caro iacona…

caro iacona, apprezzo che tu abbia compreso come si svolge l’affare delle armi e se hai compreso, sai anche quanto potenti siano quelle lobby che per chiudere qualche affare organizzano anche dei golpe con tanto di sostegno popolare nei paesi poveri e non disdegnano neppure i governi tecnici e/o qualche larga intesa in quelli ricchi…

quella commissione deve essere incoraggiata, anche oltre i risultati che otterrà, perché le commesse militari ed il modello di difesa ritornino materia parlamentare…

e la questione di quanti f 35 a quel punto diviene quasi secondaria nella RICERCA DELLE SOLUZIONI e non nell’urlo che svanisce nel nulla

http://www.youtube.com/watch?v=e9pdw6vLnP8

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il vero costo della politica

Corruzione in Italia vale 60 miliardi

ansa – La corruzione in Italia vale 60 miliardi, la metà dei 120 mld del totale Ue.

Bruxelles suggerisce all’Italia di bloccare l’adozione di leggi ad personam. Dal lodo Alfano alla ex Cirielli, dalla depenalizzazione del falso in bilancio allegittimo impedimento: il report Ue sulla corruzione, rileva chei tentativi di darsi norme per garantire processi efficaci sono stati più volte ostacolati da leggi ad personam.

La Commissione definisce la nuova legge italiana contro la corruzione insufficiente. Da mettere mano anche al conflitto d’interesse.

Tra gli aspetti più preoccupanti secondo Bruxelles, i legami tra politici, criminalità organizzata e imprese, e lo scarso livello di integrità dei titolari di cariche elettive e di governo.

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e proprio in riferimento all’articolo del sottoscritto precedentemente postato www.comitatonooilpotenza.com/?p=9076 questo lancio ansa proveniente da un report della commissione europea definisce forse meglio di mille parole scritte e dette, quale sia il vero costo della politica in questo paese, il costo “morto”, quello inutile e dannoso, quello che paghiamo tutti e che non produce alcuna utilità, quello sul quale occorre intervenire con decisione e durezza al più presto perché se una certa dose di corruzione è fisiologica ad ogni sistema istituzionale, leggere che la metà del costo totale del fenomeno nell’ambito u.e. matura nel nostro paese non solo fa vergogna ed orrore, ma dovrebbe spingere per l’adozione di misure immediate e serie per il “ritorno” di queste cifre che corrispondono ad un danno a carico dell’intera collettività…

recuperare quei 60 miliardi di euro all’anno sono la vera finanziaria che occorre varare ed è necessario uno sforzo legislativo, ispettivo e non ultimo culturale da parte di tutti!!!   

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un consiglio…

03/02/2014

spero cominci a diventare chiara per tutti la tattica di comunicazione a 5 stelle…spararla sempre più grossa, sempre più forte, a coprire l’inconsistenza del loro essere prima ancora che del loro operare e dei loro programmi…consiglio a tutti di cancellare i contatti con grillini dalla proprie amicizie e lasciarli urlare nella loro brodaglia di putridume intellettivo

miko somma

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il bambino della democrazia e l’acqua sporca del malaffare

stamane sull’unità il senatore sposetti (pd) conferma in una lucida intervista sull’unità quanto io stesso vado affermando da molto tempo, che l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, cioè rappresenta un risparmio risibile che lui afferma essere di circa euro 1,50 a cittadino, a fronte però di restringimenti “censitari” della rappresentanza che di fatto sarebbe consentita o a chi possiede già capacità finanziarie per una campagna elettorale o a chi possiede già relazioni tali da poter mettere in campo un fund raising in grado di raccogliere finanziamenti…

e se nel primo caso è evidente la sperequazione del diritto alla rappresentanza in favore di chi ha già fondi propri sufficienti, nel secondo caso appare ancor più grave il pericolo di derive lobbyste sempre più dirette e che, se pur fossero eventualmente regolate da leggi, nella pratica poco impedirebbero quel pesante condizionamento dei candidati da parte di gruppi di pressione esterni…

inseguire quindi la piazza e la vulgata sul costo della politica ha dei rischi molto alti per il sistema democratico che pure si regge proprio sul diritto di ogni cittadino a poter essere parte attiva ai processi politici ed in favore del quale la legge italiana, come del resto quella di quasi ogni paese occidentale, con il finanziamento pubblico attua scelte precise nella direzione di tutelare il diritto potenziale per ciascuno rispetto alle possibilità economiche dei singoli…

chiaro che sul finanziamento pubblico ci sono stati abusi “mortali” ai danni dello stesso diritto che hanno creato un clima di ostilità palese nella popolazione nei confronti di ciò che pur non essendo regolato dalla costituzione che all’art. 49 definisce il partito e ne assume la sua rilevanza per lo svolgimento della vita democratica del paese, troverà una sua prima regolazione nella legge del 2 maggio 1974 n. 195 (o legge piccoli) e in seguito nella legge n. 659 del 18 novembre 1981 che introduce le prime modifiche…

vi sarà un primo referendum per l’abrogazione della prima delle leggi nel 1978 che non raggiunge la maggioranza e successivamente nell’aprile del 1993 un altro referendum proposto dai radicali che con il 90,3% dei voti ottiene l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, nel clima di piena sfiducia di tangentopoli…

successivamente e nello stesso dicembre del ’93  il parlamento aggiorna la materia finanziamento ed in un certo senso aggira il risultato del referendum, con la legge n. 515 del 10 dicembre 1993, ma non è mia intenzione declinare la storia di questa annosa materia, quanto far comprendere come sia la sfiducia nei partiti e nell’abuso che sui fondi si è oggettivamente operato ad avere creato un odio quasi viscerale verso il finanziamento pubblico che si è scelto di blandire inseguendo direttamente la piazza su una materia scivolosa…e pericolosa, a mio avviso…

ma il discorso non finisce qui, dovendosi considerare anche altri combinati disposti di leggi che restringono la rappresentanza politica e così l’accesso stesso ad essa ad un numero di soggetti molto minori che in passato… 

art. 16, comma 17, del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, poi convertito dalla legge 14 settembre 2011, n.148 il legislatore è intervenuto per ridurre il numero dei consiglieri e degli assessori per i comuni fino a 10.000 abitanti, poi in seguito per tutti i comuni ed i consigli regionali, e quasi contemporaneamente partono le manovre per “cassare” le province, il risultato è che già scarsa rappresentanza territoriale e politica (ricordo che l’italia ha uno dei più bassi numeri di rappresentatività d’europa, tra parlamentari, consiglieri regionali e via di seguito, pur se a livello popolare viene invece percepito il contrario) viene ulteriormente diminuita…

e se si combina questa diminuzione con un restringimento dell’accesso di fatto limitato ai soli che possono permetterselo o che sono sponsorizzati, il risultato è una tale restrizione elitaria della vita politica che in un solo colpo il paese fa un balzo indietro di oltre un secolo…

così attenti a non buttare mai via il bambino della democrazia con l’acqua sporca del malaffare e della corruzione!!!  

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Nel 2012 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti diminuisce, rispetto all’anno precedente, in tutte le regioni italiane. Nel confronto con la media nazionale (-1,9%), il Mezzogiorno segna la flessione più contenuta (-1,6%), seguito dal Nord-est (-1,8%), Nord-ovest e Centro (-2%). Lo rileva l’Istat.

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e che dovrebbe calare se è già miserrimo ed ai suoi minimi storici?…

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03/02/2013

e se, come appare possibile e forse anche ineluttabile visto il potere attrattivo sui piccoli partiti centristi, con l’italicum vincesse di nuovo berluskoni?…meglio bocciare questa follia e correre dritti dritti verso il proporzionale a doppio turno

miko somma

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volare alto per la palestina…

(ANSA) – TEL AVIV, 03 FEB – Il presidente palestinese Abu Mazen ha proposto al segretario di Stato John Kerry che una forza della Nato guidata dagli Stati Uniti presidi a tempo indefinito il futuro Stato della Palestina, e ciò anche per venire incontro alle esigenze di sicurezza di Israele. In un’estesa intervista al New York Times Abu Mazen ha aggiunto che la Palestina sarà smilitarizzata, e disporrà solo di una forza di polizia.

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e stiamo ancora a chiederci chi, nella regione voglia la pace anche a costo di rinunciare al diritto alla difesa e chi invece necessita della guerra continua per condizionare il reddito prodotto da un paese?…la proposta di abu mazen è interessante e tende ancora una volta a rassicurare israele, ma credo che lo strumento nato non vada affatto bene, necessitandosi forse più di una forza onu con  mandato speciale alla nato di appoggio militare se richiesto o, e sarebbe un capolavoro politico dalle rilevanze geo-storiche enormi, una forza militare della u.e. a tutela di un “affidamento” della palestina proprio all’unione europea per consentire il raggiungimento di una pace stabile nella regione (di fatto già manteniamo la striscia di gaza e simili idee non sono affatto balzane, essendo già da tempo oggetto di discussione pubblica)

occorre volare alto per la palestina…

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la quadra tra banalità e volatilità…

03/02/2014

no, qualcuno mi faccia capire quale sia il senso di un emendamento per le primarie obbligatorie per poi fare delle liste bloccate, “fregare” stabilmente dei denari alla gente e così averne sempre meno che vota?…permettere l’eterodirezione costante delle scelte dei candidati da parte di altri partiti?…e così tra primarie obbligatorie, elezioni e ballottaggio, ci vogliono tre turni elettorali…qui ci stiamo bevendo il cervello, quando l’evidenza dell’unica domanda da farsi è che se il bipolarismo “schiaccia” le differenti posizioni fino ad omogeneizzarle, mentre il proporzionalismo favorisce gli inciuci numerici di necessità, come troviamo la quadra tra banalità e volatilità?

miko somma

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