Comunicato stampa

Il rito immediato ed il lavacro della nudità di fronte alla legge

Citando testualmente quanto riportato in un lancio di Basilicatanet, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario a Potenza il presidente Pittella dichiara ”C’è una ferita aperta nella societa’ italiana ed in quella lucana, ed è una ferita che ha molti motivi, a partire dalla crisi della politica per arrivare a quella della società a causa della crisi economica, senza dimenticare i comportamenti della pubblica amministrazione, di cui ci dobbiamo prendere tutta la responsabilità permettendo alla magistratura di svolgere il suo compito…Si tratta di un cortocircuito e l’assenza al voto lo testimonia: a noi tocca il compito di accorciare il divario tra la politica e i cittadini, senza lesinare coraggio e buone pratiche, anche con la concertazione che a volte manca in Basilicata”.

Parole impegnative che testimoniano sensibilità verso un tema rilevante che ormai, qui come altrove, non può più essere eluso o “distratto” per evitare che quella “forbice” tra politica e cittadinanza, di cui proprio l’assenza al voto è testimonianza, si divarichi sempre di più.

Giustamente il presidente Pittella cita la crisi della politica come intrecciatasi strettamente sia a quella economica – ma dimentica che questa è stata in parte favorita proprio da alcuni atteggiamenti “leggeri” della politica di fronte a quei movimenti finanziari da cui è partita poi quella che da finanziaria è presto divenuta crisi produttiva e di sistema produttivo – sia a quella sociale, che è certo crisi dell’uomo in una società cambiata troppo in fretta, e che quindi riguarda anche i pubblici amministratori ed un’etica dell’amministrare, ma che è anche crisi derivante proprio da alcuni atteggiamenti generali della politica italiana che, dopo tangentopoli ed il guado morale postosi tra questa ed un popolo sfiduciato, è quel guado che non ha mai avuto il coraggio di attraversare, limitandosi al meglio a gattopardismi che di fatto rinnovavano pratiche di gestione politica nell’essenza sempre simili a se stesse.

La politica cioè, senza troppi giri di parole, ha fatto troppo spesso piccolo o grande cabotaggio tra quel malaffare quasi socio-antropologico che definirei un “famelismo amorale acuto”, incapace di valori che tenessero a bada viscere ed appetiti consentiti dal ruolo sociale rivestito o per mantenimento bieco del consenso attraverso la distribuzione di ruoli di “gestione”, fenomeno questo che si riscontra nei tanti e spesso invisibili o poco visibili sotto-governi di cui anche la nostra regione abbonda.

Ma la politica è stata anche subalterna nei confronti di quei “datori di economia” che sin troppo a lungo sono stati considerati sacerdoti della teologia del “mercato che regola se stesso”, sino ad essere stata, la politica identificata nel ruolo di socio servitore proprio di quei datori, le cui attività qualcuno vorrebbe oggi addirittura regolare, dimenticando i guasti di quei servaggi negli anni e le macerie la cui rimozione è oggi a carico di una società stremata.

In condizioni simili, tra inchieste decimanti della magistratura e la sfiducia palese di pezzi ormai enormi della popolazione, è sin troppo chiaro come la politica arranchi nei contenuti e necessiti, ora più che mai, non solo di sforzi immani di pulizia e di rinnovamento che diano aria a nuove e coraggiose idee per la risoluzione dei problemi, ma anche di gesti che, oltre le parole, diano quel valore ecumenico di ricongiungimento che riconnetta un popolo disilluso alla sua classe dirigente, così, presidente Pittella, proprio lei che è indagato, come altri, per un’odiosa storia di abusi che non fa onore alla politica tutta, sia primus inter pares e cominci lei con il buon esempio di buone pratiche che finora sono mancate, e così, in merito proprio ai fatti di rimborsopoli chieda, come l’ex assessore Martorano, il rito immediato.

E chieda il tiro immediato per mostrarsi “nudo” di fronte alla legge ai suoi concittadini e rendere così pubblico lavacro delle sue ragioni – e son certo ne avrà – dimostrando o l’infondatezza delle accuse, e la sua immagine risulterà nitidamente quella per cui lei ha chiesto ed ottenuto fiducia dai cittadini che l’hanno votata o in caso avverso, un presidente che non si sottrae al giudizio sulle sue azioni.

Miko Somma, Partito Democratico

12 indagati a matera per il crollo…

(ANSA) – MATERA, 25 GEN – A 14 giorni dal crollo di una palazzina nel centro di Matera – che causò la morte di una donna di 31 anni – oggi i Carabinieri hanno notificato 12 avvisi di garanzia. Tra gli indagati, a vario titolo, per disastro e omicidio colposo, vi sono anche due tecnici dei Vigili del Fuoco che effettuarono sopralluoghi nelle settimane precedenti e l’ingegnere del Comune Nicola Oreste, estratto vivo a 12 ore dal crollo e ancora ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale della città lucana.

 

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presidente, chieda il rito immediato

Anno giudiziario: Potenza; Pittella, c’e’ una ferita aperta

25/01/2014 12:22   Il presidente della Regione, rivolgendosi al rappresentante del Ministero di Giustizia, ha ricordato di aver scritto al ministro Cancellieri per affrontare il tema legato alla soppressione del Tribunale di Melfi e alla sezione distaccata di Pistricci

AGR(ANSA) ”C’è una ferita aperta nella societa’ italiana e in quella lucana, ed e’ una ferita che ha molti motivi, a partire dalla crisi della politica per arrivare a quella della societa’ a causa della crisi economica, senza dimenticare i comportamenti della pubblica amministrazione, di cui ci dobbiamo prendere tutta la responsabilita’ permettendo alla magistratura di svolgere il suo compito” Lo ha detto stamani, a Potenza, il presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd), nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. ”Si tratta di un cortocircuito – ha aggiunto – e l’assenza al voto lo testimonia: a noi tocca il compito di accorciare il divario tra la politica e i cittadini, senza lesinare coraggio e buone pratiche, anche con la concertazione che a volte manca in Basilicata”. Pittella ha chiesto al ministro della Giustizia un incontro sulla riforma della geografia giudiziaria. Pittella ha quindi spiegato che ”l’unita’ deve essere il nostro valore aggiunto” ma ”oggi questo valore non lo scorgo”: la politica ”da sola non ce la fa”, ha concluso il governatore lucano, ”e la Basilicata merita un’attenzione che il governo oggi non ci offre, specie per quello che la stessa Basilicata offre in termini di risorse naturali”. (ANSA).

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bene, presidente Pittella, non posso che non essere d’accordo…la crisi della politica si intreccia strettamente sia a quella economica, in parte favorita anche da alcuni atteggiamenti “leggeri” di fronte a quei movimenti finanziari da cui è partita poi quella che da finanziaria è presto divenuta crisi produttiva e di sistema produttivo, sia quella sociale, anch’essa in parte derivante da atteggiamenti della politica che, dopo tangentopoli ed il guado che si era posto di fronte alla stessa politica verso i cittadini sfiduciati e che non si è avuto il coraggio si attraversare, crisi questa che tra pancia e pessimismo viaggia oramai su binari separati rispetto a pratiche politiche che, lungi dal rinnovarsi, al meglio gattopardescamente, sono sempre simili a se stesse…

ma non c’è alcun bisogno di grandi giri di parole per definire quella crisi della politica che non è altro che piccolo o grande cabotaggio tra malaffare e subalternità della politica stessa nei confronti dei “datori di economia” e delle possibilità che il proprio ruolo offre, così, ancor prima che divenire socio-antropologia, la crisi della politica è incapacità di tenere a bada le viscere e gli appetiti, siano essi per “famelismo amoralmente acuto” o per mantenimento bieco del consenso attraverso la distribuzione della gestione… 

e dal momento che lei è indagato, come altri del resto, per una odiosa storia di piccoli e meno piccoli abusi che, ben oltre la rilevanza penale che essi assumeranno, se confermati sub iudicio, cominci con il dare il buon esempio di quelle buone pratiche che finora sono mancate e segua l’esempio del suo ex collega assessore martorano che in merito proprio ai fatti di rimborsopoli chiede il rito immediato…

ecco, personalmente sono certo che la sua posizione, come quella di altri, potrà senza tema essere meglio compresa dai lucani, anche e soprattutto da quei tanti che alle elezioni hanno preferito disertare le urne per manifesta sfiducia, se deciderà di affrontare “nudo” come ciascun  cittadino un giudizio in cui ci si difende per affermare le proprie ragioni…

affrontare il tema giustizia non è solo rivendicare un’attenzione speciale perché si hanno ed offrono risorse, ma fare in modo che la politica per prima diventi uno specchio di moralità e di uguaglianza di tutti di fronte alla legge…qui come altrove      

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solo il 6% del maltolto…

ROMA, 25 GEN – La Guardia di Finanza ha scoperto nell’anno appena concluso 3.435 finti poveri che, pur non avendone alcun diritto, hanno usufruito di sconti su asili nido, mense scolastiche e libri di testo, servizi socio-sanitari a domicilio, agevolazioni su luce, gas, trasporti. I 389 falsi invalidi scoperti, assieme ai 4.210 casi di truffe nel lavoro agricolo e ai 445 casi di frodi agli assegni sociali, hanno invece provocato danni allo Stato per 82 milioni. (notizia questa già riportata nell’articolo precedente www.comitatonooilpotenza.com/?p=8894)

In tutto nel 2013 sono spariti dalle casse dello Stato 5 miliardi a causa di sprechi nella pubblica amministrazione e di truffe ai finanziamenti nazionali e comunitari. Sono oltre 19 mila – dice la GdF – i soggetti segnalati all’autorità competente.

Tra indagini d’iniziativa o su mandato della magistratura e della Corte dei Conti, i finanzieri hanno eseguito oltre 25 mila interventi per arginare gli sprechi e bloccare le frodi, concentrandosi in particolare su quei reati specifici di amministratori, funzionari e impiegati pubblici: corruzione, concussione, peculato, abuso d’ufficio. Sono così emersi danni erariali e sprechi per 3,5 miliardi, un terzo dei quali riferibili al solo settore della sanità pubblica, e truffe ai finanziamenti pubblici nazionali ed europei, attraverso indebite percezioni o richieste, per 1,4 miliardi.

A carico dei responsabili sono stati disposti sequestri di beni mobili, immobili, valuta e conti correnti per 309 milioni. Le truffe al Servizio sanitario nazionale hanno invece provocato un danno di 23 milioni e la denuncia di 1.173 soggetti

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l’articolo completa la disamina con alcuni dati definibili come macroeconomici e dove emerge una cifra impressionante 5 miliardi di euro, l’equivalente di una manovrina di aggiustamento di quelle oggi tanto in voga, e che se dovessimo recitare in vecchie lire reciterebbe appunto 10.000 miliardi…

ma volevo, anche in relazione a quanto tratteggiato nell’articolo precedente (al link) rispetto alla capacità di recupero, porre in rilievo il rapporto tra la cifra “estorta” 5 miliardi, appunto, e la cifra sequestrata 309 milioni, in un rapporto che tristemente dice che, salvo maggiori e migliori accertamenti patrimoniali, la cifra “recuperabile” (e che non sempre corrisponde poi al recuperato che necessita di superare gradi di giudizio ed anni di attesa prima dell’acquisizione finale al patrimonio pubblico con le confische) è in questo caso solo del 6%…

i numeri, come vedete, hanno sempre la loro importanza e così mentre ciò che viene accertato come danno deve attendere indagini e rilevanze giudiziarie, conducendo poi a recuperi anche minori di quel misero 6%, accertamenti e giudizi che incidono con costi notevoli e che rendono il recuperato in bilancio globale ancora minore ed a volte vicino, quando non pari, allo zero, l’importanza di azioni preventive che passino attraverso serie operazioni di verifica e di regolazione delle attività degli uffici che “dispongono” è forse il punto nodale dell’azione di contrasto alla corruzione…

un compito che sempre più deve diventare “il compito” della politica…così che quando si parla di tagliare i costi inutili, appaia chiaro che i veri costi inutili sono quelli che derivano da questa moria civile che si chiama corruzione ed il cui peso, nelle more di questi virtuosi, seppur minimi, accertamenti è la vera catena che lega il paese!!! 

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sequestro a venosa…di sala

(ANSA) – BARI, 24 GEN – Un albergo, un centro benessere, un ristorante, una sala ricevimenti e altri beni per un valore complessivo di 50 mln, riconducibili a Saverio Sorangelo, pluripregiudicato di 59 anni di Gravina in Puglia (Bari), ritenuto contiguo al clan mafioso ‘Mangione-Gigante-Matera’ sono stati sequestrati dai carabinieri. Tra gli immobili confiscati, il ristorante “Le meraviglie poetiche” di Gravina, l’albergo e sala ricevimenti “Il Guiscardo” di Venosa (Potenza) e il resort “Sgarrone” di Altamura (Bari).

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finti poveri e veri furbi…

(ANSA) – ROMA, 25 GEN – La Guardia di Finanza ha scoperto nell’anno appena concluso 3.435 finti poveri che, pur non avendone alcun diritto, hanno usufruito di sconti su asili nido, mense scolastiche e libri di testo, servizi socio-sanitari a domicilio, agevolazioni su luce, gas, trasporti. I 389 falsi invalidi scoperti, assieme ai 4.210 casi di truffe nel lavoro agricolo e ai 445 casi di frodi agli assegni sociali, hanno invece provocato danni allo Stato per 82 milioni.

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e non pensate che queste cifre, sia monetarie che umane siano in qualche modo anche lontanamente definitive o quantomeno rappresentino quella buona fetta di chi malversa sulla pelle e nelle tasche di tutti che ci aspetteremmo, come in un bel sogno, di vedere finalmente sparire da un paese che ancora oggi è popolato da tanti finti poveri e da tanti veri furbi…

perché tutti questi casi scoperti (un piccolo esercito) attengono solo alla ridotta capacità ispettiva rispetto all’universo di chi riceve forme di assistenza pubblica e la domanda che si pone, nella soddisfazione per l’accertamento e nei dubbi leciti sul recupero di quanto indebitamente percepito, tra ricorsi e controricorsi e la realtà oggettiva che spesso rende impossibile lo stesso recupero  delle somme, è se chi controlla e sovraintende, chi dispone ed autorizza, chi accerta a monte e chi monitora a valle (in poche parole i funzionari pubblici preposti all’accertamento ed alla somministrazione di aiuti) non vi vergogni del proprio operato e non si consideri un “criminale sociale”, fermo restando l’auspicio di dure condanne penali, oblative e sociali e naturalmente l’immediato licenziamento dei soggetti coinvolti!!! 

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