i registri tumori…

in merito ai diversi servizi giornalistici apparsi sul registro tumori di basilicata, notizie che appaiono quantomeno contrastanti tra loro ed in ogni caso non bastevoli a rendere chiara la situazione effettiva su un punto tanto complesso e delicato quale appunto è un registro tumori,  ed al netto di mie considerazioni sulla questione se esista, funzioni e cosa/come raccoglie dati il registro stesso (per il mio giudizio che interverrà in seguito, partirò da un mio vecchio comunicato di circa 3 anni fa che posterò in link per non appesantire l’articolo stesso), pubblico queste informazioni che sono tratte in copiaincolla dal sito dell’airtum, l’associazione italiana registri tumori, sito accessibile da questo link http://www.registri-tumori.it/cms/it , informazioni che messe in chiaro forse daranno qualche delucidazione in più ai lettori… 

Cosa sono?

I Registri tumori sono strutture impegnate nella raccolta di informazioni sui malati di cancro residenti in un determinato territorio.

Sono necessari perché in nessuna struttura ospedaliera italiana, pubblica o privata, c’è l’obbligo di archiviare i dati relativi alla diagnosi e alla cura dei tumori. Se si vuole sorvegliare l’andamento della patologia oncologica occorre quindi che qualcuno si assuma il compito di andare a ricercare attivamente le informazioni, le codifichi, le archivi e le renda disponibili per studi e ricerche.

I registri tumori italiani si sono assunti questo compito.

 Attualmente sono attivi 43 registri di popolazione (38) o specializzati (5) che seguono complessivamente circa 28 milioni di italiani, corrispondenti al 47% della popolazione residente totale.

Le informazioni raccolte includono il tipo di cancro diagnosticato, il nome, l’indirizzo, l’età e il sesso del malato, le condizioni cliniche in cui si trova, i trattamenti che ha ricevuto e sta ricevendo e l’evoluzione della malattia.

Questi dati sono essenziali per la ricerca sulle cause del cancro, per la valutazione dei trattamenti più efficaci, per la progettazione di interventi di prevenzione e per la programmazione delle spese sanitarie.

Registri di popolazione e Registri specializzati

La maggior parte dei registri italiani sono registri di popolazione ovvero raccolgono i dati relativi alle malattie tumorali di tutti i residenti di un determinato territorio (può essere una singola città o un’intera regione, una provincia o il territorio di una ASL). L’importanza di legare la raccolta di dati alla residenza sta nel fatto che in questo modo la casistica raccolta non sarà selezionata, ma rifletterà la reale condizione di un territorio dove sono presenti tutte le fasce di età, tutti gli strati sociali, ecc.

I registri specializzati, invece, raccolgono informazioni su un singolo tipo di tumore (per esempio il colon-retto, la mammella, ecc) oppure su specifiche fasce di età (tumori infantili da 0-14 anni, oppure degli adolescenti, da 15-19 anni).

La storia

In Italia, come in altri Paesi del Sud Europa, i Registri tumori non sono nati per iniziativa di organismi nazionali né a seguito di precisi criteri programmatori. Più frequentemente hanno avuto origine dalla spontanea motivazione scientifica di singoli clinici, patologi, epidemiologi e medici della sanità pubblica.

Il carattere volontaristico di tali iniziative ha fatto sì che i Registri tumori assumessero dimensioni medio-piccole. Solo recentemente sono state programmate azioni di incentivazione da soggetti pubblici (CCM, Regioni, ecc.) per arrivare all’obiettivo di coprire con le attività di registrazione l’intero territorio nazionale. L’aumento della copertura negli anni può essere visualizzata guardando la storia per immagini dei registri tumori.

In ordine di apparizione (data di istituzione):

Varese è stato il primo Registro attivo in Italia (1976)

Parma, lo ha seguito a breve distanza (1976)

Negli anni Ottanta si sono aggiunti:

Ragusa (1980) Latina (1982) Firenze (1984) Genova (1984) Torino (1985) Modena (1988) Ferrara (1989) Romagna (1986) Veneto (1989)

Altri Registri tumori sono diventati operativi negli anni Novanta:

Macerata (1990) Sassari (1992) Umbria (1994) Bolzano (1995) Napoli (1995) Biella (1996) Salerno (1996) Trento (1997) Friuli Venezia Giulia (1998)

Tra il 2000 e il 2010 sono stati accreditati:

Reggio-Emilia (2001) Milano (ASL Città di Milano) (2002) Sondrio (2000) Trapani (2008) Siracusa (2008) Brescia (2009) Mantova (2010) Catanzaro (2010) Nuoro (2010)

Negli ultimi anni si sono aggiunti:

Palermo (2011) Como (2012) Catania-Messina (2012) Bergamo (2013) Cremona (2013) Lecce (2013) Milano (ASL Milano 1) (2013) Piacenza (2013) Taranto (2013) Barletta-Andria-Trani (2014) Monza-Brianza (2014)

A questi si aggiungono 5 Registri specializzati:

il Registro dei Tumori infantili del Piemonte (1967), il Registro Tumori colo-rettali di Modena (1984), il Registro Mesoteliomi della Liguria (1994), il Registro dei Tumori infantili delle Marche (1996), il Registro Tumori della mammella di Palermo (1999)

L’accreditamento è compito dell’Associazione Italiana Registri Tumori. (Aggiornamento: maggio 2014)

REGOLE E PROCEDURE PER L’ACCREDITAMENTO DI REGISTRI DI POPOLAZIONE

I Direttori dei Registri non accreditati dovranno inviare alla Segreteria AIRTUM una preliminare segnalazione dello stato delle loro attività.

I Registri Tumori che fossero in condizione di chiedere l’accreditamento dovranno inviare, contestualmente alla domanda di accreditamento, la casistica inerente i dati di incidenza, mortalità e popolazione relativi ad almeno tre anni consecutivi e per un totale indicativo di almeno un milione di anni*persona. A tale scopo il Registro potrà utilizzare la seguente tabella di riferimento:

Popolazione annuale  Numero minimo di anni richiesti

200.000-250.000 5

250.000-333.000 4

>333.000 3

La Commissione potrà, in alcuni casi, richiedere al Registro di integrare la casistica con un numero aggiuntivo di anni specie se in presenza di tassi di malattia particolarmente ridotti o di possibili criticità che necessitassero di essere verificate con l’ausilio di una casistica numericamente più stabile.

La domanda deve includere:

1.Copia dei dati d’incidenza secondo il tracciato record della banca dati AIRTUM (per l’accreditamento i campi DCI e DATAINSE sono obbligatori), mortalità e popolazione su supporto informatico con formato secondo gli standard della BD (vedi Protocollo operativo);

2.Questionario AIRTUM compilato accuratamente e in ogni sua parte e firmato dal Direttore del Registro;

3.Diagramma di flusso del Registro tumori, compilato in modo dettagliato seguendo la scheda-guida fornita;

4.File di testo con i risultati dei controlli CheckAIRTUM effettuati secondo lo standard “Italia”;

5.File di testo con i risultati dei controlli CheckAIRTUM effettuati secondo lo standard della macro-area (Nord, Centro o Sud) di pertinenza;

6.File di testo con i risultati del check del programma DEPEdits;

7.File di testo con i risultati del controllo dei tumori multipli  del programma DEPEdits;

8.Tabulati/file con numero di casi incidenti per sesso, sede ed età, numero deceduti per sesso, sede ed età, tassi sesso-sede-età specifici e tassi standardizzati  secondo il formato indicato nelle tabelle allegate.

9.Tabulati con la distribuzione percentuale dei casi con conferma microscopica per sesso, sede, età e totale, la distribuzione percentuale del rapporto mortalità incidenza per sesso, sede, età e totale, la distribuzione percentuale dei casi DCO per sesso, sede, età e totale;

10.Tabulati con numero di casi per anno di incidenza per sede e sesso.

mappa

In Italia più di 30 milioni di cittadini, pari al 51% della popolazione (se si considerano i soli registri generali, esclusi cioè gli infantili e i registri del mesotelioma) vivono in aree coperte dall’attività dei Registri tumori accreditati dall’AIRTUM. La popolazione coperta da un Registro varia da dimensioni regionali (Umbria) o quasi (Veneto) a dimensioni provinciali o corrispondenti a una singola città (Torino). Attraverso la mappa delle zone attualmente coperte dai Registri si può accedere alle schede di ogni singolo registro. Nella mappa sono inoltre evidenziati i registri in fase di accreditamento (che coprono un ulteriore 3.2% della popolazione) e i registri in attività (19.5% della popolazione). Nel cartogramma vengono indicati i periodi di registrazione dei casi forniti alla banca dati nazionale (al 2012). Se ti interessa vedere l’elenco dei registri accreditati clicca qui. (n.d.a. ovviamente per questioni di praticità ho disattivato i link, concentrando l’informazione sulla situazione della nostra regione)

 ed ecco lo stato del registro di basilicata

Regione Basilicata

Denominazione: Registro Tumori Basilicata

 Zona: BASILICATA

 Tipologia registro: Nuovo

 Previsione accreditamento: dato non disponibile

 Anni in lavorazione: 2006-09

 Popolazione servita: 575,000

 Responsabile RT: Rocco Galasso

 e-mail: r.galasso(at)alice.it

questo per la cronaca, seguiranno i miei commenti nel pomeriggio…

 

 

 

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e che c’è da commentare?…

(ANSA) – SAN SEVERINO MARCHE (MACERATA), 23 GEN – Una suora di origine sudamericana, da poco ospite di un convento di clausura della provincia di Macerata, ha partorito un bambino nell’ospedale ‘Bartolomeo Eustachio’ di San Severino Marche. La suora sarebbe stata accompagnata al pronto soccorso da due consorelle perché aveva un forte mal di pancia. No comment per ora dall’ospedale.

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e che c’è da commentare?…due i possibili casi o immacolata concezione o concezione e basta…

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siamo uomini o marsupiali?…

vi posto questo brillante articolo pubblicato sul manifesto, che forse meglio di noiose dissertazioni sui sistemi elettorali o di dotte letture della costituzione sulla forma di governo illustra il contenuto di quella schifezza conosciuta (e purtroppo votata) come italicum…buona lettura e grazie all’autore, michele prospero, per l’arguzia e la buona informazione… 

Italicum, siamo uomini o marsupiali

—  Michele Prospero,

Italicum. La riforma Renzi-Berlusconi sfregia il parlamento: ballottaggio nazionale ed eletti dai capi partito sono un delirio antidemocratico del tutto sconosciuto in Europa

 

Con l’approvazione dell’emen­da­mento di un sena­tore gio­vin ita­lico (non più turco) la par­tita delle riforme sem­bra pro­ce­dere per il governo con la pre­ve­di­bile speditezza.

La cosa più stra­va­gante, sulla nuova legge elet­to­rale, l’ha pro­nun­ciata pro­prio il pre­si­dente del con­si­glio. Davanti ai suoi sena­tori in sub­bu­glio, ha detto che l’Italicum è così geniale, nella solu­zione dell’enigma della gover­na­bi­lità, che il crea­tivo con­ge­gno sarà pre­sto imi­tato in tutta Europa.

I mal­de­stri gover­nanti inglesi, che non sem­pre rie­scono a garan­tire il valore costi­tu­zio­nale della gover­na­bi­lità, cioè ad ulti­mare gli scru­tini con un vin­ci­tore sicuro rico­no­sci­bile la sera stessa dello spo­glio, faranno subito la fila al Naza­reno per com­prare la ricetta mira­co­losa e archi­viare il loro seco­lare, e piut­to­sto stu­pido al cospetto della sin­go­lare tro­vata toscana, for­mato mag­gio­ri­ta­rio uni­no­mi­nale, che non sem­pre dà il volto del gran trionfatore.

E così si appre­sta a fare anche la can­cel­liera Mer­kel. Depo­sta la teu­to­nica pre­sun­zione di suf­fi­cienza, per via di una decen­nale sta­bi­lità e gover­na­bi­lità supe­riori a quella di ogni altro sistema poli­tico euro­peo, la poli­tica tede­sca freme per appren­dere dalla pre­miata ditta Boschi-Verdini come si fa a vin­cere con cer­tezza e a dor­mire tran­quilli la sera stessa del voto, senza essere più appesi alle mano­vre per varare la grande coa­li­zione e quindi indotti al fasti­dioso rito delle migliaia di iscritti della Spd che devono dare la loro appro­va­zione al con­tratto di governo siglato.

Per non dire degli spa­gnoli o dei greci, che devono fati­care sovente per rac­ca­pez­zare sin­goli voti di sigle minori per garan­tire la fidu­cia a un governo malconcio.

O dei vir­tuosi sta­ti­sti dei paesi nor­dici, che spesso dal con­teg­gio dei voti non sanno a chi toc­chi lo scet­tro e si affi­dano abi­tual­mente a lun­ghi governi di minoranza.

E anche i fran­cesi tro­ve­ranno pre­sto il modo per sep­pel­lire il loro incerto mag­gio­ri­ta­rio uni­no­mi­nale a dop­pio turno e sosti­tuirlo con il sen­sa­zio­nale mag­gio­ri­ta­rio di lista esco­gi­tato al Nazareno.

Ora che l’Italicum ha sve­lato i sacri misteri della vit­to­ria certa, l’Europa può vol­tare pagina nella sto­ria delle isti­tu­zioni e acqui­stare a buon mer­cato il pre­zioso bre­vetto della governabilità.

La vit­to­ria certa, da con­se­gnare al calar della sera, nel timore che i depu­tati siano chia­mati per espri­mere una mag­gio­ranza tra­mite le dina­mi­che seco­lari che sor­gono in aula, è però del tutto estra­nea alla logica del parlamentarismo.

(continua al link  http://ilmanifesto.info/italicum-siamo-uomini-o-marsupiali/ )

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resilienti…

23/01/2015

se avete un pezzo di terra, e molti lucani ne hanno, cominciate a prendervene cura, coltivatelo se potete, non cedetelo per alcun uso che non sia quello agricolo, volto alla produzione di cibo…

il meccanismo virtuoso della resilienza (termine che deriva dalla metallurgia e che indica la capacità di resistenza dei metalli alle forze applicate e che in psicologia indica le persone meno vulnerabili), ovvero declinato sociologicamente la capacità di una comunità di resistere ai cambiamenti quando questi non sono graditi o sentiti necessari, comincia proprio dalla cura per il proprio territorio…

il petrolio lo sconfiggiamo anche così…con meno urla e più amore per la propria terra…

miko somma

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il 25 si vota in grecia…auguri alla grecia e che sia ΣΥΡΙΖΑ…

comizio di syriza e di alexis tsipras ieri in centro ad atene, davanti a decine di migliaia di persone e domenica 25 si vota in una atmosfera carica di speranze per i sondaggi che vedono ΣΥΡΙΖΑ in testa….spero vivamente di cuore che alexis tsipras riesca ad entusiasmare fin dentro le urne, convincendo ancora più greci di quanti già non ne abbia convinti che un’altra europa comincia anche da un’altra grecia!!!

 e poi il coro conclusivo del comizio? Bella Ciao! (nella versione dei modena city ramblers!!!…e la cosa dovrebbe far pensare a cosa facciamo da noi…nel frattempo riascoltiamola per ritrovare voglia di lottare per non morire!!!)

www.youtube.com/watch?v=h_8O57J8Hyg

auguri di cuore alla grecia e così all’italia ed all’europa!!!…

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un pittella qualunque?…

23/01/2015

mica ho votato e fatto votare luongo segretario perché diventi un qualsiasi pittella…così, conoscendo l’intelligenza politica di antonio, ho speranza che si ravveda su alcune scelte e che convochi al più presto l’assemblea per eleggere gli organi di partito (segreteria, presidenza, direzione, collegio di garanzia)

miko somma

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Comunicato stampa

questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale basilicatanet

La chiarezza delle scelte.

La situazione determinatasi al comune di Potenza è nota e non necessita di ulteriori commenti, sia per le fasi che hanno preceduto le elezioni, sia quelle tra primo e secondo turno, sia infine le fasi seguenti, quelle dove in un sequenza bizzarra e schizofrenica si è consumato un dramma, la liquefazione della politica cittadina o di quanto ne rimaneva, divenendo così la dichiarazione di dissesto l’epifenomeno di di quella stessa liquefazione.

Ciò chiarito, senza entrare in lunghe analisi storiografiche su una città presa in ostaggio da dinamiche altre rispetto a quelle dell’essere bene amministrata, quello che emerge è un panorama desolante che si palesa oggi drammaticamente non nel punto programmatico con cui si cercano le “larghe intese”, ma nelle larghe intese fini a se stesse (o alla “putenzes”), che ci si dà pena di spacciare come viatico per la salvezza della città dal commissariamento (inevitabile a mio avviso, stante la non congruità tra le previsioni di spesa e quelle di entrata per il 2015), individuando così il male nel bilancio, quasi eretto a totem, e non nelle metastasi della cattiva politica che ne ha prodotto i guasti su cui intervenire.

Cattiva politica che non è solo però il mal amministrare, sbagliando cioè obiettivi e perseguimento di questi, ma anche il non avere programmi e, duole forse ad alcuni doverlo ammettere, questo sindaco e la sua composita “anatra zoppa” non hanno mai avuto un programma, avendo sempre considerato il risultato di vittoria come evento impossibile, né lo hanno mai ipotizzato in 6 mesi spesi a minacciare di carte portate in procura, a spendersi sui social in compositi mantra contro i “vampiri”, a costruire sensi comuni di auto-giustificazione nell’opinione pubblica, e non, come pur ci si poteva aspettare, a mettere in piedi una visione e una strategia amministrativa convincente ed efficace, limitandosi all’atto politico, e non amministrativo, di un dissesto usato come base su cui costruire un ricatto per la sopravvivenza.

Ora è chiaro che le responsabilità del centrosinistra potentino sono evidenti, come altrettanto evidenti le responsabilità che decorrono per tutte le giunte susseguitesi dal post-terremoto, ma ciò non basta e non basterà per costruire una alternanza, servendo appunto il progetto e l’attribuzione a questo e solo a questo di chiamate alla responsabilità collettiva sulle quali poi costruire percorsi condivisi, mancando il quale il giudizio ovvio dei cittadini sulle stesse larghe intese sarebbe quello di un inciucio costruito a tavolino. Cosa la politica non può più permettersi, persino dal suo stato liquido, persino a Potenza

Così nel gioco denominato “a chi tocca muovere?”, parrebbe che ora la palla sia nelle mani di un pd di Potenza che di fatto è inesistente come entità democratica, nella sua non convocazione degli organi di assemblea, palesato anche dalla chiusura della sede cittadina, e “commissariato” da capicordata che a tutti i cittadini appaiono come correi di tale situazione – ed evidentemente costoro ignorano o fanno finta di non vedere che a tale sostanziale giudizio di correità occorrerebbe rispondere con il senso di responsabilità del mettersi da parte e non giocare alla ulteriore liquefazione della politica, inseguendo larghe intese senza un progetto.

Chiedo pertanto, credendo di interpretare sentimenti diffusi tra gli iscritti, che il segretario cittadino, nel presentarsi dimissionario, come pure il sottoscritto gli chiedeva per tempo dopo le elezioni, insieme a tutta la segreteria, ad un congresso cittadino di cui non si conosce la data nonostante l’urgenza di una convocazione, riconosca la marginalità nelle trattative con il sindaco della sua figura di capogruppo, così come per l’interezza della gestione di questa fase delicata, e convochi subito l’assemblea degli iscritti pd di Potenza, assemblea a cui sola poter delegare un vero dibattito e la decisionalità esclusiva sul sostenere la giunta De Luca o fare in modo che essa termini nella mancanza fattuale dei numeri democratici, decisione questa che implica collettivo perché si ritrovi dignità e senso politico.

Responsabilità della politica è la chiarezza delle scelte, la buona amministrazione ne è conseguenza.

Miko Somma, partito democratico.

registri…

22/01/2015

un registro tumori è tale non perché gli auto-attribuiamo carattere di esistenza in vita, ma perché tale diventa, ai fini della certificazione dei dati in esso contenuti, dalla validazione airtum (ass. ita. registri tumori)…

senza quella validazione è una raccolta di dati e tale è infatti il registro tumori di basilicata…

perché qualcuno non si chiede se la certificazione richiesta all’airtum nel 2012 sia mai arrivata e se sia stata positiva?…ed i giornalisti prima di fare i servizi studiano un po’ le materie di cui trattano?…

miko somma

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ricatti…

il gioco era chiaro sin dall’inizio, ricattare la maggioranza in consiglio per costringerla alle “larghe intese” con la benedizione di pittella…spiace solo che qualcuno, nel pd e fuori dal pd, creda che questa sia la strada…andremo comunque ad elezioni (maggio se si dimette entro la fine di febbraio, in ogni caso con l’arrivo di un commissario che l’impossibilità a chiudere il bilancio preventivo determinerà)…meglio allora evitare situazioni strane che i potentini inevitabilmente considererebbero inciuci

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segretari/imperatori/proprietari…

21/01/2015

l’italia va avanti dichiara da davos “quello di pontassieve” ed infatti incassa i voti di forza italia sull’italicum…tienila per te quell’italia che avanza e che secondo il mio modesto avviso ritorna al 2006, senza modificare di un pelo l’odiosità di una legge elettorale che consegna il paese in mano a due segretari/imperatori/proprietari che probabilmente la storia ricorderà come due errori/orrori di una democrazia nelle mani di furboni e vigliacchi…

miko somma

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il patrimonio da recuperare…anche il nostro…

(ANSA) ROMA, 21 GEN- Il pezzo più prezioso è forse una splendida anfora corinzia del VI secolo a.C. decorata con figure nere che raccontano il mito di Teseo, un capolavoro trafugato con tutta probabilità da una necropoli etrusca. Ma ci sono anche centinaia di altri vasi, anfore, kylix. E’ un bottino composto da oltre 5 mila reperti archeologici, il più grande mai recuperato in un’unica operazione, per un valore totale di circa 50 milioni di euro, quello ritrovato dai carabinieri dei beni culturali al termine di una complessa indagine internazionale coordinata dal procuratore aggiunto della Repubblica di Roma Giancarlo Capaldo. I dettagli dell’operazione saranno resi noti questa mattina a Roma, alle 11, dal comandante dei carabinieri Tpc, generale Mariano Mossa, in una conferenza stampa al Museo Nazionale alle Terme di Diocleziano, alla presenza del ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini, del procuratore aggiunto Cataldo e dell’ambasciatore della Confederazione Svizzera in Italia Giancarlo Kessler.

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pubblico questo lancio non solo a sottolineare l’importanza del recupero effettuato ancora una volta da un corpo insostituibile, quello dei carabinieri nel nucleo di tutela del patrimonio culturale (di cui vi accludo il relativo link per la maggiore conoscenza delle attività e della sua storia http://www.carabinieri.it/cittadino/tutela/patrimonio-culturale/introduzione), un corpo scelto di professionisti a tutela del maggiore patrimonio culturale mondiale…

patrimonio che innegabilmente è tale, nonostante alcune polemiche sui metodi di conteggio di cosa sia realmente il patrimonio culturale (siti unesco o totale dei reperti archeologico-museali, culturali a vario livello, di evenienze artistiche ed urbanistiche, etc etc, in sostanza il patrimonio culturale globale conservato e magari vissuto ogni giorno dai nostri cittadini?)…

anche a voler considerare i soli siti unesco,  quindi rimanendo solo alla prima parte della domanda in parentesi, il sito ufficiale di questa, censendo 936 tra siti culturali (725), ambientali (183) e misti (28) nel mondo (cosa che evidentemente dà conto solo dei siti maggiormente rappresentativi), riconosce all’Italia ben 47 di questi siti di tale straordinaria importanza da essere riconosciuti in tutela speciale (di cui 44 culturali e 3 ambientali), per un totale del 5 %, cifra imponente che però evidentemente non tiene (e forse non può) tenere di conto l’enormità del patrimonio “minore” allocato in italia (metto tra parentesi il minore, perché chi si sentirebbe in grado di affermare che le singole opere di piero della francesca o giotto, o magari michelangelo o raffaello e via discorrendo non siano esse stesse dei “siti culturali” che in qualche modo vadano conteggiati?)…

qualcuno riesce a farsi domande circa la percentuale di evenienze culturali che possiede il nostro paese se solo esistesse un metodo di calcolo preciso in grado di leggere l’interezza del patrimonio culturale e così dare all’italia quella percentuale di possesso che, al di là delle cifre spesso frutto di approssimazione o semplice “patriottismo” che le attribuiamo, ci consegnano il paese che evidentemente più di ogni altro ne possiede al mondo, per la sua straordinaria ed unica sedimentazione storica che è essa stessa un patrimonio culturale?…

ma fuori dalle polemiche o dai numeri, è evidente che il lavoro dei carabinieri del nucleo è preziosissimo ed andrebbe sostenuto con maggiori fondi da parte dello stato, anche per permettere il recupero (o quantomeno tentarlo) di quella forse impossibile a calcolarsi quantità di opere d’arte che sono state trafugate nel corso degli ultimi decenni anche con la complicità di italiani che letteralmente scavavano alla ricerca dei reperti (tombaroli) e ne trovavano praticamente in ogni angolo d’italia ed in ogni angolo di ogni paesi e contrade?…

e mi chiedo se i cittadini lucani hanno al contezza dell’enormità del patrimonio storico-culturale-archeologico trafugato alla nostra terra a partire dagli anni ’50 dello scorso millennio, quando a volte per un pacchetto di sigarette si scavavano e consegnavano a delinquenti ben vestiti, e che pure trovavano amicizie con “potenti locali”, importantissimi reperti preistorici, lucani, greci, romani ed a seguire per ogni sedimentazione storica e culturale a volte per un pacchetto di sigarette e qualche spicciolo?…

hanno contezza i cittadini lucani di quanta parte del getty museum, solo per citarne uno, è composto di reperti provenienti dalla zona sud e sud-est della regione, trafugati negli anni 50-60-70 ed arrivati nelle sale di musei esteri?…

ecco, riflettiamoci su e riflettiamo anche se non sia il caso che la politica e la società lucana intervengano in merito per avviare azioni sinergiche di recupero volte a ricostituire un passato che in questa regione, pur apparendo forse minore rispetto ad altre, mentre tale non è affatto, è meravigliosamente ancora tutto da trovare, indagare, recuperare e finalmente mettere a disposizione di un popolo, quello lucano, che deve ancora imparare che l’identità non nasce solo dal sentirsi uniti per un segmento di storia dello sfruttamento dei ricchi contro i poveri che ancora continua e che ci fa sentire uniti nel denunciarlo con accenti e saperi diversi per ciascuno di noi, ma anche e forse soprattutto perchè conosce e riconosce nella sua storia ultramillenaria un cemento utile a sentirsi tale, un popolo tra i popoli del popolo di una meravigliosa italia che merita di più…

…proverò a proporre qualcosa in merito…

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autoconvochiamoci

molto semplicemente dico che ogni discorso sulle larghe intese a potenza o passa preventivamente dall’assemblea degli iscritti con una discussione ed un voto o è un atto di becera arroganza verso gli stessi iscritti e come tale apre una questione che attiene al senso stesso della democrazia…

esiste un pd a potenza o c’è solo un direttorio che non dà conto del suo operato?…direi che sarebbe il caso di autoconvocarsi come base per discuterne insieme…

ci vediamo giovedì 22/01 alle 18 a potenza in via o. flacco n.2

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staremo a vedere…

(ANSA) – ROMA, 20 GEN – “Ormai non c’è alcuna trattativa” tra la minoranza Pd e i vertici del partito. E siamo in 29 senatori Pd a confermare la linea del no ai capilista bloccati” nell’ Italicum. Lo dice il Dem Miguel Gotor, a pochi minuti dall’ assemblea del gruppo con Renzi. “Ormai la discussione è solo con Berlusconi”, aggiunge il senatore bersaniano.
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staremo a vedere…

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