questa strana crisi…

Continua la ripresa dei mutui casa. L’Abi segnala che nei primi 4 mesi dell’anno, le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni sono salite del 26,5% rispetto allo stesso periodo del 2013 quando registrarono un calo annuo del 14,7%. Secondo l’Abi il dato segnala che “qualche micro barlume di luce c’è”.

Dai dati di maggio, spiegano i tecnici dell’Abi, emergono “sia segnali di luce sia segnali di ombra che mostrano che probabilmente stiamo attraversando il punto di svolta dell’andamento economico”. Assistiamo insomma a “qualche elemento di inversione, mentre prima eravamo in totale assenza di luce” osservano ancora all’Abi. Nel periodo gennaio-aprile il campione di 83 banche preso in esame dall’Associazione bancaria, che rappresenta circa l’80% del mercato, ha registrato nuove erogazioni di mutui per 7,3 miliardi di euro (+26,5%), contro i 5,8 miliardi di euro dello stesso periodo di un anno fa (quando i nuovi mutui fecero segnare il calo del 14,7% rispetto a un anno prima).

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bene, ora o mentono i tecnici dell’abi, il “cartello ufficiale” delle banche, rimbrottate da più parti di ostacolare ogni forma di ripresa con un sostanziale quasi blocco nella concessione dei mutui nonostante gli ingenti fondi messi a disposizione dalla bce, o il segnale è che questa strana crisi (che non nasce dalla produzione, ma interamente dal fenomeno finanziario legato prima ai titoli tossici, poi ai debiti pubblici) rimane controversa anche su segnali che letti così possono sembrare buoni, ma che forse, al netto delle verifiche, andrebbero integrati anche e soprattutto dai dati sui mutui e dalla liquidità concessi alle imprese, poiché dal raccordo tra questi sarebbe forse possibile desumere qualcosa di più sostanziale…

e temo che analoghi dati nel settore dei prestiti alle imprese non vi siano affatto, trovando certamente più conveniente le banche riprendere a finanziare un settore, quello dei mutui casa, che per la particolare conformazione psicologica degli italiani che non vogliono fare a meno della casa di proprietà o di investire su un settore sentito comunque come più materialmente più stabile di altre forme di risparmio (anche nei cali continui del settore delle compravendite immobiliari, la casa è bene durevole per natura e può attendere le riprese, anche a fronte della tassazione sulle seconde case), è un settore molto meno rischioso di quello del mutuo alle imprese, forse anche perché sulla casa vi è sostanzialmente l’ipoteca sul bene stesso, oltre a forme di garanzia personale sui patrimoni dei richiedenti, che certo risultano più facilmente esigibili in caso di insolvenza di mutui concessi invece ad imprese sulla base di forme di garanzia meno immediate e meno facilmente esigibili…

attenti così a non farci illusioni, anche e soprattutto perché si tratta di dati non confermati al momento da nessuna fonte pubblica!!!…  

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calderoli conversa…

(ANSA) – ROMA, 17 GIU – “Tranne alcune fantasie”, quella del M5S “è un’ottima legge”. Lo afferma il senatore della Lega Nord Roberto Calderoli, conversando con i cronisti al Senato. “Alla fine quello proposto dal M5S è un modello spagnolo ma con le preferenze. Sono sempre stato a favore del modello spagnolo, perciò, se c’è chi lo propone, non posso che approvarlo”.

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beh, detto da calderoli, l’inventore del porcellum, non è che rappresenti un viatico di saggezza per una legge elettorale nata sulla rete, ma cercherò di approfondire la proposta perché – detto tra noi – a me l’italicum non piace affatto…

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salotti liquidati…

(ANSA) – MATERA, 17 GIU – L’ex amministratore e il liquidatore di una società di Matera che opera nel settore dei salotti sono stati denunciati alla magistratura dalla Guardia di Finanza per ”reiterate violazioni” tributarie sia amministrative sia penali in relazione proprio alla messa in liquidazione dell’impresa per evitare di versare le imposte.
Sono stati nascosti al fisco ricavi per 1,5 milioni e non versata iva per 500 mila euro. Per l’equivalente di quest’ultima somma sono stati proposti sequestri.

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stare all’opposizione aiuterà a crescere e liberare il pd cittadino…

dunque, senza voler fare sintesi più o meno analitiche, sintetiche, ragionate, circostanziate o dettagliate della direzione cittadina di ieri a potenza, vediamo di provare a tracciare una rotta possibile per l’assurda situazione determinatasi a potenza dal voto al ballottaggio che ci ha consegnato una città con un sindaco di destra, ma una maggioranza politica in consiglio di centrosinistra…

ovvio che il tema principale era tentare quella sorta di analisi collettiva del voto che servisse oltre che da strumento di comprensione, anche da pietistico lavacro di molte responsabilità del tutto evidenti e che non necessitano tanto di nomi e cognomi su cui addossare il tabù di una sconfitta “im-possibile”, quanto di individuare punti sostanziali di pratiche e metodologie da evitare per il futuro prossimo (che di fatti è già oggi), oltre naturalmente ad individuare l’assetto di volo del gruppo pd in consiglio comunale…

me se in qualche modo l’analisi è stata presente in quasi ogni intervento nelle naturali differenze di valutazione che ciascuno ha apportato al dibattito, nel tentativo se non di farsi ricrescere subito la pelle dopo la scottatura (ci vorrà il suo tempo), quanto meno di comprendere i danni che masochisticamente il centrosinistra, e segnatamente il pd, si è auto-inflitto nella costruzione di un’altra “gioiosa macchina da guerra”, ciò che è latitato alquanto è stata l’autocritica di merito individuale, preferendosi invece l’individuazione di una general-generica colpa collettiva in cui nessuno poi è colpevole…

nessuno cioè che abbia fatto nomi o che si sia “caricato” di una responsabilità reale e concreta (che pur ci sono e sono evidenti persino ai meno avvezzi alle cose della politica), e pur se ciò non era e non è richiesto alla comprensione della fase (niente patiboli, please!!!), un minimo di più umile razionalità in tal senso da parte di qualche “responsabile” avrebbe aiutato…invece nulla, né autocritica, né palese critica di qualche comportamento altrui di cui pure è stato lampante il peso nel “fare o nel non fare” durante la campagna elettorale… 

così a me è toccato, nel mio articolato e come sempre passionale intervento, saltare la fase di analisi, che pure avevo reso nota attraverso uno dei miei comunicati, ed andare direttamente ad individuare certamente tra le responsabilità evidenti quella di una scelta non resa abbastanza palese di discontinuità con una prassi che nel corso degli anni ha identificato il pd con la gestione e non più con la politica (e gli elettori hanno infatti bastonato quella gestione) e che pure è stata “caricata” sulle spalle di petrone, determinandone l’immagine falsa e distorta di uomo di apparato…

ma ho nel contempo stigmatizzato come una delle responsabilità maggiori, proprio l’atteggiamento troppo “socratico” del presidente della giunta regionale che forse non ha dato proprio quel senso di unità che pure sarebbe stato determinante ai fini di una vittoria che pure doveva e poteva maturare già al primo turno…ma è stato solo un accenno, in risposta all’intervento del messo polese, che pure aveva sottolineato l’eroica discesa in campo di pittella in favore del candidato del “suo” partito dopo il primo turno…e devo ancora commentare questo modo di fare in altro modo se non urlando in faccia a questi ragionamenti che l’appoggio doveva essere chiaro ed inequivoco da subito?…

e se quindi qualcuno dovrebbe smettere di ballare il cha-cha-cha della sua rivoluzione democratica, alcuni “beneficati” dovrebbero avere maggior rispetto di ciò che la storia di un partito e di una ragione politica rappresenta, anche e soprattutto perché l’unità non sia una parola priva di significato o da utilizzarsi ad uso e consumo di quelle piccole tattiche in cui affoga la politica…nulla di personale con pittella o polese, ma proprio non si poteva ascoltare!!!…

ma andiamo alla sostanza e tralasciamo per ora l’individuazione di una colpa, perché il vero punto era, a mio modo di vedere, proprio capire cosa deve fare il pd cittadino in una situazione un po’ caotica ed inedita in cui pur essendo maggioranza, non è in maggioranza o quanto meno non dovrebbe esserci in alcun modo per una serie di ragioni tutte politiche che ho tentato di riassumere nell’incongruenza di un sostegno esplicito ad una giunta dove la presenza politica di fratelli d’italia, che sia presente o meno con suoi assessori, è comunque un punto nodale e sostanziale della carenatura politica sulla quale si innesterà il lavoro amministrativo…

in sostanza con fratelli d’italia, che è partito antitetico al pd, non si può fare maggioranza, sia essa palese in consiglio, sia essa invece più tecnicamente nascosta nelle pieghe del “volta per volta” in cui qualcuno pur vuole costringere il pd stesso nella scusa facile della responsabilità, contando però forse di continuare a giocare il solito gioco dell’essere per avere…

ma la gente non capirebbe una scelta simile e finirebbe per identificare ancor di più la prassi politica del pd con quella generica “voglia di potere a qualsiasi costo” che pure è stata già punita dal voto e che ora occorre recuperare facendo ciò che è normale in una democrazia, stando cioè all’opposizione quando si perde, anche quando si perde avendo vinto…

che allora i sempiterni ideatori del governo a tutti i costi che pure piroettano dialetticamente tra i termini pur di no dire la verità (come definire allora chi dice che “occorre stare con la città e non con de luca”?) e continuare a “maneggiare” i numeri e le postazioni, si convincano che occorre che il pd stia ora all’opposizione…per ripulirsi dalle incrostazioni di troppi anni di potere e per ritrovare quella passione politica che lo steso l’eterno potere spegne persino nei più giovani…

e se banalmente potrei dire che in ogni crisi c’è un’opportunità (ma è davvero una frase troppo banale perché la pronunci), in maniera un po’ più strutturata invece dico che l’opposizione aiuta a crescere e far crescere i nostri consiglieri e con loro tutto il partito cittadino e probabilmente la città che vota a sinistra…ed ovviamente per stare all’opposizione occorre che i “soliti padrini” per una volta se ne stiano lontani e che si occupino delle realtà nelle quali sono stati eletti…

così a volerla dire ancor più chiara occorre che i parlamentari ed i consiglieri regionali si occupino del paese e della regione e per una volta lascino libera la città che si riconosce ancora nella carenatura politica (e non certo clientelare) del pd di potersi autodeterminare…

così a determinare quando e come votare nel merito i singoli provvedimenti (non vedo altra opzione di responsabilità che non sia invece l’inciucio pure suggerito da qualcuno) sia un ufficio politico da affiancare alla segreteria (che bene avrebbe fatto a presentarsi responsabilmente dimissionaria, ma forse non si arriva a comprendere che tale gesto avrebbe fatto scattare maggiore senso di responsabilità in ben altri responsabili) e composto in maniera meno apicale di quanto invece non sia l’ufficio politico che a suo tempo individuò petrone come candidato…

in altri termini in questo ufficio politico a mio avviso non debbono trovare posto parlamentari e consiglieri regionali, ma una rappresentanza di base dell’assemblea cittadina che in un momento eccezionale quale questo è in sostanza una remissione alla base militante di una responsabilità che altre strutture non hanno saputo bene e con efficacia onorare nel recente e meno recente passato e così in questo momento individuare un percorso politico della rappresentanza consiliare libero dalle sovrastrutture correntizie su cui sono fortemente innestati parlamentari e consiglieri regionali…

occorre cioè che le scelte da operare siano finalmente di chi il partito lo fa davvero, la sua base ed i consiglieri comunali eletti!!!…stare all’opposizione aiuterà a crescere e liberare il pd cittadino dai vincoli del padrinato politico e contribuirà alla crescita di una classe dirigente locale più libera da quei patti di sangue in cui finora è annegata la città insieme ai suoi rappresentanti eletti…

miko somma

 

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a melfi il rifiuto diventa valore, viene venduto…

Raccolta differenziata a Melfi, presentati i dati

16.06.2014 ore 18:40

AGR Presentati oggi i dati di un del modello organizzativo della raccolta differenziata nella città di Melfi. Dal 9,12 % del 2011 oggi la città di Melfi è al 54.90 di raccolta differenziata. La Tarsu è passata da 1,61 euro al mq allo 0,96 euro a mq. Per il sindaco di Melfi, Livio Valvano “ si punta ad arrivare al 70 % grazie all’aiuto dell’intera città di Melfi. L’organizzazione è virtuosa poiché a Melfi il rifiuto diventa valore, viene venduto. E’ il primo esempio in Basilicata. Guardando al futuro già da oggi non abbiamo più la necessità dell’inceneritore. Se tutti i Comuni si organizzassero per recuperare il rifiuto l’inceneritore non servirebbe nemmeno a gestire l’emergenza regionale.

L’emergenza, però, oggi va superata. Chiediamo alla Regione di pianificare il superamento di questa emergenza introducendo meccanismi incentivanti e penalizzanti per stimolare i Comuni ad organizzarsi per recuperare i rifiuti”. “Il prossimo Piano regionale dei rifiuti – secondo Valvano- deve prevedere la cancellazione dell’inceneritore. Sarebbe già possibile farlo oggi programmandolo per un futuro non troppo lontano. Tutto ciò è ragionevole…

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bene, finalmente qualcuno comincia a comprendere, realizzare e chiedere che il rifiuto diventi un valore e non un costo per i cittadini, che fenice può essere superata nella programmazione del ciclo dei rifiuti da una organizzazione virtuosa ed efficiente, che il costo della differenziata deve “favorire” i cittadini e non penalizzarli ulteriormente sui costi…con valvano si è spesso parlato di fenice e di ciclo dei rifiuti, del piano che illo tempore scrissi e che torna sempre di attualità nei suoi principi (soprattutto quando proprio devi farlo questo benedetto piano regionale, cambiando marcia e direzione) e fa piacere che, ben oltre i lusinghieri risultati annunciati, la filosofia di fondo di un nuovo modo di gestire il rifiuto e farlo ritornare nel ciclo produttivo finalmente comincia a farsi strada…il risultato di melfi è la giusta direzione che predico da anni…bene!!! 

 

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il pd stia all’opposizione a potenza…

16/06/2014

in direzione cittadina, tra analisi del voto ed analisi antropologica della composizione delle clientele, ho ribadito con una certa veemente fermezza che non si fanno accordi di alcun tipo…de luca tenti di governare, il pd faccia opposizione…il pd non può partecipare in alcun modo ad un governo cittadino dove sia presente politicamente fratelli d’italia

miko somma

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Comunicato stampa

questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale basilicatanet

Il cha-cha-cha

Apprendere dalla stampa di un “soccorso” che il presidente Pittella ed il suo fido Polese sarebbero in intenzione di fornire al neo-eletto sindaco di Potenza De Luca, alle prese con un operazione ai limiti di praticabilità politica nella composizione di una maggioranza – una qualsiasi parrebbe a questo punto – per rendere effettiva la sua elezione, non stupisce, ma indigna.

Quale sia infatti il portato politico di un simile atto, fornire un sostegno in consiglio non concertato con il partito al quale costoro pur appartengono, seppur amabilmente seguendo un frenetico passo di cha-cha-cha che ora li pone fuori, ora li pone dentro, a seconda della scansione di un tempo-spazio che in politica è ormai legato più alla convenienza personale che all’opportunità politica che si riconosce solo nell’agire collettivo, non è difficile comprenderlo e lungi dall’essere extrema ratio per la salvezza di una città mortificata dalle piccole e grandi filiere di interessi, pare volere solo spostare l’asse di influenza e portare un nuovo dominus in un supposto terreno di conquista da strappare alla residua influenza dei vecchi e perdenti infeudamenti.

Ora che le colpe di quanto accaduto vadano ben oltre il periodo strettamente elettorale e coincidano in buona parte proprio con i principale attori di una debacle che ha dell’incredibile – e ripetere i nomi che tutti conoscono appare inutile nella tendenza a voler scaricare sulla sola segreteria potentina il fulmine della sconfitta – il punto che ora si pone è quanto sia legittimo che un presidente di regione intervenga in una materia di competenza di quella stessa segreteria cittadina, allargata all’assemblea degli iscritti e semmai del segretario regionale del partito, piuttosto che occupare il suo prezioso tempo nella cura dei gravi problemi regionali, a cominciare dalle mire nazionali sugli idrocarburi.

L’assetto consiliare sia del centrosinistra che del pd nella delicatissima questione della costruzione del quadro di una maggioranza che da perdenti non tocca affatto a loro costruire, in sintesi, non è affare di competenza di altri che delle relative strutture democratiche locali, ed ogni tentativo di determinare dei comportamenti di queste in un senso o nell’altro sono del tutto fuori luogo, irrispettosi, irrituali, al limite della stessa democrazia, fautrici di confusione ed in sostanza di assetti largo-intesisti che non aiutano affatto a dipanare i nodi che essenzialmente sono riassumibili in una domanda: fatta salvo il rispetto per de luca, può il centrosinistra appoggiare una maggioranza costituita anche da Fratelli d’Italia ed il suo carico politico che, se poco conosciamo localmente, è invece ben chiaro a livello nazionale?

Al cittadino che osserva non dovrebbe infatti sfuggire che non è il solo sindaco a rappresentare giunta e maggioranza, quanto ad essere costui sintesi di una volontà politica – ripeto politica – che si applica poi all’amministrazione di una città, giacchè l’amministrazione stessa privata della politica diviene una semplice gestione che tanto varrebbe affidare ad un amministratore di condominio o ad un manager, necessitando la politica ed i partiti per determinarsi indirizzi politici che son poi leggibili principalmente nella qualità e quantità di interventi di bilancio su una partita piuttosto che su un’altra.

E così appoggiare De Luca per costruire una maggioranza significa appoggiare eterogenee coalizioni dove alcune forze dichiaratamente perseguono obiettivi differenti nel proprio genoma da qualsiasi atto politico che anche un generico pensiero centro-progressista rifiuterebbe, ponendosi, in caso contrario, seri problemi di appiattimento proprio del pensiero politico su schemi del tutto alieni alla cultura stessa di una città che nel voto di domenica non ha dichiarato affatto di essere di destra, piuttosto di non voler più quel centrosinistra dei clan e delle filiere e di non volerlo fino al punto di sabotare il voto.

Ci pensino bene allora i soccorritori a non dare spazi di praticabilità a soluzioni che non prevedano lo scarico di atteggiamenti e pensieri politici che nella notte del ballottaggio hanno trovato sfogo in cori e saluti d’altri tempi e che non appartengono affatto alla cultura democratica della città.

Miko Somma

preannuncio…

e visto che nessuno ha smentito quanto riportato ieri dalla stampa circa un “soccorso” di pittella e polese a de luca, preannuncio di comunicato stampa…

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5 stelle…conservatori in europa, inutili in italia…

(ANSA) – ROMA, 12 GIU – Il blog di Beppe Grillo apre le consultazioni sul web per decidere l’alleanze del M5S all’Europarlamento. Le possibilità tra cui scegliere sono tre: l’Efd di Farage, i conservatori dell’Ecr o il gruppo dei non iscritti. Esclusi dalla consultazione i Verdi, come sottolineano molti utenti che hanno commentato il post del blog.

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costui continua a menar il can per l’aia, prendendo in giro i suoi elettori…per fare il gruppo ci voglio 25 eurodeputati appartenenti a gruppi politici provenienti da almeno 7 paesi, così, giocoforza, non potendo far gruppo con il solo efd o ecr (conservatori…che sia un segnale di identificazione?) qualche gruppetto di estrema destra rientrerà nelle alleanze, seppure queste – diciamo la verità – servono solo ed unicamente per poter costituire un gruppo che lavori e possa lavorare come gruppo nell’assemblea, ma qualche problema agli elettori 5 stelle non si pone proprio mai quando il capo ordina e loro diligentemente sul blog discutono su linee di pensiero assolutamente eterodirette?…

e così i 5 stelle si avviano a divenire in qualche modo conservatori in europa, mentre in italia continuano a rimanere inutili… 

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autosospesi 13 senatori pd…

ansa – Tredici senatori del Pd si sono autosospesi dal gruppo parlamentare in seguito a quanto avvenuto sulle Riforme e sull’allontanamento di Corradino Mineo dalla commissione.

Lo ha annunciato il senatore Dem Paolo Corsini in Aula a Palazzo Madama. 

Mineo, grave mia sostituzione, violato art. 67 Carta – “Apprezzo il Renzi politico e penso sia una risorsa ma il renzismo-stalinismo è grave. Non era mai successo che si violasse così l’articolo 67 della Costituzione“. E’ quanto sottolinea il senatore Pd Corradino Mineo, commentando a Radio Popolare la sua sostituzione in Commissione Affari Costituzionali del Senato. “Da parte mia nessun veto, la mia colpa è quella di aver detto che i colonnelli di Renzi, Boschi, Zanda e Finocchiaro hanno gravemente danneggiato il progetto di riforma del senato voluto dallo stesso governo”, aggiunge. 

“Lo hanno fatto con un incomprensibile, arbitrario e supponente ritorno indietro rispetto al dibattito che si è svolto in Commissione. E’ un modo di procedere poco rispettoso del parlamento. Per aver detto questo sono stato cacciato”, sottolinea ancora il senatore della minoranza civatiana Pd.

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12/06/2014

lo scivolone alla camera sull’emendamento della lega che introduce di soppiatto la responsabilità civile dei magistrati (con una 40ina di franchi tiratori della maggioranza) sarà eliminato al senato, dichiara renzi – ma allora il senato lo vedi che ha la sua importanza?

miko somma

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le epurazioni…

12/06/2014

l’epurazione di chiti e mineo che sollevavano problemi di merito affatto secondari rispetto alla riforma del senato è un errore madornale che riafferma con violenza la volontà di non voler dibattere e di rendere la democrazia un fatto secondario

miko somma

p.s. nel frattempo 13 senatori si auto-sospendono dal gruppo pd al senato, rendendo la maggioranza ancora più fragile su ogni altro tema che non siano le riforme stesse…

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