12 domande 12 su cosa farebbe comunità lucana in senato

eccovi un formulario proposto da un sito che si occupa di programmi elettorali (e che riporto in calce) e che ho ribattezzato 12 domande 12 su cosa farebbe comunità lucana in senato…

e pur essendo delle risposte dedicate ad un pubblico “poco regionale”, le posto comunque perchè le domande attengono al nostro atteggiamento circa i temi di carattere nazionale che non vorrei passassero poi del tutto in secondo piano…perchè comunità lucana è un movimento che fa parte del paese e che vuole parlare al paese!!!

Gentile Michele Somma, la ringrazio ancora per la collaborazione, ecco le domande dei nostri utenti:

1)     Comunità Lucana, una volta approdata al Senato, si farà carico anche di problematiche proprie di altre regioni o si incentrerà solo sui problemi della Basilicata?

Comunità lucana non propone un modello autoreferente, proto-leghista oserei dire, ma un modello inclusivo che da una piccola regione come la nostra potrebbe interessare anche il resto del paese…in tal senso la nostra proposta vuole sollevare il tema della primigenia funzione del senato come camera delle regioni, funzione che vorremmo reintrodurre proprio per ridare centralità al dibattito paritario tra le regioni e le loro problematiche generali e locali, dibattito per cui crediamo insufficiente la conferenza delle regioni, e per il quale il senato come camera regionale meglio assolverebbe alla funzione di un tavolo permanente degli affari regionali…e per meglio rispondere alla sua domanda, 20 economie di ciclo locale interconnesse tra loro dalla volontà di essere tutte parte di una comunità italiana coesa, sono forse il maggior segnale di cambiamento economico che si dovrebbe praticare, stante il fallimento delle politiche di globalizzazione ed internazionalizzazione a senso unico che di fatto hanno marginalizzato un’economia fatta di piccole e medie imprese caratteristica del nostro paese

2)     Una volta in Senato, il suo Partito stringerà alleanze con altri Partiti, se si con quali?

Nessuna alleanza, non ne vediamo le prospettive politiche, ma certamente, nei piccoli numeri che la rappresentanza della nostra regione comunque offre nel panorama della rappresentatività (siamo meno dell’1% della popolazione) praticheremo se eletti un forte stimolo alla risoluzione dei problemi del paese attraverso un dialogo costruttivo tra tutte le forze politiche, ma nella forte proposizione di un modello di relazioni politiche, economiche e sociali altre, quindi imperniato sul bene comune dei cittadini come unico “motivo” valido di azione politica

3)     Se si presentasse la possibilità di votare in Senato per  una legge che condanni aspramente l’omofobia (es. estensione della legge Mancino), o una a favore del matrimonio civile per coppie dello stesso sesso o ancora dell’adozione da parte dei single o delle coppie omogenitoriali, Lei come voterebbe?

La nostra posizione, d’altronde chiara dal nostro statuto, ha in nuce la più ferma condanna dell’omofobia in quanto parte di un più generale fenomeno di discriminazione dei cittadini, e così ci vedrebbe senz’altro favorevoli al voto senza mezzi termini di una legge di condanna dell’omofobia e della discriminazione a sfondo di genere, ma nella chiarezza che senza adeguate azioni di sensibilizzazione della società le leggi sono destinate alla noncuranza o all’osservanza solo generica e formale, rimanendo e forse rafforzandosi ulteriormente una pratica di esclusione sociale che affonda le sue radici nella cultura di fondo del paese…siamo a favore dei matrimoni civili per le coppie gay, come diritto inalienabile di ogni cittadino, coscienti però che se la stessa figura del matrimonio, in quanto generatore di diritti familiari universali, avrebbe come corollario una simile possibilità di adozione, il paese reale non sia pronto a tale evenienza che necessita invece di un più lungo periodo di preparazione d’altronde ineludibile…crediamo che in una fase di transizione la figura di diritto familiare che più si adatti possa essere quella dell’affiliazione o se vuole ed in altri termini, questa è una battaglia che non si deve perdere per poter recitare qualche slogan, ma si deve vincere nella pratica culturale e quindi nella legislazione  

4)     Cosa pensa del diritto di cittadinanza per i figli di immigrati, nati e residenti  in Italia?

Assolutamente a favore di simile diritto, d’altronde già patrimonio di altre culture

5)     Cosa pensa della tutela del lavoro? E’ favorevole alla reintroduzione dell’articolo 18 come era in origine?

Ci sembra che il disposto dell’art. 18 non possa essere avulso dal più generale diritto normato nello statuto dei lavoratori e riteniamo che lo stesso articolo sia diventato una deviazione dal senso comune di un cambiamento delle pratiche di contrattazione collettiva fortemente minacciate da una ideologia che tende a considerare il costo del lavoro come una mera componente della formazione del prezzo e non un dato sociale da tutelare in quanto tale…il diritto al reintegro del lavoratore licenziato per discriminazione è diritto da sottoporsi ad una tutela ordinaria senza arroccamenti ideologici che pregiudichino la tutela reale del lavoro, ma nella volontà di praticare una tutela senza mezzi termini

6)Potrebbe, per favore, descrivere i contenuti della sua proposta per arrivare a zero rifiuti?

Legga la nostra proposta di legge regionale ed il relativo piano rifiuti che troverà sul blog www.comitatonooilpotenza.com e ne riparliamo con la certezza che noi cerchiamo di costruirla praticamente, con numeri, prospettive, costi, tassazione, modalità, trasporti, impiantistica, etc etc, troppi la declamano ideologicamente

6)     Al punto 13 del programma (scaricabile dal sito del ministero dell’interno) si parla di riforma della giustizia come di “armonizzazione”, potrebbe spiegare il senso di questo termine per Lei e cosa comporterà questa proposta di riforma nella pratica?

Il senso del punto esposto nel programma (che è integrato localmente da un più corposo programma regionale che troverà sempre sul nostro sito) è la necessità di rendere meno macchinoso il combinato delle leggi e della loro applicazione, quindi accorciare la distanza reale tra norma e giustizia (cosa d’altronde evidente dalle numerose pronunce di condanna in sede comunitaria della lunghezza dei processi e della certezza stessa del diritto in guisa della sua macchinosità applicativa), da realizzarsi attraverso un’opera di razionalizzazione delle leggi procedurali e di confronto tra esse, senza ricorrere a scorciatoie (utili semmai ad affermare il diritto di chi può permetterselo) quali prescrizioni brevi, impedimenti procedurali, leggi ad personam nel più generale concetto del non distoglimento dal giudice naturale, ma nella valutazione di procedure semplificate per i reati minori e nella maggior applicazione di pene alternative alla carcerazione

7)     Ho evidenziato un notevole interesse del suo Partito per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, secondo Lei, al di là della Sua proposta “zero rifiuti”, quali dovrebbero essere i provvedimenti di legge da attuare immediatamente in tal senso?

Un’immediata messa in campo di una commissione specifica che rediga un testo unico in materia ambientale che superi le molte distorsioni e lacune originate dal 152/2006 e successive modificazioni, spesso operate per via di decreto d’urgenza, e che abbia come punto di gravità l’applicazione del principio di precauzione, la partecipazione popolare ai processi decisionali e riduzione delle fonti di inquinamento e di consumo energetico da imporsi alle legislazioni regionali come parametro obbligatorio per ogni autorizzazione sul territorio

8)     Che provvedimenti ritiene utili per risolvere la piaga della disoccupazione giovanile?

Chiariamo che non esistono rimedi efficaci a tale piaga se non in una più generale riforma dell’economia che dia spazio ai cicli locali ed alle possibilità di auto-impiego dei giovani, riforma che deve coinvolgere l’offerta di credito locale, il sistema pensionistico e l’organizzazione di un più efficiente mercato guidato dallo stato nella formazione di regole certe che tutelino il vero patrimonio del paese, la sua storia, la sua cultura, il suo paesaggio, le sue tradizioni, la sua agricoltura, anche attraverso la messa in campo di strumenti quali un piano pluriennale di ripristino del dissesto idrogeologico ed un piano pluriennale di restauro, recupero e rivalutazione del patrimonio artistico-culturale da affidarsi alla realizzazione e gestione di cooperative giovanili, quindi ad appalti vincolati ad un piano di rientro dell’occupazione giovanile…simile discorso dovrebbe valere per un generale ritorno all’agricoltura di qualità del territorio da sostenersi attraverso un piano nazionale concertato nella pac (politica agricola comunitaria)     

9)     La sanità in Italia presenta diverse problematiche, che soluzioni propone nell’immediato?

Come al punto 11 del nostro programma regionale, una più efficiente distribuzione dei servizi domiciliari nella complementarietà dell’assistenza familiare nel campo delle lungo-degenze, del parto e neonatalità, delle malattie oncologiche ed invalidanti, l’obbligo di scelta per il personale medico tra settore pubblico e settore privato, la revisione delle convenzioni per prestazioni e servizi sulla base di precisi standard di prezzo e di offerta qualitativa, la riduzione, sino al progressivo annullamento, delle convenzioni con enti privati nel più generale principio della prevalenza della sanità pubblica, le filiere corte alimentari per l’alimentazione dei degenti, l’adozione di pratiche farmacologiche naturo-patiche, il blocco di ogni azione di commissariamento che tenda alla soppressione dei presidi sanitari, l’assoluto allontanamento del condizionamento politico nella scelta dei funzionari e dirigenti, la maggiore trasparenza delle nomine nelle commissioni nazionali del farmaco

11) I candidati di Comunità Lucana pensano di proporre riforme che puniscano più duramente il maltrattamento di animali? E non solo per gli animali di affezione ma per tutti gli animali?

Senz’altro, considerandosi tale anche la sperimentazione in vivo sugli stessi e l’eccesso di consumi alimentari legati alle carni, ma nel rispetto del principio di libera alimentazione purché messe in campo pratiche di limitazione e controllo degli allevamenti intensivi di animali da carne e da latte e delle filiere di trasformazione…abbiamo dei punti specifici nel nostro programma che invito a ricercare

12) Cosa pensa della possibilità di liberalizzare l’uso di droghe leggere?

Si tratta di un campo dove le pratiche sociali sono molto più avanzate della giurisprudenza in materia e dove facile sarebbe rispondere con generici si che non tengano conto però di pratiche di controllo del mercato da parte della criminalità organizzata da cui sarebbe impossibile prescindere, e ciò anche in presenza di liberalizzazioni all’uso…riteniamo pertanto la materia troppo complessa per rispondere con un semplice si o no, e senz’altro secondaria rispetto a problematiche a maggior rilevanza sociale, ma saremmo nell’immediato per sola liberalizzazione della piccola coltivazione ad uso personale e della piccola vendita in strutture dedicate ed atte a stimolare il senso sociale legato al consumo, possibilmente presso i luoghi stessi di coltivazione

 

Grazie per l’attenzione e attendo con  curiosità le Sue risposte

Mia

Pagina di Lotta Attiva alla Discriminazione

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il programma passo passo – parte 13) sistema scolastico, università e formazione

 13. Sistema scolastico, università e formazione

Continua l’esposizione del nostro programma con la parte dedicata a sistema scolastico, università e formazione, anche questo un tema in cui si intrecciano fortemente legislazioni ed indirizzi nazionali, ma con non marginali possibiltà normanti ed operative a livello regionale.

Affermato come principio che l’istruzione scolastica serva in primis alla formazione umana del discente, alla creazione di una coscienza critica e di un razionale approccio alla realtà che non si enuclei mai rispetto alle relazioni sociali ed alla naturale cura di esse, e solo in secondo luogo alla formazione pre-lavorativa in quanto tale, in relazione ai dimensionamenti scolastici ed alle riforme di recente approvate, diamo di seguito alcuni punti programmatici:

       I.     Dichiarazione programmatica della Regione Basilicata sulla necessità della presenza di plessi scolastici di base in ogni comune lucano come garanzia dei diritti di cui all’art. 3 della costituzione italiana, primo e secondo capoverso, e sua introduzione nel futuro statuto regionale.

punto che crediamo chiaro e da cui discendono, come in altre parti, altri punti programmatici a questo enunciato conseguenti

     II.     Introduzione dell’obbligo regionale di frequenza scolastica fino ai 18 anni.

punto questo che deve naturalmente tenere di conto quanto alla legislazione nazionale in materia di obbligo scolastico, ma che ci sembra possa indicare la strada di una necessaria sempre maggiore istruzione dei cittadini in età scolastica in accordo all’enunciato alla premessa della presente parte 13)

    III.     Varo di un piano di censimento e rientro dall’analfabetismo di base e dall’analfabetismo di ritorno (o funzionale) da sostenersi nei plessi scolastici attualmente presenti sul territorio.

è questo un punto di assoluto impegno, necessitando non solo l’analfabetismo in quanto tale, ma la sua variante dell’analfabetismo funzionale che alcuni studi dimostrano affliggere circa il 65-70% della popolazione nazionale e così lucana, cioè l’incapacitàalla piena comprensione critica di un  testo scritto, pur in presenza della capacità di leggere, e la sempre maggiore incapacità di potere e sapere esprimere pensieri relativamente complessi nell’architettura del proprio linguaggio, una piaga sociale che rischia di precipitare non solo nell’incapacità all’orientamento nelle offerte di lavoro e nella presa d’atto dei diritti e dei doveri, ma nella mancanza di strumenti critici di giudizio di una realtà sociale sempre più complessa…a tale scopo crediamo che un censimento statistico e puntuale da realizzarsi attraverso questionari specifici del fenomeno faccia da base ad un piano di rientro dallo stesso che coinvolga l’intero territorio in un “ritorno a scuola” nei plessi scolastici attualmente presenti e con modalità tarate sulle esigenze nell’utilizzo del personale di cui al punto V)

   IV.     Introduzione di due ore settimanali di educazione ambientale in ogni scuola lucana di ogni ordine e grado, con particolare riferimento alle pratiche di raccolta differenziata di cui alla parte del programma rifiuti, e di educazione alimentare.

crediamo che questo punto abbia, ben inserito nella programmazione scolastica dell’obbligo aiuti non solo ad una maggiore sensibilità e conoscenza ambientale dei discenti, sia in senso lato come educazione alla cura dell’habitat naturale ed antropico, sia in senso più specifico per il miglioramento delle pratiche di partecipazione attiva a quanto alla parte 3) ciclo dei rifiuti per formare classi di cittadini consapevoli del tema…il punto dell’educazione alimentare ci sembra del tutto chiaro nelle sue implicazioni di voler raggiungere una sempre maggiore consapevolezza di base verso il tema allo scopo di impedire quei fenomeni di distorsione dell’alimentazione alla base di molte patologie fisiche e psichiche legate all’alimentazione come fattore privato e sociale

     V.     Utilizzo, previa riqualificazione, del personale docente e tecnico espulso dalla recente riforma dell’ordinamento scolastico per la gestione dei punti II) e III).

i numeri riguardanti il personale espulso o in via di espulsione dal sistema scolastico regionale sono noti e nella più generale critica alle politiche nazionali della scuola che tendono allo sfascio del sistema pubblico, riteniamo che proprio su tale personale, motivato e competente, possa non solo basarsi quanto al punto III in tema di rientro dall’analfabetismo funzionale ed al punto IV) in tema di educazione ambientale ed alimentare, previa qualificazione da raggiungersi presso l’agenzia regionale di formazione vedi punto X parte 6) istituzione ed amministrazione) nell’istituzione di corsi professionali in tal senso, ma in ogni attività formativa continua la cui necessità dovesse ravvisarsi, prevedendosi per essi un trattamento retributivo a carico delle attività della formazione professionale, in un budget complessivo annuale per le retribuzioni e previdenza individuabile in euro 3 milioni di euro annui da reperirsi per intero nel bilancio della formazione previo rassetto funzionale della stessa 

   VI.     Estensione generale del tempo pieno scolastico per le scuole dell’obbligo.

misura che dovrà studiarsi non solo nelle potestà regionali e comunali in materia, ma nella parte finanziaria per il reperimento di idonee risorse regionali e comunali da cumularsi in un fondo unico di gestione ai fondi provenienti dallo stato

 VII.     Re-introduzione della distribuzione di prodotti di prevenzione dentale e delle malattie ossee presso le scuole dell’obbligo e delle visite mediche annuali.

punto che crediamo chiaro e per il quale crediamo che i fondi disponibili nel bilancio della sanità regionale siano del tutto bastevoli in una ottica di riorganizzazione del servizio stesso che liberi meno di un 1 milione di euro dai bilanci della stessa per la loro destinazione a tale servizio

VIII.     Piano regionale dei trasporti scolastici aderente alle reali necessità e concertato con l’ausilio della consulta dei sindaci (vedi parte istituzione).

punto che crediamo chiaro nella più generale riorganizzazione del servizio di trasporto locale che in tema di scuolabus integri le attività ad oggi esercitate dai comuni

   IX.     Piano regionale per gli asili-nido e le scuole materne.

l’intento di questo punto è di arrivare ad una copertura del 100% tra disponibilità del sistema e necessità della popolazione in 3 anni, attraverso la massima sinergia da realizzarsi tra sistema scolastico pubblico ed istituzione

     X.     Commissariamento e riforma dell’Ardsu ed introduzione di un piano-casa studenti.

riteniamo da doversi superare l’attuale struttura del diritto allo studio affidata ad un ente di cui è chiara la composizione politica del consiglio di amministrazione e nel quale maggiore peso dovranno avere le strutture studentesche in ordine alla gestione dei fondi di supporto individuali al diritto allo studio individuati nella concessione di pacchetti di voucher studenteschi compresivi di spese di alloggio, vitto, acquisto materiali didattici, tasse e costi, trasporto, etc da spendere in strutture convenzionate direttamente con l’assessorato regionale competente per conto delle strutture scolastiche ed universitarie…il varo di un piano casa studentesco in grado di dotarsi sia di alloggi gratuiti o a prezzi calmierati (case dello studente) in numero bastevole ad almeno un terzo del corpo studentesco totale, sia di strutture abitative da affittarsi a prezzi convenzionati, andrà raggiunto in piena collaborazione e sinergia  con l’ater unica attraverso specifiche previsioni annuali di spesa ed, ove possibile, nella ristrutturazione del patrimonio edilizio ad oggi esistente

   XI.     Creazione dell’ufficio unico di orientamento alle specializzazioni ed ai master universitari con accensioni di convenzioni dedicate tra l’ente regione e gli istituti formativi

punto che crediamo chiaro

 XII.     Creazione dell’Ufficio Rientro Universitario per l’orientamento delle offerte lavorative in regione ai laureati lucani.

crediamo oggi più che mai necessario la creazione di uno specifico ufficio di orientamento alle offerte lavorative che aiuti tutti i neo-laureati lucani, particolarmente chi raggiunto un titolo di studio o di specializzazione presso università fuori regione od estere al ritorno in regione…tale ufficio, il cui lavoro andrà organizzato in sinergia con le consulte ed i consorzi previsti al presente piano, sarà posto sotto diretta responsabilità del presidente delle giunta regionale e normato dal consiglio regionale sia nelle funzioni, sia nella composizione, sia negli specifici indirizzi nella previsione per ogni concorso pubblico diretto o presso agenzie, consorzi, società pubbliche di una quota non inferiore al 15% (e per materie specifiche anche maggiore in virtù delle competenze richieste) riservata al rientro post-universitario

XIII.     Contributo regionale per l’avvio di una facoltà universitaria di scienze delle energie rinnovabili e di una facoltà di scienze del ripristino ambientale.

crediamo che i tempi siano maturi per l’avvio di questi corsi presso l’università di basilicata nella specifica previsione di un sempre maggiore numero di specializzati in settori a forte valenza di programmazione regionale

XIV.     Rimodulazione del sistema formativo, a partire dal punto X) della parte del programma istituzione, sulle reali vocazioni offerte dal sistema economico lucano e revisione di tutte le convenzioni con gli enti formatori attuali.

appare ovvia, sia per le ragioni finora esposte di razionalizzare l’offerta formativa che conduce alla necessità di avere sia un unico soggetto pubblico responsabile della gestione  rispetto ai due attuali, sia per le ancor più evidenti ragioni riguardanti l’altissimo numero di soggetti privati accreditati che influiscono notevolmente sulla capacità di spesa efficace del sistema nella dispersione dell’offerta stessa, sia ancora per la scarsa efficienza di un sistema formativo non in grado di condurre alla riqualificazione professionale ed alla sostanza della formazione stessa, trovare un altro lavoro per i soggetti somministrati, la rimodulazione dell’intero comprato verso la ricerca di una formazione del tutto legata alle reali vocazioni, alla oggettiva richiesta occupazionale ed ai risvolti della programmazione economica regionale 

 

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