l’appello…

 
usasi fare un appello finale che però vi risparmio…sapete ormai chi sono e così chiedo ai lucani con la schiena dritta ed a quelli che vogliono finalmente raddrizzarla di sostenermi con il loro voto domani, domenica 22 settembre alle primarie…
 
perché questa regione non sia mai più come prima… grazie a tutti voi che lo farete e grazie anche ai tanti che pur non facendolo, ci apprezzano per la nostra scelta, frutto di coraggio ed amore
 
miko somma
 
 
 
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il programma passo per passo – parte 17) politiche culturali e connettività

il programma passo per passo – parte 17) politiche culturali e connettività

Siamo alla diciassettesima parte del nostro programma, politiche culturali e connettività, dedicata ad argomenti spesso confinato in un limbo di secondarietà rispetto ad altri, ma le cui conseguenze dirette sulla fruizione del più ampio vivere civile sono direttamente proporzionali alla qualità dell’offerta culturale stessa e di quella sempre maggiore connettività tra i cittadini e le istituzioni auspicabile in un territorio che presenta diversi e per alcuni versi irrisolvibili problemi di comunicazione diretta.

Crediamo così che una visione della cultura resa spettacolo, quindi evento, e non percezione di un più ampio movimento di crescita culturale collettiva non coinvolga la società lucana in un processo di maturazione e presa di coscienza collettiva che vada oltre il tempo libero, per divenire una lente di giudizio, uno strumento critico che implementi una “cultura dell’essere” e così crediamo che la connettività non possa essere ridotta a mero fatto tecnico di cablaggio o connessioni, ancorché necessari entrambi, della regione, ma debba divenire uno sforzo teso ad una parificazione reale di opportunità economiche, lavorative, sociali e culturali che attraverso l’abbattimento del cosiddetto “digital divide” ed un sempre migliore accesso alle reti può dare il suo fattivo contributo, soprattutto in una regione dalla difficile orografia del territorio e dalle comunicazioni imperfette.

N.b. alcuni punti sono da integrarsi con punti specifici previsti in altre parti del nostro programma (es. scuola e formazione)

I. Interdizione dell’APT (vedi anche parte istituzione) dalla programmazione culturale ed annullamento della politica dei grandi eventi e dei grandi attrattori, in particolar modo su siti ambientalmente rilevanti, ed avvio di una politica della frequenza culturale dei piccoli eventi per il raggiungimento di un’eccellenza nazionale nella loro proposizione.

abbiamo già chiarito in altre parti del nostro programma quale debba essere il ruolo dell’apt nella gestione del turismo e nel superamento della attuale filiera di comando totalmente nelle mani del presidente della giunta che delega funzioni dipartimentali ad un’agenzia il cui controllo riguarda ormai solo il bilancio e non la programmazione nel merito, ma è sulla politica dei grandi attrattori che rimarchiamo una netta volontà di annullarla o ridurla…e ciò nella considerazione che pur avendo il grande evento una capacità mediatica maggiore, i suoi costi e la difficoltà a raggiungere agevolmente la regione rischiano di rimanere fatti isolati e dal costo troppo alto rispetto ai benefici territoriali…siamo piuttosto a favore di un approccio ad una politica culturale e degli eventi basata sulla continuità durante tutto l’anno e nell’intero territorio regionale di una serie qualificata di piccoli eventi culturali, particolarmente affidata a giovani, ma promettenti artisti, ricercatori, curatori, studiosi, in grado di portare eccellenza nella continuità stessa dell’attrazione e nella ricerca di talenti anche in sinergia con il progetto dei “villaggi dell’arte” (vedi parte VIII – turismo, punto XI) sino a lanciare l’immagine della regione come “incubatore d’arte giovane”

II. Delega alla cultura trasferita dall’assessorato alla formazione alla Presidenza della Giunta in uno specifico Ufficio Cultura e creazione di una Commissione Culturale mista tra presidenza della giunta, Ufficio Cultura, assessorati competenti ed esperti esterni dei vari settori, rappresentanti della consulta dei sindaci, a parere consultivo obbligatorio.

tale passaggio istituzionale intende sottrarre la delega all’assessorato alla formazione, riportandolo in delega presidenziale, ma sotto il controllo esecutivo di un ufficio preposto e nel controllo consultivo di una specifica commissione-consulta allargata per estendere la partecipazione ad un momento che deve essere sentito come un obiettivo programmatico comune nella partecipazione di esperti dei vari settori

III. Annullamento della Film Commission e rientro delle sue potestà nell’Ufficio Cultura (vedi punto precedente).

punto che crediamo chiaro nell’intento di evitare mercanteggiamenti di natura poco professionale e doppioni dell’esperienza apt, riportando la competenza specifica per il cinema nel controllo dello specifico ufficio di cui al punto precedente

IV. Avvio di un censimento ed istituzione di una Banca Dati regionale sul patrimonio culturale, artistico, storico-archeologico, paesaggistico, glottologico e delle tradizioni, letterario, cine-teatrale della regione Basilicata in collaborazione con sovrintendenze, enti specifici anche a carattere europeo o nazionale, enti locali ed associazioni culturali e pubblicazione di un bollettino mensile degli eventi redatto dall’Ufficio Cultura ed a cura della Commissione di cui al punto II).

punto che crediamo chiaro nella necessità di provvedere, in cooperazione con enti già esistenti ad un censimento globale del patrimonio materiale ed immateriale di cui al dettato del punto, da acquisire come dato-origine per ogni operazione di conoscibilità, programmazione e promozione (in sinergia con le politiche turistiche) per evitare le frammentazioni che finora hanno caratterizzato questi settori e nell’intento di renderlo disponibile ai cittadini lucani ed all’offerta culturale e turistica in generale…proponiamo inoltre la redazione di un bollettino mensile, cartaceo e via web, degli eventi per riassumere la programmazione e renderne più semplice la consultazione e più razionale l’offerta e la partecipazione turistico-culturale conseguente

V. Creazione di un Fondo Unico per la Cultura e lo Spettacolo con capitolati specifici e di pubblica consultazione attraverso un sito web dedicato.

punto che crediamo chiaro ed utile a riassumere attraverso il fondo ed il sito web una politica culturale finora poco chiara nei meccanismi di attribuzione delle contribuzioni finanziarie e materiali

VI. Apertura del Museo Regionale delle Arti Moderne e Contemporanee, del Museo Glotto-Etnografico Regionale, avvio e potenziamento di una messa in rete delle biblioteche provinciali, comunali e private, in ordine alla costituzione di una Biblioteca Lucana Diffusa, avvio del progetto della rete dei “villaggi dell’arte” di cui al punto XI) del programma turismo.

la figura dei musei di cui al punto, integrata dalla e nella rete museale nazionale, provinciale e privata non deve essere vista come statica e referente alla sola domiciliazione in un luogo fisico chiuso del nostro relativo patrimonio, ma dinamica, quindi in grado di innescare relazioni funzionali reali tra politica culturale e turistica, e ciò insieme alla messa in rete delle biblioteche lucane, attraverso una catalogazione comune accessibile dal web in un sito specifico utile a stimolare circuiti organizzati di turismo della ricerca e dell’arte e di una residenzialità della stessa anche legata a specifiche strutture da pensarsi locate presso i villaggi dell’arte

VII. Studio di fattibilità ed avvio a cura della Regione Basilicata di un progetto di banda larga su tutto il territorio regionale in completamento e sviluppo delle reti esistenti, finanziato attraverso fondi di programmazione europei.

punto che appare chiaro anche in relazione a progetti già esistenti di ampliamento della connettività a banda larga, ma dei quali intendiamo sviluppare la rete sino a comprendere tutto il territorio regionale

VIII. Acquisizione diretta delle reti da parte della Regione Basilicata ed azzeramento dei canoni di utilizzo della banda larga per tutti i cittadini e le imprese operanti in regione.

punto che appare chiaro, pur dovendosi definire in concreto quali possano essere le modalità di acquisto delle reti o i relativi canoni collettivi a carico dell’ente da stipularsi con le imprese fornitrici in un più generale passaggio alla digitalizzazione amministrativa che fungerebbe da volano a questo proponimenti

IX. Obbligo per i comuni, gli enti locali e gli uffici pubblici di provvedere alla messa a disposizione dei cittadini di almeno un punto “wireless” per sede ed, in concertazione con l’ente regione, di più punti “wireless” di accesso alla rete nell’ambito urbano.

punto che naturalmente integra nell’obbligo quanto già realizzato o programmato, intendendosi queste attività da accelerarsi e completarsi in tempi ragionevoli e nella diffusione pressoché totale della modalità di accesso wireless presso gli uffici pubblici e presso più postazioni negli ambiti urbani

X. Redazione di un piano regionale ed obbligo per gli uffici pubblici regionali e subordinati di provvedere ad uno studio di fattibilità conseguente per l’avvio concertato del tele-lavoro.

il tele-lavoro, pur dovendosi di molto ridurre il suo portato nella logica stessa dell’organizzazione burocratica del lavoro, è strumento che crediamo possa affermarsi nella redazione di un graduale e ragionato piano specifico di attuazione che ne renda possibile la concreta realizzazione al fine di diminuire il carico pendolare gravante sul sistema trasporto verso i luoghi di lavoro senza inficiare la qualità e quantità della produzione nei pubblici uffici e contemporaneamente rendere conciliabile il lavoro stesso con incombenze familiari e private (allevamento e cura della prole in assenza o difficoltà di accesso a strutture di asili nido o scuole materne, assistenza a disabili ed anziani nell’ottica della domiciliazione familiare, piccole e non gravi contestualità infortunistiche concertate con il sistema sanitario e le rappresentanze sindacali) che ad oggi richiedono congedi specifici e costi a carico degli enti…appare ovvio che tale piano dovrà strettamente interconnettersi con il piano trasporti, l’effettivo sviluppo delle reti a banda larga ed una concertazione partecipata ed ampia sull’organizzazione del rapporto di lavoro

XI. Piano per la messa in rete dedicata di tutte le strutture scolastiche ed universitarie presenti sul territorio regionale per un progetto di inter-disciplinarietà scolastica e di lezioni ed attività seminariali e para-scolastiche a distanza (Università Telematica della Basilicata).

crediamo che anche questo punto sia chiaro nella volontà di stimolare maggior inter-disciplinarietà anche nelle evidenti difficoltà logistiche e di costo del sistema scolastico ed universitario e nella volontà di aprire a tutta la società lucana la possibilità di frequenza di corsi ed attività specifiche…tale punto, pur nell’appartenenza logica ad un altra parte del nostro programma, si è trattato in questa parte per l’ovvia rilevanza che tale piano ha in rapporto allo sviluppo di una sempre maggiore connettività sul territorio regionale

XII. Studio di un progetto di fattibilità del voto elettronico certificato in riferimento ai referendum di cui ai punti I) e II) della parte del programma partecipazione.

il voto elettronico, pur essendo pratica diffusa in alcuni paesi, pone una serie di riflessioni sulla sua opportunità, sul suo ipotetico o reale controllo attraverso immissioni fraudolente nelle reti dedicate, persino sulla delocalizzazione immateriale del luogo di espressione democratica (crediamo che ne svuoti in parte la reale percezione di diritto), e tuttavia riteniamo che uno studio relativo agli strumenti di partecipazione popolare indicati debba mettersi in cantiere allo scopo di aumentare sia la diffusione e partecipazione allo stesso, sia la frequenza e le materie oggetto di parere popolare

XIII. Messa a disposizione al pubblico in un sito web dedicato ed interattivo dei dati puntuali del tele-rilevamento in ordine al dissesto idrogeologico, all’erosione della costa, alle portate dei fiumi e degli invasi naturali ed artificiali, all’andamento meteo-climatico e più in generale dei dati di carattere ambientale e di sicurezza della cittadinanza, in collaborazione con il centro di geodesia di matera, strutture consimili, dipartimento regionale alla protezione civile, ARPAB e centri di monitoraggio (vedi anche la prossima parte del programma protezione civile e sicurezza).

punto che crediamo chiaro anche in rapporto alla lettura di quanto alla parte seguente

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il programma passo per passo – parte 16) fiscalità e federalismo fiscale

il programma passo per passo – parte 16) fiscalità e federalismo fiscale

 

siamo giunti ad una parte delicata del nostro programma, fiscalità e federalismo fiscale, argomento che pur suscitando percezioni vessatorie del sistema impositivo nazionale e locale, necessità però di un chiarimento che deve partire dalla troppo generica dizione di “tasse”, oggi impropriamente utilizzata, dovendosi in realtà distinguere le imposizioni fiscali tra tasse propriamente dette, cioè contribuzioni dovute in modo non proporzionale, o non del tutto, al reddito ed il cui gettito si intende volto all’espletamento di un servizio specifico, ed imposte, cioè contribuzioni proporzionali alla quantità di reddito percepito in un periodo costante ed il cui gettito alimenta la fiscalità generale, una massa finanziaria a cui fanno capo la generalità dei servizi erogati dalle istituzioni nazionali e locali.

Nel contesto di attuale crisi economica, crediamo che oggi si ponga un problema di equità della ripartizione della imposizione fiscale, di recupero del reddito sommerso e di quello evaso ed eluso, unito ad una sempre maggiore efficienza ed economicità di gestione dei servizi erogati, piuttosto che la sterilità di dibattiti sulle de-tassazioni come stimolo per l’economia ed i consumi.

Argomento, quello del sistema impositivo, propriamente e nella sua quasi generalità di carattere statale e quindi sovra-regionale, ma che con l’introduzione di una maggiore autonomia impositiva locale, il cosiddetto federalismo fiscale, porterebbe alla necessità per ogni regione di dotarsi di una struttura di sistema fiscale vera e propria nelle more di legislazioni e regolamenti solo enunciati e quando esistenti, spesso confusi od originanti incomprensioni e malumori popolari.

La lettura di questa parte del programma è così condizionata da una serie di vincoli di natura giuridica al di fuori della competenza regionale che al momento rendono possibile solo impostare una serie di punti programmatici, senza tuttavia poter dare organicità agli stessi:

I. Creazione di un gruppo misto di studio per la fiscalità locale e di ripartizione delle imposte tra gli enti locali secondo criteri di solidarietà regionale.

II. Introduzione della “tassa ambientale regionale” per le attività di cui ai punti III) e V) della parte ambiente, nelle more della loro riconversione ecologico-funzionale.

si tratta di una forte tassazione specifica per le attività industriali impattanti la cui applicazione è da intendersi come ulteriore stimolo ala riconversione ecologica degli impianti e di cui si prevede la cessazione una volta attivata, completata, collaudata l’attività

III. Introduzioni di ragionevoli addizionali IRPEF di perequazione per scaglioni di redditi personali superiori a 60.000, 120.000, 240.000, 480.000 euro netti annui.

si tratta di minime percentuali regionali di aumento delle imposte sui redditi che intendiamo finalizzate a capitoli speciali di solidarietà e coesione sociale

IV. Introduzione della tassazione regionale sulle rendite o plusvalenze finanziarie maturate da attività aventi sede od attività prevalente nel territorio della Regione Basilicata.

senza mezzi termini è l’introduzione nel sistema fiscale regionale di una vera e propria patrimoniale sulle rendite finanziarie (presumibilmente dell’1%), di cui andrà ovviamente ben studiata l’applicabilità nelle more delle leggi nazionali in materia di imposizione fiscale, ed anch’essa, come la precedente punto, finalizzata a capitoli speciali di solidarietà e coesione sociale

V. Introduzione della imponibilità regionale alle attività economiche la cui parte produttiva si svolga in tutto od in parte sul territorio della regione, ivi comprese industrie meccaniche, manifatturiere, estrattive, energetiche, idriche, forestali, agricole, secondo criteri perequativi che tengano conto del valore occupazionale delle stesse.

questo punto, sempre nelle more della legislazione nazionale in materia, intende introdurre il criterio di una imposizione locale di vantaggio per le attività ad alto valore occupazionale che tenga conto quindi della rilevanza sociale della stessa occupazione e del mantenimento od aumento della stessa in processi di ristrutturazione funzionale delle attività

VI. Introduzione di una imposta regionale patrimoniale sulle grandi ricchezze e sulle proprietà immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare e di incentivi alla messa in disponibilità del patrimonio immobiliare (vedi parte edilizia e piani casa).

punto che crediamo chiaro, ovviamente nelle more della legislazione nazionale e dell’individuazione certa di un criterio locale di stima del patrimonio sul quale insiste l’imposta che crediamo non debba essere superiore al 2×1000 annuo e che verrebbe a cessare in caso di immissione sul mercato locativo degli immobili

VII. Incameramento diretto, previa concertazione con lo Stato, di una quota parte delle accise alla produzione di idrocarburi e fonti energetiche in genere.

punto che è da mettersi in relazione con la parte del programma relativa agli idrocarburi

VIII. Studio di azzeramento a carico della Regione dell’IVA dovuta per la produzione di prodotti agricoli regionali realizzati in conformità al principio di incontaminatezza.

la percentuale IVA dovuta per i prodotti agricoli è del 4% e crediamo che in tema di incentivo ed aiuto ala riconversione del sistema produttivo verso produzioni biologiche in linea con il dettato di incontaminatezza, una presa in carico della stessa IVA con versamento della stessa a carico della finanza regionale possa essere un elemento di stimolo determinante per il settore e, nel caso di specifico accordo con lo stato, portare ad una sottrazione della stessa percentuale dalla imposta dovuta per le intermediazioni e così per l’acquisto da parte del consumatore finale così determinandosi un calo del prezzo finale

IX. Introduzione di un coefficiente di svantaggio territoriale per il calcolo dei redditi imponibili

si tratta, nelle more di provvedimenti statali recenti e di una specifica trattativa con lo stato, di un coefficiente aggiuntivo di svantaggio territoriale per zone le cui particolarità morfologiche di disagio territoriale o derivanti da condizioni speciali (naturali, calamitose,sociali od occupazionali) siano tali da doversi introdurre criteri di speciale tutela aggiuntiva

X. Trasformazione, nelle more della legislazione nazionale, della attuale TARSU (od equivalenti) in tariffa (vedi parte – rifiuti solidi urbani) con sistema di compensazione tra comuni, consorzio regionale ed ente regione.

punto già ampiamente discusso nella parte dedicata al ciclo dei rifiuti e per i cui dettagli invitiamo alla consultazione di quanto al nostro piano rifiuti regionale

XI. Studio di fattibilità della deducibilità delle spese correnti e straordinarie familiari dal reddito imponibile per la parte inerente alle imposte locali.

si tratta ovviamente di uno studio finalizzato a rendere, per la parte inerente l’imposizione locale, più coerente un principio di imposizione legato alla realtà dei bilanci familiari netti attraverso la sottrazione all’imponibile di quote parte relative ad alcune spese a carattere di gestione familiare

XII. Studio ed introduzione di un coefficiente economico familiare.

in questo punto vogliamo ribadire una netta differenza tra la nostra ipotesi di coefficiente familiare e le ipotesi che circolano nel panorama nazionale, intendendosi la nostra proposta legata all’individuazione di un coefficiente economico (e così sociale) che tenga conto di parametri globali (componenti del gruppo familiare individuati per età e condizione lavorativa, redditi globali del nucleo anche non in presenza di convivenza familiare. di titolo di possesso dell’abitazione, di condizioni sanitarie, livello di istruzione, residenza in zone svantaggiate di cui al punto IX, mezzi di trasporto posseduti, assistenza già ricevuta, etc.) e che indichino con chiarezza lo stato di disagio relativo od assoluto delle famiglie e diano possibilità di individuazione delle forme di sostegno al reddito specifiche

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tutti i seggi delle primarie

 

   
 
 
 

COMUNE

SEGGI ELETTORALI PROVINCIA DI POTENZA

 

SEDE

INDIRIZZO

 

Abriola

Sede Pro Loco

Via G.   Marinelli 8

 

Acerenza

Sede PD

L.go Glinni

 

Albano di   Lucania

Circolo PD

C.so Cavour

 

Anzi

Sala   Consiliare

Via   Fittipalrdi 8

 

Armento

Sala   Consiliare

P.zza J.   Kennedy

 

Atella

Biblioteca   Comunale

C.so Papa   Giovanni

 

Avigliano 1

Sala ex   Previdenza

C.so E.   Gianturco

 

Avigliano 2

Circolo Elios

Via Nazionale   4, Possidente

 

Balvano

Sede   Municipale

P.zza Cavour

 

Banzi

Sala   Consiliare

C.so Vittorio   Emanuele

 

Baragiano

Sala   Consiliare

Via Garibaldi

 

Barile

Sala   Consiliare

Via Tenente   Attilio Corrubia

 

Bella 1

Sala   Consiliare

Corso Italia

 

Bella 2

Scuola   Elementare

Località   Zippariello – San Cataldo

 

Brienza

Sala Comunale   ex refettorio

Via Unità   d’Italia

 

Brindisi di   Montagna

Polofunzionale

Via   Estremurale Basento

 

Calvello

Biblioteca   Comunale

Largo   Plebiscito

 

Calvera

Locale   Comunale

P.zza   Risorgimento

 

Campomaggiore  

Sala   Consiliare

Via Regina   Margherita 62

 

Cancellara

Sede PD

Piazza   Umberto I

 

Carbone

Sala   Consiliare

Via Vittorio   Veneto 92

 

Castelgrande

Sala   Consiliare

Via Marconi

 

Castelluccio   Inferiore

Locale

Via Roma 197

 

Castelluccio   Superiore

Locale

Via Aldo Moro   15

 

Castelmezzano

Locale

Via Vittorio   Emanuele 1

 

Castelsaraceno

Biblioteca Comunale

Piazza Piano   della Corte

 

Castronuovo   di Sant’Andrea

Sala   Consiliare

Viale della   Libertà

 

Cersosimo

Sede PD

Via Roma  

 

Chiaromonte

Sede PD

Via Vittorio   Emanuele 52

 

Corleto   Perticara

Sala Comunale

Piazzetta   Risorgimento

 

Episcopia

Sala Multimediale   Convento Sant’Antonio

Via Monastero

 

Fardella

Sala   Consiliare

Corso   Vittorio Emanuele

 

Filiano

Ex scuola   Materna

Corso   Giovanni XXIII

 

Forenza

Sala   Consiliare

Corso Grande   5

 

Francavilla   in Sinni

Circolo PD

Via Mainieri

 

Gallicchio

Teatro Comunale

P.zza Umberto   I

 

Genzano di   Lucania

Locale   Comunale

Via Regina   Elena

 

Ginestra

Sala   Consiliare

Piazza   Albania

 

Grumento Nova

Ex Scuola   Elementare

Via Roma 19

 

Guardia   Perticara

Sala Comunale

Viale   Principe Umberto

 

Lagonegro

Sede PD

Via Carmine

 

Latronico 1

Locale

Via Roma 2 C

 

Latronico 2

Sede Comunale

Via   Provinciale 607 Agromonte

 

Laurenzana

Sede PD

Corso Cavour

 

Lauria 1 e   Lauria 2

Sala   Consiliare

Via Roma 104

 

Lavello

Centro   Sociale

Via Federico   di Svevia

 

Maratea

Villa   Tarantini

P.zza Europa

 

Marsico Nuovo

Sede PD

Viale Regina   Margherita

 

Marsicovetere   1

Sala Ex   Scuola Elementare

Via   Provinciale   

 

Marsicovetere   2

Centro   Sociale – Villa d’Agri

Via   Cristoforo Colombo

 

Maschito

Sede PD

Via Cariati

 

Melfi

Palestra   Comunale

P.zza Pasquale   Festa Campanile

 

Missanello

Locale

Via Mercato   15

 

Moliterno

Cineteatro   Pino

Piazza Di   Biase

 

Montemilone

Sede PD

C.so Mario   Pagano 28

 

Montemurro

Sala   Consiliare

Piazza   Garibaldi

 

Muro Lucano

Locale

Via Trinità   c/o Piazza Don Minzoni

 

Nemoli

Sala Larocca   – Centro Polifunzionale

Via Sirino

 

Noepoli

Locale   Comunale

Piazza   Marconi

 

Oppido Lucano

Sede Comunale

Via Bari

 

Palazzo San   Gervasio

Sede Pd

Corso   Manfredi 145

 

Paterno di   Lucania

Locale

Via Raia   Carboni 1

 

Pescopagano

Sede Comune

Piazza della   Vittoria

 

Picerno

Sede PD

Largo   Portanova

 

Pietragalla

Sala   Consiliare

Via Cadorna

 

Pietrapertosa

Sede PD

Vico III   Nazionale 5

 

Pignola

Sede PD

Via Umberto I

 

Potenza 1

Sala   Commissioni Consiliari

Piazza   Matteotti

 

Potenza 2

Atrio Scale   Mobili

Piazza XVIII   Agosto

 

Potenza 3

Sede Comitato   di Quartiere

Parco Tre   Fontane – Mercato Coperto

 

Potenza 4

Sala Comunità   Montana

Rione   Betlemme

 

Potenza 5

Sede Ande

C.da   Bucaletto

 

Potenza 6

Sede Comitato   di Quartiere

C.da   Rossellino

 

Potenza 7

Locale

Via   Tirreno-Rione Cocuzzo

 

Potenza 8

Centro   Sociale

Via Stigliani

 

Potenza 9

Circolo   Culturale

Piazza Don   Bosco

 

Potenza 10

Atrio   Istituto Principe di Piemonte

Via Don   Minozzi

 

Potenza 11

Casa dei   Riformisti

Rione Poggio   Tre Galli

 

Rapolla

Sede PD

Via Fratelli   Pittaro 1

 

Rapone

Sede PD

Corso Umberto   I

 

Rionero in   Vulture

Sede Centro   Democratico (difronte Villa Catena)

Via Nazario   Sauro

 

Ripacandida

Ex sede   comunale

Via Santa   Maria

 

Rivello

Sala   Consiliare

Viale   Monastero

 

Roccanova

Comune

P.zza del   Popolo 1

 

Rotonda

Sala   Consiliare

Via Roma

 

Ruoti

Locale

Via Appia

 

Ruvo del   Monte

Sede PD

Viale della   Repubblica 40

 

San Chirico   Nuovo

Centro di   Aggregazione Giovanile

Via Raffaello

 

San Chirico   Raparo

Sala   Consiliare

Piazza Roma

 

San   Costantino Albanese

Sala   Consiliare

P.zza Europa

 

San Fele 1

Sede PD

C.so Umberto

 

San Fele 2

Sala De Carlo

Località   Cecci

 

San Martino   d’Agri

Sala   Consiliare

P.zza Mercato

 

San Paolo   Albanese

Sala   Consiliare

Via A.   Smilari 19

 

San Severino   Lucano

Centro Visite

P.zza Marconi

 

Sant’Angelo   le Fratte

Locale   Comunale (adiacente Municipio)

Via San   Michele

 

Sant’Arcangelo

Aula Scuole   Elementari

Corso XX   Settembre – San Brancato

 

Sarconi

Locale   Comunale

Piazza   Municipio

 

Sasso di   Castalda

Sede PD

Via Roma 7

 

Satriano di   Lucania

Sede PD

Piazza   Umberto I

 

Savoia di   Lucania

Centro Unla

C.so   Garibaldi

 

Senise

Sale Comunali

P.zza Aldo   Moro

 

Spinoso

Sala   Consiliare

Via B.   Petrocelli

 

Teana

Edificio Ex   Scuola Media

Via S. Rocco

 

Terranova di   Pollino

Locale   Comunale

Via Dante

 

Tito

Sede PD

Via Roma 18

 

Tolve

Chiostro   Convento dell’Annunziata

C.so Vittorio   Emanuele 10

 

Tramutola

Biblioteca   Comunale

C.so Vittorio   Emanuele

 

Trecchina

Sala   Consiliare

Via Roma

 

Trivigno

Sala   Consiliare

Piazza   Plebiscito 1

 

Vaglio di   Basilicata

Sede PD

P.zza del   Popolo 9

 

Venosa

Sede PD

Viale I°   Maggio

 

Vietri di   Potenza

Sala Convegni   Comune

Viale   Tracciolino

 

Viggianello

Sede PD

Via   Anzoleconte

 

Viggiano

Centro   Sociale Alberti Marone

Via P. P.   Parzanerse

 

    

                                       

   
 

 

 

 

 

COMUNE

SEGGI ELETTORALI PROVINCIA DI MATERA

 

 

SEDE

INDIRIZZO

 

 

Accettura

Sala   Consiliare Sede Municipale

Via Roma

 

 

Aliano

Parco   Letterario Carlo Levi

Via Martiri   d’Ungheria

 

 

Bernalda 1

Sala Comunale   “Incontro”

Via Cairoli

 

 

Berrnalda 2

Sala Comunale   “Incontro”

Via Cairoli

 

 

Bernalda-Metaponto

Sede   Biblioteca Comunale

Piazza   Giovanni XXIII

 

 

Calciano

Sede PD

 

 

 

Cirigliano

Sala   Consiliare  

Piazza   Municipio

 

 

Colobraro

Salone Ex   Scuole Medie

Via Vittorio   Veneto

 

 

Craco

Sala   Consiliare

Via Monsigno   Mastronardi

 

 

Ferrandina

Palazzo Caputi

Piazza   Plebiscito

 

 

Garaguso

Sala   Consilare

Via IV   Novembre 18

 

 

Gorgoglione

Locale

Via Roma

 

 

Grassano

Sede PD

Via San Vito

 

 

Grottole

Locale   Comunale

Viale Kennedy

 

 

Irsina

Biblioteca   Comunale

Traversa C.so   Musacchio

 

 

Matera 1

Palestra   Stadio-XXI Settembre

Via Sicilia

 

 

Matera 2

 

 

Matera 3

 

 

Matera 4

 

 

Matera 5

 

 

Matera 6

 

 

Matera 7

 

 

Matera 8

 

 

Miglionico

Locale

Piazza del   Popolo

 

 

Montalbano   Jonico

Sede PD

 

 

 

Montescaglioso  

Sala   Consiliare

 

 

 

Nova Siri   Paese

Palazzo Costa

Via Colomba

 

 

Nova Siri   Scalo

Delegazione   Comunale

Viale Siris

 

 

Oliveto   Lucano

Sala   Consiliare

 

 

 

Pisticci 1

Sala   Consiliare

Piazza   Umberto I°

 

 

Pisticci 2

 

 

Marconia-Pisticci   1

Delegazione   Comunale

Piazza   Elettra

 

 

Marconia-Pisticci   2

 

 

Policoro 1

Sala   Consiliare

 

 

 

Policoro 2

 

 

Pomarico

Sala   Consiliare

C.so   Garibaldi

 

 

Rotondella

Sala   Consiliare

Via Giusti

 

 

Salandra

Palazzo   Comunale

Via Regina   Margherita

 

 

San Giorgio   Lucano

Sala   Consiliare

Via   Meridionale

 

 

San Mauro   Forte

Palazzo   Baronale

Via P. Nenni

 

 

Scanzano Jonico

Centro   Sociale Anziani

 

 

 

Stigliano

Biblioteca   Comunale

Via   Zanardelli

 

 

Tricarico

Convento   “Sant’Antonio”

Via Papa   Pacelli

 

 

Tursi

Locali

Via Roma   (vicinanze Palastra Scuola Elementare)

 

 

Valsinni

Sede PD

 

 

 
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bene, in capo a qualche ora verificheremo se i lucani che andranno a votare alle primarie vogliono un deciso cambiamento programmatico e di personale politico o se le chiacchiere stanno a zero e le filiere di consenso a mille…per quanto mi riguarda ci metto la faccia, la passione e la competenza, nonché l’unico programma vero che esiste e sono convinto esisterà fino alle elezioni di novembre…perché comunque vada COMUNITA’ LUCANA a quelle elezioni ci sarà!!!

miko somma

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il programma passo per passo – parte 15) edilizia e piani casa

il programma passo per passo – parte 15) edilizia e piani casa

In questa parte del programma, edilizia e piani casa, trattiamo due argomenti che sono spesso posti molto vicini tra loro, pur non essendo quasi mai coincidenti in quanto il primo, il diritto al costruire, attiene alla libertà di intrapresa, garantita dalle leggi vigenti e ad essa sempre sottoposta o da sottoporre con regimi concessori che auspichiamo sempre più stringenti e puntuali, l’altro, il diritto all’abitare attiene alla sfera astratta dei diritti costituzionali da garantirsi sempre e comunque attraverso il diritto concreto all’accesso all’abitazione.

La complessità della materia non permette attraverso l’elencazione di punti specifici di esaurire una problematica vasta che intreccia aspetti pubblici ed aspetti privati, ma attraverso la concertazione tra strumenti legislativi nazionali e locali ed una visione programmatica globale rendere possibile la regolamentazione di un fenomeno sociale ed economico dalle rilevanze ambientali, paesaggistiche, ad alto impatto sulla fornitura di servizi.

I. Censimento quali-quantitativo del patrimonio immobiliare privato e pubblico sito nella regione Basilicata con avvio di un catasto unico regionale degli immobili pubblici e dei loro utilizzi.

censire sia nella qualità (utilizzo, proprietà, stato di conservazione, domanda energetica, accessibilità – e quindi barriere architettoniche – stato di urbanizzazione, connessioni), che nella quantità il patrimonio edilizio pubblico e privato presente in regione allo scopo di costituire un catasto regionale da affiancare a quello statale è il passo decisivo non solo per una migliore e più puntuale conoscenza della sua realtà volta al raggiungimento di una imposizione fiscale locale rispondente alla realtà, ma per una politica di razionalizzazione dell’esistente immobiliare volto ad un miglioramento dello stato generale, della razionalizzazione della domanda e della qualità abitativa, della conoscenza dettagliata delle situazioni di abuso in rapporto al dissesto ed al rischio idrogeologico ed alle leggi urbanistiche, di una più efficiente domanda energetica, al miglioramento della qualità fondiaria generale

II. Censimento ragionato della disponibilità di edilizia privato-pubblico rispetto alla domanda abitativa che individui le reali necessità abitative regionali in rapporto al patrimonio immobiliare privato e pubblico non in uso.

crediamo che ogni politica edilizia non debba prescindere dalla politica abitativa a partire proprio dalla conoscenza della necessità reali per impedire fenomeni di ulteriore cementificazione del territorio che, fatto salvo il diritto all’abitazione ove ne sussistano i presupposti oggettivi, legali e concessori, deve essere impedito riportando la programmazione edilizia totalmente in campo pubblico nell’ottica di un razionale utilizzo di quanto già esistente

III. Istituzione del borsino regionale degli immobili abitativi a fini di locazione non commerciale con fissazione dei canoni locativi massimi e minimi regionali.

punto che crediamo appaia chiaro nell’intento di favorire al massimo l’incontro non mediato tra domanda ed offerte nel settore locativo nella fissazione certa di limiti di canoni per sottrarre ad ogni forma di speculazione il mercato dei fitti

IV. Verifica della correttezza di programmazione e gestione delle aziende ATER e del loro patrimonio immobiliare residenziale ed accorpamento delle due strutture e relative gestioni e patrimoni.

punto chiaro e già trattato in altre parti del programma

V. Introduzione di una leva fiscale, fatte salve le competenze nazionali e regionali in tema di federalismo fiscale, per la facilitazione delle immissioni nel mercato delle locazioni e delle compravendite delle unità abitative non in uso attraverso de-tassazioni specifiche dei canoni (vedi prossima parte fiscalità).

VI. Introduzione di una tassa regionale patrimoniale sulle grandi proprietà immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare delle quantità immobiliari detenute (vedi prossima parte fiscalità).

VII. Creazione di un fondo di garanzia, finanziato dalla Regione Basilicata, per la facilitazione dell’accesso al mutuo casa per i nuclei familiari non in grado di offrire garanzie reali sufficienti agli istituti di credito per l’ottenimento degli stessi.

crediamo che, a contrario di quanto ultimamente affermato in sede governativa di analisi della composizione della ricchezza detenuta dagli italiani, la tendenza generale alla proprietà della propria abitazione, quindi in analogia la tendenza al raggiungimento di questa condizione attraverso mutui che ne consentano l’acquisto, debba essere sostenuta come fattore di coesione sociale, fatto salvo il principio della priorità del recupero del patrimonio esistente rispetto alla nuova edificazione al seguente punto X), attraverso fondi specifici di garanzia atti a consentire l’accesso agli stessi mutui per chi non sia in grado di offrire bastevoli garanzie patrimoniali (ci appare evidente che tale misura necessiti di una contemporanea opera di moral suasion operata dall’istituzione, sia essa nazionale che locale, nei confronti del sistema bancario perché siano fissati criteri più dinamici di analisi delle garanzie, fissando sul valore del bene per il quale si chiede la prestazione di mutuo la maggior parte del carico di garanzia)

VIII. Aumento delle disponibilità per i fondi regionali di aiuto ai canoni locativi.

i fondi attualmente previsti sono largamente insufficienti e crediamo debbano essere aumentati, nella contemporaneità di strumenti di leva fiscale per favorire l’immissione sul mercato degli immobili e della fissazione di parametri certi di prezzo

IX. Legge regionale per la fissazione dei parametri di risparmio ed efficientamento energetico con obbligo di non superamento del limite di 3 lt./gasolio equivalente x m.q. x anno per il riscaldamento nell’edilizia di nuova costruzione e nelle ristrutturazioni dell’esistente ed obbligo di installazione di unità di produzione energetica rinnovabile integrate nella struttura edilizia.

tale strumento legislativo deve intendersi come la volontà di perseguire obiettivi di reale risparmio energetico ed efficientamento dei consumi sulla scorta delle nuove tecnologie disponibili volte al suo raggiungimento attraverso l’uso di materiali e modalità costruttive termo-conservativi già ampiamente sperimentati, nell’obbligo di dotare ogni immobile di strutture energetiche rinnovabili integrate tali da consentire il rispetto dell’autosufficienza energetica dello stesso od il suo minor fabbisogno possibile

X. Revisione ragionata del piano regionale casa con fissazione del parametro preferenziale per le ristrutturazioni dell’esistente rispetto alle nuove costruzioni.

abbiamo già accennato a questo principio che ci pare fondamentale nella gestione non solo delle politiche abitative, ma anche nell’integrazione a queste delle politiche energetiche, di conservazione del territorio e del paesaggio, fissandosi così limiti chiari alle attività delle imprese costruttrici che dovranno indirizzare le proprie attività verso il recupero del patrimonio esistente in assoluta armonia all’attività pubblica di programmazione territoriale e nel principio che ci pare contenuto nella preferienzialità assentita al recupero dell’esistente al ripristino del valore abitativo dei centri storici

XI. Divieto espresso all’aumento delle volumetrie esistenti, salvo casi di comprovata necessità e secondo i parametri usuali di edificabilità.

aspetto questo che, pur attenendo direttamente al piano casa ed alle sue disposizioni, vogliamo ribadire con fermezza per impedire i fenomeni di abuso e le storture che la stessa possibilità di aumento delle volumetrie già autorizzate contiene in nuce, riportando come unica possibilità di un aumento delle cubature quella di una comprovabile necessità a fronte del rispetto dei parametri usuali di edificabilità

XII. Blocco e revisione dei Regolamenti Urbanistici municipali secondo criteri di stretta compatibilità ambientale, funzionale pubblica, energetica e paesaggistica di conservazione del tessuto originario urbano.

riteniamo che i pochi strumenti urbanistici sinora adottati in regione debbano essere rivisti in accordo ai principi espressi, nella ovvia necessità che ogni comune si doti in tempi rapidi di questi strumenti essenziali

XIII. Fissazione del parametro bio-architettonico ed ambientale-paesaggistico come elemento programmatico e linea guida obbligatoria per ogni strumento urbanistico locale, sia esso generale o puntuale, sia in fase di redazione ed approvazione, sia in fase di revisione.

fissare tali parametri significa stabilire che lo sviluppo edilizio regionale deve contenere tali principi come principi guida, sia nel recupero dell’esistente immobiliare che nella residuale nuova costruzione

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