26/02/2014

…e comunque un partito o movimento sinceramente democratico non ha capi che danno ordini, ma organi che fanno sintesi…

miko somma

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26/02/2014

non è l’anniversario e nulla poteva portarmi all’attenzione, se non una frase ascoltata per caso da due signori molto anziani, la strage della divisione acqui a cefalonia, rimasta senza catena di comando per la fuga dei savoia dopo l’armistizio dell’8 settembre ’43…e poi ho cominciato a pensare a quello che era accaduto a caporetto e via di seguito lungo tutta una storia dimenticata che parla di irresponsabilità e meschineria delle classi dirigenti del paese…basta, basta, basta!!!

miko somma

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rottura e prime ammissioni

M5S: in sei lasciano gruppo Camera

(ANSA) – ROMA, 26 FEB – (“Esco dal gruppo M5S alla Camera e con me ci sono altri 5 deputati”. Così Alessio Tacconi a La Zanzara su Raio 24. “Con questo voto si è dimostrato che non è possibile andare contro il parere di Casaleggio e Grillo. Il sistema di voto è in mano alla Casaleggio Associati e ci dobbiamo fidare. Se fosse affidato a terzi sarebbe più trasparente“.

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la fuoriuscita era inevitabile e covava già da molto tempo (sbaglia chi pensa che sia l’effetto renzi), ma ci sono le prime ammissioni dunque di questa etero-direzione del famoso staff sui meccanismi di voto …comincia a sbrindellarsi la macchina orwelliana?

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espulsi…

I militanti del M5S iscritti al blog di Beppe Grillo hanno decretato l’espulsione dei quattro senatori “dissidenti” Francesco Campanella, Lorenzo Battista, Luis Orellana e Francesco Bocchino. A favore dell’espulsione hanno votato 29.883 utenti web, contro 13.485. In totale i votanti sono stati 43.368.

L’annuncio arriva direttamente da Beppe Grillo: in quasi 30 mila hanno votato per ratificare la delibera di espulsione dei 4 senatori M5s. In poco più di 13 mila hanno votato contro.

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attenzione all’ucraina…

(ANSA) – KIEV, 26 FEB – Il ministro russo della Difesa Serghiei Shoigu, pur ribadendo che le esercitazioni ordinate oggi da Putin con 150mila uomini circa non sono collegate alla crisi a Kiev, non ha escluso che ”queste manovre possano svolgersi vicino ai confini della Russia con gli altri Stati, tra i quali può capitare anche l’Ucraina”. Il ministro ha osservato che se tale test si svolgesse vicino al confine finlandese con ogni probabilità non susciterebbe l’interesse di nessuno.

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dichiarazione questa che deve essere letta in accoppiata con le dichiarazioni di stamane del segretario generale della nato rasmusenn che senza troppi preamboli avvisava mosca, pur senza nominarla apertamente, circa l’evolversi della situazione in ucraina che deve riguardare i soli ucraini, e molto probabilmente da legarsi anche alla sciamannata decisione del parlamento di kiev di cancellare il russo come seconda lingua ufficiale del paese, nonostante sia abitato da una fortissima minoranza russa, oltre il 17%, non solo in alcune regioni storicamente legate alla russia, come la crimea (ricordo che negli anni ’30 stalin ordinò una massiccia deportazione di kazach di crimea, colpevoli a suo dire, di non collaborazione con le allora autorità sovietiche, rimpiazzandoli con russi), ma anche in buona parte del paese, capitale compresa…

File:Ukraine ethnic 2001 by regions and rayons.PNG

attenzione dunque ad una situazione che può divenire esplosiva in termini di equilibri demografici interni all’ucraina (per quello nei giorni scorsi, ben oltre il massacro di Kiev vi parlavo di una possibile guerra civile) ed in fieri molto pericolosa perché la neonata potenza militare russa potrebbe considerare un pericolo l’approssimarsi degli interessi ue, americani e nato ai propri confini e magari spingere per qualche soluzione secessionistica di alcune regioni ucraine più densamente popolate dalla minoranza russa…

a tal proposito vorrei anche ricordare le tensioni che da decenni esistono nella regione del dniestr dove esiste una forte minoranza tedesca, la faccenda ancora non risolta della flotta russa del mar nero a Sebastopoli (che ha uno statuto speciale)…e certo non giova il nazionalismo rinascente e le ambizioni della timoshenko…  

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26/02/2014

dalla ormai sempre più probabile implosione del 5 stelle si libererà molta energia che dovrà essere captata ed amministrata per evitare peggiori derive…

miko somma

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un grattacielo nel perù…

Il grillo disse un giorno alla formica:
“Il pane per l’inverno tu ce l’hai!
Perche’ protesti sempre per il vino?
Aspetta la vendemmia e ce l’avrai.”
Mi sembra di sentie mio fratello che aveva un grattacielo nel Peru’,
Voleva arrivare fino in cielo e il grattacielo adesso non l’ha piu’.

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senatrice bencini, rimanga al suo posto…

(ANSA) – ROMA, 26 FEB – “Basta. Voglio tornare a casa, così non va”. Ha gli occhi gonfi di lacrime la senatrice del M5S Alessandra Bencini mentre prende l’ascensore che la porta al suo studio ed annuncia all’ANSA che sta per lasciare l’incarico di senatrice in dissenso per le espulsioni dei “ribelli”.

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ma che senso ha, senatrice Bencini?…se lei si dimette, al suo posto manderanno il primo dei non eletti nel suo collegio, che potrebbe essere una testa d’uovo peggiore dei proconsoli che vi stanno umiliando con la gogna mediatica e del branco di servi sciocchi di cui si servono i due capi…mi dia retta, rimanga al suo posto e semplicemente faccia il suo dovere per ciò che sente sia giusto per un rappresentante del popolo, il gruppo misto serve proprio a quello dopotutto, quindi non solo a raccogliere chi non ha i numeri per formare un gruppo, ma anche a dare casa a chi vive un dissenso non più sanabile…

e spero che ora le sia finalmente chiara l’importanza che la nostra costituzione affida all’assenza del vincolo di mandato…ribadire che la sua coscienza ha un peso anche nel parlamento della repubblica italiana!!!

ed a darle conforto…

Parlamentari ipotizzano scissione – Ma un gruppo di deputati del M5S è pronto a lasciare il proprio gruppo parlamentare in dissenso per le espulsioni dei quattro “ribelli” al Senato. Lo si apprende da fonti parlamentari del movimento. I “dissidenti” si starebbero contando per verificare la possibilità di formare un proprio gruppo a Montecitorio. La “scissione” avverrebbe in parallelo con quella in corso al Senato, dove quattro senatori sarebbero in procinto di lasciare il gruppo. Sarebbero in corso tentativi per far rientrare in extremis lo strappo. I quattro andrebbero ad aggiungersi agli altri quattro colleghi in via di espulsione e ad altri tre senatori M5S già fuori: Marino Mastrangelo, Paola De Pin e Adele Gambaro. Fonti interne fanno notare che ci sarebbero i numeri per la formazione di un nuovo gruppo parlamentare al Senato.

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vecchie esecuzioni tornano alla ribalta…

dalla redazione di trm…

Potenza. Eseguiti tre arresti per l’omicidio di due coniugi avvenuto nel ’97

POTENZA – Tre uomini sono stati arrestati stamani dalla squadra mobile della questura di Potenza perché ritenuti coinvolti – due in qualità di mandanti, uno come esecutore – dell’omicidio dei coniugi Giuseppe Gianfredi e Patrizia Santarsiero, di 39 e 32 anni, avvenuto la sera del 29 aprile 1997 nel capoluogo lucano.

Dei tre arrestati, due sono già detenuti, l’altro era libero. Il presunto esecutore del delitto partecipò alla sua preparazione, facendo sopralluoghi per stabilire dove compiere l’omicidio. Gli arresti sono stati disposti dal gip distrettuale, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Potenza, al termine di indagini basate anche sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia.

Il duplice delitto dei coniugi Santarsiero – uccisi con colpi di fucile e pistola mentre stavano parcheggiando la loro auto nei pressi di casa e mentre sul sedile posteriore vi erano due dei loro tre figli, di dieci e otto anni, rimasti illesi – fu una sorta di ”atto dimostrativo” di un clan mafioso nei confronti di un gruppo rivale, per affermare la sua supremazia sul territorio e lanciare un segnale di ”avvertimento”.

Gli arrestati sono Giovanni Luigi Cosentino, di 59 anni, Saverio Riviezzi (di 50) e Carmine Campanella (51), tutti ritenuti esponenti della criminalità organizzata lucana. Sono ritenuti responsabili del delitto dei coniugi Gianfredi insieme ad altri tre uomini, due dei quali sono collaboratori di giustizia.

La Polizia ha ricostruito il quadro nel quale avvenne l’omicidio che, nel progetto, doveva riguardare solo Giuseppe Gianfredi (la moglie fu uccisa perché era a bordo dell’auto con il marito ma non era l’obiettivo dei sicari, che però non avevano tenuto conto della possibilità della sua presenza).

Gianfredi era considerato l”’eminenza grigia” del clan Martorano, in quel periodo egemone a Potenza: il clan rivale dei ”Basilischi” – che allora muoveva i primi passi – decise di eseguire un delitto per affermare la sua presenza e la sua superiorità.

Secondo l’accusa, Cosentino – che all’epoca era detenuto – incaricò il suo ”luogotenente” Antonio Cossidente di individuare l’obiettivo da colpire e la scelta cadde su Gianfredi. Quest’ultimo era l’unico del ”vertice” del clan Martorano ad essere libero: per giunta, i suoi movimenti erano abitudinari, quindi colpirlo era facile.

La scelta fu condivisa da Riviezzi, che collaborò ad organizzare l’agguato (Campanella fece sopralluoghi vicino alla casa di Gianfredi). I sicari furono Claudio Lisanti (che è morto) e Alessandro D’Amato, appartenente al clan ”Cassotta” di Melfi (Potenza), che si è accusato del delitto e lo ha descritto agli
investigatori in ogni fase. Quella sera a Potenza pioveva, Gianfredi arrivò sotto casa in auto con moglie e due figli, trovò parcheggio, eseguì lentamente la manovra perché i vetri erano appannati: i killer entrarono in azione con una pistola (D’Amato) e un fucile (Lisanti, che agì più lentamente).

La squadra mobile della questura di Potenza ha trovato riscontri e testimonianze che hanno consolidato le affermazioni fatte dai collaboratori di giustizia Cossidente e D’Amato. In particolare, sono state svolte ”attività di riscontro” sull’esecuzione materiale del duplice omicidio, sui rapporti esistenti fra i sicari e i mandanti, definiti ”stretti e documentati”. (ANSA).

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buona asta dei bot a sei mesi…

(ANSA) – ROMA, 26 FEB – Nuovo minimo storico per il tasso sul Bot a 6 mesi in asta oggi. Il rendimento medio è sceso sotto la soglia dello 0,5% per la prima volta dall’introduzione dell’euro attestandosi su 0,455% da 0,59% dell’asta di gennaio. Il Tesoro ha collocato tutti gli 8,5 miliardi di euro previsti. In calo il rapporto di copertura a 1,44 da 1,52 di gennaio.

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dato importante che consente risparmi notevoli sul rendimento di questi titoli a breve scadenza, importante perché misura l’affidabilità nel breve periodo del debito stesso nell’equazione che minori tassi significano minor rischio e maggiore affidabilità del titolo…e parliamo di oltre 11 milioni di euro risparmiati rispetto al rendimento offerto nell’asta precedente su questa operazione di rifinanziamento a breve termine del nostro debito…

rispetto al rapporto di copertura di cui molti probabilmente non conoscono il significato diciamo che il rapporto di copertura (bid-to-cover ratio) è il coefficiente di differenza tra domanda e offerta in un collocamento di titoli e generalmente maggiore è il rapporto, maggiore è interesse per i titoli stessi, in questo caso leggermente minore, visto il più basso interesse offerto, ma ancora su buoni livelli di richiesta…
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(ANSA) – ROMA, 26 FEB – I contratti in attesa di rinnovo a gennaio sono 51 e riguardano circa 8,5 milioni di dipendenti, corrispondenti al 66,2% del totale. Lo rileva l’Istat, spiegando che si tratta della quota più alta dal gennaio del 2008. In pratica due dipendenti su tre stanno aspettando.

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e direi che questi sono temi che non si possono più eludere…

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salvi i fondi delle sin val basento e tito

Sin; Berlinguer: salvi i fondi ministeriali per le bonifiche

25/02/2014 19:30La conferma pochi minuti fa dopo una serrata interlocuzione con i Ministeri e i soggetti attuatori. L’assessore all’Ambiente: “Ora basta con gli indugi, si marci a tappe forzate”

L’incontro nella Sala Bramea del Dipartimento Ambiente

AGR  Sono salvi i 46 milioni di euro stanziati per le bonifiche dei Siti di interesse nazionale di Tito e della Valbasento.
Lo comunica l’assessore regionale all’Ambiente e Territorio, Aldo Berlinguer, che ha condotto negli scorsi giorni un confronto serrato con il Ministero dell’Ambiente e con quello dello Sviluppo economico per non perdere i fondi destinati i siti lucani.
“Fondi salvi – ha detto l’assessore – a patto che tutti i soggetti coinvolti facciano il loro dovere, rispettando un crono-programma di lavori attendibile e completo, ancorché più lungo della scadenza finora fissata al 30 giugno 2014”.
La conferma del recupero del finanziamento è giunta al termine dei lavori del tavolo che si è tenuto al Dipartimento Ambiente della Regione, a cui hanno partecipato tutti i soggetti interessati dal progetto di bonifica previsto dall’Accordo di programma quadro siglato dalla Regione Basilicata e dai due Ministeri a giugno del 2013.
Durante l’incontro è stato definito e condiviso un documento di lavoro che assegna compiti specifici e tempi tassativi a ciascun soggetto coinvolto. Un programma che ora, alla luce dell’importante risultato ottenuto con i Ministeri, appare ancora più determinante. Entro dieci giorni la Regione comunicherà al Mise quanto necessario per poter proseguire con lo svolgimento dei lavori. Ciascun soggetto istituzionale dovrà comunicare i dati necessari all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) cui è stata affidata la progettualità degli interventi di bonifica. Giovedì 27 e venerdì 28 febbraio i funzionari dell’Ispra incontreranno i tecnici dell’Arpab per raccogliere i dati e proseguire nelle attività in sinergia e con la massima collaborazione.
“Siamo riusciti ad ottenere finanziamenti e proroghe – ha detto Berlinguer – ora ciascuno faccia la sua parte con ancora maggiore responsabilità e senso del dovere. E’ necessario procedere con celerità verso il raggiungimento di quello che è l’obiettivo comune: bonificare i siti e riconsegnare quei suoli agli usi legittimi. Questa è l’ultima chance che abbiamo per tutelare la qualità dell’ambiente, salvaguardare la salute dei cittadini e offrire un’occasione di rilancio ai siti industriali interessati. Basta con gli indugi – ha concluso l’assessore – si marci a tappe forzate”.

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questo il lancio che raccolgo e pubblico senza elegie, ma nell’intento appunto di stimolare tutti i soggetti coinvolti a darsi da fare per sistemare questa faccenda che è prima di tutto una faccenda di ripristino ambientale di due zone devastate dalla chimica pesante a partire dagli anni 60, la val basento e tito scalo appunto, poi in seconda battuta una questione di appalti, lavoro, etc. etc, su cui vogliamo sperare non operi alcuna voracità che in genere è stimolata dall’apparire di denari…

e lo faccio non solo per spirito di servizio rispetto ad un tema per cui mi sono speso molto negli anni passati ed ancora oggi, ma anche perché ieri pomeriggio, durante i lavori del consiglio regionale che seguo ormai da anni con assiduità, ho incontrato il sindaco di pisticci inviperito e scuro in volto che mi ha raccontato che tutto stava per svanire nell’ormai solito ritardo con cui in questa regione si mettono in cantiere progetti di cui da tempo si conosce l’urgenza di provvedere alle progettazioni ed agli appalti (vedi il distretto g nell’alto-bradano), nel rischio concreto di perdere quei finanziamenti e la bonifica stessa delle aree…

il lancio dell’assessore è seguente all’incontro con il sindaco, quindi ho ragione di dire che quei suoi timori siano stati in parte fugati da questo intervento in extremis che ha permesso di salvare quei denari, ma ora è tempo per tutti di muoversi senza polemiche (possibilmente senza interessi nell’assegnazione degli appalti, il vecchio vizio della nostra politica) e fare “le persone serie”, attivandosi in prima persona e denunciando senza riserve ogni ostacolo esterno alla propria sfera azione che vogliamo e dobbiamo supporre senza riserve di alcun genere…

quelle bonifiche, ancorché parziali vista l’entità ancora non del tutto conosciuta di molti danni operati in periodi in cui i controlli ambientali neppure esistevano e che così potrebbero non essere stati neppure censiti, devono essere avviate al più presto, qualunque poi sia la destinazione finale dei territori interessati (nel programma di pittella infatti si parla di chimica verde nella val basento, chimica che potrebbe essere altrettanto dannosa di quella tradizionale se non si avviano da subito chiarimenti sulla qualità ed invasività degli stessi interventi…dopotutto la parola verde molto spesso rischia di divenire una sorta di foglia di fico), perché non è possibile continuare a vivere con queste due bombe ecologiche e sanitarie nel cuore della regione…

e magari, come avrò probabilmente modo di comunicare all’assessore berlinguer, che so leggere ogni tanto questo blog, il lavoro su questa importante operazione sarebbe anche una buona occasione per capire quanto un intervento di qualche anno fa degli allora presidente della regione ed assessore all’ambiente, rispettivamente de filippo e santochirico, un’azione volta a  chiedere al ministero la riduzione della zona soggetta a bonifica in val basento (in curiosa coincidenza con le richieste territoriali della geogastock), abbiano potuto inficiare la perimetrazione definitiva dell’area e così la bonifica per intero della stessa…e per la zona di tito scalo, magari comprendere definitivamente che fine abbiano fatto i denari spesi finora!!!

 

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i bonus ed i numeri…

da un post facebook di giuseppe Melillo, vi sottongo questo dato che lascia molto riflettere sulla sensatezza di alcune proposte ideologiche sui bonus bebè…
 
dal 1982 al 2011 la ‪#‎basilicata‬ è passata da 1600 a 581 donne che hanno fatto ricorso alla ‘Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG)” anche senza il bonus anti aborto. Però sono aumentati i costi delle mense scolastiche, lieviati anche i costi degli asili e le attività fisiche per bambini sono quasi tutte a pagamento… ‪#‎giustoperdire
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la pur resistibile ascesa di un arturo ui al pesto…

ansa – L’assemblea congiunta dei deputati e senatori del M5S ha votato a favore dell’avvio della procedura di espulsione dal gruppo parlamentare “cinque stelle” dei senatori “ribelli” Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino: ora, saranno i militanti attraverso il voto online a decidere se i quattro potranno continuare a far parte dei ” cinque stelle” in Parlamento….

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continua così la farsa tragica di questo movimento in cui ancora qualcuno si illude viga all’interno alcun principio di democrazia formale e sostanziale…i fatti sono quelli delle critiche espresse alla linea di comunicazione del capo e conducator del movimento, critiche del tutto normali ovunque e che in un qualunque altrove politico avrebbero semmai acceso una discussione, magari originato anche divisioni profonde, ma certo non portato all’ennesima espulsione di chi esercita un normale diritto di critica alla linea, a maggior ragione sulla base di una assenza di vincolo di mandato che, fino a prova contraria, è ancora il principio con cui la nostra costituzione disciplina l’attività dei parlamentari rispetto alla base che li ha eletti…

ma appunto non stiamo affatto parlando né di un contenitore democratico (questo è a tutti gli effetti un partito monocratico di stampo mimetico-stalinista dove si illude la gente di una partecipazione, ma le vere scelte sono tutte indiscutibili e di fatto indiscusse in un semi-culto della semi-personalità), né nelle suggestioni spesso lanciate a proposito della rete come “luogo”, di un luogo democratico, stante il gran potere di orientamento della discussione che con facilità viene ottenuto rispetto a semi-ignari illitterati politici (ed a volte del tutto illitterati sostanzialmente ed emotivamente) che si lasciano guidare nei loro giudizi dalla logica del branco e dall’auto-censura rispetto al mainstream dell’opinione, che appunto rimane saldamente nelle mani di un invisibile staff di orwelliana memoria…

e francamente rispetto alla “sorte politica” di 4 senatori che pur hanno fatto parte di quest’armata stolida che ha invaso il parlamento sull’onda della suggestione antisistema che esattamente un anno fa fu fatta bere agli italiani per favorire la pur resistibile ascesa di un arturo ui al “pesto” con la barba e la bava alla bocca, i miei sentimenti rimangono del tutto atoni seguendo il principio del “chi è causa del suo mal, pianga se stesso”, ma rimane il purtroppo principio che ormai ha “corrotto” milioni di cittadini verso l’esistenza sempiterna e ultimo-decisoria della sacra trimurti grillo, casaleggio e questa rete benedetta dove esiste tutto ed il contrario di tutto che spesso si annullano nel vuoto cosmico di un’onda di suggestione tecno-tribale produttiva semmai di qualche “ruttino” della mente in forma di parolacce, bestemmie, auguri di morte e deliri monetaristi (che per fortuna vanno sgonfiandosi), il processo popolare…

quella sacra trimurti che non richiede ai suoi attivisti alcuna attività critica e/o razionale a supporto della crescita democratica che pur inizialmente potrebbe essersi dovuta appoggiare su di loro, ma fede nel presidente eterno e nei suoi modi imperiali, e paura, tanta paura dei pretoriani armati di delazione e diritto allo “sputtanamento” che ogni giorno dettano la linea sub-feudale di un delirio a mano armata di click che oggi, ancora una volta, rischia di fare le vittime sacrificali di un culto neo-pagano…

alla faccia di ogni democrazia!!!    

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25-26/02/2014

così giusto una riflessione…visto che il “processo” ai senatori 5 stelle lo stanno facendo alla camera e questa rimane aperta oltre orario con alte spese a carico di tutti noi (commessi, guardiania, luci, riscaldamento, etc, etc), non potevate farla a “casa leggio”, considerando il carattere non istituzionale?…
un po’ di coerenza non guasterebbe…

miko somma

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