10/02/2014

bene, anzi male, a presa diretta in onda il dramma dei rifiuti tossici e dell’avvelenamento della terra e delle vite…temi che inseguo da tempo nella volontà di porvi un rimedio nella nostra piccola regione…”da fuori” non vi è stato verso, se non stimolare ad una maggiore sensibilità ed attenzione…ora proviamo “da dentro”…

miko somma

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l’articolo del corriere e la messa in stato di accusa…

(ANSA) – ROMA, 10 FEB – “Se domani si dovesse arrivare al voto sulla manifesta infondatezza” della richiesta di messa in stato d’accusa del capo dello Stato “noi voteremo no”. Lo dice il senatore FI e componente del comitato ‘impeachment’ Lucio Malan che aggiunge: “Questa sarebbe una grave forzatura. Noi abbiamo chiesto più tempo perché sarebbe oltremodo sospetto chiudere tutto domani”.

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questa la notizia cruda, ma proviamo a spiegare cosa accadrebbe in caso appunto che quel no annunciato da malan diventi poi no nel voto del comitato…

il cosiddetto comitato dell’impeachment – ma non sarebbe il caso di smetterla con questa forzata similitudine tra due istituti diversi ed appartenenti ad ordinamenti diversi?…

quindi per essere corretti usiamo la dizione “messa in stato di accusa del presidente della repubblica” che viene analizzato prima da un comitato per valutarne l’ammissibilità formale, quindi la sostanziale aderenza della procedura di messa in stato di accusa ai soli casi in cui ciò è consentito e che sono, secondo il dettato dell’art. 90 della costituzione, che riporto letteralmente

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.”

quindi esclusivamente o alto tradimento o attentato alla costituzione sono i casi previsti per la messa in stato di accusa ed il compito del comitato è appunto valutare l’aderenza di quanto sottoposto alla sua attenzione alle fattispecie previste dalla carta costituzionale…nello specifico valutare se la richiesta presentata dai grillini sia così aderente o meno a quanto previsto per l’avvio della procedura…

per metterne ancor più facile la comprensione se domani, come riportato dal lancio, f.i. vota no, vuol dire che si oppone al rigetto della richiesta ed è a favore dell’iter della stessa nelle competenti commissioni e quindi in aula per il voto finale…

ed è chiaro che un articolo che esce – guarda caso – alla vigilia del voto e che fa inalberare appunto f.i., se il suo scopo fosse stato la fibrillazione prima di quel voto, bene quello scopo lo avrebbe già raggiunto, anche considerando i personaggi coinvolti, da mario monti ad alan friedmann, passando per carlo de benedetti…

il vero problema in questo paese è capire appunto quale sia lo scopo, ma soprattutto cui prodest?…e qualche idea in merito pur l’avrei…

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la corruzione e l’equazione di klitgaard…

“la corruzione è un reato basato sul calcolo, non sulla passione. La persone tendono a corrompere o a essere corrotte quando i rischi sono bassi, le multe e punizioni minime, e le ricompense grandi”

robert klitgaard

l’equazione di klitgaard  (preside del claremont graduate university di claremont, california dal  2005 al 2009)

C = M + S – R

legenda c = corruzione, m = monopolio, s = segretezza, r = responsabilità

quindi sulla base di questa equazione la corruzione è data dalla somma algebrica di monopolio, quindi un’attività che viene svolta in maniera esclusiva, più segretezza, quindi un’attività che avviene al riparo di controlli, meno la responsabilità, che è quella di una bassa aspettativa di essere soggetti a sanzioni severe o di non essere affatto sanzionati, sia dal complesso delle leggi e delle relative punizioni, sia dall’attività ispettiva

planisfero della “percentuale di corruzione” nel 2010, a cura di Transparency International, che rileva il “grado a cui è percepita la corruzione esistente tra pubblici ufficiali e politici”…un indice più elevato (in blu) indica una percezione minore della corruzione, mentre valori minori (in rosso) indicano un alto grado di percezione.

nella corruzione in senso generico il pubblico ufficiale percepisce l’utilità in seguito ad un accordo consensuale con il privato, viceversa, nella concussione il pubblico ufficiale sfrutta la sua posizione dominante per costringere o indurre il privato a corrispondere denaro od altre utilità, essendo le due  fattispecie di reato opposte

dedicherò a questo argomento maggiore spazio, appena possibile, quindi vogliate considerare l’articolo come un “gustoso” aperitivo, tenendo conto però che alcune delle teorie di klitgaard sono state fortemente criticate, soprattutto quando afferma che, visto l’alto costo dei controlli, conviene tollerare un certo grado di corruzione…

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non facciamo cretinate con la bad bank…

(ANSA) – ROMA, 10 FEB – Palazzo Chigi smentisce il Financial Times. “Il premier Enrico Letta non ha mai espresso – si apprende da fonti della Presidenza del Consiglio – contrarietà all’ipotesi di una ‘Bad bank'”. Della creazione di una bad bank italiana, aveva parlato nei giorni scorsi il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.

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quindi letta non esprime contrarietà, visto che le fonti sono interne e non paiono essere smentite, alla creazione di questo mostro tossico-finanziario che, a detta di chi sembra volerla proporre come soluzione, servirebbe a contenere tutto appunto l’indigerito finanziario delle banche italiane che verrebbe così a poggiarsi su un groppone pubblico, vista i pessimi precedenti di operazioni simili (qualcuno ricorderà la bad company che fu creata con alcune attività a perdere di alitalia)…

ma vediamo di fare chiarezza…che sarebbe una bad bank?

le bad banks vengono create ad hoc dagli istituti bancari che non riescono a smaltire gli abbondanti  titoli tossici che hanno nel proprio portafogli titoli, di fatto creandosi una sorta di doppione della stessa banca a cui vengono ceduti proprio quei titoli con il compito di aiutare così gli istituti principali a depurarsi dalle perdite di titoli o crediti anomali, tossici e spesso non più esigibili, nel mentre gli stessi vengono gestiti con una certa spregiudicatezza che potenzialmente potrebbe assicurare rendimenti degli stessi più alti, ma in realtà servono solo appunto a creare un boccone avvelenato in attesa di essere smaltito…

il primo caso nel paese ha riguardato il banco di napoli tra fine anni 90 dello scorso secolo/millennio e primi anni 2000, precisamente dopo l’acquisizione dell’istituto da parte dell’allora sanpaolo/imi, che creò per quell’occasione la “società gestione attività” per il recupero dei crediti in sofferenza, riuscendo a farli rientrare quasi per il 94% con una politica aggressiva verso i debitori, ma in questo caso la faccenda sarebbe del tutto diversa, perché nel primo caso l’esigibilità degli stessi titoli non era in discussione, semmai essendo laboriosa e lunga e necessitando di politiche di esazione puntuali dei crediti, qui invece parliamo di un “mostro” la cui pancia contiene titoli che non valgono più assolutamente nulla (se mai hanno avuto un valore)…

e proprio perchè quei titoli non valgono nulla, connoterebbero un istituto la cui unica finalità è appunto quella di essere scaricata sulle case pubbliche non appena saranno maturate “condizioni di poca visibilità alla pubblica opinione” dell’operazione stessa…e direi che non sta affatto bene una cosa simile…

per cui non facciamo cretinate con la bad bank!!!…gli istituti vanno certo aiutati nella depurazione, vista l’importanza di un settore, quello del credito, strategico semmai dovesse ricominciare ad erogare crediti alla imprese*, ma non possiamo dimenticare che la colpa di quelle “abbuffate” non sono degli italiani, ma di alcuni assurdi dettami di finanza “leggera” che hanno dettato legge per anni e di alcuni disonesti che ne sono stati complici e/o vittime (che in un caso di incauti acquisti di simili “schifezze finanziarie” è comunque una colpevolezza nella gestione del patrimonio affidato)!!!…

il tutto ovviamente nel silenzio acquiescente e più spesso del tutto “ignorante” della politica internazionale ed interna che ha permesso tutto questo!!!   

* a maggiore completezza informativa vi accludo questo lancio ansa che fotografa una situazione del credito che si sta facendo pesante, anche se all’aumentare delle sofferenze dei crediti di difficile esazione nell’evidenza di una sofferenza produttiva delle imprese e dei singoli che non riescono a ripagare quanto chiesto originariamente per fattori che sarebbe inutile spiegare, calano un po’ i tassi di interesse sui mutui e più significativamente sul credito al consumo che risente ovviamente di più della crisi stessa dei consumi…

(ANSA) – ROMA, 10 FEB – Sofferenze in crescita per il sistema bancario. A dicembre il tasso di crescita sui dodici mesi è risultato pari al 24,6% (22,7% a novembre). Lo comunica Bankitalia. In calo invece i tassi di interesse per i mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, passati dal 3,86% di novembre al 3,80% di dicembre. Scendono anche i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo passati all’8,69% dal 9,20% di novembre. 

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rivelazioni…

Forza Italia attacca Napolitano ‘Ora chiarisca’

Bufera dopo le rivelazioni di Alan Friedman – Monti: ‘Contatti non vanno considerati anomalia’

10 febbraio, 15:05

E’ bufera dopo le rivelazioni di Alan Friedman sul ruolo giocato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella crisi del governo Berlusconi.

Le rivelazioni destano “forti dubbi sul modo di intendere l’altissima funzione di Presidente della Repubblica da parte di Napolitano”. Così i capigruppo di FI di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, che chiedono “urgenti chiarimenti e convincenti spiegazioni”.  A destare scalpore è un passaggio del libro del giornalista, ‘Ammazziamo il gattopardo’, riportato dal Corriere della Sera. “Io posso testimoniare – dice nell’estratto Carlo De Benedetti – che Mario Monti è stato mio ospite ad agosto 2011 a St. Moritz e abbiamo parlato del fatto se a lui sarebbe convenuto accettare la proposta… e qual era il momento per farlo. Questo è successo ad agosto”. 

Seguono dichiarazioni contrariate. “Dalle testimonianze fornite da Alan Friedman emerge in maniera direi inquietante che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, andando ben al di là delle sue prerogative costituzionali, non fu arbitro imparziale ma giocatore attivo per far cadere il governo Berlusconi democraticamente eletto e sostituirlo con uno ‘tecnico’ guidato da Mario Monti”, afferma ad esempio Licia Ronzulli, portavoce della delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo.  Il senatore Augusto Minzolini, dal canto suo, apre poi al Movimento 5 Stelle offrendo ai pentastellati una ‘sponda’ sul cosiddetto impeachment.

A confermare la ricostruzione di Friedman è d’altra parte lo stesso Mario Monti. “Nell’estate del 2011 – dichiara – ho avuto dal presidente della Repubblica dei segnali: mi aveva fatto capire che che in caso di necessità dovevo essere disponibile”. L’ex premier però difende l’operato del Colle. “E’ assurdo che che venga considerato anomalo che un presidente della Repubblica si assicuri di capire se ci sia un’alternativa se si dovesse porre un problema”.

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destano scalpore dunque questa rivelazioni che però tutto sommato da shock proprio non paiono, essendosi in quel periodo palesata l’assurdità della continuazione di una premiership che aveva toccato livelli insostenibili di impotenza a fronteggiare l’ordinario (qualcuno negava che vi fosse la crisi, affermando che i ristoranti erano tutti pieni, o che lo spread tra btp e bund tedeschi fosse un problema), sonnolenza (chi non ricorda i numerosi sonnellini dell’allora presidente del consiglio, oggi fortunatamente solo sig. berluskoni), senso del ridicolo che avvolgeva il paese sia sulla stampa estera che nelle considerazione dei governi europei e non solo (pensate solo al bunga-bunga ed al suo risalto mediatico in tutto il mondo), e via discorrendo tutte le considerazioni che pure qualsiasi italiano che non fosse un fan o un servo di quest’uomo, normalmente faceva ogni giorno…

considerazioni che ovviamente avrebbero, a detta delle dichiarazioni contenute nel libro e che paiono doversi confermare nelle parole del principale protagonista, mario monti, spinto il presidente napolitano ad interrogarsi non tanto sull’opportunità di lasciar continuare il lavoro (?) al governo in carica, quanto su chi potesse essere la persona adatta a sostituirlo…

la storia ci ha poi insegnato quanto quella scelta è poi stata nefasta o comunque ulteriormente deviante un percorso che avrebbe normalmente dovuto far ricorrere alle elezioni, che molti però si affannavano a dire sarebbero state il collasso per il paese (personalmente non ne sono mai stato convinto, anzi, avrebbero non solo consentito un ricambio con la probabile vittoria del pd alle stesse, ma forse impedito che il 5 stelle si affacciasse con quei numeri che ottenne poi nel febbraio 2013 e che di fatto hanno bloccato il parlamento, costringendo alla semi-continuazione dell’assetto di maggioranza a sostegno poi del governo letta, almeno fino all’espulsione dal senato del cavaliere)…

ma questa appunto ormai è storia e non aiuta, se non nella volontà di non ripetere errori già fatti, alla risoluzione dei problemi del presente…certo aggiunge però un altro tassello polemico, molto polemico, che diviene subito strumentale, nelle affermazioni dei berluskones,  alla lotta politica in corso in termini di margini operativi aggiuntivi a quanto non gli sia già stato concesso dall’operazione renzi…   

 

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