nicchianti e rimediatori…

17/10/2014

voi continuate pure a considerare le estrazioni una questione di denaro ed occupazione ed a non comprendere (o far finta di non comprendere) il peso ambientale, sanitario e di programmazione dei territori e saremo sempre perdenti su ogni fronte…qualcuno a via verrastro ed a montecitorio continua a nicchiare o al meglio tentare di rimediare ai danni maggiori rispetto allo sblocca italia, ma l’unica via per fermare l’aggregato di poteri di cui è strumento renzi-lini rimane un ricorso costituzionale serio sull’impianto generale del decreto ed una grande sollevazione popolare e democratica…

miko somma

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si dimette il giudice…

Processo Ruby, si dimette Tranfa. Era presidente del collegio che ha assolto Berlusconi

ansa – Il presidente del collegio d’Appello che ha assolto Berlusconi nel cosiddetto processo Ruby, Enrico Tranfa, si è dimesso subito dopo aver firmato le motivazioni della sentenza. Lo ha fatto, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, in dissenso con la sentenza presa a maggioranza con il sì degli altri due giudici. E così, dopo 39 anni di servizio, a 15 mesi dalla pensione, il magistrato ha lasciato anzitempo la toga. Tranfa, 70 anni, in magistratura dal 1975, dal 2012 fino a ieri ha presieduto la seconda sezione penale in Corte d’Appello a Milano. 

In tutta la mia vita non ho fatto mai nulla di impulso”. Lo ha detto all’ANSA Enrico Tranfa presidente della seconda corte d’appello di Milano che ieri dopo aver firmato le motivazioni dell’assoluzione di Silvio Berlusconi per il caso Ruby si é dimesso a causa del dissenso con gli altri due componenti del collegio. Tranfa ha parlato di “scelta meditata”.

“Nessuno é indispensabile , tutti possono essere utili”. Lo ha detto all’ANSA Enrico Tranfa, il giudice della Corte di Appello di Milano che ieri dopo aver firmato le motivazioni dell’assoluzione di Berlusconi sul caso Ruby si é dimesso dalla magistratura in dissenso con il collegio. Andato di recente in pensione anche il suo collega Lapertosa ,la sezione é senza presidenti.

“Ho dato le dimissioni, punto. Ognuno pensi quel che vuole”. Lo ha detto all’ANSA Enrico Tranfa, il presidente della Corte d’appello che ha assolto Silvio Berlusconi dal caso Ruby e che ieri dopo aver firmato le motivazioni, si è dimesso dalla magistratura. Il giudice, conversando al telefono, ha anche aggiunto “di seguire il consiglio” di fare molti viaggi in giro per il mondo

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posto il lancio così come apparso sul sito ansa ed evito ogni commento, poiché credo che giunti a questo punto sia ormai anche inutile commentare quanto accade in un paese dove un uomo politico comunque definibile un “puttaniere” (la motivazione della sentenza lo dice chiaramente che ad arcore c’era un giro di squillo…fatti suoi, non è reato, ma la cosa lascia un po’ dubbiosi sulle sue virtù etiche) diviene, per le manie di grandezza di un “contaballe” (e senza interrogarsi troppo mi riferisco proprio a renzi matteo) un perno del sistema politico ed una sorta di padre costituente di un paese che verrà e che comincia a delinearsi in tutta la sua carica antidemocratica…

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molto subdolo o molto stupido?…

17/10/2014

c’è qualcosa di molto subdolo in questa legge di stabilità, perché si gioca ancora una volta sul falso messaggio di uno stimolo alla crescita, mentre si sta solo facendo facile regalia agli imprenditori, quelli grandi si intende, ma sia quelli bravi, che pur meritano aiuto, che i tanti cialtroni che finora hanno contribuito esattamente come altri cialtroni nelle sale di governo a distruggere il paese…o di molto stupido, perché finanziare “a sbuffo”, cioè continuando l’indebitamento per stimolare consumi, a breve-medio termine produce il disastro finanziario al primo colpo di tosse degli interessi sul debito…

miko somma

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malafede o dabbenaggine?…

(ANSA) – POTENZA, 16 OTT – “Credo sia giunto il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo, come Matteo Renzi e il suo Governo stanno facendo, attraverso una coraggiosa, quanto inedita politica di riduzione delle tasse sul lavoro, a partire dalla cancellazione dell’Irap nella parte che gli imprenditori pagano per ciascun dipendente”. Così il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd), commenta la legge di stabilità presentata dal governo Renzi.

 (foto: ANSA)

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probabilmente più che il cuore, qualche altra parte del corpo si sta gettando oltre l’ostacolo, precisamente le terga, il deretano, il sedere o più volgarmente, ma molto più efficacemente in termini di comunicazione, il “culo”…

si, perché mentre tutti i governatori insorgono contro una manovra che prevede tagli importanti per gli enti locali, il nostro governatore si “esibisce” in un vortice di leccaderetanesimo alquanto imbarazzante, anche e soprattutto perché prima si lamenta di non avere soldi per continuare a garantire l’ordinaria gestione della regione (ricorderete il lamento prima dell’estate), poi invece, dopo aver “incassato” una disponibilità di renzi sulla carta ad allentare i cordoni del patto (sempre concedendo maggiori disponibilità a farci perforare ancora) si rallegra e si rallegra tanto da arrivare ad offrire aiuti economici all’indebitato comune di potenza, pur non avendo affatto né in disponibilità di cassa (effetti patto di stabilità, perché in realtà ci sarebbero), né in disponibilità cifre che nel documento di stabilità non si leggono, ora addirittura plaude a tagli che sono valutabili per la nostra regione in qualcosa come 30-35 milioni se non qualcosa in più, una tragedia visto lo stato semicomatoso in cui cadrebbero molti servizi…

servizi che andrebbero così sostenuti da maggiori tassazioni locali che però, pur spingendo al massimo l’imposizione consentita, non basterebbero a colmare i mancati trasferimenti dallo stato…

verrebbe così da dire, “e che ridi, presidente?”, ma sono considerazioni che ovviamente non valgono per un tifoso renziano che ormai ha evidentemente dimenticato che oltre un livello intellettivamente tollerabile di sostegno a questo mestatore di speranze vacue, o c’è malafede o c’è dabbenaggine…

urge forse che scriva qualcosa di più completo in merito…  

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