Archivi giornalieri: 21 Settembre, 2013
il programma passo per passo – parte 17) politiche culturali e connettività
il programma passo per passo – parte 17) politiche culturali e connettività
Siamo alla diciassettesima parte del nostro programma, politiche culturali e connettività, dedicata ad argomenti spesso confinato in un limbo di secondarietà rispetto ad altri, ma le cui conseguenze dirette sulla fruizione del più ampio vivere civile sono direttamente proporzionali alla qualità dell’offerta culturale stessa e di quella sempre maggiore connettività tra i cittadini e le istituzioni auspicabile in un territorio che presenta diversi e per alcuni versi irrisolvibili problemi di comunicazione diretta.
Crediamo così che una visione della cultura resa spettacolo, quindi evento, e non percezione di un più ampio movimento di crescita culturale collettiva non coinvolga la società lucana in un processo di maturazione e presa di coscienza collettiva che vada oltre il tempo libero, per divenire una lente di giudizio, uno strumento critico che implementi una “cultura dell’essere” e così crediamo che la connettività non possa essere ridotta a mero fatto tecnico di cablaggio o connessioni, ancorché necessari entrambi, della regione, ma debba divenire uno sforzo teso ad una parificazione reale di opportunità economiche, lavorative, sociali e culturali che attraverso l’abbattimento del cosiddetto “digital divide” ed un sempre migliore accesso alle reti può dare il suo fattivo contributo, soprattutto in una regione dalla difficile orografia del territorio e dalle comunicazioni imperfette.
N.b. alcuni punti sono da integrarsi con punti specifici previsti in altre parti del nostro programma (es. scuola e formazione)
I. Interdizione dell’APT (vedi anche parte istituzione) dalla programmazione culturale ed annullamento della politica dei grandi eventi e dei grandi attrattori, in particolar modo su siti ambientalmente rilevanti, ed avvio di una politica della frequenza culturale dei piccoli eventi per il raggiungimento di un’eccellenza nazionale nella loro proposizione.
abbiamo già chiarito in altre parti del nostro programma quale debba essere il ruolo dell’apt nella gestione del turismo e nel superamento della attuale filiera di comando totalmente nelle mani del presidente della giunta che delega funzioni dipartimentali ad un’agenzia il cui controllo riguarda ormai solo il bilancio e non la programmazione nel merito, ma è sulla politica dei grandi attrattori che rimarchiamo una netta volontà di annullarla o ridurla…e ciò nella considerazione che pur avendo il grande evento una capacità mediatica maggiore, i suoi costi e la difficoltà a raggiungere agevolmente la regione rischiano di rimanere fatti isolati e dal costo troppo alto rispetto ai benefici territoriali…siamo piuttosto a favore di un approccio ad una politica culturale e degli eventi basata sulla continuità durante tutto l’anno e nell’intero territorio regionale di una serie qualificata di piccoli eventi culturali, particolarmente affidata a giovani, ma promettenti artisti, ricercatori, curatori, studiosi, in grado di portare eccellenza nella continuità stessa dell’attrazione e nella ricerca di talenti anche in sinergia con il progetto dei “villaggi dell’arte” (vedi parte VIII – turismo, punto XI) sino a lanciare l’immagine della regione come “incubatore d’arte giovane”
II. Delega alla cultura trasferita dall’assessorato alla formazione alla Presidenza della Giunta in uno specifico Ufficio Cultura e creazione di una Commissione Culturale mista tra presidenza della giunta, Ufficio Cultura, assessorati competenti ed esperti esterni dei vari settori, rappresentanti della consulta dei sindaci, a parere consultivo obbligatorio.
tale passaggio istituzionale intende sottrarre la delega all’assessorato alla formazione, riportandolo in delega presidenziale, ma sotto il controllo esecutivo di un ufficio preposto e nel controllo consultivo di una specifica commissione-consulta allargata per estendere la partecipazione ad un momento che deve essere sentito come un obiettivo programmatico comune nella partecipazione di esperti dei vari settori
III. Annullamento della Film Commission e rientro delle sue potestà nell’Ufficio Cultura (vedi punto precedente).
punto che crediamo chiaro nell’intento di evitare mercanteggiamenti di natura poco professionale e doppioni dell’esperienza apt, riportando la competenza specifica per il cinema nel controllo dello specifico ufficio di cui al punto precedente
IV. Avvio di un censimento ed istituzione di una Banca Dati regionale sul patrimonio culturale, artistico, storico-archeologico, paesaggistico, glottologico e delle tradizioni, letterario, cine-teatrale della regione Basilicata in collaborazione con sovrintendenze, enti specifici anche a carattere europeo o nazionale, enti locali ed associazioni culturali e pubblicazione di un bollettino mensile degli eventi redatto dall’Ufficio Cultura ed a cura della Commissione di cui al punto II).
punto che crediamo chiaro nella necessità di provvedere, in cooperazione con enti già esistenti ad un censimento globale del patrimonio materiale ed immateriale di cui al dettato del punto, da acquisire come dato-origine per ogni operazione di conoscibilità, programmazione e promozione (in sinergia con le politiche turistiche) per evitare le frammentazioni che finora hanno caratterizzato questi settori e nell’intento di renderlo disponibile ai cittadini lucani ed all’offerta culturale e turistica in generale…proponiamo inoltre la redazione di un bollettino mensile, cartaceo e via web, degli eventi per riassumere la programmazione e renderne più semplice la consultazione e più razionale l’offerta e la partecipazione turistico-culturale conseguente
V. Creazione di un Fondo Unico per la Cultura e lo Spettacolo con capitolati specifici e di pubblica consultazione attraverso un sito web dedicato.
punto che crediamo chiaro ed utile a riassumere attraverso il fondo ed il sito web una politica culturale finora poco chiara nei meccanismi di attribuzione delle contribuzioni finanziarie e materiali
VI. Apertura del Museo Regionale delle Arti Moderne e Contemporanee, del Museo Glotto-Etnografico Regionale, avvio e potenziamento di una messa in rete delle biblioteche provinciali, comunali e private, in ordine alla costituzione di una Biblioteca Lucana Diffusa, avvio del progetto della rete dei “villaggi dell’arte” di cui al punto XI) del programma turismo.
la figura dei musei di cui al punto, integrata dalla e nella rete museale nazionale, provinciale e privata non deve essere vista come statica e referente alla sola domiciliazione in un luogo fisico chiuso del nostro relativo patrimonio, ma dinamica, quindi in grado di innescare relazioni funzionali reali tra politica culturale e turistica, e ciò insieme alla messa in rete delle biblioteche lucane, attraverso una catalogazione comune accessibile dal web in un sito specifico utile a stimolare circuiti organizzati di turismo della ricerca e dell’arte e di una residenzialità della stessa anche legata a specifiche strutture da pensarsi locate presso i villaggi dell’arte
VII. Studio di fattibilità ed avvio a cura della Regione Basilicata di un progetto di banda larga su tutto il territorio regionale in completamento e sviluppo delle reti esistenti, finanziato attraverso fondi di programmazione europei.
punto che appare chiaro anche in relazione a progetti già esistenti di ampliamento della connettività a banda larga, ma dei quali intendiamo sviluppare la rete sino a comprendere tutto il territorio regionale
VIII. Acquisizione diretta delle reti da parte della Regione Basilicata ed azzeramento dei canoni di utilizzo della banda larga per tutti i cittadini e le imprese operanti in regione.
punto che appare chiaro, pur dovendosi definire in concreto quali possano essere le modalità di acquisto delle reti o i relativi canoni collettivi a carico dell’ente da stipularsi con le imprese fornitrici in un più generale passaggio alla digitalizzazione amministrativa che fungerebbe da volano a questo proponimenti
IX. Obbligo per i comuni, gli enti locali e gli uffici pubblici di provvedere alla messa a disposizione dei cittadini di almeno un punto “wireless” per sede ed, in concertazione con l’ente regione, di più punti “wireless” di accesso alla rete nell’ambito urbano.
punto che naturalmente integra nell’obbligo quanto già realizzato o programmato, intendendosi queste attività da accelerarsi e completarsi in tempi ragionevoli e nella diffusione pressoché totale della modalità di accesso wireless presso gli uffici pubblici e presso più postazioni negli ambiti urbani
X. Redazione di un piano regionale ed obbligo per gli uffici pubblici regionali e subordinati di provvedere ad uno studio di fattibilità conseguente per l’avvio concertato del tele-lavoro.
il tele-lavoro, pur dovendosi di molto ridurre il suo portato nella logica stessa dell’organizzazione burocratica del lavoro, è strumento che crediamo possa affermarsi nella redazione di un graduale e ragionato piano specifico di attuazione che ne renda possibile la concreta realizzazione al fine di diminuire il carico pendolare gravante sul sistema trasporto verso i luoghi di lavoro senza inficiare la qualità e quantità della produzione nei pubblici uffici e contemporaneamente rendere conciliabile il lavoro stesso con incombenze familiari e private (allevamento e cura della prole in assenza o difficoltà di accesso a strutture di asili nido o scuole materne, assistenza a disabili ed anziani nell’ottica della domiciliazione familiare, piccole e non gravi contestualità infortunistiche concertate con il sistema sanitario e le rappresentanze sindacali) che ad oggi richiedono congedi specifici e costi a carico degli enti…appare ovvio che tale piano dovrà strettamente interconnettersi con il piano trasporti, l’effettivo sviluppo delle reti a banda larga ed una concertazione partecipata ed ampia sull’organizzazione del rapporto di lavoro
XI. Piano per la messa in rete dedicata di tutte le strutture scolastiche ed universitarie presenti sul territorio regionale per un progetto di inter-disciplinarietà scolastica e di lezioni ed attività seminariali e para-scolastiche a distanza (Università Telematica della Basilicata).
crediamo che anche questo punto sia chiaro nella volontà di stimolare maggior inter-disciplinarietà anche nelle evidenti difficoltà logistiche e di costo del sistema scolastico ed universitario e nella volontà di aprire a tutta la società lucana la possibilità di frequenza di corsi ed attività specifiche…tale punto, pur nell’appartenenza logica ad un altra parte del nostro programma, si è trattato in questa parte per l’ovvia rilevanza che tale piano ha in rapporto allo sviluppo di una sempre maggiore connettività sul territorio regionale
XII. Studio di un progetto di fattibilità del voto elettronico certificato in riferimento ai referendum di cui ai punti I) e II) della parte del programma partecipazione.
il voto elettronico, pur essendo pratica diffusa in alcuni paesi, pone una serie di riflessioni sulla sua opportunità, sul suo ipotetico o reale controllo attraverso immissioni fraudolente nelle reti dedicate, persino sulla delocalizzazione immateriale del luogo di espressione democratica (crediamo che ne svuoti in parte la reale percezione di diritto), e tuttavia riteniamo che uno studio relativo agli strumenti di partecipazione popolare indicati debba mettersi in cantiere allo scopo di aumentare sia la diffusione e partecipazione allo stesso, sia la frequenza e le materie oggetto di parere popolare
XIII. Messa a disposizione al pubblico in un sito web dedicato ed interattivo dei dati puntuali del tele-rilevamento in ordine al dissesto idrogeologico, all’erosione della costa, alle portate dei fiumi e degli invasi naturali ed artificiali, all’andamento meteo-climatico e più in generale dei dati di carattere ambientale e di sicurezza della cittadinanza, in collaborazione con il centro di geodesia di matera, strutture consimili, dipartimento regionale alla protezione civile, ARPAB e centri di monitoraggio (vedi anche la prossima parte del programma protezione civile e sicurezza).
punto che crediamo chiaro anche in rapporto alla lettura di quanto alla parte seguente
il programma passo per passo – parte 16) fiscalità e federalismo fiscale
il programma passo per passo – parte 16) fiscalità e federalismo fiscale
siamo giunti ad una parte delicata del nostro programma, fiscalità e federalismo fiscale, argomento che pur suscitando percezioni vessatorie del sistema impositivo nazionale e locale, necessità però di un chiarimento che deve partire dalla troppo generica dizione di “tasse”, oggi impropriamente utilizzata, dovendosi in realtà distinguere le imposizioni fiscali tra tasse propriamente dette, cioè contribuzioni dovute in modo non proporzionale, o non del tutto, al reddito ed il cui gettito si intende volto all’espletamento di un servizio specifico, ed imposte, cioè contribuzioni proporzionali alla quantità di reddito percepito in un periodo costante ed il cui gettito alimenta la fiscalità generale, una massa finanziaria a cui fanno capo la generalità dei servizi erogati dalle istituzioni nazionali e locali.
Nel contesto di attuale crisi economica, crediamo che oggi si ponga un problema di equità della ripartizione della imposizione fiscale, di recupero del reddito sommerso e di quello evaso ed eluso, unito ad una sempre maggiore efficienza ed economicità di gestione dei servizi erogati, piuttosto che la sterilità di dibattiti sulle de-tassazioni come stimolo per l’economia ed i consumi.
Argomento, quello del sistema impositivo, propriamente e nella sua quasi generalità di carattere statale e quindi sovra-regionale, ma che con l’introduzione di una maggiore autonomia impositiva locale, il cosiddetto federalismo fiscale, porterebbe alla necessità per ogni regione di dotarsi di una struttura di sistema fiscale vera e propria nelle more di legislazioni e regolamenti solo enunciati e quando esistenti, spesso confusi od originanti incomprensioni e malumori popolari.
La lettura di questa parte del programma è così condizionata da una serie di vincoli di natura giuridica al di fuori della competenza regionale che al momento rendono possibile solo impostare una serie di punti programmatici, senza tuttavia poter dare organicità agli stessi:
I. Creazione di un gruppo misto di studio per la fiscalità locale e di ripartizione delle imposte tra gli enti locali secondo criteri di solidarietà regionale.
II. Introduzione della “tassa ambientale regionale” per le attività di cui ai punti III) e V) della parte ambiente, nelle more della loro riconversione ecologico-funzionale.
si tratta di una forte tassazione specifica per le attività industriali impattanti la cui applicazione è da intendersi come ulteriore stimolo ala riconversione ecologica degli impianti e di cui si prevede la cessazione una volta attivata, completata, collaudata l’attività
III. Introduzioni di ragionevoli addizionali IRPEF di perequazione per scaglioni di redditi personali superiori a 60.000, 120.000, 240.000, 480.000 euro netti annui.
si tratta di minime percentuali regionali di aumento delle imposte sui redditi che intendiamo finalizzate a capitoli speciali di solidarietà e coesione sociale
IV. Introduzione della tassazione regionale sulle rendite o plusvalenze finanziarie maturate da attività aventi sede od attività prevalente nel territorio della Regione Basilicata.
senza mezzi termini è l’introduzione nel sistema fiscale regionale di una vera e propria patrimoniale sulle rendite finanziarie (presumibilmente dell’1%), di cui andrà ovviamente ben studiata l’applicabilità nelle more delle leggi nazionali in materia di imposizione fiscale, ed anch’essa, come la precedente punto, finalizzata a capitoli speciali di solidarietà e coesione sociale
V. Introduzione della imponibilità regionale alle attività economiche la cui parte produttiva si svolga in tutto od in parte sul territorio della regione, ivi comprese industrie meccaniche, manifatturiere, estrattive, energetiche, idriche, forestali, agricole, secondo criteri perequativi che tengano conto del valore occupazionale delle stesse.
questo punto, sempre nelle more della legislazione nazionale in materia, intende introdurre il criterio di una imposizione locale di vantaggio per le attività ad alto valore occupazionale che tenga conto quindi della rilevanza sociale della stessa occupazione e del mantenimento od aumento della stessa in processi di ristrutturazione funzionale delle attività
VI. Introduzione di una imposta regionale patrimoniale sulle grandi ricchezze e sulle proprietà immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare e di incentivi alla messa in disponibilità del patrimonio immobiliare (vedi parte edilizia e piani casa).
punto che crediamo chiaro, ovviamente nelle more della legislazione nazionale e dell’individuazione certa di un criterio locale di stima del patrimonio sul quale insiste l’imposta che crediamo non debba essere superiore al 2×1000 annuo e che verrebbe a cessare in caso di immissione sul mercato locativo degli immobili
VII. Incameramento diretto, previa concertazione con lo Stato, di una quota parte delle accise alla produzione di idrocarburi e fonti energetiche in genere.
punto che è da mettersi in relazione con la parte del programma relativa agli idrocarburi
VIII. Studio di azzeramento a carico della Regione dell’IVA dovuta per la produzione di prodotti agricoli regionali realizzati in conformità al principio di incontaminatezza.
la percentuale IVA dovuta per i prodotti agricoli è del 4% e crediamo che in tema di incentivo ed aiuto ala riconversione del sistema produttivo verso produzioni biologiche in linea con il dettato di incontaminatezza, una presa in carico della stessa IVA con versamento della stessa a carico della finanza regionale possa essere un elemento di stimolo determinante per il settore e, nel caso di specifico accordo con lo stato, portare ad una sottrazione della stessa percentuale dalla imposta dovuta per le intermediazioni e così per l’acquisto da parte del consumatore finale così determinandosi un calo del prezzo finale
IX. Introduzione di un coefficiente di svantaggio territoriale per il calcolo dei redditi imponibili
si tratta, nelle more di provvedimenti statali recenti e di una specifica trattativa con lo stato, di un coefficiente aggiuntivo di svantaggio territoriale per zone le cui particolarità morfologiche di disagio territoriale o derivanti da condizioni speciali (naturali, calamitose,sociali od occupazionali) siano tali da doversi introdurre criteri di speciale tutela aggiuntiva
X. Trasformazione, nelle more della legislazione nazionale, della attuale TARSU (od equivalenti) in tariffa (vedi parte – rifiuti solidi urbani) con sistema di compensazione tra comuni, consorzio regionale ed ente regione.
punto già ampiamente discusso nella parte dedicata al ciclo dei rifiuti e per i cui dettagli invitiamo alla consultazione di quanto al nostro piano rifiuti regionale
XI. Studio di fattibilità della deducibilità delle spese correnti e straordinarie familiari dal reddito imponibile per la parte inerente alle imposte locali.
si tratta ovviamente di uno studio finalizzato a rendere, per la parte inerente l’imposizione locale, più coerente un principio di imposizione legato alla realtà dei bilanci familiari netti attraverso la sottrazione all’imponibile di quote parte relative ad alcune spese a carattere di gestione familiare
XII. Studio ed introduzione di un coefficiente economico familiare.
in questo punto vogliamo ribadire una netta differenza tra la nostra ipotesi di coefficiente familiare e le ipotesi che circolano nel panorama nazionale, intendendosi la nostra proposta legata all’individuazione di un coefficiente economico (e così sociale) che tenga conto di parametri globali (componenti del gruppo familiare individuati per età e condizione lavorativa, redditi globali del nucleo anche non in presenza di convivenza familiare. di titolo di possesso dell’abitazione, di condizioni sanitarie, livello di istruzione, residenza in zone svantaggiate di cui al punto IX, mezzi di trasporto posseduti, assistenza già ricevuta, etc.) e che indichino con chiarezza lo stato di disagio relativo od assoluto delle famiglie e diano possibilità di individuazione delle forme di sostegno al reddito specifiche
tutti i seggi delle primarie
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COMUNE |
SEGGI ELETTORALI PROVINCIA DI POTENZA |
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SEDE |
INDIRIZZO |
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Abriola |
Sede Pro Loco |
Via G. Marinelli 8 |
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Acerenza |
Sede PD |
L.go Glinni |
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Albano di Lucania |
Circolo PD |
C.so Cavour |
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Anzi |
Sala Consiliare |
Via Fittipalrdi 8 |
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Armento |
Sala Consiliare |
P.zza J. Kennedy |
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Atella |
Biblioteca Comunale |
C.so Papa Giovanni |
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Avigliano 1 |
Sala ex Previdenza |
C.so E. Gianturco |
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Avigliano 2 |
Circolo Elios |
Via Nazionale 4, Possidente |
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Balvano |
Sede Municipale |
P.zza Cavour |
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Banzi |
Sala Consiliare |
C.so Vittorio Emanuele |
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Baragiano |
Sala Consiliare |
Via Garibaldi |
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Barile |
Sala Consiliare |
Via Tenente Attilio Corrubia |
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Bella 1 |
Sala Consiliare |
Corso Italia |
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Bella 2 |
Scuola Elementare |
Località Zippariello – San Cataldo |
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Brienza |
Sala Comunale ex refettorio |
Via Unità d’Italia |
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Brindisi di Montagna |
Polofunzionale |
Via Estremurale Basento |
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Calvello |
Biblioteca Comunale |
Largo Plebiscito |
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Calvera |
Locale Comunale |
P.zza Risorgimento |
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Campomaggiore |
Sala Consiliare |
Via Regina Margherita 62 |
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Cancellara |
Sede PD |
Piazza Umberto I |
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Carbone |
Sala Consiliare |
Via Vittorio Veneto 92 |
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Castelgrande |
Sala Consiliare |
Via Marconi |
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Castelluccio Inferiore |
Locale |
Via Roma 197 |
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Castelluccio Superiore |
Locale |
Via Aldo Moro 15 |
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Castelmezzano |
Locale |
Via Vittorio Emanuele 1 |
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Castelsaraceno |
Biblioteca Comunale |
Piazza Piano della Corte |
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Castronuovo di Sant’Andrea |
Sala Consiliare |
Viale della Libertà |
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Cersosimo |
Sede PD |
Via Roma |
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Chiaromonte |
Sede PD |
Via Vittorio Emanuele 52 |
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Corleto Perticara |
Sala Comunale |
Piazzetta Risorgimento |
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Episcopia |
Sala Multimediale Convento Sant’Antonio |
Via Monastero |
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Fardella |
Sala Consiliare |
Corso Vittorio Emanuele |
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Filiano |
Ex scuola Materna |
Corso Giovanni XXIII |
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Forenza |
Sala Consiliare |
Corso Grande 5 |
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Francavilla in Sinni |
Circolo PD |
Via Mainieri |
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Gallicchio |
Teatro Comunale |
P.zza Umberto I |
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Genzano di Lucania |
Locale Comunale |
Via Regina Elena |
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Ginestra |
Sala Consiliare |
Piazza Albania |
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Grumento Nova |
Ex Scuola Elementare |
Via Roma 19 |
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Guardia Perticara |
Sala Comunale |
Viale Principe Umberto |
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Lagonegro |
Sede PD |
Via Carmine |
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Latronico 1 |
Locale |
Via Roma 2 C |
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Latronico 2 |
Sede Comunale |
Via Provinciale 607 Agromonte |
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Laurenzana |
Sede PD |
Corso Cavour |
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Lauria 1 e Lauria 2 |
Sala Consiliare |
Via Roma 104 |
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Lavello |
Centro Sociale |
Via Federico di Svevia |
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Maratea |
Villa Tarantini |
P.zza Europa |
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Marsico Nuovo |
Sede PD |
Viale Regina Margherita |
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Marsicovetere 1 |
Sala Ex Scuola Elementare |
Via Provinciale |
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Marsicovetere 2 |
Centro Sociale – Villa d’Agri |
Via Cristoforo Colombo |
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Maschito |
Sede PD |
Via Cariati |
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Melfi |
Palestra Comunale |
P.zza Pasquale Festa Campanile |
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Missanello |
Locale |
Via Mercato 15 |
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Moliterno |
Cineteatro Pino |
Piazza Di Biase |
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Montemilone |
Sede PD |
C.so Mario Pagano 28 |
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Montemurro |
Sala Consiliare |
Piazza Garibaldi |
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Muro Lucano |
Locale |
Via Trinità c/o Piazza Don Minzoni |
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Nemoli |
Sala Larocca – Centro Polifunzionale |
Via Sirino |
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Noepoli |
Locale Comunale |
Piazza Marconi |
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Oppido Lucano |
Sede Comunale |
Via Bari |
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Palazzo San Gervasio |
Sede Pd |
Corso Manfredi 145 |
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Paterno di Lucania |
Locale |
Via Raia Carboni 1 |
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Pescopagano |
Sede Comune |
Piazza della Vittoria |
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Picerno |
Sede PD |
Largo Portanova |
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Pietragalla |
Sala Consiliare |
Via Cadorna |
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Pietrapertosa |
Sede PD |
Vico III Nazionale 5 |
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Pignola |
Sede PD |
Via Umberto I |
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Potenza 1 |
Sala Commissioni Consiliari |
Piazza Matteotti |
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Potenza 2 |
Atrio Scale Mobili |
Piazza XVIII Agosto |
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Potenza 3 |
Sede Comitato di Quartiere |
Parco Tre Fontane – Mercato Coperto |
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Potenza 4 |
Sala Comunità Montana |
Rione Betlemme |
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Potenza 5 |
Sede Ande |
C.da Bucaletto |
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Potenza 6 |
Sede Comitato di Quartiere |
C.da Rossellino |
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Potenza 7 |
Locale |
Via Tirreno-Rione Cocuzzo |
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Potenza 8 |
Centro Sociale |
Via Stigliani |
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Potenza 9 |
Circolo Culturale |
Piazza Don Bosco |
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Potenza 10 |
Atrio Istituto Principe di Piemonte |
Via Don Minozzi |
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Potenza 11 |
Casa dei Riformisti |
Rione Poggio Tre Galli |
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Rapolla |
Sede PD |
Via Fratelli Pittaro 1 |
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Rapone |
Sede PD |
Corso Umberto I |
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Rionero in Vulture |
Sede Centro Democratico (difronte Villa Catena) |
Via Nazario Sauro |
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Ripacandida |
Ex sede comunale |
Via Santa Maria |
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Rivello |
Sala Consiliare |
Viale Monastero |
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Roccanova |
Comune |
P.zza del Popolo 1 |
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Rotonda |
Sala Consiliare |
Via Roma |
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Ruoti |
Locale |
Via Appia |
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Ruvo del Monte |
Sede PD |
Viale della Repubblica 40 |
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San Chirico Nuovo |
Centro di Aggregazione Giovanile |
Via Raffaello |
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San Chirico Raparo |
Sala Consiliare |
Piazza Roma |
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San Costantino Albanese |
Sala Consiliare |
P.zza Europa |
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San Fele 1 |
Sede PD |
C.so Umberto |
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San Fele 2 |
Sala De Carlo |
Località Cecci |
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San Martino d’Agri |
Sala Consiliare |
P.zza Mercato |
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San Paolo Albanese |
Sala Consiliare |
Via A. Smilari 19 |
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San Severino Lucano |
Centro Visite |
P.zza Marconi |
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Sant’Angelo le Fratte |
Locale Comunale (adiacente Municipio) |
Via San Michele |
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Sant’Arcangelo |
Aula Scuole Elementari |
Corso XX Settembre – San Brancato |
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Sarconi |
Locale Comunale |
Piazza Municipio |
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Sasso di Castalda |
Sede PD |
Via Roma 7 |
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Satriano di Lucania |
Sede PD |
Piazza Umberto I |
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Savoia di Lucania |
Centro Unla |
C.so Garibaldi |
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Senise |
Sale Comunali |
P.zza Aldo Moro |
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Spinoso |
Sala Consiliare |
Via B. Petrocelli |
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Teana |
Edificio Ex Scuola Media |
Via S. Rocco |
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Terranova di Pollino |
Locale Comunale |
Via Dante |
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Tito |
Sede PD |
Via Roma 18 |
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Tolve |
Chiostro Convento dell’Annunziata |
C.so Vittorio Emanuele 10 |
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Tramutola |
Biblioteca Comunale |
C.so Vittorio Emanuele |
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Trecchina |
Sala Consiliare |
Via Roma |
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Trivigno |
Sala Consiliare |
Piazza Plebiscito 1 |
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Vaglio di Basilicata |
Sede PD |
P.zza del Popolo 9 |
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Venosa |
Sede PD |
Viale I° Maggio |
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Vietri di Potenza |
Sala Convegni Comune |
Viale Tracciolino |
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Viggianello |
Sede PD |
Via Anzoleconte |
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Viggiano |
Centro Sociale Alberti Marone |
Via P. P. Parzanerse |
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COMUNE |
SEGGI ELETTORALI PROVINCIA DI MATERA |
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SEDE |
INDIRIZZO |
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Accettura |
Sala Consiliare Sede Municipale |
Via Roma |
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Aliano |
Parco Letterario Carlo Levi |
Via Martiri d’Ungheria |
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Bernalda 1 |
Sala Comunale “Incontro” |
Via Cairoli |
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Berrnalda 2 |
Sala Comunale “Incontro” |
Via Cairoli |
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Bernalda-Metaponto |
Sede Biblioteca Comunale |
Piazza Giovanni XXIII |
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Calciano |
Sede PD |
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Cirigliano |
Sala Consiliare |
Piazza Municipio |
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Colobraro |
Salone Ex Scuole Medie |
Via Vittorio Veneto |
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Craco |
Sala Consiliare |
Via Monsigno Mastronardi |
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Ferrandina |
Palazzo Caputi |
Piazza Plebiscito |
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Garaguso |
Sala Consilare |
Via IV Novembre 18 |
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Gorgoglione |
Locale |
Via Roma |
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Grassano |
Sede PD |
Via San Vito |
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Grottole |
Locale Comunale |
Viale Kennedy |
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Irsina |
Biblioteca Comunale |
Traversa C.so Musacchio |
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Matera 1 |
Palestra Stadio-XXI Settembre |
Via Sicilia |
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Matera 2 |
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Matera 3 |
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Matera 4 |
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Matera 5 |
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Matera 6 |
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Matera 7 |
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Matera 8 |
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Miglionico |
Locale |
Piazza del Popolo |
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Montalbano Jonico |
Sede PD |
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Montescaglioso |
Sala Consiliare |
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Nova Siri Paese |
Palazzo Costa |
Via Colomba |
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Nova Siri Scalo |
Delegazione Comunale |
Viale Siris |
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Oliveto Lucano |
Sala Consiliare |
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Pisticci 1 |
Sala Consiliare |
Piazza Umberto I° |
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Pisticci 2 |
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Marconia-Pisticci 1 |
Delegazione Comunale |
Piazza Elettra |
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Marconia-Pisticci 2 |
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Policoro 1 |
Sala Consiliare |
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Policoro 2 |
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Pomarico |
Sala Consiliare |
C.so Garibaldi |
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Rotondella |
Sala Consiliare |
Via Giusti |
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Salandra |
Palazzo Comunale |
Via Regina Margherita |
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San Giorgio Lucano |
Sala Consiliare |
Via Meridionale |
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San Mauro Forte |
Palazzo Baronale |
Via P. Nenni |
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Scanzano Jonico |
Centro Sociale Anziani |
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Stigliano |
Biblioteca Comunale |
Via Zanardelli |
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Tricarico |
Convento “Sant’Antonio” |
Via Papa Pacelli |
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Tursi |
Locali |
Via Roma (vicinanze Palastra Scuola Elementare) |
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Valsinni |
Sede PD |
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bene, in capo a qualche ora verificheremo se i lucani che andranno a votare alle primarie vogliono un deciso cambiamento programmatico e di personale politico o se le chiacchiere stanno a zero e le filiere di consenso a mille…per quanto mi riguarda ci metto la faccia, la passione e la competenza, nonché l’unico programma vero che esiste e sono convinto esisterà fino alle elezioni di novembre…perché comunque vada COMUNITA’ LUCANA a quelle elezioni ci sarà!!!
miko somma
una intervista dopo cena…
una intervista notturna e molto rilassata, dopo cena…
il programma passo per passo – parte 15) edilizia e piani casa
il programma passo per passo – parte 15) edilizia e piani casa
In questa parte del programma, edilizia e piani casa, trattiamo due argomenti che sono spesso posti molto vicini tra loro, pur non essendo quasi mai coincidenti in quanto il primo, il diritto al costruire, attiene alla libertà di intrapresa, garantita dalle leggi vigenti e ad essa sempre sottoposta o da sottoporre con regimi concessori che auspichiamo sempre più stringenti e puntuali, l’altro, il diritto all’abitare attiene alla sfera astratta dei diritti costituzionali da garantirsi sempre e comunque attraverso il diritto concreto all’accesso all’abitazione.
La complessità della materia non permette attraverso l’elencazione di punti specifici di esaurire una problematica vasta che intreccia aspetti pubblici ed aspetti privati, ma attraverso la concertazione tra strumenti legislativi nazionali e locali ed una visione programmatica globale rendere possibile la regolamentazione di un fenomeno sociale ed economico dalle rilevanze ambientali, paesaggistiche, ad alto impatto sulla fornitura di servizi.
I. Censimento quali-quantitativo del patrimonio immobiliare privato e pubblico sito nella regione Basilicata con avvio di un catasto unico regionale degli immobili pubblici e dei loro utilizzi.
censire sia nella qualità (utilizzo, proprietà, stato di conservazione, domanda energetica, accessibilità – e quindi barriere architettoniche – stato di urbanizzazione, connessioni), che nella quantità il patrimonio edilizio pubblico e privato presente in regione allo scopo di costituire un catasto regionale da affiancare a quello statale è il passo decisivo non solo per una migliore e più puntuale conoscenza della sua realtà volta al raggiungimento di una imposizione fiscale locale rispondente alla realtà, ma per una politica di razionalizzazione dell’esistente immobiliare volto ad un miglioramento dello stato generale, della razionalizzazione della domanda e della qualità abitativa, della conoscenza dettagliata delle situazioni di abuso in rapporto al dissesto ed al rischio idrogeologico ed alle leggi urbanistiche, di una più efficiente domanda energetica, al miglioramento della qualità fondiaria generale
II. Censimento ragionato della disponibilità di edilizia privato-pubblico rispetto alla domanda abitativa che individui le reali necessità abitative regionali in rapporto al patrimonio immobiliare privato e pubblico non in uso.
crediamo che ogni politica edilizia non debba prescindere dalla politica abitativa a partire proprio dalla conoscenza della necessità reali per impedire fenomeni di ulteriore cementificazione del territorio che, fatto salvo il diritto all’abitazione ove ne sussistano i presupposti oggettivi, legali e concessori, deve essere impedito riportando la programmazione edilizia totalmente in campo pubblico nell’ottica di un razionale utilizzo di quanto già esistente
III. Istituzione del borsino regionale degli immobili abitativi a fini di locazione non commerciale con fissazione dei canoni locativi massimi e minimi regionali.
punto che crediamo appaia chiaro nell’intento di favorire al massimo l’incontro non mediato tra domanda ed offerte nel settore locativo nella fissazione certa di limiti di canoni per sottrarre ad ogni forma di speculazione il mercato dei fitti
IV. Verifica della correttezza di programmazione e gestione delle aziende ATER e del loro patrimonio immobiliare residenziale ed accorpamento delle due strutture e relative gestioni e patrimoni.
punto chiaro e già trattato in altre parti del programma
V. Introduzione di una leva fiscale, fatte salve le competenze nazionali e regionali in tema di federalismo fiscale, per la facilitazione delle immissioni nel mercato delle locazioni e delle compravendite delle unità abitative non in uso attraverso de-tassazioni specifiche dei canoni (vedi prossima parte fiscalità).
VI. Introduzione di una tassa regionale patrimoniale sulle grandi proprietà immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare delle quantità immobiliari detenute (vedi prossima parte fiscalità).
VII. Creazione di un fondo di garanzia, finanziato dalla Regione Basilicata, per la facilitazione dell’accesso al mutuo casa per i nuclei familiari non in grado di offrire garanzie reali sufficienti agli istituti di credito per l’ottenimento degli stessi.
crediamo che, a contrario di quanto ultimamente affermato in sede governativa di analisi della composizione della ricchezza detenuta dagli italiani, la tendenza generale alla proprietà della propria abitazione, quindi in analogia la tendenza al raggiungimento di questa condizione attraverso mutui che ne consentano l’acquisto, debba essere sostenuta come fattore di coesione sociale, fatto salvo il principio della priorità del recupero del patrimonio esistente rispetto alla nuova edificazione al seguente punto X), attraverso fondi specifici di garanzia atti a consentire l’accesso agli stessi mutui per chi non sia in grado di offrire bastevoli garanzie patrimoniali (ci appare evidente che tale misura necessiti di una contemporanea opera di moral suasion operata dall’istituzione, sia essa nazionale che locale, nei confronti del sistema bancario perché siano fissati criteri più dinamici di analisi delle garanzie, fissando sul valore del bene per il quale si chiede la prestazione di mutuo la maggior parte del carico di garanzia)
VIII. Aumento delle disponibilità per i fondi regionali di aiuto ai canoni locativi.
i fondi attualmente previsti sono largamente insufficienti e crediamo debbano essere aumentati, nella contemporaneità di strumenti di leva fiscale per favorire l’immissione sul mercato degli immobili e della fissazione di parametri certi di prezzo
IX. Legge regionale per la fissazione dei parametri di risparmio ed efficientamento energetico con obbligo di non superamento del limite di 3 lt./gasolio equivalente x m.q. x anno per il riscaldamento nell’edilizia di nuova costruzione e nelle ristrutturazioni dell’esistente ed obbligo di installazione di unità di produzione energetica rinnovabile integrate nella struttura edilizia.
tale strumento legislativo deve intendersi come la volontà di perseguire obiettivi di reale risparmio energetico ed efficientamento dei consumi sulla scorta delle nuove tecnologie disponibili volte al suo raggiungimento attraverso l’uso di materiali e modalità costruttive termo-conservativi già ampiamente sperimentati, nell’obbligo di dotare ogni immobile di strutture energetiche rinnovabili integrate tali da consentire il rispetto dell’autosufficienza energetica dello stesso od il suo minor fabbisogno possibile
X. Revisione ragionata del piano regionale casa con fissazione del parametro preferenziale per le ristrutturazioni dell’esistente rispetto alle nuove costruzioni.
abbiamo già accennato a questo principio che ci pare fondamentale nella gestione non solo delle politiche abitative, ma anche nell’integrazione a queste delle politiche energetiche, di conservazione del territorio e del paesaggio, fissandosi così limiti chiari alle attività delle imprese costruttrici che dovranno indirizzare le proprie attività verso il recupero del patrimonio esistente in assoluta armonia all’attività pubblica di programmazione territoriale e nel principio che ci pare contenuto nella preferienzialità assentita al recupero dell’esistente al ripristino del valore abitativo dei centri storici
XI. Divieto espresso all’aumento delle volumetrie esistenti, salvo casi di comprovata necessità e secondo i parametri usuali di edificabilità.
aspetto questo che, pur attenendo direttamente al piano casa ed alle sue disposizioni, vogliamo ribadire con fermezza per impedire i fenomeni di abuso e le storture che la stessa possibilità di aumento delle volumetrie già autorizzate contiene in nuce, riportando come unica possibilità di un aumento delle cubature quella di una comprovabile necessità a fronte del rispetto dei parametri usuali di edificabilità
XII. Blocco e revisione dei Regolamenti Urbanistici municipali secondo criteri di stretta compatibilità ambientale, funzionale pubblica, energetica e paesaggistica di conservazione del tessuto originario urbano.
riteniamo che i pochi strumenti urbanistici sinora adottati in regione debbano essere rivisti in accordo ai principi espressi, nella ovvia necessità che ogni comune si doti in tempi rapidi di questi strumenti essenziali
XIII. Fissazione del parametro bio-architettonico ed ambientale-paesaggistico come elemento programmatico e linea guida obbligatoria per ogni strumento urbanistico locale, sia esso generale o puntuale, sia in fase di redazione ed approvazione, sia in fase di revisione.
fissare tali parametri significa stabilire che lo sviluppo edilizio regionale deve contenere tali principi come principi guida, sia nel recupero dell’esistente immobiliare che nella residuale nuova costruzione