l’allume di rocca…

 (foto: ANSA)

(ANSA) – NEW YORK, 6 MAG – Ua studentessa americana di Medicina di 28 anni ha deciso di mettere all’asta la propria verginità e ha già ricevuto offerte per 800.000 dollari. La ragazza, che usa lo pseudonimo di Elizabeth Raine, per alzare la posta ha svelato il suo volto e nuovi dettagli. L’asta si chiudera’ mercoledi’ sera. Il vincitore potra’ incontrarla per 12 ore: lei promette “faville”. Il premio le servirà per pagarsi l’università, ma il 35% andrà in beneficenza.

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che dire di fronte a simili esempi di funzionalizzazione del proprio involucro con tanto di banali, eppure efficaci, visto il livello intellettivo presumibile del pubblico interessato all’offerta, tecniche di marketing?…evidentemente si confida nell’allume di rocca ed in quel tanto di creduloneria imbecille…

e mi chiedo se in italia non sarebbe stata candidata dal pd alle europee… 

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06/05/2014

è molto tempo che credo sia più utile praticare il possibile nel metodo democratico che predicare l’impossibile nell’a-democrazia del personalismo nevrotico del “dopo di me il diluvio”…

miko somma

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Comunicato stampa

questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale basilicatanet

 

Il disastro di qualche spicciolo di royalties in più per ammansire l’asino

Apprendere da una testata giornalistica di una giravolta della Giunta Regionale che concede l’assenso ad una richiesta di valutazione di impatto ambientale a permesso di ricerca di idrocarburi con titolarità Delta Energy e riguardante il territorio di comuni che si erano espressi in maniera negativa sullo stesso, pone nella condizione di controllare la fonte causale della notizia, ed una volta controllata tutto appare logico corollario del tempo elettorale che viviamo.

In un breve colloquio l’assessore Berlinguer nega recisamente che alcun atto di giunta a riguardo sia stato anche soltanto portato all’ordine del giorno sia nell’ultima riunione di giunte (30 aprile u.s.), sia in quella odierna (nds. ieri), quindi a questo punto l’unica notizia è da ricercarsi nel sito UNMIG che data al 24 aprile u.s. l’assoggettamento della procedura in oggetto a Valutazione di Impatto Ambientale nei termini stabiliti dalla legislazione in materia (D.Lgs. 152/2006 e i correttivi alla Parte II, D.Lgs. 4/2008 e D.Lgs. n.128/2010).

Di fatto si sconfessa, sgonfiandosi la “notizia” di un assenso della giunta regionale in una ben misera e poco urlante, in termini giornalistici, procedura obbligatoria al quale dovrà poi seguire un atto di giunta che può, come in altri casi a partire dalla cosiddetta “moratoria”, essere di diniego alla concessione del parere positivo, come ci auguriamo il presidente Pittella vorrà fare, mantenendo l’atteggiamento di un sostanziale “abbiamo già dato” che da quel giorno ha portato la regione a respingere diverse istanze.

Certo rimane il fatto che quell’istanza esiste, come ne esistono purtroppo ancora tante altre sul nostro territorio, e che seguendo il suo corso, nelle more di non auspicabili riforme del dettato costituzionale del Titolo V, segnatamente all’art.117, le norme possano modificarsi in più permissive, veloci e molto centralizzate procedure che di fatto escludono la Regione da ogni titolarità in materia, ma è cosa di cui spesso il sottoscritto ha stigmatizzato gli effetti terrificanti che simili modifiche apporterebbero.

Il punto del discorrere è invece che, escludendo che un giornalista possa voler pubblicare una “bufala” con coscienza di farlo, se la fonte che ha informato la testata del “fatto” sia in grado di capire o meno la differenza procedurale e sostanziale che esiste tra un avvenimento reale, la comunicazione di uffici che trasmettono atti obbligati, seppur per molti di noi culturalmente odiosi, e un avvenimento suggerito per creare un clima d’allarme che rientra nel periodo elettorale e nelle forzature che sempre più sono diventate una becera quotidianità comunicativa nel desolante panorama politico italiano.   

Che la politica sugli idrocarburi seguita da oltre 15 anni dalla nostre giunte regionali sia stata ondivaga ed ipocrita e comunque più legata al filo delle contrattazioni romane con il “consorzio” del petrolio” che ai reali bisogni della regione, è ormai chiaro a tanti, meno chiaro però è l’obiettivo però di capitalizzare consenso elettorale rimestando nel torbido di un clima di allarme e sospetto in cui si divide tra buoni e cattivi, onesti e ladri, forzosamente una società politica e civile che solo ora comincia a fare i conti con l’enormità degli interessi in gioco sugli idrocarburi e la piccolezza dei nostri numeri demografici, numeri tanto piccoli che, a ragion veduta, l’unità di intenti dovrebbe essere il minimo comune denominatore.

Ed il punto è allora capire dove fissare l’asticella di questo minimo comune denominatore che non può misurarsi in barili/giorno, aumentando magari la nostra “disponibilità” di altri 20.000 per blandire quanti non si accontenterebbero con evidenza, stante proprio quegli appetiti voraci, ma andrebbe valutato in termini di quale futuro sarebbe concesso a questa terra nella subordinata di un cluster petrolifero che tutto escluderebbe.

Dei “chiarificanti” incontri romani promessi “a breve” al nostro Presidente dal ministro dello sviluppo economico Guidi non sappiamo alcunché, ma dovendo e potendo giudicare solo da atti e fatti più che da promesse, ci attenderemmo un maggiore dibattito in grado di far maturare un’opinione condivisa da una cittadinanza sfiduciata, magari a cominciare da quella commissione speciale che, ben oltre intenti di riscrittura della legge regionale 40/95 sui benefici delle royalties nei comuni delle aree estrattive, nei fatti potrebbe delineare molto più democraticamente di qualsiasi tentazione monocratica ed imperiale i nuovi atteggiamenti che la nostra regione deve maturare al più presto per poter opporre la resistenza dinamica che occorre per impedire, oltre la demagogia ed il populismo, il disastro di qualche spicciolo di royalties in più per ammansire l’asino.    

Ma queste sono le opinabili speculazioni di più o meno avvedute Cassandre quali il sottoscritto, meno opinabile invece è il sentimento di lesione della dignità territoriale, sociale ed economica che comincia a farsi strada nell’animo dei lucani risvegliati ad una realtà, il petrolio, che non era, non è e non sarà mai come era stata e probabilmente sarà ancora raccontata da qualche solito affabulatore.

Miko Somma

falso l’allarme sul permesso di ricerca approvato…

06/05/2014

in merito ad un articolo apparso su una testata regionale secondo il quale la giunta regionale aveva approvato un permesso di ricerca per idrocarburi nel materano con titolarità delta energy (e sulla cui notizia avevo lanciato un precedente post), l’assessore berlinguer mi ha assicurato che tale decisione non è stata presa, non essendo neppure all’ordine del giorno (come ho avuto modo di controllare) né alla giunta u.s. del 30/04, né all’odierna…

quindi immagino che non avendo alcun interesse i giornalisti a pubblicare false notizie, qualche fonte “interessata” (siamo pur sempre sotto elezioni) gli abbia “tirato uno scherzo” tanto per tirare su l’asticella dell’allarme…

continuo le verifiche per controllare che non vi siano stati atti di ufficio (che sempre in giunta devono passare per l’approvazione) in merito, farò presentare da un consigliere una interrogazione che fotografi la situazione amministrativa dei permessi ed in serata mi metterò in contatto con la segreteria dell’assessore per ulteriori notizie in merito…

ovviamente il comunicato preannunciato non sarà scritto…ma ci sono tanti argomenti su cui preannunciare un comunicato che…

miko somma

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06/05/2014

la giunta regionale concede, dopo un lungo periodo di no, l’assenso ad un permesso di ricerca per idrocarburi…sono davvero molto arrabbiato e ne chiederò con forza conto a cominciare dal consiglio regionale, i cui componenti interesserò in merito..

e preannuncio comunicato stampa…

miko somma

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guerra di cifre in guerra civile…

(ANSA) – MOSCA, 6 MAG – Oltre trenta uccisi e decine di feriti: sono le stime delle vittime tra i separatisti filorussi negli scontri di ieri con l’esercito ucraino nell’est del Paese, secondo quanto reso noto oggi su Facebook dal ministro degli interni di Kiev Arsen Avakov. Ieri i ‘ribelli’ avevano diffuso un bilancio di una decina di morti e 20-25 feriti.

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non stupisca questa differenza nelle cifre fornite dalle parti in lotta che normalmente dovrebbero vedere i “ribelli” aumentare con effetto mediatico il numero dei propri caduti, nella speranza di suscitare forme di simpatia internazionale verso gli “aggrediti”, ed i governi tenere questa cifra bassa per non suscitare troppo sdegno nell’opinione pubblica internazionale…qui le parti si invertono chiaramente nelle dinamiche di uno scontro che ormai sta assumendo il carattere feroce di una “guerra caucasica” dove conta molto più il messaggio interno, comunicare cioè alla propria base il senso di una battaglia che si vince solo massacrando i nemici e facendo del numero degli uccisi un motivo di unità…

se poi si vuole ancora parlare di “rischio di guerra civile”…

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la tiratina di orecchie…

(ANSA) – ROMA, 5 MAG – Gli “F35 sono aerei del futuro, i caccia che sostituiranno gli esistenti nei prossimi 15-20 anni. Abbiamo accordi con l’Esercito Italiano, forse dovremo rallentare l’acquisizione ma non credo ci sia interesse a ridurla”. Lo ha detto l’ambasciatore Usa a Roma, John R. Phillips. “L’Italia svolge un grande ruolo nella difesa, pensiamo al Libano o alla Libia. E ha una posizione strategica che ha bisogno della capacità di affrontare la situazione. Non può quindi posticipare”, ha insistito.

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che dire…un ambasciatore, che pure svolge un ruolo di rappresentanza degli interessi di un paese, che non si fa alcun problema a “tirare le orecchie” ad un paese che lo ospita su una materia di carattere squisitamente interna alle esigenza di difesa dello stesso, pone una domanda su tutte…ma l’italia in quale ordine di sudditanza è ancora succube dalla fine della II guerra mondiale agli interessi usa (o meglio di una specifica azienda usa che produce questi inutili e costosissimi sistemi d’arma a scopo prevalentemente offensivo, quindi del tutto contrastanti al dettato della costituzione italiana all”art. 11 che prevede scopi puramente difensivi del sistema militare del paese)?…

bene, vedremo cosa dirà a proposito il nostro BENEMERITO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO che preferisce gingillarsi nei programmi sportivi, piuttosto che pronunciare qualche parola seria a riguardo…

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