nonostante tutto, sostengo petrone sindaco…

dunque, mi avrete letto circa un mese-un mese e mezzo fa “storcere il muso” rispetto alle modalità di scelta di petrone come candidato del centrosinistra alle amministrative di potenza, e poi avrete letto ancora del mio malumore rispetto all’ormai solita prassi di accompagnare la candidatura con un gran numero di liste…ed oggi forse qualcuno nel mio endorsement proprio a petrone potrebbe vedere una contraddizione…non è così e allora come sono solito fare, vediamo di spiegare la cosa e di trovarci un senso politico più profondo…

la mia contrarietà non era certo alla persona, stimabilissima e ben conosciuta, sia nell’ambito strettamente professionale (anche se ben pochi si avvalgono di un amministrativista, in genere aziende medio-grandi ed istituzioni o società pubbliche), che in quello umano, esponente di una famiglia ben nota in città, ma nonostante ciò è il metodo di scelta non passato attraverso quella condivisione ampia che avrebbe dovuto investire il circolo pd di potenza e poi il centro-sinistra intero nel momento di una espressione non meramente politica (in genere, abusandone, si dice della società civile) che andava a tentare di compensare quelli che definisco senza tema 10 anni di una amministrazione lacunosa e per molti versi fallimentare (ci ritorno a breve)…

ed a molti questa scelta è parsa come intrappolata nelle secche tese da alcuni big del partito democratico in cerca di sintesi possibili dopo le guerre dei mesi precedenti, big che di fatto scelgono senza contatto o relazione con la base, ed è comunque probabile che anche non sia stato così, mai come ora, proprio per le considerazioni della opacità delle giunte trascorse, la scelta andava filtrata più profondamente proprio attraverso la base, rendendola più partecipe e protagonista di una scelta complessa quale inevitabilmente era quella di un candidato in grado di tenere insieme il centrosinistra, ma segnare una netta discontinuità…

ma per una serie di ragioni, (l’effetto choc delle primarie per le regionali, poi quanto accaduto nelle primarie nazionali del partito, poi ancora nel violento “strappo” di renzi che agguanta il governo, quindi la confusione creata da incertezze e paure, ma naturalmente anche per il vizio di alcuni di credersi sempre detentori di qualche “dono di primazia” che esclude ogni altro dalle decisioni importanti) si è deciso e fatto altro e la candidatura è così parsa come nata solo nelle stanze più o meno segrete di qualche maggiorente, con una partecipazione meramente formale della segreteria cittadina, escludendo la base dalla partecipazione e forse così alimentando una rabbia dagli esiti imprevedibili ed imperscrutabili…primo errore, dunque, forse scusabile per la paura che si proponesse un quadro che la più che prevedibile candidatura di falotico si sarebbe aperto, anche grazie al pagamento di qualche cambiale elettorale che qualcuno doveva anche e soprattutto proprio per le regionali…

si è così preferito con questa candidatura in qualche modo fatta passare per condivisa da tutto il centro-sinistra evitare le primarie, alimentando però un clima arroventato che proprio falotico, uomo parso approdare stabilmente a destra, ha decisamente posto sui carboni della polemica, persino mettendo in campo delle “sue” primarie per accreditarsi come candidato di una qualche parte politica…

ma esiste poi il problema del gran numero di liste che accompagna la candidatura di petrone (anche di altri, per carità, qui il vizio è quasi antropologico per la città) e che francamente non rappresentano affatto quella reale ricchezza di pensieri politici che giustificherebbe anche cento liste, quanto più o meno piccoli recinti di consenso che qualcuno si è ritagliato nel corso degli anni e che oggi ripropone vestito da istanza politica…

tante liste producono inevitabilmente un gran numero di candidati con grande frammentazione del voto sugli stessi, in un effetto è del tutto voluto in quanto candidare tanti sconosciuti, magari facendogli frullare per la testa l’ingresso in consiglio comunale, significa accedere ad un bacino di voto più legato alle famiglie ed agli amici di quei tanti (e che certo non saranno lasciati soli proprio dai familiari e dagli amici più stretti), permettendo da un lato l’accesso a bacini di voto non del tutto raggiungibili attraverso una istanza politica diretta, dall’altro lato producendo queste candidature voti inutili numericamente a far eleggere i rispettivi candidati, ma molto utili a far numero che poi converge, grazie alla cifra elettorale raggiunta dalle singole liste, su chi ha già a disposizione in quelle stesse liste un certo numero di voti e che ovviamente ne sarà magnificato, risultando eletto…

di fatto se una lista raggiunge una cifra elettorale che consente due consiglieri, saranno i più votati in quella lista ad essere eletti anche e soprattutto grazie alle poche decine di voti che i singoli candidati apportano nella più perfetta ingenuità sulle loro reali possibilità…e se qualcuno ci rimarrà male, se qualcuno già conosce l’effetto e magari si presta lo stesso per spirito di sacrificio o per avere qualcosa in cambio domani, qualcun altro invece lo fa proprio di mestiere e costruisce candidature proprio per apportare numeri che poi ritornano come “favori” ai più disparati titoli, da qualche affidamento diretto per piccoli lavori edili a qualche “raccomandazione” in camera caritatis, a qualche regalia “particolare”…

insomma è storia elettorale di potenza e non solo di questa, ma così facendo il progetto politico che accompagna un candidato “affoga” nei piccoli cabotaggi familistici e nei piccoli calcoli di sopravvivenza, e forse magari questa volta era il caso di fare altro, di puntare con senso di responsabilità al progetto ed alla selezione di un percorso elettorale legato proprio a questo, in una istanza chiara che misura il progetto con i numeri e solo con quelli, avendo in testa una “politicizzazione” del comportamento dei cittadini che andrebbero stimolati a scegliere con la razionalità e non con il calcolo o la pancia, come in genere avvenuto finora…

secondo errore, quindi, e questa volta non scusabile affatto, perché di fatto questa meschinità del calcolo porta alla riproposizione di uno schema politico inquinato dal familismo nel quale è affogata la città per troppe legislature, fino ad identificarsi del tutto la politica con questo odioso, piccolo malaffare che tutto giustifica e tutto rende avulso da qualsiasi discorso etico…

e su tutto pesano 10 anni di giunte che, se pur la retorica sterile dell’anti “parafulmina” visceralmente sulla sola  persona di santarsiero e sulla sua incapacità di relazionarsi da sindaco e non da padre-padrone che giustifica l’ingiustificabile, hanno visto invece alle prese con la cosa pubblica e la sua delicata gestione un incredibile e caotico serraglio di incapaci da suburra, di improvvisati professionisti del vuoto spinto, di vanesi boriosi, di malversatori di basso bordo, un circo barnum del basso istinto e della propensione al pensare poco e solo per rumore di pancia propria e dei propri accoliti che a tratti mi ha fatto vergognare di essere classe dirigente di una città, la mia, che merita di meglio di questi “cafoni im-politichiti” che se pure non era stato certo santarsiero ad imporre alla città, quanto un sistema di relazioni e logiche assai perverse e bovare fondate sulla politica familistica, lo stesso santarsiero non è riuscito mai a cambiare, soprattutto nel suo secondo mandato…

insomma il disastro della città è sotto gli occhi di tutti ed è innegabile, se vogliamo raccontarci la verità e non vivere di illusioni…qui non ha dominato il centrosinistra come parte politica, qui hanno dominato solo alcuni circoli per grandi affari vestitisi per comodo di centrosinistra, e per far vivere e prosperare proprio quegli affari qualcuno, quegli stessi circoli, necessitava non solo di interessi particolari alla cura di quegli affari, ma anche di tanti “ciambottoni ignoranti” a fare da contorno allegro e spensierato…

poi però a cose fatte, a candidature degli aspiranti sindaci e liste presentate, scopri che se anche alcuni sono delle brave persone, ciascuno con la sua storia, sono proprio le istanze politiche, quando anche espresse, o i personalismi che oggi legano la politica all’individuo più forte e non più alla relazione naturale del collettivo che si confronta e sceglie chi meglio può fare, che ti pongono di fronte ad una scelta di civiltà…

nei fatti, se la destra, che pure avrebbe potuto capitalizzare 10 innegabili anni opachi di giunte santarsiero, si divide e non riesce a far sintesi, dimostrandosi quindi inaffidabile a presentare un’alternativa coesa e credibile per il governo alternativo della città (e non è visibile neppure alcun astuto calcolo preventivo in vista proprio di un prevedibile ballottaggio), presentando due candidati abbastanza improponibili nei numeri e nei danti causa politici, se il 5 stelle annega nella sua autoreferenza sterile nel tono minore di chi senza grillo non è neanche una formica (ma occorre comunque pensare ad un possibile effetto traino delle europee) ed il resto appare una sorta di più o meno allegra riunione di urlatori alla luna piena e sfruttatori della buona fede altrui, l’unica vera sfida che si pone a petrone rimane o rimarrebbe proprio falotico ed il suo misterico bacino di voti “rivoluzionari” che, se ingabbiati al primo turno da una serie di motivazioni del tutto legate alle europee ed alle relative candidature da sostenere, al turno di ballottaggio potrebbero “liberarsi” ed esprimersi in un canto corale con le destre che ovviamente non potrebbero rimanere a guardare e tra petrone, espressione di un centrosinistra svelato, e falotico, liquido ai limiti della gassificazione, chi potrebbero mai scegliere?…

e se passasse simile prospettiva, quali sarebbero le cambiali da pagare ai sostenitori di un simile appoggio a sovvertire gli esiti di un ballottaggio dove non ci sarà purtroppo in gioco alcuna idea della città anche e soprattutto proprio in previsione di quelle cambiali da pagare e della riproposizione di quel regime di “un tanto a te, un tanto a me” che ha distrutto una città che per la sua natura amministrativa regionale avrebbe dovuto essere un faro di efficienza ed un lavacro di virtù?… 

ma qui siamo appunto all’avventura e agli avventurieri da cui vorrei tenermi lontano, ben conoscendo il rischio che corre la città di divenire preda di sogni senza risveglio…e se proprio devo scegliere un’avventura, io scelgo quella di stare con una persona onesta e che sa ascoltare, che sa distinguersi persino da quelle parti politiche che l’anno voluta a questo compito, rimarcando uno spazio di autonomia ideale e fattuale che però deve riempirsi subito di partecipazione per divenire la strada del risanamento difficile che deve tentarsi per salvare questa città, ma anche e soprattutto la via di un futuro di merito e non di appartenenza ancora tutto da costruirsi, e certo fuori dall’orizzonte triste dalle secche sterili delle campagne elettorali alla potentina…

e se permettete io scelgo di stare a sinistra, pur se con tutti quegli elementi di critica anche feroce che ben leggete traboccare dalle pagine di questo blog, e scelgo petrone come sindaco della mia città anche perché la parola sinistra torni ad essere quel plurale che proprio lui dovrà da subito cominciare a praticare, certo anche nel rispetto di quanti lo accompagnano da altre posizioni e che pure avrebbero potuto fare altro e non lo hanno fatto…

e la battaglia del giorno dopo le elezioni, sgominati populisti, miracolisti ed avventurieri, sarà quindi subito lavorare per tener lontani quel circo barnum, che innegabilmente sappiamo sotterraneamente agire sempre e comunque per la palude in cui solo sa sopravvivere, dalla cosa pubblica…e naturalmente il mio auspicio è che questo avvenga già dal 26 maggio…

miko somma 

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20/05/2014

io non lascio la mia città in mano agli avventurieri…

sostengo petrone sindaco

miko somma

seguirà il mio ragionamento in merito…

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il dittatorello…

da facebook, riporto lo stato di un mio amico tupàc amaru II

Grillo ha dimostrato, ieri da Vespa, tutta la sua pericolosità: un cripto-fascista innervato da tentazioni giacobine, un dittatorello da Paese africano che vuole il diritto di licenziare i deputati che non la pensano come lui, incompetente sulle questioni di merito, favorevole alla precarizzazione del lavoro, favorevole allo smantellamento del ruolo dello Stato ed al licenziamento dei dipendenti pubblici, con una visione delle relazioni internazionali ed europee impregnata di un nazionalismo da operetta e di strizzate d’occhio verso la xenofobia. Insomma, ha tutte le caratteristiche per piacere moltissimo agli italiani. Recupera e porta a sintesi il peggio di Bossi, Brunetta, Farinacci, con un pò di Zhirinovski. Perfetto per “identificarsi con la psicologia antisociale degli italiani”, per dirla con Gramsci.

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la bella gente…

(ANSA) – CASERTA, 20 MAG – Il presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, candidato alle prossime elezioni europee nella lista Ncd, è stato arrestato per tentata concussione. A Romano, ora ai domiciliari, vengono contestate pressioni per far nominare direttore sanitario e amministrativo dell’Asl di Caserta.

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20/05/2014

grillo arriva con due taxi alla rai…uno per lui, l’altro per le sue balle…

miko somma

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