la coldiretti ed il lupo “cattivo”…false ansie per concreti progetti

Animali selvatici, Quarto (Coldiretti): a rischio allevamenti

09/01/2014 12:53

BAS  “La presenza di branchi di lupi sta scoraggiando in molte aree l’attività di allevamento-  ha affermato il Presidente della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto – che, oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano”. La presenza di animali selvatici, dai lupi ai cinghiali, sta mettendo a rischio la presenza e il lavoro dell’uomo in molte aree interne della Basilicata, e si moltiplicano le segnalazioni di attacchi a greggi e mandrie al pascolo.
Agli animali uccisi si aggiungono i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti.
“Non è infatti più possibile  – continua la nota della Coldiretti Basilicata – lasciare gli animali allo stato brado, rendendosi necessario un continuo lavoro di vigilanza su greggi e mandrie, al fine di proteggerle da attacchi di lupi e cani randagi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. Occorre lavorare sulla prevenzione concedendo aiuti per la realizzazione di opere di protezione, quali ad esempio la costruzione/ristrutturazione delle stalle, i sistemi fotografici di allarme e la costruzione di recinti per la permanenza notturna degli animali. Ma è anche necessario rivedere il sistema di accertamento e risarcimento dei danni affinché oltre a garantire un completo reintegro della perdita di reddito per l’agricoltore siano coperti non solo i danni da lupo, ma anche quelli causati da cani inselvatichiti nonché quelli indiretti per aborti e cali di produzione; prevedere un sistema di misure di prevenzione dei danni incentivando le imprese agricole con un adeguato regime di sostegno; costituire delle ronde con volontari che collaborino con i pastori e gli allevatori nella sorveglianza; un maggior impegno nella lotta al randagismo”.
“Si rende indispensabile – ha concluso Quarto – trovare un giusto equilibrio perché questa convivenza forzata tra l’animale, specie protetta dalla normativa europea, e l’uomo non porti all’abbandono dell’attività di allevamento. Non sarebbero solo gli allevatori a perderci, ma l’intera comunità, in quanto i pastori, con il loro lavoro, conservano e valorizzano la montagna e le sue tradizioni”.

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no, un attimo…ho paura che qui si stia letteralmente delirando e che si confonda ad arte la naturale aspettativa economica per chi allevi in regime brado di stare tranquillo nelle provvidenze che proprio le azioni di tutela europee e nazionali già gli assicurano in rapporto ai danni da fauna selvatica, con ben altro, cominciare interventi costruttivi in deroga a quanto già previsto dalle specifiche azioni di sostegno comunitario…invocare infatti danni da lupo (e persino da cani inselvatichiti) in questo modo a tutto fa pensare tranne che alla protezione degli armenti che natura e tecnica di allevamento brado appunto richiedono per essere tale, rischio di assalti di animali compresi…

ma più in generale quello che colpisce è la furia di voler indicare il lupo come un carnefice feroce che sta attaccando spazi umani o comunque pertinenti all’uomo, quando in realtà quegli spazi sono della fauna selvatica (quindi anche e soprattutto del lupo che della montagna è un po’ il simbolico sovrano) e semmai molto inopportunamente proprio dall’uomo invasi con attività che vanno ben oltre l’allevamento brado e divengono vere e proprie antropizzazioni della montagna…

e quando costui parla di convivenza forzata, riflette sul fatto che l’elemento di forzatura del rapporto naturale è proprio la presenza dell’uomo e delle sue attività?…riflette sul fatto che creare recinti porta ad una alterazione molto marcata della naturalità di un luogo nella continuità dell’attività predatoria di molte specie e non solo del lupo, di fatto creando quelle alterazioni l’elemento di forzatura?…riflette poi sul fatto che la predazione è un’attività che non è innaturale per le vittime, ma che tutto ciò rientra nel generale e genetico rapporto che un animale predabile ha con l’ambiente stesso, essendo l’ansia da predazione una più che naturale costante comportamentale degli stessi animali?…

siamo poi all’assurdo quando si parla di risarcimenti per gli aborti causati da questa ansia, sia nel campo della dimostrabilità degli stessi (crede forse costui che un aborto per stress ansioso avvenga a feto già formato, che così andrebbe raccolto e conservato per la constatazione) e non anche e soprattutto ad embrione formato (e come recupererebbe poi l’embrione l’allevatore?)…

i risarcimenti, gestiti e puntuali, sono già ampiamente esistenti, ridiscutibili finchè si vuole, ma già esistenti…

facciamola finita con gli attacchi al lupo, perché questi sono veri e propri attentati culturali, ben celati da rappresentanza di interessi di categoria, ad una specie protetta che, soprattutto qui da noi, potrebbe diventare con le giuste azioni, anche un importante veicolo di opportunità economiche legate all’osservazione turistica e scientifica della specie allo stato naturale per gli stessi allevatori che potrebbero offrire ospitalità e ristoro ai tanti che avrebbero voglia di poter osservare un animale di enorme fascino in natura…

il lupo non si tocca!!!

soprattutto creando false ansie per qualche progettino concreto  

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angelino chi era costui?…parte III

la saga continua, dunque…

 

Sviluppo; Angelino (Comune Mt): sforzo comune delle istituzioni

09/01/2014 15:02

BAS “I dati Istat sulla disoccupazione in Basilicata sono impietosi: nella nostra regione il 37% dei cittadini è senza lavoro. Una situazione drammatica che va affrontata con uno sforzo comune da parte di tutte le istituzioni locali: Regione, Province e Comuni”.
Lo afferma il Consigliere comunale Giovanni Angelino, secondo cui “…La Basilicata sta crollando e non c’è più tempo da perdere”….

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il grande angelino si esibisce ancora nel suo canto divinatorio ormai rituale nella sua omnicomprensività ed a maggior ragione noi, che ne siamo diventati i fan appassionati, non possiamo che non unirci al suo grido di dolore per aver urtato il cactus doloroso della disoccupazione, e così tutti insieme appassionatamente, aperte le finestre e rivolti al cielo, urlare con tutta la nostra forza…

angelino, chi era costui?

si scherza, consigliere, si scherza

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(ANSA) – POTENZA, 8 GEN – Nicola Benedetto, ex assessore e ora consigliere regionale della Basilicata, è stato nominato segretario amministrativo del Centro democratico dal presidente del partito, Bruno Tabacci. Il coordinatore nazionale del Cd, Pino Bicchielli, ha espresso ”grande soddisfazione” per la nomina di Benedetto, sottolineando che ”la Basilicata e i lucani sono sempre più protagonisti” nel partito.

verrebbe da dire che è anche naturale sia così…e dove le prendono quelle percentuali se non qui?…e chi maneggia, festeggia, come direbbe il poeta…scherzi a parte, auguri a nicola benedetto per il prestigioso incarico!!!

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(ANSA) – ROMA, 9 GEN – Alt di Sc al governo sulla tassazione sulla casa. “Serve subito un tavolo”, dicono il segretario del partito Stefania Giannini, i capigruppo di Camera e Senato Andrea Romano e Gianluca Susta e il responsabile politiche fiscali Enrico Zanetti, per mettere in campo una riforma complessiva in grado di dare “certezze” sottolineando di non condividere l’emendamento annunciato sulla casa al dl enti locali all’esame del Senato.

….essu’ dai governo, smettila di pasticciare e tira fuori una proposta che abbia una sua organicità e funzionalità, e non più disorganicità e “finzionalità”…ma queste cose devi fartele dire anche da “sciolta civica” che come erede di un governo tecnico pasticcione, pare ne abbia appunto ereditato la tendenza?

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(ANSA) – TRENTO, 9 GEN – Chi ha deciso di trasferire in Italia “armi o prodotti chimici di pericolosità letale e dove approderà la nave che li trasporta”. Lo chiede il senatore trentino Sergio Divina (Ln) in un’interrogazione ai ministri di Esteri e Difesa per una nave in viaggio dalla Siria contente armi chimiche. Domanda anche del quantitativo di prodotti chimici, dove sia previsto lo smaltimento, quali rischi comporti per ambiente e persone, quali siano i costi di trasporto e smaltimento e chi se li accollerà.

…domanda più che lecita, qualunque sia la fonte da cui proviene…

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09/01/2014

e da quando nardella è diventato il portavoce in parlamento di renzi e prima invoca, poi smentisce la richiesta di dimissioni di saccomanni?…fossi in speranza mi preoccuperei…ma ciò che di giobatta (o se preferite job-act) mi preoccupa è che ancora una volta qualcuno pensa che il problema lavoro sia un problema di leggi e non di mercato fermo, e che i piani industriali abbiamo un senso solo declamatorio di ideologismi produttivi tutti da verificare, come nel caso della tanto sbandierata green economy…approva l’europa liberista ed il solito bonanni!!!

miko somma

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il sistema malagrotta…

ad integrazione dell’articolo rifiuti, il sistema roma… sugli arresti a roma ed il sistema Malagrotta…

ansa – Tonnellate di rifiuti destinati alla differenziata mai trattati e finiti nella discarica di Malagrotta, nonostante i proprietari dell’impianto di differenziazione incassassero diversi milioni di euro. Emerge dalle indagini dei carabinieri del Noe di Roma sul cosiddetto ‘sistema Malagrotta’ gestito dal patron della mnaxidiscarica Manlio Cerroni, oggi colpito da un’ordinanza di custodia cautelare. Tale “sistema” inoltre implicitamente permetteva di dichiarare Malagrotta in costante emergenza proprio perche’, secondo l’accusa, nel conteggio delle cubature di spazzatura finivano materiale non definibile rifiuto tout court come il Cdr (combustibile da rifiuti) e ciò che poteva essere riciclato. Dunque l’emergenza fittizia di Malagrotta produceva, per l’accusa, un nuovo business al gruppo visto che le amministrazioni erano costrette a trovare nuovi siti.

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sistema malagrotta…forse qualcuno ricorderà ancora (era il 2010), quando in una audizione in comm. ambiente alla provincia di potenza ne parlai, riscontrando il pallato spinto dei consiglieri che neppure sapevano di cosa stavo parlando…e se facessimo un serio report di quello che accade nell’emergenza continua in cui versa la nostra regione che verrebbe fuori?

miko somma

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case all’insaputa…

(ANSA) – ROMA, 9 GEN – I pm di Roma hanno chiesto una condanna a tre anni per l’ex ministro Claudio Scajola, accusato di finanziamento illecito in relazione all’acquisto di una casa vicino al Colosseo. Chiesta inoltre una multa da due milioni di euro. Stessa condanna chiesta per l’imprenditore Diego Anemone: avrebbe pagato, attraverso l’architetto Angelo Zampolini, parte della somma versata da Scajola (1,1 su 1,7 milioni di euro) per l’acquisto e avrebbe poi dato centomila euro per la ristrutturazione della casa.

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ricorderete tutti la faccenda della casa di scajola, “pagata a sua insaputa”, la ridicola ed offensiva motivazione che costui tirò fuori per giustificare l’ennesima dimostrazione del malaffare dell’epoca berluskoniana…un costruttore interessato a commesse della protezione civile (che operavano in un regime di assegnazione diretta) che paga la casa di un ministro che si suppone abbia qualche voce in capitolo nell’assegnazione proprio di quelle commesse, questa la realtà oggettiva percepibile da chiunque abbia un minimo granello di sale in zucca (SONO QUINDI ESCLUSI I FEDELI DEL CAVALIERE) e che mi pare venga finalmente ribadita in questa richiesta di condanna…

 

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rifiuti, il sistema roma…

ansa – Sette persone sono state arrestate dai carabinieri del Noe di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio. Tra queste, il proprietario dell’area della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, e l’ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti.

Gli altri arrestati sono Luca Fegatelli, fino al 2010 a capo della Direzione regionale Energia, il manager Francesco Rando, l’imprenditore Piero Giovi, inoltre Raniero De Filippis e Pino Sicignano. Le indagini sono state condotte dai militari del Noe (Nucleo operativo ecologico) diretti dal colonnello Sergio De Caprio, anche noto come ‘Ultimo’ (che nel 1993 catturò Totò Riina), e coordinati dal capitano Pietro Rajola Pescarini.

Sono tutti agli arresti domiciliari i sette destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dalla magistratura romana nel quadro degli accertamenti sulla gestione dei rifiuti nel Lazio. Oltre a rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, i sette indagati, a seconda delle posizioni, sono accusati anche di violazione di norme contro la pubblica amministrazione e di truffa in pubbliche forniture. Degli arrestati, Pino Sicignano è il direttore della discarica di Albano Laziale, mentre Raniero De Filippis è stato dirigente della Regione Lazio.

Contestualmente all’arresto delle sette persone coinvolte nell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti nel Lazio è in corso il sequestro di beni mobili ed immobili per 18 milioni di euro. Ad eseguirlo gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma. Il sequestro dei beni è indicato nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Massimo Battistini su richiesta del pm Alberto Galanti.

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e da noi, quando prenderemo finalmente coscienza delle troppe zone oscure che circondano un sistema rifiuti che, se non approvata subito una nuova legge regionale sul ciclo dei rifiuti, ci porteranno a quel commissariamento  che da sempre giudico il veicolo attraverso cui cominciare ad allocare quel secondo inceneritore previsto al piano provinciale dei rifiuti di potenza nelle sue varie versioni?…

la proposta di legge (e relativo piano rifiuti) che a suo tempo riuscii a far portare in commissione ambiente, cercava di dare risposte che non solo andavano nella direzione di dotarci di una legge ed un piano che evitassero simili derive su cui qualcuno avrebbe giocato l’affare inceneritore, ma operavano una differente visione della gestione dei rifiuti che il nuovo consiglio regionale non potrà non recepire…anche perché la proposta di legge verrà ripresentata e seguita con forte attenzione dal sottoscritto!!! 

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centrale del mercure…

riporto questo lancio di basilicatanet di una nota del sindaco di viggianello che mi pare importante, dopo che i sindacati lucani inspiegabilmente e “fuori dal seminato” si sono pronunciati a favore della ripresa delle attività della centrale del mercure, pur nelle more di un giudizio del consiglio di stato su un plesso oggetto di troppi interessi…

personalmente giudico questa centrale da sempre del tutto inutile e dannosa all’interno di un parco nazionale che ben altro dovrebbe e potrebbe fare…anche e soprattutto per l’occupazione!!!

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Sindaco di Viggianello su “Centrale Enel Mercure”

09/01/2014 11:08

BAS In merito alle questioni legate alla “Centrale Enel del Mercure”, interviene il sindaco di Viggianello Vincenzo Corraro, secondo cui “sarebbe il caso di ricordare che prima ancora di strumentali richieste da parte di sigle sindacali (che mai si erano visti e sentiti su questa vicenda in dieci anni), un tavolo istituzionale sulla vicenda delle Centrale Enel del Mercure è stato richiesto al governatore della Basilicata Pittella da due Enti pubblici e dalle rispettive comunità amministrate al fine di assumere concrete e definitive iniziative per porre fine ad una vicenda grottesca se non drammatica, che vede da anni impegnate in prima linea le amministrazioni di Rotonda e di Viggianello per tutelare il diritto alla salute e l’ambiente, ma anche per tutelare un modello di sviluppo sostenibile”.
A parere di Corraro “è appena il caso di ricordare che un’economia fondata sul turismo naturalistico, sull’agricoltura biologica, sull’artigianato di qualità non solo è coerente con la storia dei nostri territori ma è una scelta irrevocabilmente consumata sia dai livelli locali, sia dai livelli regionali, sia dal livello statale con l’istituzione prima del parco regionale nel lontano 1986 e in seguito con l’istituzione del parco nazionale negli anni ’90. Quando artificiosamente, e cavalcando mode, si agita il ricatto occupazionale, si dimentica di riflettere sulle ricadute negative che una simile improvvisata e improvvida iniziativa ha sui livelli occupazionali di comparti diversi e da poco citati”.
Corraro ricorda che “le comunità sono in mobilitazione dal 3 di novembre, attraverso forme di protesta (come quella della occupazione simbolica del Parco del Pollino), che hanno visto anche momenti drammatici e di tensione e di difficoltà sociale, anche per le istituzioni locali. La protesta dei sindaci non può essere sottaciuta e messa in un angolo”.

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sottolinea giustamente il sindaco infatti che anche a fronte dei posti di lavoro creati dal plessi e dalla sua filiera di taglio e trasformazione delle biomasse lignee (che in massima parte, viste le dimensioni produttive dell’impianto e visti i vincoli di taglio in un parco nazionale, arriverebbero a pieno regime da aree esterne alla zona, quindi con un impatto occupazionale ben poco rilevante anche al netto di ogni altra considerazione di ordine naturalistico in merito all’importanza della conservazione di quell’ecosistema complesso che giustamente è divenuto non casualmente o per capriccio un parco nazionale), se ne perderebbero probabilmente di più (o se ne impedirebbe la creazione) da una destinazione dell’area che inevitabilmente finirebbe per essere percepita come poco naturale dal turismo e di conseguenza porterebbe a minori arrivi e così a minori prospettive reddituali per il territorio ed i suoi abitanti…

 

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tempesta solare in arrivo

non meravigliatevi se domani (quindi oggi, vista l’ora) avrete problemi alle comunicazioni…è in arrivo una tempesta solare di grandi dimensioni e la cui scala di potenza è la maggiore, originata dalla macchia visibile anche ad occhio nudo (ma schermato) che è esplosa ed i cui effetti si cominceranno a sentire da metà mattina

ed un po’ vale a dire “stiamo manzi, che siamo una lenticchia nell’universo”

 

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