelle a prendere le distanze, ma la messa ormai è bella che cantata e se le persone intelligenti che pure ci sono lì dentro accettano di sentirsi rappresentati da questi proclami…

attendo serenamente eventuali attacchi dai chierichetti, ma a rigor di logica qualche riflessione dovrebbero pur farla…

miko somma

questo post, pubblicato su fb ha dato origine ad una bella e civile discussione che qui riporto togliendo i nomi degli autori dei commenti, poichè non ho loro chiesto se potevo e meno farlo…

s. c. – però per un giovane italiano di oggi il M5S è una speranza..la speranza di un completo ricambio generazionale all’interno del nostro parlamento. Al capo del governo e nel parlamento tutto ci sarebbe tutta gente nuova, giovane e capace. non sono grillino ma mi piace l’idea di un completo rinnovamento! 🙂

s.c. 2 (non è lo stesso, ma curiosamente le iniziali coincidevano) – Ti consiglio vivamente di leggere questo articolo, è incredibilmente in linea con ciò che penso. La cosa ancor più sorprendente è che non conosco affatto l’autrice. Meglio, non ho avuto alcun pregiudizio nel leggere questo suo post.

 
 
– (altro commento dello stesso s.c. 2) Clicca pure sui link riguardanti il caso della fabbrica in Argentina…mentre qui i sindacati cercano concertazioni e compromessi, in altre zone del mondo gli operai si prendono davvero le fabbriche e producono. Sa tanto di socializzazione made in Rsi, ma pure di tante cose di sinistra…L’antifascismo va scomodato quando serve!
 
d. f. – Ciao Miko, non condivido quello che dici non perché  io sia un grillino. e non ritengo nemmeno che esistano dei grillini, ne dei sommini ne de ……(elimino poichè fa riferimento al cognome della persona) . Ritengo che nei movimenti della società civile di oggi convergano  tante persone che in qualche modo cercano di reagire alla di crisi morale e politica che il nostro paese sta incontrando. Crisi che non di certo é stata creata da grillo ne da somma ne da Ferrara, ma molto probabilmente da una classe dirigente troppo improntata a vedersi i proprio tornaconto. E per fare questo sai bene che si utilizza di tutto ovvero la comunicazione, la giurisprudenza, la scienza, la politica e tanto altro. Quindi da parte tua che punti sempre al pensiero più ardito e cerchi di andare le dovute apparenze dei discorsi, mi sembra strano nonché deludente che per quello che ha detto grillo, magari sentito da una dovuta estrapolazione di un giornale tu possa arrivare a definirlo fascista o peggio nazional-socialista inglobando un intero pensiero( luogo comune). Credo che prima di definire  grillo alla pari di un fascista bisogna darli il tempo di applicare o di far applicare al m5s il programma per il quale si candida. Sai la scorsa settimana ho assistito alla chiacchiera di grillo con il responsabile di casapound, chiaramente il tg3, tg dichiaratamente di sinistra-centro-pd (per farti capire come può cambiare la prospettiva dei lati estremi) ha ritagliato quella chiacchierata nel modo migliore per far apparire grillo il miglior amico dei fascisti. Un atto meschino dal tg3, che chiaramente oggi deve far passare grillo come un uomo folle dalle tendenze dittatoriali e fasciste, in modo che il pd oggi infervorato da una alleanza di “estrema sinistra” come quella con vendola possa ritrovare il voto dei tanti che hanno capito bene che non ce differenza tra questi quattro partiti, ovvero i romantici uomini del pc. Inoltre Miko sai bene che alcuni apparati non sono scollegati, non sei verginello in materia, pertanto il carrozzoni dei sindacati e te lo dice uno che é cresciuto in famiglie sindacaliste, non difendono i lavoratori, ma il lavoro che non vuol dire difendere la questione umana che c’è dietro i lavoratori, ma significa difendere il rapporto contrattuale che é d’avanti le questioni umane. Questo purtroppo oggi é il sindacato e diversamente non potrebbe essere se pensi. Che oggi salvare un posto di lavoro su cento diventa necessario. Qui Miko ci sono persone che hanno avuto 40 anni per dimostrare. Ma le loro politiche non sono state popolari e improntate verso la gente comune e nonostante tutte queste persone vengono ancora definite proprietarie della sinistra italiana, (c’è solo un coglione ancora che le definisce comuniste) . Invece c’è un movimento nato piano piano che cerca di spostare l’ottica della visuale e dell’azione e in alcuni contesti già lo sta facendo e viene definito fascista. Mi sembra eccessivo o miope o peggio mi sembra strabismo politico di chi in realtà non vuole vedere il buono per assicurarsi che c’è sempre il meglio che deve essere ancora fatto.
 
Miko Somma – salvatore, sul ricambio non c’è storia, infatti e non solo perchè prima o poi inevitabilmente ci sarà, ma la prassi di destrutturare la rappresentanza sindacale (non questo o quel sindacato o sindacalista, come invece apparirebbe del tutto logico e comprensibile), esattamente come quella politica, è pericolosa, poichè introduce elementi di negazione che una rappresentanza sia necessaria, sia in sede nazionale (contrattazione collettiva), sia locale (contrattazioni decentrate e tutela nello specifico)…questo è il punto sul quale proprio dissento da simili esternazioni che certo saranno anche propaganda, ma intanto suggeriscono alla gente percorsi ed idee che, guarda caso, coincidono proprio con alcune tesi padronali più estreme e che chiunque di noi abbia avuto modo di parlare con qualche imprenditore diciamo meno “moderno” ha potuto verificare…non facciamoci prendere in giro dai giovani, dai cittadini con l’elmetto e retorismi simili ed andiamo al valore assoluto delle sue esternazioni che per me conducono dritti dritti ad un concetto di democrazia reso sempre più labile, sino a far perdere i contorni stessi dell’idea di democrazia…poi chiaro che sono mie opinioni e tali restano
 
Miko Somma – domenico non fa una piega, quanto tu dici e che credo sia contenuto anche nella mia risposta a salvatore che sicuramente non avrai letto per l’asincronia tra essa ed il tuo commento…io ne faccio un discorso molto più ampio e che riguarda appunto la natura istituzionale nei suoi aspetti chiamiamoli comunicativi…qui stiamo continuando a buttare il bambino con l’acqua sporca…sui ritagli che “decontestualizzano” posso darti ragione poichè ormai purtroppo è una oscena prassi divenuta quasi comune a tanti, ma il senso della sue affermazioni recenti va proprio nel senso indicato, mi spiace, e questi per me sono fatti gravi
 
Miko Somma – poi in ordine a salvatore c. (2), rispondo che quell’analisi è vecchia quanto il cucco e non mi pare una novità che la struttura sindacale vada ripensata per essere “competitiva”…ed in quanto alle esperienze di autogestione delle fabbriche, gli esempi possono sprecarsi in ogni parte del mondo (compresa l’assai vicina a noi, per struttura del capitale, germania), ma rimane il punto se sia una esperienza applicabile ad un intero modello industriale che, piaccia o meno, non è appunto più quello degli anni 70, e dove la figura stessa del padrone si è dematerializzata in astratti consigli di amministrazione e pacchetti azionari di controllo, sino a rendere la gestione stessa un concetto finanziario, più che produttivo (e lo vedi quante aziende ormai delocalizzano produzioni in concessione ad aziende estere e detengono solo i marchi e la commercializzazione)…insomma, non voglio tediare, ma il discorso è serio, troppo serio perchè diventi materiale di propaganda al pari di uno slogan sui politici ladri
 
Miko Somma – domenico, ti aggiungo una considerazione…io non dico e mai dirò che il movimento è fascista, fai attenzione, parlo di grillo ed esclusivamente di grillo che nel bene e nel male oggi rappresenta un movimento che contiene tantissime esperienze e sensibilità che non vengono valorizzate in ossequio al capo che espelle chiunque dissenta…il movimento sarà anche antifascista, ma il capo?…quindi prima di parlare di strabismo degli altri, forse andrebbe revisionata la propria di vista, perchè se non si riescono ad osservare simili particolari e ci si lascia guidare solo dalla rabbia verso un sistema, la specifica malattia della vista si chiama “masaniellismo”…con simpatia comunque, domenico
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