21/01/2014

scusate, ma in fondo credo che il problema politico vero di questo paese in panne siano ormai gli italiani che votano con le gonadi chiunque gli sventoli davanti un mezzo grammo di speranza e così da berluskoni a grillo, terminando a renzi, la catarsi nel partito-gregge “a propria immagine” si va definendo sempre più come il tratto distintivo della III repubblica e dei suoi rapporti politici

miko somma

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cuperlo si dimette dalla presidenza del pd

 ROMA –Gianni Cuperlo si dimette da presidente del Pd.

Mi dimetto perché sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non può piegare verso l’omologazione, di linguaggio e pensiero“: così scrive Cuperlo in una lettera al segretario Renzi in cui spiega il perchè delle sue dimissioni da presidente del Pd. “Mi dimetto – spiega Cuperlo nella missiva pubblicata sulla sua pagina Facebook – perché voglio bene al Pd e voglio impegnarmi a rafforzare al suo interno idee e valori di quella sinistra ripensata senza la quale questo partito semplicemente cesserebbe di essere. Mi dimetto perché voglio avere la libertà di dire sempre quello che penso. Voglio poter applaudire, criticare, dissentire, senza che ciò appaia a nessuno come un abuso della carica che per qualche settimana ho cercato di ricoprire al meglio delle mie capacità”. 

“Ancora ieri, e non per la prima volta, tu hai risposto a delle obiezioni politiche e di merito con un attacco di tipo personale“, scrive Cuperlo “Ritengo non possano funzionare un organismo dirigente e una comunità politica – e un partito lo è in primo luogo – dove le riunioni si convocano, si svolgono, ma dove lo spazio e l’espressione delle differenze finiscono in una irritazione della maggioranza e, con qualche frequenza, in una conseguente delegittimazione dell’interlocutore. Non credo sia un metodo giusto, saggio, adeguato alle ambizioni di un partito come il Pd e alle speranze che questa nuova stagione, e il tuo personale successo, hanno attivato.

“Non nutro alcun sentimento di invidia e tanto meno di rancore. Non ne avrei ragione dal momento che la politica, quando vissuta con passione, ti insegna a misurarti con la forza dei processi. E io questo realismo lo considero un segno della maturità. Non mi dimetto neppure per una battuta scivolata via o il gusto gratuito di un’offesa.”

ma eccovi il testo integrale, giunto dopo la replica di renzi all’intervento dello stesso cuperlo ieri in direzione nazionale www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2014/01/20/Renzi-Cuperlo-accetto-critiche-eletti-llistino

Caro Segretario,
dal primo minuto successivo alle primarie ho detto due cose: che quel risultato, così netto nelle sue dimensioni e nel messaggio, andava colto e rispettato, e che da parte mia vi sarebbe stato un atteggiamento leale e collaborativo senza venir meno alla chiarezza di posizioni e principi che, assieme a tante e tanti, abbiamo messo a base della nostra proposta congressuale.
Ho accettato la presidenza dell’Assemblea nazionale con questo spirito e ho cercato di comportarmi in modo conseguente. Prendendo parola e posizione quando mi è sembrato necessario, ma sempre nel rispetto degli altri a cominciare da chi si è assunto l’onere e la responsabilità di guidare questa nuova fase.
Nella direzione di ieri sono intervenuto sul merito delle riforme e sul metodo che abbiamo seguito. Ho espresso apprezzamento per l’accelerazione che hai impresso al confronto e condiviso il traguardo di una riforma decisiva per la tenuta del nostro assetto democratico e istituzionale. Non c’era alcun pregiudizio verso il lavoro che hai svolto nei giorni e nelle settimane passate. Lavoro utile e prezioso, non per una parte ma per il Paese tutto. 
Ho anche manifestato alcuni dubbi – insisto, di merito – sulla proposta di nuova legge elettorale. In particolare gli effetti di una soglia troppo bassa – il 35 per cento – per lo scatto di un premio di maggioranza. Di una soglia troppo alta – l’8 per cento – per le forze non coalizzate e di un limite serio nel non consentire ancora una volta ai cittadini la scelta diretta del loro rappresentante. Dubbi che, per altro, ritrovo autorevolmente illustrati stamane sulle pagine dei principali quotidiani da personalità e studiosi ben più autorevoli di me.
Infine ho espresso una valutazione politica sul metodo seguito nella costruzione della proposta e ho chiuso con un richiamo a non considerare la discussione tra noi come una parentesi irrilevante ai fini di un miglioramento delle soluzioni. 
Nella tua replica ho ascoltato la conferma che le riforme in discussione rappresentano un pacchetto chiuso e dunque – traduco io – non emendabile o migliorabile pena l’arresto del processo, almeno nelle modalità che ha assunto. Sino ad un riferimento diretto a me e al fatto che avrei sollevato strumentalmente il tema delle preferenze con tutta la scarsa credibilità di uno che quell’argomento si è ben guardato dal porre all’atto del suo (cioè mio) ingresso alla Camera in un listino bloccato.
E’ vero. Per il poco che possano valere dei cenni personali, sono entrato per la prima volta in Parlamento nel giugno del 2006 subentrando al collega Budin che si era dimesso. Vi sono rientrato da “nominato” nel 2008 e nuovamente nel listino da te rammentato a febbraio di un anno fa. La mia intera esperienza parlamentare è coincisa con la peggiore legge elettorale mai concepita nella storia repubblicana. Sarebbe per altro noioso per te che io ti raccontassi quali siano stati la mia esperienza e il mio impegno politico prima di questa parentesi istituzionale. Però la conosco io, e tanto può bastare.
Quanto al consenso non so dire se in una competizione con preferenze ne avrei raccolte molte o poche. So che alcuni mesi fa, usando qualche violenza al mio carattere, mi sono candidato alla guida del nostro partito. Ho perso quella sfida raccogliendo però attorno a quella nostra proposta un volume di consensi che io considero non banali. Comunque non è questo il punto.

Il punto è che ancora ieri, e non per la prima volta, tu hai risposto a delle obiezioni politiche e di merito con un attacco di tipo personale. Il punto è che ritengo non possano funzionare un organismo dirigente e una comunità politica – e un partito è in primo luogo una comunità politica – dove le riunioni si convocano, si svolgono, ma dove lo spazio e l’espressione delle differenze finiscono in una irritazione della maggioranza e, con qualche frequenza, in una conseguente delegittimazione dell’interlocutore.
Non credo sia un metodo giusto, saggio, adeguato alle ambizioni di un partito come il Pd e alle speranze che questa nuova stagione, e il tuo personale successo, hanno attivato.
Tra i moltissimi difetti che mi riconosco non credo di avere mai sofferto dell’ansia di una collocazione. Ieri sera, a fine dei nostri lavori, esponenti della tua maggioranza hanno chiesto le mie dimissioni da presidente per il “livore” che avrei manifestato nel corso del mio intervento. Leggo da un dizionario on line che la definizione del termine corrisponde più o meno a “sentimento di invidia e rancore”. Ecco, caro Segretario, non è così. 
Non nutro alcun sentimento di invidia e tanto meno di rancore. Non ne avrei ragione dal momento che la politica, quando vissuta con passione, ti insegna a misurarti con la forza dei processi. E io questo realismo lo considero un segno della maturità.
Non mi dimetto, quindi, per “livore”. E neppure per l’assenza di un cenno di solidarietà di fronte alla richiesta di dimissioni avanzata con motivazioni alquanto discutibili.
Non mi dimetto neppure per una battuta scivolata via o il gusto gratuito di un’offesa. Anche se alle spalle abbiamo anni durante i quali il linguaggio della politica si è spinto fin dove mai avrebbe dovuto spingersi, e tutto era sempre e solo rubricato come “una battuta”.
Mi dimetto perché sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non può piegare verso l’omologazione, di linguaggio e pensiero. Mi dimetto perché voglio bene al Pd e voglio impegnarmi a rafforzare al suo interno idee e valori di quella sinistra ripensata senza la quale questo partito semplicemente cesserebbe di essere. Mi dimetto perché voglio avere la libertà di dire sempre quello che penso. Voglio poter applaudire, criticare, dissentire, senza che ciò appaia a nessuno come un abuso della carica che per qualche settimana ho cercato di ricoprire al meglio delle mie capacità.
Auguro buon lavoro a te e a tutti noi.
Gianni

 

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i gruppi in consiglio regionale

Nuovo Consiglio regionale, definito l’assetto dei Gruppi

21/01/2014 13:11  La decima legislatura parte con undici gruppi consiliari: PD, PP, RI, CD, PSI, FI, M5S, LB – FdI, UdC, SEL e Gruppo Misto

Nuovo Consiglio regionale, definito l’assetto dei Gruppi

ACR    Definito, oggi, l’assetto dei gruppi consiliari della decima legislatura. Per la maggioranza il Partito Democratico è quello con il maggior numero di consiglieri, ne fanno parte ben nove. Hanno aderito al gruppo Pd oltre ai presidenti del Consiglio e della Giunta regionale, Piero Lacorazza e Marcello Pittella, Roberto Cifarelli (capogruppo), Carmine Miranda Castelgrande, Vito Giuzio, Mario Polese, Vincenzo Robortella, Vito Santarsiero e Achille Spada.
Sempre per il centrosinistra si sono costituiti i gruppi “Pittella Presidente” con Luigi Bradascio, “Realtà Italia” con Paolo Galante, “Centro Democratico” con Nicola Benedetto e il “Partito Socialista Italiano” con Francesco Pietrantuono.

Tra i banchi dell’opposizione troviamo invece “Forza Italia” con Michele Napoli (capogruppo) e Paolo Castelluccio, il “Movimento 5 Stelle” con Gianni Leggieri (capogruppo) e Giovanni Perrino, “Laboratorio Basilicata – Fratelli d’Italia” con Gianni Rosa, “Unione di Centro” con Francesco Mollica, “Sinistra Ecologia Libertà” con Giannino Romaniello e il “Gruppo Misto” con Aurelio Pace.

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da notare credo aurelio pace, subentrato a tito di maggio che ha optato per il seggio al senato, che pur essendo in quota pdl, aderisce al gruppo misto che poi quanto misto sia, avendo un solo iscritto risulta incomprensibile, ma con il trascorrere della legislatura sono certo che si gonfierà…ancora buon lavoro a tutti!!!

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e chiamatele pure lobbies

21/01/2014

dunque vediamo se mi riesce di far ragionare un po’…renzi ottiene l’italicum che a liste “corte bloccate” gli consegna la scelta assoluta della prossima rappresentanza parlamentare del pd, anche perché nel frattempo spinge perché i congressi regionali si tengano in una data da cardiopalma a cui quasi nessuno è preparato, ma quello che mi fa arrabbiare è che parlando del titolo V tiri fuori gli stipendi dei consiglieri e non la vera intenzione di questa riforma che interviene a cancellare le potestà territoriali in merito ad energia ed infrastrutture (art. 117 comma 2), cosa che in soldoni dai noi significa che il si/no ai permessi per gli idrocarburi li danno a roma e non qui…e chiamatele pure lobbies!!!

miko somma

p.s. non è che che sia renzi ad inventarsi questi giochi, semmai renzi è uno strumento attuale di cui chi anela a far cassa sul petrolio lucano oggi si serve

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superate alcune soglie di allerta…prestate attenzione

Maltempo; Protezione Civile, aggiornamento situazione meteo

21/01/2014 09:48Al momento si segnalano superamenti dei livelli di soglia di allerta sull’Agri, sull’alto Sinni, sul Noce, ma anche sull’alto Basento

AGRL’Ufficio regionale della Protezione civile rende noto che a seguito delle forti precipitazioni che stanno interessando incessantemente dalla nottata di ieri l’intero territorio regionale e in maniera molto intensa i settori occidentali della Basilicata (bacini Agri, Sinni e Noce) i fiumi risultano in piena e i livelli idrometrici salgono rapidamente.
Al momento si segnalano superamenti dei livelli di soglia di allerta sull’Agri, sull’alto Sinni, sul Noce, ma anche sull’alto Basento.
A supporto degli enti interessati, informa l’Ufficio Protezione civile, continuerà il presidio H24 della Sala Operativa Regionale.
Sul sito della Protezione civile nazionale, inoltre, all’indirizzo (www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_cosa_fare_idrogeologico.wp?contentId=APP281) sono riportate le principali norme comportamentali per evitare i rischi derivanti dalle condizioni meteorologiche avverse. In particolare, si consiglia di non transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d’acqua, sopra ponti o passerelle, di evitare i sottopassi perché si possono allagare facilmente, di non passare sotto scarpate naturali o artificiali, di non scendere nelle cantine e nei garage per salvare oggetti o scorte e, in ogni caso, di seguire le indicazioni fornite dalla protezione civile del Comune.

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