Comunicato Stampa

questa nota stampa non è stato inviata al sito istituzionale di basilicatanet, al giornale basilicata 24 ed alla redazione di radiolaser per specifica ed espressa volontà di un suo redattore

 

Aspiranti valvassini di sua maestà il petrolio?

Accade che nella Basilicata Saudita 4 sindaci si rechino a Roma e si mettano a trattare con il direttore dell’UNMIG Terlizzese di nuove estrazioni di idrocarburi nei propri territori, in parte già interessati da istanze di ricerca (Muro Lucano con l’omonima istanza, Craco con il permesso Monte Negro, Spinoso dalla concessione Val d’Agri), in parte sgombri da dettagli in merito sulle cartine dell’ufficio del MISE (Lagonegro). Di cosa si tratta, quindi?

Escludendo il mendicio extra che in genere viene affidato a trattative tra compagnie e comuni che ospitano pozzi od infrastrutture quando già sono in essere le condizioni amministrative e legislative di operatività di una concessione, al pari di quel dichiarato “ascoltare” che ci pare solo un salto di senso per mascherare intenzioni d’altro genere – la legge definisce tutte le procedure ed i benefit e non si comprende bene perché per discuterne non si sia chiesto incontro alle compagnie, piuttosto che interessare il direttore di un ufficio statale da cui ci si aspetterebbe meno parzialità sull’argomento idrocarburi – si tratta dunque di surrettizie manovre tese a precostituire accordi e pareri positivi in previsione di quei più rapidi iter di approvazione di cui da tempo avvertiamo come “regalo” di alcuni decreti del governo tecnico, o siamo di fronte agli apri-pista di un discorso più ampio sugli idrocarburi e chissà cos’altro che coinvolge quello che fu definito il “partito dei sindaci”?

Propenderemmo per entrambe le ipotesi insieme, la prima contenuta nel “decreto sviluppo” riporta in quota statale la potestà autorizzatoria ad oggi delegata alle regioni in virtù dell’art. 117, comma 2 della Costituzione (titolo V), pur nelle more di un perfezionamento del disposto decretativo solo a riforma costituzionale compiuta, la seconda succedanea di un rapporto decentrato con i territori che bypassa del tutto o quasi le competenze di programmazione regionali e, nel caso specifico, la nostra sfortunata “moratoria” che, ancorchè bocciata dalla Corte Costituzionale su ricorso del Governo (Monti) sulla sola precostituita pregiudiziale negatoria alle intese, rimane però indicazione politica di un ente superiore ed a cui è affidata ope legis la programmazione, indicazione che a quanto pare 4 sindaci decidono di “superare” con una iniziativa a voler essere benevoli disdicevole e poco accorta.

Se non fosse che costoro erano in qualche modo coinvolti proprio in quel partito dei sindaci le cui mire solo in parte si sono realizzate in occasione delle recenti elezioni regionali.

Siamo di fronte dunque ad una “rivolta” organizzata proprio nel delicato momento di passaggio delle consegne della presidenza e della giunta regionale e della cosa vorremmo auspicare si occupino subito sia il presidente uscente, De Filippo, sia l’entrante Pittella, poiché a nostro avviso si sta di fatto realizzando quel sistema di contrattazione decentrata tra l’interesse coincidente di compagnie e Stato che si disvela palesemente all’interno della SEN (Strategia Energetica Nazionale) ed i sindaci, attori deboli e quindi facilmente ricattabili o lusingabili dalla innegabile influenza di quegli stessi interessi?

Ne avevamo trattato più volte in precedenti lanci stampa, avvertendo a mo’ di Cassandre che questa sarebbe stata la strategia, procedere ad ipotesi di accordo extra legem, ma che fanno in un qualche modo precedente in un percorso lungo di abbattimento delle competenze regionali in materia che troverà corpo nei lunghi iter costituzionali, ma che necessita evidentemente già di una perimetrazione.

Ma oltre le nostre speculazioni – e chi potrebbe ancora definirle tali, quando tutto poi si realizza? – rimane il fatto che 4 sindaci mettono in discussione con il loro comportamento una decisione politica presa a monte e tutt’ora politicamente valida, quella di bloccare tutte le attività di prospezione e di ricerca di idrocarburi, assunta da un Consiglio Regionale che valida una iniziativa di Giunta Regionale.

E se siamo quindi di fronte ad una surrettizia modifica degli equilibri decisori di programmazione su eventi che interessano, ben oltre i singoli territori, l’intera regione – e vorremmo ricordare ai 4 sindaci (ed eventualmente anche ad altri che ritenessero tale iniziativa positiva, magari da aver nominato in loro vera e propria opera di delega rappresentativa) che quei comuni sono da loro retti pro-tempore e non ancora diventati feudi, si da non dimenticare che atti ed effetti di una eventuale “apertura” agli idrocarburi comporta tempi molto superiori al termine dei rispettivi mandati e non tempi in accordo a “signorie” – l’intervento censorio del Presidente della Regione diviene a questo punto necessario e stringente tanto nei tempi, tanto nei modi.

Il tema degli idrocarburi è troppo strategico, nel bene e nel male, perché in qualche modo un sindaco possa ritenersi alfiere di cambiamenti che possono semmai trovare esclusiva sintesi solo nell’organo supremo del Consiglio Regionale.

Ancora non siamo all’epoca dei nuovi valvassini di sua maestà il petrolio.

Miko Somma

 

 

feudatari di sua maestà il petrolio…

riprendo da un articolo tratto dal “quotidiano”…

Trattative autonome per il petrolio
Dopo Viaggiano è la volta di altri quattro comuni

I sindaci di Muro Lucano, Spinoso, Lagonegro e  Craco a Roma per sentire cosa ha da offrire il Governo in cambio del petrolio dei lucani

per la cronaca i sindaci sono domenico mitidieri (lagonegro), vito mariani (muro lucano), giuseppe lacicerchia (craco) e pasquale de luise (spinoso)

POTENZA – L’apripista è stato il comune di Viggiano per conto anche dei vicini della Val d’Agri. Ma prima ancora che arrivasse la firma di due settimane fa un’iniziativa simile è partita dal altri 4 primi cittadini, arrivati a Roma per sentire cosa ha da offrire il Governo in cambio del petrolio dei lucani. Inteso quello che è ancora da estrarre

«Istituire un tavolo di lavoro tra i soggetti attivi nella programmazione. Non solo la Regione ma anche i sindaci in rappresentanza dei propri territori, vista la complessità della materia e visti gli scarsi risultati ottenuti fin ora dalle popolazioni lucane». E’ stato questo il tema centrale dell’incontro che si è svolto due giorni fa negli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, tra una delegazione di sindaci lucani e l’ingegnere Franco Terlizzese direttore generale per le risorse minerarie ed energetiche assieme al suo staff.

Si è trattato – hanno reso noto i protagonisti – di un incontro  richiesto da tempo come «conseguenza pratica e operativa delle risultanze del convegno sul Petrolio tenuto a Muro Lucano agli inizi di settembre». Alla riunione erano presenti Vito Mariani per Muro Lucano, Pasquale De Luise per Spinoso, Domenico Mitidieri per Lagonegro e Giuseppe Lacicerchia per Craco. Per il comitato dei primi cittadini l’occasione sarebbe stata utile per ribadire ai tecnici del Ministero che sul «tema petrolio e in relazione alle competenze che il Ministero ha in materia,  si rende necessario istituire un tavolo permanente con Regione e comuni». I temi trattati sono stati tanti, «dalla necessità di un maggiore e più trasparente sforzo nell’assicurare la massima tutela ambientale e della salute, alla maggiore condivisione e partecipazione degli enti locali quali i Comuni nella programmazione degli investimenti che lo stato centrale intende fare sui territori oggetto dell’estrazione, alla maggiore capacità di incidere nel rapporto con le compagnie petrolifere in tema occupazionale, fino ad arrivare al recente decreto attuativo “fondo Memorandum” sul quale si è convenuti di fare un incontro di approfondimento apposito vista la scarsa corrispondenza tra quanto promesso e fatto percepire in Basilicata e quanto deliberato dal Governo centrale».

Acquisita la «disponibilità – conclude la nota dei 4 sindaci – ad una maggior partecipazione attiva dei sindaci nei luoghi dove si decidono le sorti della nostra Regione, non possiamo che essere contenti di aver iniziato un percorso di assunzione di una responsabilità troppo spesso delegata e che da oggi deve toccare tutti i primi cittadini in maniera diretta».

Intanto Laboratorio per Viggiano ha reso noto è stato convocata per lunedì’ 30 settembre alle ore 17.30 una seduta del consiglio comunale di Viggiano che avrà all’ordine del giorno anche le “comunicazioni del sindaco”, Giuseppe Alberti, a proposito della fornitura gratuita del gas ai comuni della Val d’Agri.

Si tratta dell’accordo firmato di recente a Roma per 45mila metri cubi di gas al giorno da destinare a scopi sociali e di sostegno all’imprenditorialità in 10 comuni della Val d’Agri, già annunciato come il primo esempio di protagonismo delle municipalità su temi d’interesse nazionale come il petrolio. Ferme restando le competenze della Regione – almeno in questo caso – che dovrà approvare con una delibera di giunta quanto sottoscritto da Alberti e dall’ex senatore Romualdo Coviello, anche nella prospettiva di un nuovo accordo tra Eni e Regione per portare la produzione giornaliera di greggio a 130mila barili….

sabato 28 settembre 2013

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bene, anzi, male, malissimo…che cosa ci fanno 4 sindaci a parlare di prospettive di nuove estrazioni?…avete capito bene…nuove estrazioni e contrattazione decentrata, come avevo avvisato qualche mese fa in un comunicato che i lettori più attenti ricorderanno…e della “moratoria” che ancorché bocciata dalla corte costituzionale non nella sua parte politica, ma bensì nella parte che prevede la negazione a priori del parere nelle conferenze apposite, che ne rimane?…con quale autorità costoro, questi 4 sindaci (mi verrebbe da chiamarli accattoni, ma evito), negano un atto politico della propria giunta regionale per addivenire ad ipotesi di “aperture” che negano la potestà regionale ancora in vigore almeno fin quando il titolo V della costituzione rimarrà in vigore?…”suadenze” o convincimento beota di essere i padroni del territorio pro-tempore da loro amministrato?…sanno costoro che le conseguenze dei loro atti scellerati si dispiegheranno per un tempo molto superiore al mandato ricevuto (e che mi auguro non venga rinnovato dai propri cittadini e che i territori interessati vanno ben oltre i confini dei loro “feudi”?…il presente articolo è preannuncio di scontro, duro scontro, tra il sottoscritto e questi feudatari di sua maestà il petrolio!!!

…e nel frattempo interesserò a modo mio e subito della cosa il presidente ancora in carica e quello eletto!!!

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guardiamoci attorno…

riposto per dare maggiore risalto…

POTENZA – Da giovedì sera non si hanno più notizie di Sonia Romaniello. La 25enne pare scomparsa nel nulla. A vederla per l’ultima volta sarebbe stata la madre, proprio nella sera di giovedì.

…dunque, guardiamoci attorno…

http://www.nuovadelsud.it/potenza-e-provincia/potenza-e-provincia-news/citta/4202-potenza,-25enne-scomparsa-nel-nulla-da-gioved%C3%AC-ricerche-a-tappeto.html

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