cuperlo…

21/11/2013

mi sono ridotto a vedere santoro, telepredicatore un tanto al chilo, e quel satiro ghignante che ama sparare sulla croce rossa di travaglio, pur di ascoltare cuperlo…mi piace la sua dialettica, mi intriga il percorso del suo pensiero prima di farsi voce, mi convince la sua passione dietro la sua scorza triestina, mi riaccende le lampade allo ioduro di sinistra quando parla di soggetti sociali, ma si blocca di fronte a napolitano ed a queste sciamannate riforme semi/presidenziali…

prima la legge elettorale, tanto per avere l’ombrello, poi a situazione stabile possiamo parlare delle riforme che servono davvero, non dello stravolgimento decisionista che parte da lontano ed approda nel disastro del paese!!!

miko somma

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la svendita…

Letta: ‘Da dismissioni 10-12mld, otto le società interessate’

“Complessivamente questa operazione” di cessione di quote societarie “dovrebbe far entrare tra i 10 e i 12 miliardi di euro” nelle casse dello Stato, di cui la metà andrà a ridurre il debito nel 2014 e il resto a “ricapitalizzazione della Cdp”. Così il premier Enrico Letta.
Le cessioni in programma da parte del governo vedono ”soggetti di non controllo come Stm, Fincantieri, Cdp Reti, Grandi stazioni”, ha aggiunto Letta. ”Abbiamo deciso di intervenire nelle partecipazioni dirette e indirette con la cessione di quote non di controllo, tranne il caso della Sace, per la quale la presenza privata, come per le consorelle eueopee, sarà maggiore”.

Nel pacchetto di cessioni deciso in Cdm c’e’ anche una “operazione di buyback che riguarda Eni che comporterà la cessione di un 3%, senza che questo comporti l’andare sotto il 30%“.  Il piano di dismissioni mira anche ad ”ottenere margini di flessibilità in più da parte della Commissione europea” nel 2014 soprattutto per avere la possibilità di procedere a investimenti produttivi, ha spiegato Letta.

Eni, Stm e Enav per le partecipazioni dirette e Sace (Cdp), Fincantieri (Cdp), Cdp Reti (Cdp), Tag (Cdp) e Grandi Stazioni (Fs): queste le società che vedranno la dismissione di partecipazioni da parte pubblica. E’ quanto risulta da una nota diffusa a Palazzo Chigi.
Il pagamento degli acconti fiscali ”viene spostato dal 30 novembre al 10 dicembre”, ha detto il premier durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. La prima finalità delle risorse che arriveranno dalla spending review è ”un’ulteriore riduzione delle tasse sul lavoro”.

Saccomanni, cessioni fino a quota 60% Le dismissioni arriveranno fino al 60% della quota per Sace e Grandi Stazioni; per Enav e Fincantieri è prevista una cessione del 40%; per Eni la cessione è del 3%. Lo ha spiegato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni nella conferenza stampa a Palazzo Chigi. La cessione del 3% dell’Eni ”ci consente di mobilizzare 2 miliardi senza scendere sotto il 30%” e senza dunque perdere il controllo della società.

Spending review: Letta, primo taglio alla politica  – ”Il primo taglio dovrà essere alla spesa pubblica per il funzionamento della macchina, con i conti dei ministeri, della politica, di ciò che è stato rindondante”: così il premier Enrico Letta ha parlato della spending review spiegando che ”a Cottarelli sono stati dati pieni poteri”.

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sarà interessante capire come si fa a cedere il 3% di eni senza andare sotto il 30%…in sostanza il buy-back è un riacquisto di azioni proprie da parte di una società per azioni, quindi in soldoni sarà direttamente eni ad acquisire nel portafogli di azioni proprie una quota di proprietà del ministero…una operazione complessa che però deve tenere conto che il riacquisto viene imputato anche alla quota di eni di proprietà dei fondi, quindi in sostanza aumenta la loro partecipazioni…e la cosa non è proprio indolore…ma al di là dei tecnicismi quello che appare del tutto evidente è la svendita, quella stessa svendita che mario monti andò a reclamizzare nei paesi del golfo poco tempo fa, la svendita di ciò che gli italiani hanno pagato con le proprie tasse e che per esigenze di liberismo spinto qualcuno chiede di mettere sul mercato e qualcun altro obbedisce…chiamiamo il primo qualcuno come meglio vogliamo, tanto il secondo è chiaro che è un qualsiasi esecutore delle larghe intese…ma per chi lavora questo governo?  

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(ANSA) – CARLOFORTE (CARBONIA IGLESIAS), 21 NOV – Il maltempo e le violente mareggiate non hanno risparmiato neppure Carloforte dove è andato a picco ciò che restava di una delle 2 colonne. Il monumento naturale di interesse nazionale situato sull’isola di S.Pietro, lungo la costa sud occidentale della Sardegna, è diventato negli anni punto di riferimento e meta attrattiva per migliaia di turisti sia da terra sia da mare. “Delle 7 colonne originarie ne è rimasta ora solo una”, ha detto il vicesindaco Valter Conte.

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ho ancora qualche difficoltà a mettere di fianco al mio nome la dizione pd (per ora mi crogiolo a fare l’iscritto), ma appena lo farò immagino sarà utilmente devastante due universi, quelli che credono che il pd sia il padre/madre di tutti i mali e quelli che credono che il pd debba e possa contenere tutto tranne le idee che parlano di una nuova società da costruire…ci sarà da divertirsi…

miko somma

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Comunicato stampa

questa nota stampa non è stato inviata al sito istituzionale di basilicatanet, al giornale basilicata 24 ed alla redazione di radiolaser per specifica ed espressa volontà di un redattore

 

Una discarica inutile, dannosa, inopportuna

Apprendiamo dal sindaco di Melfi, Livio Valvano, che in data 14/11/2013, quindi a ridosso della data di tenuta delle elezioni regionali,un’impresa privataha presentatounprogetto per la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali, localizzato nella frazione di Leonessa della città federiciana, progettoche trarrebbe origine, a detta dello scarno lancio pubblicato sul sito Basilicatanet, dal Piano Provinciale dei Rifiuti 2002, approvato dalla Regione nel 2008.

Non avendo ben compreso il tenore della dichiarazione del sindaco Valvano – “…abbiamo avuto modo di valutare la tipologia di impianto e di rifiuti e, soprattutto, abbiamo preso visione della localizzazione proposta e delle distanze dalle abitazioni della frazione. Teniamo in debita considerazione i rischi, anche solo potenziali, che un impianto del genere potrebbe in astratto determinare, anche alla luce del forte carico ambientale che la comunità melfitana già sopporta…” – ci rammarichiamo sia che di fronte ad un progetto di stoccaggio di rifiuti speciali si parli ancora di astratti rischi potenziali, sia che ci si sforzi di volere apparire terzi tra un interesse privato, la realizzazione di un sito di stoccaggio di rifiuti speciali non necessario al territorio, e l’interesse pubblico, la salubrità del proprio ambiente ed il principio di precauzione come principio guida nella programmazione dello stesso territorio.

La dichiarazione ci appare quasi un’iperbole dialettica tra un diniego che non scontenti e lo scongiuro che alcuno possa intendere quelle parole come negazione di una libertà di intrapresa che il legislatore ha malamente inteso quando con il decreto 152/2006 ha di fatto equiparato i rifiuti speciali ad una qualsiasi merce, fatti salvi obblighi sin troppo spesso disattesi, ma si ricava confusione circa i pensieri del sindaco in merito.

Comprensibile la difficoltà di un sindaco nel trattare una materia che altre potestà richiederebbe, una programmazione regionale, ad oggi da rinnovare completamente nella necessità di varare una nuova legge sul ciclo dei rifiuti che sostituisca la precedente del 2001, ed i relativi piani di gestione di ambito che dovranno tener di conto dell’abolizione delle province, quindi dell’ente gestore dei piani già varati, come il caso di specie, ma crediamo che il comunicato lasci dei margini che andrebbero evitati proprio alla luce delle considerazioni fatte. Riteniamo così che il sindaco debba essere più chiaro in merito.

A noi parrebbe che alla luce di questa situazione di passaggio tra vecchia e nuova programmazione il sindaco Valvano possa tranquillamente annunciare il suo no alla realizzazione di una discarica di rifiuti speciali (che appunto non è una semplice concessione edilizia), tenendo appunto conto del fatto che il piano provinciale del 2008 è già nei fatti superato, con ciò tranquillizzando una comunità che, insieme a quella di Lavello, aspetta ancora bonifica e messa in sicurezza di Fenice in attesa del “semaforo”.

Una comunità che potrebbe chiedersi di fronte ad atteggiamenti percepiti come pilateschi o possibilisti, quale sia la ratio di ospitare una discarica in una zona già vocata a livello agricolo, olivicolo, forestale ed enologico, e dove insistono sorgive di acque minerali pregiate e dove pure esisterebbero un parco regionale ed una precipua vocazione turistica.

Così nel mentre chiediamo al nuovo presidente Pittella di interessarsi sin da ora di questo progetto inutile, dannoso ed inopportuno, richiamandone la contraddizione per ogni nuova programmazione sui rifiuti, chiediamo al sindaco Valvano maggiore chiarezza che allontani il solo sospetto, già adombrato da alcuni, di un suo atteggiamento favorevole che sappiamo invece non esistere affatto, ma che forse andrebbe meglio chiarito con la propria personale contrarietà, senza dover attendere convocazioni di assemblee pubbliche.

Sui rifiuti, soprattutto quelli speciali e tossici, è tempo di chiarezza o la gente con comprenderà affatto.

Miko Somma.

busciglio…

(ANSA) – MILANO, 21 NOV – I giudici della quarta sezione penale di Milano hanno depositato le motivazioni della condanna a carico di Silvio Berlusconi a 7 anni di reclusione per concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby. Il giudice Giulia Turri ha respinto l’istanza avanzata nei giorni scorsi dai giornalisti giudiziari del Palazzo di Giustizia milanese di poterne avere accesso, spiegando che i cronisti non sono ”soggetti legittimati” ad avere copia della sentenza.

…intendiamoci i giornalisti sono in qualche modo soggetti legittimati in quanto informano (o dovrebbero farlo) la pubblica opinione, ma forse, vista l’attitudine a far più “busciglio” (trad. presumibile casino gossipparo) che informazione, più partigianeria che obiettività, la decisione pare giusta…ma verrà comunque fuori a breve, ne sono convinto

miko somma

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