26/06/2013

in realtà più che finanziare una generica crescita con denari pubblici ormai difficili a trovarsi, occorrerebbe comprendere quale crescita occorre sostenere poiché in tempi di ristrettezze ci sono priorità non differibili altrimenti…e credo che una buona crescita sia colmare i divari economici macroscopici che stanno innescando un conflitto sociale ormai evidente

miko somma

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26/06/2013

è che occorre in ultimo decidere se stare dalla parte della ragione o della pancia…dalla parte della ragione con la pancia vuota certo non riesci, ma dalla parte della pancia con la testa vuota invece si, a quanto pare…

miko somma

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il saluto a colombo, ultimo dei costituenti

premetto che sarò presente questo pomeriggio all’arrivo della salma di emilio colombo in p.zza m. pagano a potenza e lo sarò domani mattina ai funerali che si svolgeranno nella cattedrale di s. gerardo e ciò per omaggiare come singolo partecipante alla vita di una comunità, la mia, un uomo ed un politico di razza che ha segnato in tanti modi la storia di questa regione di cui è stato il “padre-padrone” assoluto per diversi decenni…

come dicevo ieri, nell’articolo in cui brevemente ho dato conto della figura istituzionale che colombo è stato, molte sono le cose che mi hanno distanziato e distanziano dalle sue idee, a cominciare dal fatto non banale di non essere mai stato un democristiano, anzi di essere sempre stato distante da quelle idee e da quelle pratiche, probabilmente per un afflato personale sul quale nessuno aveva mai neppure tentato di intervenire per “forgiarmi” o per empatia con altri universi concettuali ed esistenziali a cui negli anni del passaggio dall’adolescenza all’età adulta (e pur nella lunghissima neotenia che oggi questo passaggio quasi impone rispetto alla sola generazione precedente, quella dei nostri padri) si erano avvicinata la mia coscienza nel formarsi delle mie opinioni, ma, e devo riconoscere questo con un tono di ringraziamento sincero, forse anche per via di quella “libertà di opinione” che sono stati anche gli uomini come colombo, quei costruttori assidui di una democrazia giovane dopo una ventennale dittatura, ad aver permesso ai giovani come me, in idea del paese che doveva certo e subito crescere non solo economicamente, ma civilmente, dando spazio a quella alterità di idee che lo statista, più che il mero politico, riconosce come il fondamento stesso della continuità democratica oltre la vita materiale dei protagonisti che l’hanno resa possibile…

ecco, forse vado a quella camera ardente e domani a quel funerale per ringraziare gli uomini che mi hanno permesso di vivere in una democrazia, imperfetta ed inespressa, a volte fallace e facilona, ma una democrazia che vivo come un regalo costoso che qualcuno mi ha lasciato e che non dovrei sprecare…

vado cioè a ringraziare gli uomini che hanno traghettato il paese dalla dittatura alla democrazia in un difficile passaggio di contingenze storiche e così idealmente nel ringraziare emilio colombo ringrazio sandro pertini e palmiro togliatti, ferruccio parri e luigi longo, giuseppe saragat ed umberto terracini e poi ancora de gasperi, iotti, nenni e tutti gli altri costituenti che ovviamente non posso ricordare, e con loro i partigiani delle varie formazioni e tutti gli oppositori al bieco regime fascista…perché in primo luogo l’italia è una repubblica anti-fascista…

e ci vado perché colombo era l’ultimo di quei padri costituenti e salutando lui, saluto un intero universo valoriale che oggi sembra smarrito nel nostro paese e che scopro sempre più essere l’unica via d’uscita da questo stato di blocco in cui o ci salviamo tutti o anneghiamo tutti, il valore di credere nelle idee ed in una visione, nel rispetto delle altre idee e visioni, e così battersi con tutte le proprie energie per esse e per il futuro che crediamo potersi costruire proprio su di esse per chi ci seguirà nella continuità della vita…

avrò certo modo di scrivere ancora sugli errori a mio avviso di prospettiva storica che pur colombo lascia come eredità sia alla comunità regionale, in quella idea di relazioni corte da cui nasce il nostro feudalesimo baronale, che al paese, ora però è il tempo dell’umano saluto rispettoso ad un uomo che quella comunità e quel paese ha, con il suo dedicarsi completo alla cosa pubblica, contribuito a costruire…

miko somma

 

    

 

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26/06/2013

il vero dramma della scomparsa dei grandi uomini, ci sia piaciuto o meno in vita il loro operare, non è quasi mai la loro scomparsa, a volte un fatto naturale, a volte no, ma la constatazione che troppo spesso al posto che fu il loro rimangono dei mediocri

miko somma

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