sul 38 non è ancora finita…un documento importante…

vi posto questo documento che a mio avviso riveste una certa importanza e sul quale credo si possa costruire molto più che la critica all’art. 38, quanto un modello di cogestione tra stato e regioni delle tematiche del titolo V, oggi erroneamente oggetto di una volontà di riporto in quota statale di quanto invece una democrazia matura deve poter stabilire in sussidiarietà con gli enti locali e le popolazioni…ne riparleremo a breve, molto a breve…

Sblocca Italia, documento Presidenti Consigli regionali 

12 dicembre 2014, 17:45

Oggi a Termoli i rappresentanti di Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Sicilia hanno sottoscritto l’impegno a sensibilizzare le Assemblee di rispettiva appartenenza sulla problematica energetica. Ha partecipato Piero Lacorazza

(ACR) – “Decreto Legge Sblocca Italia – Capo IX Misure urgenti in materia di energia” è il tema dell’incontro –dibattito, svoltosi oggi a Termoli (Cb), al quale ha partecipato il Presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza insieme ai presidenti dei Consigli regionali di Abruzzo, Molise, Puglia e Sicilia.

Al termine dell’incontro i cinque Presidenti hanno sottoscritto un documento

DICHIARAZIONE D’IMPEGNO

I Presidenti dei Consigli Regionali di Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Sicilia, in seguito all’incontro‐dibattito svoltosi a Termoli (CB) il 12 dicembre 2014 avente ad oggetto: ”Decreto Legge Sblocca Italia – CAPO IX Misure urgenti in materia di energia”;

visto in particolare l’art. 38 del decreto‐legge 12.09.2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11.11.2014, n.164, che riconosce alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e a quelle di stoccaggio sotterraneo la qualità di attività di interesse strategico e il carattere di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità delle relative opere;

atteso che nell’economia complessiva delle disposizioni di cui al predetto art. 38 risalta, sostanzialmente, la volontà di accentrare in capo allo Stato le decisioni in materia di ricerca degli idrocarburi attenuando fortemente la partecipazione delle Regioni territorialmente interessate e sottraendo alle Regioni stesse la cooperazione ai procedimenti autorizzatori mediante l’espressione della valutazione di impatto ambientale (VIA);

richiamato integralmente l’Ordine del Giorno approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome nella riunione del 19.09.2014;

richiamata, altresì, la nota condivisa dalla stessa Conferenza successivamente alla conversione in legge del decreto‐legge “Sblocca Italia” con la quale viene dimostrato che, l’attenuazione del coinvolgimento delle Regioni nel processo decisionale determina elementi di incompatibilità con l’assetto e la ripartizione dei poteri costituzionalmente sanciti;

ritenuto che le misure normative sopra richiamate possano generare concreto rischio di insufficiente valutazione circa l’impatto delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi sull’economia generale e sulle economie di settore dei territori regionali, nonché sulla preservazione dell’integrità ambientale e dell’ecosistema, giacché il ridimensionamento delle facoltà di espressione degli interessi locali può sicuramente considerarsi presupposto di scelte adottate su basi meramente teoriche e senza presidi a tutela del fondamentale diritto delle comunità locali a programmare il proprio sviluppo ed il proprio futuro;

considerato che tali attività rappresentano un rischio per l’integrità dell’ecosistema locale danneggiando l’economia turistica della costa adriatica‐ionica già duramente messa alla prova dalla contrazione di flussi di presenze in un momento di particolare criticità della congiuntura regionale e nazionale;

considerato che ci sono Regioni che già offrono al Paese un contributo rilevante per soddisfare il fabbisogno energetico nazionale;

considerato che in queste Regioni è giusto riconoscere maggiori e più efficaci strumenti finanziari per compensare il rischio ambientale prodotto dall’attività estrattiva;

considerato che il titolo concessorio unico riduce gli spazi di partecipazione degli enti locali;

considerato che una strategia energetica nazionale non può prescindere da un coinvolgimento delle Regioni e dei poteri locali e non può concentrarsi, soprattutto se produce rischi per l’ambiente e per la salute, in alcuni territori mettendo fortemente a rischio la sostenibilità ambientale;

considerato che è in discussione in Parlamento la riforma del Titolo V della Costituzione di cui condividiamo la necessità di cambiamento e di riforma;

considerato che tale cambiamento e tale riforma non può significare sottrarre ruolo, funzioni e competenze alle Regioni e agli Enti Locali sul governo del territorio;

formulando l’auspicio che il Governo Nazionale provveda con urgenza ad adottare un Piano Energetico Nazionale partecipato attraverso il confronto con le Regioni, i Comuni e le realtà locali pubbliche e private

tenendo conto della crisi che sarà determinata in un prossimo futuro dalla riduzione delle risorse fossili e che in conseguenza, preveda il necessario impulso alle politiche ispirate dalle direttive europee a partire dal pacchetto energia 2020;

premesso quanto sopra, assumono il comune impegno di:

sensibilizzare le Assemblee di rispettiva appartenenza sulla problematica di cui alla premessa, perché assumano una precisa posizione istituzionale e politica in ordine alla definizione dei poteri e delle prerogative del livello di governo regionale in materia di attività per la valorizzazione delle risorse energetiche in rapporto con i prioritari interessi territoriali alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema nonché allo sviluppo economico legato alle specifiche vocazioni dei territori;

promuovere la presente dichiarazione, tra le Assemblee legislative di rispettiva appartenenza, al fine della assunzione di idonee iniziative a tutela delle prerogative regionali e dei legittimi interessi locali, secondo quanto consentito dall’ordinamento costituzionale

Termoli (CB), 12 Dicembre 2014

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occorre chiarezza a potenza…

vi sottopongo questa riflessione di carlo petrone a proposito della incresciosa situazione del comune di potenza, riflessione che condivido in pieno perché il vero problema non è al punto in cui è giunta la città capoluogo il dissesto (ampiamente annunciato, lo si fosse conclamato o meno), ma la penosa situazione di stallo in cui si “litiga” per le poltrone, mentre il tessuto urbano, sociale ed economico sta rapidamente deteriorandosi…ed una classe dirigente degna di questo nome (quale quella espressione del pd sicuramente ha dimostrato non essere) non può non considerare questo deterioramento che si nutre appunto della poca chiarezza con cui si affronta una situazione politicamente, amministrativamente ed umanamente, come il simbolo di un fallimento che necessita ora più che mai di un vero cambiamento…

Al Comune di Potenza siamo al prevedibile stallo, reso ancora più pericoloso dai tentativi, francamente inutili, di comporre maggioranze e Giunta attraverso le solite alchimie. Forse chi da tempo governa le cose del PD dovrebbe a questo punto comprendere che non è la strada giusta, ma non accade. Su Facebook ora alcuni dirigenti di quel partito si affannano a ricercare soluzioni positive ma, come al solito, senza indicarne alcuna. Ci vorrebbe un po’ di chiarezza però. Per rispettare la volontà dei cittadini, dopo il risultato elettorale, il Sindaco De Luca avrebbe dovuto governare con la maggioranza del Centrosinistra (questa è stata la volontà degli elettori), cosa naturalmente impossibile perché il Sindaco è espressione della destra potentina. E allora forse la soluzione più coerente sarebbe stata tornare subito al voto, proprio per sollecitare i cittadini ad esprimere un orientamento chiaro, e segnalare soprattutto al PD la necessità di governare con maggiore responsabilità le fasi elettorali. Ma, “per il bene della città”, si è preferito proseguire, decidere il dissesto, bloccare tutte le attività del comune. Se i tentativi salteranno al voto si arriverà ugualmente. E’ questo il bene dei cittadini? Come si riuscirà a intraprendere un’iniziativa per mettere in carreggiata (non dico sulla via giusta) l’amministrazione comunale? Le schermaglie sulla Giunta sono iniziate, posizionamenti di interessi anche, ma intanto non si offre un primo chiaro segnale, soprattutto dopo il dissesto, di riduzione drastica del numero degli assessori; sarebbe uno scandalo riproporre una Giunta a 9, non solo perchè è necessario evitare spese inutili e dannose, ma perché vorrebbe dire che l’accordo si è trovato come al solito sulla composizione dell’Esecutivo.
A questo punto dovrebbe risultare chiaro che se le alchimie falliranno la città potrebbe trovarsi senza una governo e una amministrazione; a quel punto chi ha sbagliato dovrebbe trarne le conseguenze.

carlo petrone 

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forse qualcuno…

12/12/2014

forse qualcuno non ha capito che sulla sola opposizione al petrolio non costruisci fortune politiche…per avere fiducia da parte del gente occorre avere una visione coerente, un progetto spendibile e concreto, un passato, un presente che si occupano di mille cose e che recitano competenza e capacità di intrecciare multidisciplinarmente argomenti complessi in una sintesi comprensibile, spendibile, che dia l’emozione di parteciparla come momento collettivo e non suggestioni da vivere nella propria solitudine

miko somma

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(ANSA) – POTENZA, 11 DIC – Agenti della Polizia hanno sequestrato a Potenza il caveau dell’Istituto provinciale di vigilanza “La Ronda” in cui sono custoditi milioni e milioni di euro di banche e delle Poste. Il provvedimento è stato eseguito dalla Polizia dopo alcuni accertamenti della Banca d’Italia dai quali sono emerse “violazioni agli obblighi di gestione del contante”. I controlli hanno rilevato, oltre a un “grave disordine organizzativo”, anche un ammanco pari a circa 7,2 milioni di euro.

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