un risveglio ed una sensazione

questa sera facevo compagnia alla mia mamma e si vedeva “chi l’ha visto?” (o meglio lei lo vedeva ed io dormicchiavo dopo lo stinco di maiale)…
mi sveglio d’improvviso e mi trovo davanti la storia di marco de dominci, un bimbo scomparso a roma nel 70 e ritrovato morto e scheletrito qualche anno dopo nel fossato di forte prenestino a roma (un ex forte militare, poi carcere usato dai nazi-fascisti, poi abbandonato, nella periferia est della città, quartiere centocelle)…
in anni seguenti io sono stato un occupante del c.s.o.a. forte prenestino…

bene, nel ’90 stavo organizzando il festival dell’arte, un grandioso festival autogestito di arte contemporanea della cui collaborazione all’organizzazione vado ancora oggi fiero…
stavamo facendo dei lavori di enorme pulizia nei sotterranei per rendere le celle disposte in due lunghe teorie comunicanti l’una con l’altra in grado di ospitare le opere degli artisti (tra cui il sottoscritto) ed un giorno mi sono sentito sfiorare da una sorta di brezza proprio di fianco al tunnel dove anni prima erano state trovate le ossa del bimbo, del cui ritrovamento cui avevo sentito parlare, ma non sapevo affatto in quale punto del forte…
ero e sono un razionalista, così non sono mai riuscito a credere ad una esperienza di tipo ectoplasmatico, ma di una cosa sono sempre stato certo, qualcosa mi ha toccato davvero quel giorno e quella sensazione me lo sono sentito addosso, viva, anche questa sera esattamente come 23 anni e qualche mese fa… 

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29/01/2014

appena di ritorno da un incontro con l’assessore all’ambiente Berlinguer…argomenti, petrolio ed inquinamento del pertusillo (e registro tumori), bonifiche di tito e valbasento, fenice e piano rifiuti, avrò modo di parlarne, ma adesso cena…

miko somma

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corpo elettorale in italia e suffragio

sperando di fare cosa gradita al dibattito ed alla conoscenza, pubblico la seguente tabella

Corpo elettorale in Italia per anno di elezione e suffragio

 

Anno

Corpo elettorale

Note

1861

418.695

Prime elezioni del Regno d’Italia. La legislazione sarda (Regio editto n. 680/1848; R.d. n. 3778/1859), estesa al nuovo Stato (l. n. 4385/1860), prevedeva un suffragio particolarmente ristretto (circa il 2 per cento della popolazione maschile), che combinava alti requisiti di censo (patrimonio che viene sottoposto a tributo), ed età (25 anni), oltre al requisito di saper leggere e scrivere

1865

504.265

 

1867

498.208

 

1870

530.018

 

1874

571.939

 

1876

605.007

 

1880

621.896

 

1882

2.017.829

Esteso il diritto di voto con le leggi del 22 gennaio e del 7 maggio 1882 ai cittadini con età maggiore di anni 21, in grado di leggere e scrivere e che avessero uno dei seguenti requisiti: avere sostenuto con buon esito l’esperimento sulle materie comprese nel corso elementare obbligatorio (seconda elementare), oppure pagare annualmente per imposte dirette almeno lire 19,80. Rispetto alla precedente legge elettorale la nuova legge abbassava il censo, lasciato come alternativa all’esame di II elementare, da 40 lire a 19,80

1886

2.420.317

 

1890

2.752.658

 

1892

2.934.000

 

1895

2.120.000

 

1897

2.458.388

 

1900

2.568.388

 

1904

2.928.749

 

1909

2.930.473

 

1913

8.672.000

Esteso il diritto di voto con l’introduzione del primo suffragio universale maschile con la legge del 30 giugno 1912, n. 666 esteso a tutti i cittadini con età maggiore dei 30, senza restrizioni, rimanendo elettori i cittadini di età inferiore, maggiorenni e con le restrizioni precedentemente in vigore

1919

10.235.874

Con la legge 16 dicembre 1918, n. 1985 fu ampliato l’elettorato, sempre maschile, a tutti i cittadini con età maggiore ai 21 anni o che avessero prestato il servizio nell’esercito mobilitato, quindi avessero avuto il richiamo alle armi durante il primo conflitto mondiale

1921

10.475.164

 

1929

9.460.737

 

1934

10.433.536

 

1946

28.005.449

Il 31 gennaio del 1945, con l’Italia divisa ed il Nord sottoposto all’occupazione tedesca, il Consiglio dei ministri, presieduto da Ivanoe Bonomi, emanò un decreto che riconosceva il diritto di voto alle donne (decreto legislativo luogotenenziale nº 23 del 2 febbraio 1945). Il 2 giugno e la mattina del 3 giugno 1946 ebbe luogo il referendum per scegliere fra monarchia o repubblica a cui i cittadini e le cittadine italiane votarono per la prima volta con suffragio universale. In seguito il suffragio universale venne inserito nella costituzione all’art.48, primo comma, mentre agli art. articoli 56 e 58 stabilisce le limitazioni di suffragio universale per le votazioni alla Camera dei Deputati, aperta a tutti i cittadini maggiorenni, e al Senato della Repubblica, a tutti i cittadini con età superiore ai 25 anni.

1948

29.117.544

 

1953

30.280.342

 

1958

32.446.892

 

1963

31.766.058

 

1968

35.566.681

 

1972

37.049.654

 

1976

40.423.131

Nel 1975 il limite della maggiore età viene abbassato dai 21 ai 18 anni

1979

42.203.314

 

1983

44.047.478

 

1984

44.412.456

 

1987

45.689.829

 

1989

46.335.433

 

1992

47.435.689

 

1994

48.235.213

 

1996

48.846.238

 

2001

49.256.295

 

2006

49.425.690

 

2008

50.257.534

 

2013

50.399.841

 
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grillino indagato per vilipendio…

M5S: Sorial indagato per vilipendio

Sulla base esposto deputato Pd Stella Bianchi

29 gennaio, 15:09

M5S: Sorial indagato per vilipendio
(ANSA) – ROMA, 29 GEN – Il deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Sorial è indagato dalla procura di Roma per vilipendio nei confronti del presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Il fascicolo è stato aperto sulla base di un esposto del deputato Pd Stella Bianchi presentato in seguito all’uso dell’espressione “boia” utilizzata dal collega del M5S.
 
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so long, fabbrica italiana automobili torino

 TORINO-  Fiat Chrysler Automobiles: questo il nuovo nome del gruppo formato dalle 2 case automobilistiche. Sarà in Olanda la sede legale del nuovo gruppo Fiat Chrysler Automobiles: una società di diritto olandese diventerà la holding del Gruppo. Fiat Chrysler Automobiles sarà quotata a New York e a Milano. La quotazione al Nyse sarà completata entro la fine dell’anno. La proposta approvata dal consiglio di Fiat prevede che gli azionisti di Fiat ricevano un’azione Fca (Fiat Chrysler Automobiles) di nuova emissione per ogni azione Fiat posseduta e che le azioni ordinarie di Fca siano quotate al New York Stock Exchange (Nyse) con un’ulteriore quotazione sul Mercato Telematico Azionario (Mta) di Milano. Il completamento dell’operazione sarà soggetto ad un numero limitato di condizioni, tra cui l’ottenimento della quotazione al Nyse e quella che l’esborso massimo derivante dall’esercizio da parte degli azionisti di Fiat dal diritto di recesso nonché da eventuali esercizi dei diritti di opposizione dei creditori non ecceda 500 milioni di euro. La quotazione sull’Mta di Milano avverrà dopo l’inizio della quotazione al Nyse.

Il nuovo gruppo avrà la sede fiscale in Gran Bretagna. “Questa scelta – afferma la società – non avrà effetti sull’imposizione fiscale cui continueranno ad essere soggette le società del Gruppo nei vari Paesi in cui svolgeranno le loro attività.

Tutte le attività che confluiranno in Fiat Chrysler Automobiles “proseguiranno la propria missione, compresi naturalmente gli impianti produttivi in Italia e nel resto del mondo, e non ci sarà alcun impatto sui livelli occupazionali“.

“La nascita di Fiat Chrysler Automobiles segna l’inizio di un nuovo capitolo della nostra storia”. Così il presidente Fiat, John Elkann. “Ora possiamo dire – aggiunge – di essere riusciti a creare basi solide per un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze e di competenze allo stesso livello della migliore concorrenza.

“Oggi è una delle giornate più importanti della mia carriera in Fiat e Chrysler. Possiamo dire di essere riusciti a creare basi solide per un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze e di competenze allo stesso livello della migliore concorrenza”. Lo afferma l’ad Fiat, Sergio Marchionne.

Fiat ‘inciampa’di nuovo in Borsa e torna in asta di volatilità. Il titolo a metà seduta segna un calo teorico del 6,23% dopo i conti e l’annuncio che non distribuirà dividendi nemmeno quest’anno.

I NUMERI – L’utile netto del gruppo Fiat è stato nel 2013 di 1,95 mld di euro (896 milioni di euro nel 2012, rideterminato dopo l’adozione dell’emendamento allo Ias 19). Include 1,5 miliardi di euro riferiti all’impatto positivo della rilevazione di imposte differite attive nette di Chrysler compensato da oneri atipici netti per 0,5 miliardi.

Il Gruppo Fiat Chrysler presenterà “un piano aggiornato all’inizio di maggio 2014 per fornire una maggiore visibilità sulla direzione strategica del Gruppo e sulle priorità in termini di esecuzione”.

Nessun dividendo sarà distribuito agli azionisti Fiat. Lo ha deciso il cda per “mantenere un equilibrato livello di liquidità a seguito dell’acquisizione della quota minoritaria in Chrysler Group”.

Il gruppo Fiat ha chiuso il 2013 con un utile della gestione ordinaria pari a 3,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,5 miliardi di euro del 2012 (rideterminato a seguito dell’adozione dell’emendamento allo Ias 19), ma in crescita di 0,1 miliardi di euro a parità di cambi di conversione.

Al 31 dicembre 2013 l’indebitamento netto industriale del gruppo Fiat è pari a 6,6 miliardi di euro, in calo rispetto agli 8,3 miliardi di euro registrati al 30 settembre 2013, grazie ai flussi di cassa positivi generati nel trimestre da Chrysler (1,4 miliardi di euro) e da Fiat esclusa Chrysler (0,3 miliardi di euro).

Per il 2014 il Gruppo Fiat indica i seguenti obiettivi: ricavi di circa 93 miliardi di euro, utile della gestione ordinaria tra circa 3,6 e 4 miliardi di euro, utile netto tra circa 0,6 e 0,8 miliardi, in calo sul dato 2013, e indebitamento netto industriale in aumento e compreso tra 9,8 miliardi e 10,3 miliardi.

I ricavi di Fiat Chrysler, pari a 87 miliardi di euro, sono cresciuti nel 2013 del 3% in termini nominali e del 7% a cambi costanti. Gli incrementi in Nord America e Asia hanno parzialmente compensato il calo in Europa e America Latina. In forte crescita i ricavi dei marchi di lusso, con Maserati che ha più che raddoppiato rispetto al 2012. Le consegne sono cresciute del 3% sul 2012, a 4,4 milioni di unità, trainate dalla crescita in Usa e Asia che ha più che compensato la lieve contrazione delle consegne in America Latina ed Europa.

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29/01/2014

spero cominci a divenire sempre più chiaro che i grandi interessi che si sono costruiti e che si stanno costruendo sull’aumento delle estrazioni di idrocarburi in questa regione, devono essere contrastati senza divisioni proprio dai lucani, senza isterie, giochi a perdere o calcoli elettorali

miko somma

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brrrrrr….

(ANSA) – POTENZA, 28 GEN – La temperatura più bassa registrata durante l’inverno in corso sul massiccio del Pollino è stata di meno 18,8 gradi, la mattina del 28 dicembre scorso, alle ore 6.30, a Piano Ruggio. Lo ha reso noto l’Associazione Meteo Basilicata di Castelluccio Inferiore, ricordando che non è stato ancora superato il primato del gennaio 2010 (meno 29,4 gradi). La temperatura del 28 dicembre è stata registrata in una stazione meteo situata a quota 1.535 metri, una delle tre del ”Progetto Pollino”.

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ovviamente nel considerare l’estrema meridionalità del pollino rispetto a grandi catene montuose, dove temperature simili sono in qualche modo già allo stato dei fatti delle nostre percezioni, è da notare che questi picchi sono da considerarsi dei veri e propri record anche rispetto alle altitudini di misura che altrove avvengono molto più in alto (il punto di misurazione del monte rosa, per esempio, è oltre i 3000 metri…

attenzione, la relativa bassa altitudine della stazione di rilevamento non deve però trarre in inganno, trattandosi nel caso di piano ruggio di una conca dove spesso un curioso effetto termico spinge aria più fredda dalla cima, essendo questa più pesante di masse d’aria più calde che tendono così a salire verso l’alto, ottenendosi quindi un vero e proprio apparente paradosso, quello di temperature molto più basse di quanto ci si aspetterebbe a quell’altitudine…

ma sarebbe interessante che simili stazioni di rilevamento della temperatura fossero più diffuse anche in altre zone della regione…credo ne ricaveremmo impressioni davvero “raggelanti”…

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fanatici…

29/01/2014

non condivido napolitano e non approvo molte delle sue scelte, ma alle offese di un deputato 5 stelle, sorial, che lo definisce “boia” credo la procura di roma dovrebbe procedere con l’accusa di vilipendio e gli italiani con la parola fine a questo gruppo di fanatici che hanno scambiato il parlamento con una delle loro “adunate” in cui agitare dai microchip al modello argentina, passando dalle sirene

miko somma

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evoluzioni

pubblico da facebook, con permesso dell’autore antonio exidor di persia, questo status che lascia molto pensare…
 
“Da bella ciao a ciao bella.
Storia dell’ex-comunismo berlusconizzato”
Edizioni LargheImprese
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28/01/2014 (dopo ballarò)

bah, io della picierno un po’ mi vergogno e se essere giovani, significa sparare banalità stantie senza porto d’armi, evviva i vecchi che sanno essere freschi, e quindi giovani, ma con tanta saggezza

miko somma

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Comunicato stampa

Sfiaccolamenti e conformismi

Accade che si legga di incontri tra Fondazione Mattei e Arpab “per avviare unaproficua collaborazione scientifica tra le due Istituzioni attraverso la realizzazione di studi, ricerche e approfondimenti su tematiche ambientali di rilevante interesse per le comunità lucane” che in sostanza si tradurrebbe in “produzione di materiale scientifico (brochure, opuscoli, pubblicazioni) e nella sua divulgazione alla popolazione, ai privati, agli addetti ai lavori ed al mondo scientifico- istituzionale”, quindi a mio personale avviso, in una sorta di divulgazione pre-scientifica alla Piero Angela da diffondere presso la popolazione, con magna soddisfazione di qualche grafico che riceverà qualche migliaio di euro per la impaginazione ed il concept e la sostanziale inutilità formale e sostanziale di una operazione del tutto inutile e già vista troppe volte.

Ma accade anche che lo stesso giorno si debba leggere di un comunicato UNMIG a proposito dello “sfiaccolamento” (oggi si dice così, apprendiamo, ma persino il dizionario incorporato nel pc lo segna come errore), che il giorno 13 gennaio c.a. ha destato allarme e le solite domande a proposito della sicurezza dell’impianto del centro Olii di Viggiano e che, dopo qualche scusa velocemente farfugliata da Eni su problemi elettrici (peraltro spesso chiamati in causa proprio in occasione dei tanti e ripetuti “sfiaccolamenti”) che avrebbero causato l’attivazione della procedura di allarme, procedura che– udite, udite – oggi viene testimoniato dall’ufficio del ministero dello sviluppo economico per gli idrocarburi, essere colpa di un “errore umano” e non più di misterici guasti alla rete elettrica.

Tutto bene, dunque, se non fosse che non si comprende come possa un’ispezione di un ente che non ha potestà alcuna, neppure tecnica (occupandosi semmai di seguire iter procedurali di attribuzione di titolarità dei permessi e delle concessioni in tema di idrocarburi), di ispezione sulla sicurezza di un sito industriale ad alta pericolosità, assicurare dopo 15 giorni che quanto già comunicato da Eni in merito a problemi elettrici, non è vero, ma che di errore umano si è trattato (il solito errore umano che salva la tecnica e condanna la fallibilità degli uomini).

Due sono allora gli ordini di ragionamento che si impongono. O la visita Unmig, non avendo carattere tecnico di accertamento per la mancata potestà dell’ufficio in materia di sicurezza degli impianti industriali, siano essi o meno rientranti nelle procedure “Seveso”, (potestà che riguarderebbe ben altre commissioni ministeriali, semmai la Commissione Nazionale Grandi Rischi presso la Protezione Civile Nazionale (dpcm del 23 dicembre 2011 integrato dal  dpcm del 18 febbraio 2013) ha carattere di non ufficialità e come tale il suo comunicato è inopportuno, non autorizzato da alcuna autorità ministeriale e persino sconveniente nella prassi delle relazioni ufficiali, o tale comunicato riveste carattere “politico” e come tale è ravvisabile in questa attività una mancata terzietà dell’ufficio stesso, il cui parere non è richiesto, che connoterebbe l’attività di boarding, sostanzialmente ospitalità, degli interessi specifici di un’azienda privata, Eni, in una relazione specifica tra un ente pubblico territoriale, Regione Basilicata, e la stessa azienda che è si titolare di una concessione ministeriale sul territorio dell’ente stesso, ma  nello specifico dello “sfiaccolamento”, siamo nell’ambito di materie di potestà concorrente tra Stato e Regione, quale appunto la difesa ambientale, che per nulla attengono alla mission dell’Unmig stesso.

Questa visita non ha quindi alcun valore legale, né tantomeno tecnico, e male fanno alcuni organi di informazione, nello specifico il servizio tg3 regionale dell’edizione pomeridiana del 28 cm., a rilanciare, tali comunicati come elementi tranquillizzanti e conformistici (senza peraltro citare pareri differenti che pure, contenuti già nella serata del giorno precedente sulle pagine del blog curato dal sottoscritto, è parso vedere stigmatizzati nel testo del servizio) di una situazione che non è affatto tranquilla, perché reiterandosi eventi il cui carattere non può essere ridotto a mere casualità tecniche od umane, causando questi eventi allarme e apprensione nella popolazione, sia che si tratti di anomalie tecniche reiterate e per le quali non si siano messi in atto provvedimenti specifici o si tratti di “anomalie umane” che connoterebbero incauti affidamenti di funzioni tecniche, si troverà riscontro di tale attività anche nel codice penale.

Miko Somma, Partito Democratico

28/01/2014

il conformismo uccide più cervelli dell’alzheimer…sarà che per alcuni le uniche cure sono quasi sempre i “palliativi” in soluzione da bere tutta d’un fiato!!!

miko somma

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adesso si chiama sfiaccolamento…

Mise su ispezione dopo sfiaccolamento Centro Olio Val d’Agri

27/01/2014 15:05

BAS   Sopralluogo del Mise al Centro Olio Val D’Agri per chiarire la dinamica dello “sfiaccolamento” del 13 gennaio che ha destato allarme nella popolazione del luogo.
In linea con le proprie attività di verifica sulla sicurezza degli impianti e sulla salute dei lavoratori, – si legge in un comunicato diffusi dall’ufficio stampa del Mise –  la Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche, tramite gli Uffici Territoriali UNMIG (Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse), ha proceduto all’ispezione che è arrivata alla seguente conclusione: l’evento è stato causato da un’errata manovra di un operatore addetto ad un intervento di manutenzione, in conseguenza della quale l’impianto è andato automaticamente in sicurezza, portando alla depressurizzazione totale delle linee e al convogliamento in torcia dei relativi fluidi. Tutto ciò ha determinato l’alta visibilità esterna della fiaccola.
Dopo l’evento del 13 gennaio sono state adottate da Eni, su disposizione dell’Ufficio territoriale UNMIG di Napoli, misure atte ad impedire il ripetersi dell’errore di manovra che ha portato alla messa in sicurezza dell’impianto. Inoltre è stato richiesto alla società di incrementare i controlli sulla qualità del lavoro degli operatori, assicurando i più elevati standard di formazione degli stessi.
La DGRME – conclude la nota –  ha trasmesso alla Regione Basilicata il rapporto relativo all’ispezione, per garantire a tutti i cittadini più informazione e più trasparenza.

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 e siamo dunque giunti all’ennesima puntata del tutto ed ancora escatologica di una storia esponenzialmente escatologica anch’essa, quella degli “sfiaccolamenti” (oggi si chiamano così, che forse suona più innocente nella sua neutralità da divulgazione pre-scientifica alla piero angela), “sfiaccolamenti” (persino il dizionario interno li segna come errori) causati da un errore umano che avrebbe bla-bla-bla e ancora bla-bla-bla…ma adesso è naturalmente tutt’apposto!!!… 

ma non aveva comunicato eni proprio il giorno dopo lo “sfiaccolamento” che era dipeso tutto da un problema elettrico?…

che strano, invece qui si parla di un errore umano, probabilmente di qualche sfigato operatore passato senza soluzione di continuità dalla zappa alle valvole…

perdonatemi l’ingenerosa cattiveria, che per molti versi è anche del tutto verificata e verificabile, visti anche alcuni dei criteri di “filiera” che hanno portato ad alcune assunzioni da bassa manovalanza, naturalmente operate tra alcuni super-fortunati abitanti della valle più “vicini” ad alcuni sindaci, ma se è accaduto questo è mai possibile che si mettano in mano ad inesperti lavoranti operazioni che sono in grado di bloccare un impianto ad alta pericolosità, vista la materia che proprio quell’impianto tratta?…

e questo è il primo punto, non il più greve (cioè pesante, ombroso, quasi pantanoso, non ho sbagliato a scrivere), perché altri sono i punti preoccupanti…

ed il punto preoccupante che per la prima volta scende in campo senza veli l’unmig, cioè l’ufficio ministeriale che si occupa di idrocarburi ed il cui compito per la verità è seguire l’iter delle procedure di attribuzione della titolarità dei permessi e delle concessioni, non certo il controllo di impianti industriali che dipendono da più specifiche e vocate commissioni ministeriali di accertamento del rischio industriale, quello stesso rischio industriale che se in italia ha suggerito addirittura la creazione di normative ad hoc, dette appunto “seveso” dal nome della località poco fuori milano dove avvenne il primo incidente massivo e documentato di contaminazione chimica da attività industriali di un territorio vasto, e che proprio in virtù del suo impatto potenziale suggerisce che tale competenza sia della Commissione Nazionale dei Grandi Rischi istituita presso la Protezione Civile Nazionale (dpcm del 23 dicembre 2011 integrato dal  dpcm del 18 febbraio 2013)…

del tutto inopportuna, non autorizzata e forse anche sconveniente la visita quindi dell’unmig presso l’impianto, considerato che spesso il suo ruolo in passato ci è toccato doverlo considerare come quello di un board tecnico-autorizzativo delle compagnie petrolifere e dei loro accoliti…un po’ come dire che l’assassino viene visitato per l’ottenimento della non facoltà di intendere e volere, quindi della non punibilità, dal suo mandante!!!

questa visita non ha alcun valore legale, né tantomeno tecnico, e male fanno gli organi di stampa a rilanciarla come elemento tranquillizzante di una situazione che a mio avviso tranquilla non lo è affatto perché in tutta evidenza i lavori dell’ennesima linea di produzione hanno qualche intoppo proprio non da nulla!!!

e meglio forse sarebbe stata una ispezione della magistratura!!! 

  

 

 

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