ricordo i comizi di oggi martedì 19/02

melfi, p.zza umberto I ore 17,30
lavello, p.zza matteotti ore 19,00

ed anticipo quelli di domani

bernalda, p.zza plebiscito ore 17,30
pisticci, p.zza umberto I* ore 19.00

* luogo da concordarsi per la tenuta contemporanea di un comizio della pdl

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il programma passo per passo – parte 18) protezione civile e sicurezza dei cittadini

 18. Protezione civile e sicurezza dei cittadini

Siamo alla parte del programma, protezione civile e sicurezza, dedicata a temi di importanza vitale, intrecciati a dinamiche legislative nazionali, ma nelle quali molto è possibile fare nelle legislazioni locali a cominciare dal render noti i piani esistenti a livello di protezione civile in caso di emergenze (di tipo industriale) e catastrofi (terremoti, frane, dissesti ambientali in genere) nella ricerca della più ampia partecipazione dei cittadini, ma anche attraverso quella che consideriamo la principale operazione di protezione civile, la prevenzione del rischio, ed a tale scopo molti dei seguenti punti programmatici, che pur avrebbero potuto esser sviluppati in altre parti specifiche, sono stati inseriti in una sezione dedicata proprio per sottolineare un’inter-disciplinarietà che concorre allo sviluppo di quella cultura della prevenzione che “deve” permeare fortemente ogni campo del vivere civile, amministrativo e produttivo.

       I.     Sollecito alle prefetture, agli enti locali ed alle aziende all’immediata trasmissione all’ente regione, che assume l’obbligo di renderli pubblici in ogni forma ritenuta necessaria, dei piani di emergenza, ove esistenti ed in caso contrario da redigere e rendere pubblici nel termine di giorni 30, per le zone industriali e per i plessi oggetto delle normative Seveso presenti in regione e per ogni altra attività di produzione, trattamento, trasporto, stoccaggio, smaltimento di sostanze ritenute pericolose per la salute umana (vedi parte ambiente), anche stralciata dalle normative menzionate, con chiara indicazione delle procedure di comportamento dei cittadini per livelli di emergenza.

tale punto programmatico si rende necessario nella semplice considerazione che a norma di leggi vigenti se un piano di sicurezza non è conosciuto dalle popolazioni il piano è da considerarsi come non esistente e di tali situazioni la regione abbonda, si da rendersi urgente la predisposizione per tutti gli organismi citati al punto l’immediata messa a disposizione degli stessi o la redazione di piani specifici, ove questi mancassero, in un termine strettissimo con l’obbligo per la regione di curarne la pubblicazione sia attraverso la redazione di apposito materiale cartaceo ed audiovisivo da distribuirsi capillarmente, sia attraverso la sua diffusione attraverso specifica attività sui media e sulla rete    

     II.     Redazione a cura della Protezione Civile regionale di un piano integrato regionale per le emergenze con indicazione dei piani locali dettagliati, delle zone di fuga e di raccolta, delle strutture a disposizione e dei responsabili di zona, con pubblicazione dei dati relativi su un sito web dedicato, redazione e distribuzione di un manuale dell’emergenza a tutta la popolazione, immediata distribuzione ai comuni dei kit di emergenza per le zone a rischio.

la ratio del presente punto segue quella del precedente, allargandone il campo d’azione dalle emergenze industriali a tutte le emergenze peculiari dell’attività di protezione civile

    III.     Obbligo di assicurazione privata per edifici che hanno usufruito di sanatorie edilizie sostanziali rispetto a abusi costruttivi strutturali o di zona soggetta a vincolo di rispetto.

le diverse sanatorie edilizie susseguitesi negli anni hanno di fatto indebolito la struttura di controllo e vincolo all’edificazione che per sua natura è strumento pubblico di programmazione, rendendo le attività di recupero impossibili stante la sostanziale legiferazione coatta contenuta nelle sanatorie stesse che dona legittimità a ciò che legittimo non dovrebbe e spesso neppure potrebbe essere…a questo proposito l’obbligo di assicurazione per edifici o strutture che hanno usufruito di qualsiasi interventi di sanatoria in merito ad abusi sostanziali, totali o parziali, ci pare un riequilibri di una disparità creatasi tra chi ha seguito le normali procedure di legge e quindi gode di un diritto al risarcimento in caso di calamità naturali, e chi, avendo costruito in abuso, seppur condonato, deve assumersi un onere assicurativo supplementare in tali casi, perequando così la situazione iniziale di abuso

   IV.     Azioni volte all’abbattimento immediato degli abusi edilizi di qualsiasi natura, pubblica e/o privata non sanati o la cui sanatoria presenti caratteri di pericolosità pubblica tali da rendersi applicabili i previsti casi di legge sulla base dei principi generali di precauzione e di incolumità pubblica.

il punto ci appare chiaro in merito ai molti abusi non condonati, i cui manufatti spesso sono da decenni esposti allo sguardo, o per i quali un esame della situazione fisica reale dell’abuso mostri caratteri di pericolosità tali da far supporre una grave deviazione delle pratiche stesse di condono, abusi che devono essere abbattuti nell’immediato attraverso specifiche azioni regionali verso i comuni, responsabili dell’abbattimento stesso…cura particolare andrà assicurata per gli immobili realizzati in ambito agricolo e forestale, dove dovrà essere previsto a spese della proprietà un ripristino ambientale pieno

     V.     A cura del catasto unico regionale degli immobili (vedi parte  edilizia e piani casa punto I.) in contemporanea con il censimento di cui allo stesso punto e con la collaborazione delle amministrazioni locali, avvio di una fascicolazione generale sullo stato conservativo e strutturale degli immobili pubblici e privati indicante interventi sostanziali eseguiti, stato di conservazione, annotazione delle eventuali pericolosità e registrazione delle prescrizioni intervenute e/o delle criticità ambientali relative agli stessi.

si tratta in sostanza della più che ragionevole proposta del fascicolo del fabbricato che riprendiamo appieno nell’intento di costruire uno stato dell’arte generale, attuale e dinamico dello stato generale del patrimonio edilizio pubblico e privato

   VI.     Censimento, in collaborazione con ANAS, province, Rete Ferroviaria Italiana, Ferrovie Appulo-Lucane e Provveditorato alle Opere Pubbliche per le parti di competenza, sullo stato di conservazione e di corretto utilizzo delle infrastrutture viarie e ferroviario, in modo particolare su viadotti e gallerie, ed avvio delle azioni di competenza per la messa in sicurezza delle opere.

punto che ci appare chiaro negli intenti

 VII.     Studio di fattibilità tecnica per l’introduzione di limiti regionali di velocità sulla rete viaria a competenza regionale, provinciale e comunale, al di sotto delle soglie nazionali.

lungi dall’apparire restrittivo, tale studio di fattibilità ha come intento l’adeguamento dei limiti alle reali condizioni conservative della rete viaria regionale ed alle situazioni di particolare pericolosità di alcune arterie

VIII.     Richiesta di trasmissione dei dati Terna sullo stato di conservazione e sulle criticità del sistema di trasporto dell’elettricità via cavo-dotto, alle compagnie petrolifere per gasdotti (di adduzione e distribuzione) ed oleodotti e loro considerazione nel piano di cui al punto II).

punto che ci appare chiaro nella volontà di monitorare lo stato delle infrastrutture energetiche e di individuare ogni criticità ambientale e sanitaria per inserirle nella rete di sicurezza della protezione civile regionale

   IX.     Redazione ed avvio immediato di un piano generale di verifica e messa in sicurezza degli edifici scolastici con attività di collaudo esterna alle amministrazioni comunali secondo il criterio della rotazione.

il punto appare chiaro nella sua formulazione e crediamo che sia un punto centrale a livello nazionale per il quale occorrerebbe un piano nazionale che individui priorità politiche, strumenti legislativi e fondi sufficienti per un’azione di reale messa in sicurezza degli edifici scolastici italiani in una più generale ripresa di interessi per il comparto educativo pubblico, ma in sede locale tali piani dovrebbero essere anticipati e presi in responsabilità da parte degli enti regionali…occorre prima di tutto entrare nel dettaglio delle competenze che vede la responsabilità della sicurezza degli edifici delle scuole primarie affidata ai comuni e quella degli edifici di scuola secondaria affidata alle province e, nella più generale ricerca di fondi che crediamo debbano provenire in buona parte dallo stato che deve assumersi precise responsabilità in tal senso, vorremmo che ogni sforzo possibile fosse coordinato attraverso un vero e proprio piano regionale che, individuati gli interventi, possa concentrare le risorse disponibili e rinvenienti dai bilanci degli enti locali in un fondo unico in cui far conferire anche le risorse regionali utilizzabili per l’avvio del monitoraggio, della progettazione e della messa in cantiere degli interventi, previo avvio in sistema di collaudi esterni alle amministrazioni locali (per via delle troppo facili collusioni possibili tra appalti normalmente affidati a ditte locali e controlli affidati a tecnici provenienti dalle stesse amministrazioni locali) ed a rotazione tra un elenco di professionisti abilitati

     X.     Introduzione nell’orario scolastico delle esercitazioni mensili per le emergenze.

punto che riteniamo chiaro e che ribadisce quanto già in essere nelle previsioni delle strutture di protezione civile e già preciso obbligo per le strutture scolastiche, ma ancora largamente non praticato

   XI.     Consegna di un kit sanitario per le emergenze comprendente un defibrillatore ad ogni guardiania medica o medico di base nei comuni sprovvisti di strutture di pronto soccorso.

punto questo che appare chiaro nell’intento di dotare ogni realtà locale dell’indispensabile per una efficace attività di pronto soccorso…i fondi per simile operazione devono essere individuati nei risparmi di bilancio dalle spese sanitarie, si da indirizzare gli stessi in un miglioramento generale delle prestazioni offerte sul territorio e non in generici tagli di spese ai bilanci stessi

 XII.     Formazione professionale dei rilevatori ambientali dei parametri di misurazione per la comunicazione dei dati rilevati nel sito web di cui al punto XII) della precedente parte del programma cultura e connettività.

punto che riteniamo chiaro e che deve prevedere una specifica formazione a cura della agenzia unica di formazione professionale e dell’arpab, previa riforma generale della stessa

 

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