il programma passo passo – parte 11) sanità e politiche assistenziali

 

11. Sanità ed assistenza sociale

Siamo ora alla parte del programma dedicata alla sanità ed assistenza sociale, dove dobbiamo premettere che pur essendo i conti della sanità lucana fondamentalmente in equilibrio, molto si deve fare in ordine al miglioramento tanto delle cure offerte, tanto dei servizi ad essa associati in un’ottica di sempre maggiore disponibilità del settore ad incontrare le necessità dei cittadini residenti soprattutto nei piccoli centri che troppo spesso sono penalizzati dalle lunghe distanze dai luoghi di assistenza e cura e dal disagevole accesso ad essi.

       I.     Istituzione di una Commissione indipendente per la valutazione di qualità, quantità, merito, congruità e legalità delle convenzioni con enti sanitari privati di qualsiasi titolo e natura e per la valutazione degli appalti e forniture di beni e servizi finora concessi per prestazioni materiali ed immateriali, con obbligo di eventuali rotture dei contratti e/o rimodulazioni degli stessi a favore dell’ente pubblico lì dove emergano criticità, disparità tra servizi offerti ed erogati, condizioni di prezzi praticati (vedi seguente punto II), condizioni generali e puntuali di offerta dei servizi, monopoli od oligopoli de facto, condizioni di favore ed in genere tutto ciò che, pur nel formale rispetto delle leggi, si configura come distorsione del sistema delle convenzioni e degli appalti.

in realtà questa commissione si presenta con le caratteristiche di una super-commissione sanità per indagare sull’intero sistema degli appalti e delle forniture nel settore sanitario nella nostra regione, non solo per l’individuazione di storture e condizioni di favore connesse al settore privato convenzionato, ma, in accordo a recenti disposizioni di legge nazionale che individuano i cosiddetti costi standard della sanità, per intervenire direttamente sulla loro composizione attraverso uno specifico mandato del consiglio regionale alla rimodulazione degli stessi sulla base di una indipendenza di giudizio e di azione

     II.     Redazione di un Pubblico Libro Mastro sugli appalti e le convenzioni stipulate dal servizio sanitario regionale, redazione di un prezzario ragionato della sanità ed in linea con i costi standard stabiliti a livello nazionale e redazione di un Libro degli Standard Sanitari da applicarsi alla sanità pubblica e privata.

di tale strumento conoscitivo pubblico si sente notevole bisogno non solo per riportare chiarezza in un settore le cui dimensioni economiche e sociali sono tali da rendersi palese la sua complessità, ma per definire nei dettagli gli standard a cui sottoporre ogni aspetto delle convenzioni stipulate, delle forniture e degli appalti al fine di armonizzarli alla media nazionale dei costi, definendo al tempo stesso standard quali-quantitativi da rendere obbligatori per qualunque operatore   

    III.     Potenziamento interno, previi accordi sindacali e concertazione diretta con i lavoratori, degli uffici e delle strutture di laboratorio e di ambulatori ASL al fine di rendere le liste di attesa per prestazioni ed analisi non superiori in ogni caso ad una-due settimane.

punto chiaro e che non crediamo necessiti di particolari spiegazioni anche nella volontà dell’attuale gestione amministrativo-sanitaria di rendere tali liste sempre più brevi, ma in cui crediamo si necessiti di una particolare spinta motivazionale

   IV.     Valutazione finanziaria per l’abolizione di ogni forma di ticket sanitario e per l’erogazione generale di farmaci attualmente fuori esenzione. nel mantenimento dei saldi di bilancio.

crediamo che operata una doverosa razionalizzazione dei costi sulla base degli standard nazionali e di una certa logica di efficienza, possano emergere risparmi di bilancio tali da rendere possibile questa misura e primariamente a questa abolizione ed erogazione viene finalizzata la misura della stessa razionalizzazione dei costi nel mantenimento dei saldi di bilancio attribuiti in sede nazionale 

     V.     Istituzione di una Commissione indipendente permanente di valutazione dell’operato della sanità pubblica.

commissione tecnica di valutazione affidata interamente a strutture indipendenti che operino già o si propongano di farlo nel campo dei diritti dell’ammalato, dell’assistenza volontaristica domiciliare ed ospedaliera, delle associazioni mediche indipendenti, supportata da un team di valutatori medici, infermieristici, impiantistici esterni

   VI.     Mantenimento di tutti i presidi ospedalieri e di pronto soccorso presenti in regione nella rimodulazione dei servizi erogati e potenziamento del servizio di ambulanze ed eli-ambulanze su tutto il territorio regionale.

siamo ad un punto delicato che attiene direttamente al diritto dei cittadini di essere curati ed assistiti nella maggiore prossimità alle loro abitazioni e verso il quale molte sono state finora le criticità sollevatesi nel riordino delle strutture operato o da operarsi, criticità che devono essere armonizzate e rispettate anche quando le esigenze economiche di riordino consiglino quella minore diffusione di presidi ospedalieri ad oggi presente sul territorio regionale, che ricordiamo figlia di una certa idea clientelare della sanità, ponendosi comunque la necessità di non privare di diritti acquisiti cittadini che vivono particolari condizioni di disagio legato all’orografia dei territori…riteniamo che in alcuni dei punti seguenti (VIII, X, XIII) siano necessario corollario ad ogni ipotesi di riordino degli stessi servizi, dovendosi comunque ed in ogni caso non solo assicurare la prestazione primaria al paziente, ma anche la possibilità per i congiunti di poter agevolmente assicurare cure parentali che sappiamo decisive nel decorso di molte patologie o a particolare effetto lenitivo nei decorsi infausti legati a particolari patologie od alla semplice anagrafica del paziente…riteniamo inoltre che il potenziamento della attuale struttura di soccorso in eli-ambulanze vada senz’altro potenziata nel numero di velivoli e personale tecnico, abilitata al volo notturno e predisposte in ogni comune lucano adeguata pista di atterraggio e sistema continuo di comunicazione e supporto via terra in casi di inabilitazione meteo-climatica al volo delle stesse

 VII.     Istituzione della filiera alimentare a chilometro zero obbligatoria per tutte le strutture sanitarie pubbliche e private operanti in regione.

tal punto, letto in perfetta armonia con quanto stabilito nella parte agricoltura, fa riferimento non solo agli evidenti benefici di ciclo economico per il settore primario locale che ne riceverebbe una particolare spinta positiva, ma soprattutto alle evidenze di un miglioramento delle condizioni generali del paziente e di un più veloce decorso delle patologie in presenza di una alimentazione sana e ricca in componenti nutritive assicurate dalla brevità del ciclo produzione-consumo, miglioramento certificato in ormai numerose evidenze della letteratura scientifica e che non mancherebbe di portare benefici di costo per l’ente pubblico in considerazione di una media giorni di ricovero che dovesse tendere a decrescere in virtù di questo provvedimento 

VIII.     Potenziamento delle cure sanitarie domiciliari attraverso la razionalizzazione dell’impiego di personale e protocolli di intesa con i medici di famiglia ed il personale infermieristico, nonché ostetrico.

si tratta di un punto in qualche modo già al centro dell’intervento attuale sul sistema delle prestazioni domiciliari, ma sul quale vogliamo puntare in modo determinante in modo da assicurare non solo le prestazioni che potrebbero essere inficiate dalle razionalizzazioni sulle strutture sanitarie ospedaliere, ma anche quella domiciliarizzazione delle cure che molte evidenze pratiche dimostrano essere estremamente efficaci sui decorsi di malattie a carattere di lungo-degenza o geriatriche…i sintesi la ratio dell’intervento domiciliare non deve essere vista come una mera componente di risparmio della prestazione singola nel sistema sanitario regionale, ma come una vera e propria motivazione di fondo che tende ad assicurare nella tranquillità del domestico le migliori cure possibili…a titolo di esempio, pensare ad un sistema di nascite organizzato domiciliarmente, tranne naturalmente i casi di osservanza sanitaria ed intervento in struttura, deve essere visto come la volontà di perseguire il parto casalingo perché assicura, nel rispetto di alcuni standard sanitari logici, la migliore nascita possibile ed il miglior travaglio per la partoriente, non mai la soluzione più economica…soluzione questa che implica anche la drastica riduzione dei parti cesarei ed una indagine sulla loro eccessiva frequenza ben al di sopra della media nazionale ed europea 

   IX.     Convenzioni con specialisti per la possibilità di cure non allopatiche somministrabili presso ogni struttura medica pubblica e rientranti nel prontuario regionale del farmaco.

crediamo fortemente che il ricorso per determinate patologie e sulla base della libera volontà del paziente informato, a cure non allopatiche sia una scelta di fondo obbligata per una sanità più equilibrata e libera da vincoli farmaceutici al consumo di alcune tipologie di principi attivi che nelle ormai sempre più numerose pratiche mediche si dimostrano almeno a parità di effetto curativo molto più invasive di rimedi farmo-erboristici, omeopatici e più in generale di derivazione naturale…in altri termini riteniamo che l’inserimento nei prontuari regionali di rimedi farmaceutici naturali non allopatici possa concorrere a quella sempre minore dipendenza dalla sintesi chimica (e quindi dalla pervasività delle case farmaucetiche) auspicabile per una sanità moderna…a tale scopo crediamo inoltre che vada stimolata la produzione di erbe officinali nel sistema agricolo della regione in cooperazione con l’università di basilicata e con istituti di ricerca

     X.     Graduale trasformazione dell’assistenza domiciliare agli anziani ed ai non autosufficienti in assistenza familiare, accompagnata dai servizi sociali e dalle cooperative di assistenza, con devoluzione diretta ai nuclei familiari della contribuzione attualmente erogata dai servizi sociali per l’assistenza, allo scopo di ricreare, ove possibile, la “continuità delle tre generazioni” ed un modello di assistenza tarato sulle reali necessità e sulla affettività familiare.

il tentativo, da attuarsi nel concorso dei comuni, è una familiarizzazione dell’assistenza che avrebbe funzioni economiche dirette per i nuclei familiari che decidono di assistere il paziente ed a cui andrebbero devoluti la totalità degli assegni sociali relativi, nel miglioramento di assistenza che normalmente l’assistenza casalinga dovrebbe consentire (e a tale scopo dovrebbe essere prevista una commissione di ispezione e controllo), ma con implicazioni sociali evidenti soprattutto nella trasmissione culturale attraverso le generazioni, e qui detta “delle tre generazioni”, trasmissione che generalmente tende a saltare una generazione, quella dei genitori verso cui in determinate età vi è una imperante fase del no da parte dei più giovani e che troppo spesso per le più svariate ragioni (in primis il lavoro e gli impegni orari ad esso legati, ma a volte anche condizioni di incapacità educativa relativa) non viene correttamente adempiuta da questi, ricomponendosi nella parte della trasmissione dei saperi tradizionali e storici più facilmente con la generazione dei nonni…ancor più in generale, è evidente il tentativo, in una cultura ancora legata alla conservazione del vincolo familiare quale è ancora quella lucana, di far sopravvivere ad un approccio a volte devastante alla modernità dei rapporti familiari, originantesi spesso sia dal sistema economico che dal sistema dei media, di tenere salda la socialità legata al modello familiare mettendo al centro della cura parentale la generazione od i soggetti più bisognosi della stessa come vincolo alla sopravvivenza del nucleo familiare stesso

   XI.     Istituzione dell’Ufficio Unico per i Trapianti di Organi e le cure mediche fuori distretto a cui far convergere dalle unità locali e dai medici di famiglia ogni richiesta di prestazioni medico/assistenziali non erogabili in loco per la razionalizzazione del servizio.

l’evidenza di tale punto è chiara e riteniamo inutili spiegazioni aggiuntive

 XII.     Legge regionale di incompatibilità tra professionalità sanitarie nell’ambito pubblico e privato e verifica amministrativa di competenze e titoli nell’intero comparto della sanità regionale.

per esigenze di ulteriore chiarezza ribadiamo che, nelle more di una doverosa ricognizione amministrativa che in più parti del programma abbiamo sollevato come da operarsi nelle strutture pubbliche per evidenti ragioni di efficientamento delle stesse, dovrà essere stabilità una incompatibilità al contemporaneo esercizio della professione medica in ambito privato e pubblico

XIII.     Potenziamento del CROB di Rionero e creazione, in cooperazione con il consorzio dei trasporti (vedi parte trasporti ed infrastrutture), di servizi dedicati ed avvio reale del Registro Regionale dei Tumori.

chiara appare la volontà di potenziare ulteriormente la struttura specialistica oncologica fino a farla divenire un centro di eccellenza a carattere nazionale e la possibilità di accesso alla stessa da parte dei cittadini, siano essi pazienti o familiari attraverso una specifica convenzione con il consorzio dei trasporti tale da assicurare l’agevole raggiungimento di una struttura che allocata nella zona nord della regione, presenta disagi oggettivi per gli abitanti di molte zone della regione…per ciò che attiene al registro tumori, la volontà è una rapida ed efficace partenza operativa dello stesso, giudicandosi meritorio, ma ancora incompleto il livello dei dati trattati sinora

XIV.     Istituzione dell’Ufficio Regionale per l’alimentazione e la prevenzione dei disturbi alimentari.

crediamo maturi i tempi affinché si provveda alla organizzazione di un ufficio specializzato di ricerca, coordinamento, direzione e controllo delle attività sanitarie a riguardo delle patologie alimentari, siano esse derivanti da cause psicologiche (bulimie ed anoressie), comportamentali (obesità e diabete alimentare), endocrine (diabete ed obesità ormonali) o comunque derivanti da una scorretta alimentazione  

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