attenti al portafogli…

21/02/2015

decreti attuativi sul jobs act…renzi non ascolta nessuno del suo partito e va avanti per la strada concertata con confindustria…che deve fare di più matteo per convincervi che di lui non ci si può fidare, rubarvi il portafogli mentre intervenite alla direzione pd?…

miko somma

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a giudizio altri “rimborsati”…

(ANSA) – POTENZA, 20 FEB – Il gup di Potenza, Amerigo Palma, ha rinviato a giudizio 12 persone nell’inchiesta “Rimborsopoli” sui rimborsi ai gruppi della Regione: su 13 imputati, il gup ha disposto il “non luogo a procedere” solo per Antonio Autilio (Idv). Prima udienza il 20 marzo. A giudizio vanno Roberto Falotico, Angelo Galgano, Rosa Gentile, Carmela Mancino, Agatino Mancusi, Franco Mattia, Giacomo Nardiello, Nicola Pagliuca, Vincenzo Ruggiero, Ascanio Emanuele Turco, Mario Venezia e Vincenzo Viti.

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altro che 80 euro…

(ANSA) – ROMA, 19 FEB – Una persona su tre è a rischio povertà nei sette Paesi ‘deboli’ della Ue (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda, Romania e Cipro). E’ quanto sottolinea il rapporto di Caritas Europa sull’impatto della crisi. A fronte di un rischio di povertà o esclusione sociale del 24,5% nella Ue a 28, nei 7 Paesi e al 31% (28,4% il dato italiano). Nonostante i segnali di ripresa, la crisi produce ancora “effetti molto forti e persistenti”. Dal 2010 ad oggi Caritas in Italia ha raddoppiato gli aiuti.

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ora, se qualcuno mi spiega dove fosse la logica degli 80 euro e della fallimentare dazione degli stessi a chi già ha a disposizione un reddito, magari basso, ma pur sempre un reddito, piuttosto che impiegare quei soldi per strumenti di salvaguardia per fasce così importanti di popolazione, mi fa un piacere…il dato, confermato da tempo già da molte altre fonti ed ovviamente peggiorato dal perdurare della crisi generale e di quella molto più sentita delle micro-economie familiari, già da solo avrebbe dovuto far pensare a forme di intervento volto ad impedire il crollo completo nella povertà per tanti italiani (e non solo), italiani il cui potere di consumo è ai minimi, cosa questa che influisce naturalmente e notevolmente sulla domanda interna …

ora di fronte al palese fallimento della dazione di quei famosi 80 euro per il 2014 (quindi per un totale di circa 6,4 miliardi) ed al prevedibile basso influsso sul pil delle quote per il 2015 (10 miliardi), nell’ovvietà che in tempi di crisi una maggiore disponibilità di denaro non significa che poi questo lo si spenda e non lo si conservi invece come “riserva di necessità”, ci vuole poi tanto ad ammettere che si è trattato di un errore e che anche a legge di stabilità in vigore si potrebbe tornare indietro e cercare con quei soldi di stimolare una fuoriuscita dalla fascia di povertà per tanta gente?…

e non è questione di assistenzialismo, poiché tante sono le forme per legare dazioni di denaro (ma meglio sarebbe servizi) a forme di lavoro sociale utile alla collettività…ma è appunto questione ideologica molto liberista…

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sbattere e levarsi di torno…

19/02/2015

se qualcuno mi indica una strada per portare renzi a sbattere e levarsi di torno, senza far sbattere anche il paese con lui, rimango nel pd…è intollerabile che uno non eletto da alcuno (a meno di non voler considerare i voti inquinati delle primarie un voto popolare) prenda decisioni sul paese, ne modifichi le fondamenta costituzionali, stabilisca il modo di votare…

a proposito, ma i difensori degli 80 euro, quelli che erano convinti di un balzo in avanti del pil, che fine hanno fatto di fronte all’evidenza di un fallimento da 10 miliardi?…poi magari contiamo anche quanti figli in più abbia prodotto il bonus bebè…

miko somma

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provincia-lotti…

(ANSA) – POTENZA, 18 FEB – Sono 22 le persone (tra ex consiglieri della Provincia di Potenza, collaboratori e commercianti) indagate dalla Procura di Potenza nell’ambito di un’inchiesta sui rimborsi percepiti dai consiglieri e dai gruppi consiliari dell’ente provinciale tra il 2011 e il 2012. La Procura ha concluso le indagini che hanno riguardato quanto messo a rimborso in due anni dell’ultima consiliatura, prima cioè della riforma del Governo.

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gli inadeguati e l’alternativa…

18/02/2015

è del tutto evidente che il governo pittella è inadeguato per la regione ed allo stesso modo inadeguato è quel pd che dopo le primarie si è disegnato tra opportunismi, cambiali e postazioni di trincea, ma inadeguate sono anche e soprattutto le opposizioni o presunte tali, inadeguati i gargarismi movimentisti, i mal-di-pancia o le auto-referenzialità monotematiche…

occorre costruire l’alternativa, ma a partire dalla condivisione di un programma coerente a ciò che la regione può fare a partire da se stessa e dalle sue potenzialità…

miko somma

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i soldatini e gli f-35…

18/02/2015

…e la pinotti, mentre gioca ai soldatini in libia, conferma l’acquisto di 90 f-35, in barba alle indicazioni del suo gruppo parlamentare che l’anno scorso ne aveva chiesto il dimezzamento…che dire?…

miko somma

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la ditta?…ma anche no…

17/02/2015

io non sono socio di alcuna “ditta”, sia ben chiaro, tantomeno di una ditta che pensa di fare le riforme costituzionali con 308 deputati su 630…vergognatevi!!!

miko somma

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l’unica speranza…

17/02/2015

l’unica speranza di fermare questa deriva antidemocratica, perché tale è la situazione di un non eletto che governa il paese sulla base di un affidamento imposto da un presidente-padrone che non c’è più e di riforme di cui pochi intuiscono il carattere di accentramento del potere nelle mani dell’esecutivo, è che mattarella, sentite le opposizioni di questo strano aventino, convochi renzi e gli imponga di riaprire il dialogo costituzionale in parlamento…

miko somma

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a giordano bruno…

…maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam (forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell’ascoltarla)…

giordano bruno, filosofo (nola 1548 – ucciso per rogo il 17 febbraio 1600 a campo de’ fiori a roma)…le sue ceneri saranno gettate nel tevere

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…la verità, tutta la verità…

allacciandomi al post appena pubblicato in cui nel mentre stigmatizzo la pratica orribile delle decapitazioni, mi pongo anche delle domande su chi siano questi uomini che hanno il coraggio di sgozzare e decollare teste di altri esseri umani del tutto innocenti, vorrei però fare qualche considerazione più approfondita di quello che, a mio avviso, rimane un mistero ben oltre le spiegazioni general-generiche sulla crudeltà dell’isis, quelle che, a dirla breve, sono diventate sui media la “pappina” con cui nutrire l’indignazione di una opinione pubblica sempre più “bambina”…

a furia di raccontarla sui media, la storia da cui viene fuori l’isis è ormai nota a tutti, forse probabilmente anche il recinto confessionale in cui matura un fondamentalismo inedito persino ai metodi sin qui usati dai seguaci di bin laden od ai talebani di un afghanistan che per un periodo è stato la culla dell’estremismo islamista più fanatico, dovendo ora cedere il passo ad una contraddizione bellica ancor più estrema, quella di un paese, la siria, alle prese più che con una guerra civile, con una mattanza senza più alcun criterio, neppure quello detestabile del conquistare postazioni da parte delle fazioni in campo a qualsiasi costo…

peccato che nel sottolineare la saldatura tra due analoghi movimenti in siria ed iraq, il primo scaturito da una fetazione incontrollata di al-nusra nel caleidoscopio della guerra del tutti contro tutti che insanguina da anni la siria, il secondo nato dalle ceneri della scomparsa di al-qaeda dall’iraq, pochi osservatori abbiano sottolineato alcuni passaggi che, non raccontati, rischiano di far apparire tutto come nato spontaneamente da una deriva islamista che si autoalimenta di continue esasperazioni interpretative del corano, tanto dal posizionarsi nettamente al di fuori del pur molto mutevole recinto interpretativo del testo sacro di una religione che vive di interpretazione, non avendo strutture centralizzate in grado di elaborare una dottrina di fede stabile ed in qualche universalistica, come invece il cattolicesimo romano che pone l’interpretazione del testo sacro nelle mani delle gerarchie ecclesiali vaticane…ma questo è altro discorso, che in parte ho già avuto modo di commentare qui e lì…

passaggi che, raccontati per la siria o per l’iraq sembrano dover essere diversi, nonostante la lunga teoria di affinità storiche, culturali e di clan tra due paesi che in realtà forse non sono mai stati davvero tali, quanto piuttosto due espressioni locali dello stesso potere, quel partito-clan baath che fu sia di assad padre che di saddam Hussein, eppure sono entrambi figli della stessa macelleria istituzionale che, in maniera diversa, eppure per molti versi anche assai simile, ha afflitto sia la siria, dove la dittatura laica degli assad e della struttura baath che li sosteneva entra in crisi per interventi esterni a supporto di criticità interne, sia l’iraq del dopo saddam dove il caos regna sovrano dopo il sostanziale abbandono del campo da parte delle truppe internazionali, ed in particolare quelle usa, restituendo un paese lacerato tra sunniti e sciiti con una enclave di relativa autonomia kurda nel nord del paese…

ecco, questa affinità è in realtà il brodo di coltura di queste due forme islamiste locali che, fondendosi nell’idea un po’ folle (ma non storicamente inesatta) di un califfato di baghdad che si fa dunque stato attraverso l’unione tra due milizie appartenenti a due paesi distinti, seppur simili ed in quanto tali assimilabili, comincia a concretizzarsi come l’idea di una forma di potere statuale che, per così dire, necessita non solo di un territorio da governare, ma di una sorta di costituzione immateriale  a cui fare riferimento, costituzione immateriale che, per la storia del movimento islamista più radicale, non può non risiedere  altro che nella forma più estrema di sharia, cioè in quell’interpretazione coranica supposta pura (e sottolineo la parola supposta, perché in realtà tale non lo è affatto) della legge che regola la convivenza tra gli uomini e che però non trova però alcun fondamento teorico e pratico nella storia moderna dei paesi arabi…

all’isis, come diviene noto alle cronache lo stato islamico, non tenendo quindi in alcun conto la diversità di provenienza delle due branche di nascita della sua milizia, non serve così solo un territorio, ma serve una sostanza giuridico-confessionale da usare ben oltre ogni tradizionale antagonismo religioso che pure era base rivendicativa dell’islamismo più radicale…

e quella sostanza giuridica diviene una legge coranica fondata sull’estirpazione violenta e plateale di ogni elemento di diversità, violenta sino alla più bieca barbarie medioevale dei metodi di punizione e dei “reati” da punire, plateale sino all’estremo del luogo aperto al pubblico ed alla registrazione dell’evento perché il suo messaggio sia amplificato con ogni mezzo ed in ogni dove…ma a questo aspetto torneremo a breve…

l’isis in siria, come dicevamo nasce da una branca di al-nusra e comincia a vivere di vita propria nel caleidoscopio delle sigle che punteggiano la guerra civile siriana, anche grazie ad “aiuti” che in qualche modo i paesi occidentali più interessati alla caduta di assad, usa e francia, ma anche il regno unito, forniscono alle varie formazioni che combattono il regime, destabilizzandolo e mettendolo in crisi, secondo un assetto che è stato tipico di altre forme di intervento di questi paesi in altre aree del mondo alle prese con violentissimi ed insanabili conflitti interni e che in sintesi si potrebbe declinare come “aiuta il nemico del tuo nemico per indebolirlo”…questo accade in siria e l’isis, ancora non identificato in pieno come una minaccia, riceve aiuti in forma di materiali bellici in quel calderone incontrollabile che è la galassia anti-assad…

non divagherò però su questi casi di aiuto a formazioni i cui scopi sono poi sfuggiti al controllo che pure si credeva di poter operare su costoro una volta sconfitto il nemico che questi combattevano e che era nemico di alcuni interessi di questi stessi paesi occidentali…e pensate all’afghanistan ed agli aiuti americani ai talebani  per indebolire quel fronte dei mujāhidīn che dopo la liberazione dai sovietici “pretendeva”, sulla scorta delle indicazioni del comandante massud di riportare il controllo del paese nelle mani degli afghani e non più dei trafficanti di oppio grezzo, il principale prodotto del paese…e pensate a quanto sia servito ad israele per indebolire al-fatha, formazione laica, a cominciare dall’invasione del libano e dei bombardamenti su beirut nell’81, dare sostegno ad hamas pensando di poterla facilmente controllare…e pensiamo alla somalia, dove i danni degli appoggi in armi alle fazioni in cambio di seppellimento di rifiuti tossici sono ancora visibili…se volete pensate a boko haram ed a quanto sia servito ai francesi per destabilizzare un’area a cavallo tra nigeria, niger e repubblica centroafricana, ricchissima di uranio…volete che continui?…probabilmente ci allontaneremmo troppo nell’elenco dei danni prodotti da politiche estere coincidenti con interessi strategici diretti ed indiretti di mafie, grandi gruppi dell’energia e via discorrendo, quindi torniamo al califfato ed alla sua legge coranica che impone platealità nell’esecuzione…

quasi all’improvviso, mentre le prime esecuzioni con taglio della testa cominciano a farsi strada sia nel conflitto siriano che in quello irakeno, appaiono i primi filmati di esecuzioni di ostaggi occidentali, tutti affidati alle mani “esperte” di “jihad” johnn, come la stampa comincia ad identificare un sedicente rapper inglese convertitosi all’islam radicale, che consegna all’immaginario collettivo globale le prime esecuzioni filmate di ostaggi in tenuta arancione, arancione come le tute dei prigionieri di guantanamo…

ostaggi che sembrano inebetiti, che non oppongono alcuna resistenza neppure al taglio della gola, come pure suggerirebbe l’istinto di sopravvivenza e carnefice che minaccia i paesi occidentali in un inglese molto pulito e con una buona dizione, con scarpe da ginnastica modello nike o simili, con al polso della mano sinistra un vistoso orologio che per molti versi ricorda i cronografi militari…

ostaggi di sicuro o inebetiti da droghe potenti o confusi da molte precedenti riprese dove alle minacce non era seguita poi l’esecuzione, tanto da convincerli che non gli sarebbe accaduto nulla…un rituale macabro per una decapitazione “tecnicamente perfetta” che “punisce l’infedele e con lui gli stati occidentali” e non li punisce solo con l’esecuzione del prigioniero, ma con la consegna sulle reti internet di un immaginario di orrore senza fine che, continuando a scadenza ravvicinate e nonostante le repentine cancellazioni dei gestori dei nodi, prima o poi a tutti capiterà di guardare nelle sue versioni integrali od in quelle ridotte ed inertizzate dal congelamento dei frames più espliciti dello sgozzamento e della decapitazione o magari nelle infinite terribili foto che si rincorrono sui social…certo quelle immagini creano un immaginario di orrore senza fine, ma servono evidentemente anche a solleticare quel macabro richiamo di un’ideale appartenenza della vendetta di ciascuno dei tanti “esclusi” delle più squallide periferie dell’europa globale e liberista ad un senso di vendetta più identitaria in cui accomunare il proprio odio individuale…e le milizie estere, quelle composte da musulmani provenienti dall’occidente, sono fondamentali nella guerra dell’isis…

certo a voi che leggete questo blog, come altri, quelle immagini non suggeriscono altro che orrore, ma provate per un istante a calarvi nella mente disturbata di ragazzi confusi, senza alcuna identità culturale con un sistema economico e sociale che li esclude e da cui si sentono esclusi, vedendolo al più identificato con le pattuglie della polizia (che nei quartieri degradati, qualche volta anche altrove, spesso non usa proprio la “mano leggera”…non pensate solo alle banlieu di parigi o alle periferie di londra, pensate anche a federico aldrovandi o a stefano chucchi o alle tante vittime di forze di polizia spesso senza freni morali od etici dopo lo “stappo” alla vasca della violenza di genova della scuola diaz…bene questo è il brodo di coltura di molti sentimenti e comportamenti), in altre parole quelle immagini non danno orrore, ma creano la perfetta identificazione della propria vendetta personale in una più generale vendetta contro il sistema economico e sociale che sentono, a torto od a ragione, averli sacrificati come merce di scarto, come rifiuti…l’esclusione sociale è il tessuto su cui possono nascere le metastasi di sensi di appartenenza senza logica per voi lettori, ma pieni di rancore che deve trovare e trova un strada nell’odio per tanti altri, speriamo meno di quanti disagiati produce questo assurdo sistema economico dove è la gente a servire l’economia, non l’economia a servire loro…

strano questo jihad johnn, sembra quasi un personaggio di un videogioco ad altissima definizione, un boia seriale calmo e glaciale nel mentre continua le sue esecuzioni pubbliche, pubbliche perché riprese con una certa accuratezza nell’uso del video che via via però da amatoriale diviene sempre più professionale, fino ad arrivare al docu-film dell’esecuzione del pilota giordano catturato con un rogo, dove si mette in scena un vero e proprio script cinematografico e dove al boia singolo, si sostituisce ora una vera e propria milizia, un plotone di esecuzione che accompagna il pilota in un giro tra le macerie e poi gli da’ fuoco dopo averlo rinchiuso in una gabbia…vi sono ancora errori certo e qualche contraddizione con la foto del pilota che l’ostaggio giapponese goto mostra (il particolare della barba e la gabbia che lo rinchiude, quasi certamente un frame di un video, quello dell’esecuzione, già girato e ritoccato per l’occasione e per mostrare che lo stesso goto, per cui era stato chiesto un riscatto enorme al giappone, era ancora in vita, non conoscendosi ancora la sorte del pilota e viceversa), ma la tecnica migliora ed il plotone che accompagna il pilota giordano, anch’egli probabilmente inebetito, mostra ancora scarpe nuovissime da ginnastica, grossi orologi ai polsi, una cura nell’abbigliamento che mal s’addice ad un teatro di operazioni belliche…siamo di fronte a qualcosa più che ad un semplice video, esiste della tecnica e la tecnica di montaggio o è patrimonio di qualche aderente all’isis che ha a disposizione uno studio ed un pc dove esercitarla (ed in una zona soggetta a bombardamenti improvvisi da parte della “coalizione” e ad aspri combattimenti con le forze dei peshmerga kurdi, questo francamente appare difficoltoso) o avviene in qualche luogo tranquillo e fuori dal conflitto (i siti di pubblicazione e condivisione non sono sempre identificabili geograficamente con sicurezza) o c’è sotto qualcosa di ancora più strano, una regia di quanto accade in quelle esecuzioni…

tutto apparso ancor più chiaro nel video dell’esecuzione dei 21 prigionieri egiziani di fede cristiana copta, che nonostante la mia contrarietà istintiva per rispetto di quelle vite offerte all’orrore dello sguardo, ho voluto comunque visionare…una spiaggia di sabbia, mar mediterraneo, 21 prigionieri in tuta arancione, del tutto succubi ed incapaci di reagire, probabilmente anche loro drogati ed inebetiti, e 21 carnefici, 20 in uniforme completamente nera ed uno, il capo, con una mimetica, tutti con scarpe da ginnastica e grossi orologi, tutti armati di coltelli militari, tutti alti, stranamente quasi tutti della stessa altezza, un particolare probabilmente studiato per aumentare l’effetto video-gioco…

una lunga camminata sulla spiaggia a pochi passi dall’acqua ed una fila di uomini con tuta arancione inginocchiati con ciascuno un carnefice alle spalle, parla il loro capo e stranamente l’atteggiamento somiglia a quello di jihad johnn, stesso orologio, stesso pugnale, stesso sguardo, potrebbe forse essere lui a giudicare dalla voce, pur se l’accento sembra diverso, ma qui siamo in libia e non nel deserto siriano o irakeno…possibile che jihad johnn si sia spostato in libia, nella difficoltà di muoversi che un teatro di guerra comporta?…forse no, forse più possibile che quella ipotetica regia a cui accennavo non complottisticamente (per carità, sapete bene come la penso sui complottisti) abbia imposto un canone di sceneggiatura, un canone che comportava quell’immaginario che dobbiamo imparare a decrittare meglio… 

uno sgozzamento collettivo con i prigionieri spinti al terreno, sollevate le teste e tagliata la gola, indi distaccate le teste ed adagiate, con riprese in primo piano che mostrano persino la sabbia appiccicata sui volti, sangue che cola nell’acqua a mischiarsi con il mare mediterraneo, con il mare nostrum…a cosa siamo di fronte, ad una minaccia reale o ad un messaggio che ormai si autoamplifica creando rete sull’emulazione del macabro rituale reiterato?…

non lo so, non ho risposte e vorrei averle, mi limito solo a notare come quegli esecutori abbiano davvero poco di islamico fanatista, se indossano elementi evidenti di vestiario così occidentale da risultare un particolare tanto evidente da risultare una contraddizione…e la domanda che mi sorge sempre più drammatica, alla vigilia di un intervento militare che ormai sembra tirato per i capelli nell’immaginario più profondo di ogni occidentale, è…ma sappiamo davvero tutto su questi tagliagole che andrebbero cancellati per sempre dal mondo, su chi li finanzia, su chi li muove, sui loro fini ed obiettivi o c’è qualcosa che ancora dobbiamo sapere e che probabilmente non sapremo mai, visto che quell’orrore se stimola emulazione in chi vive un disagio inesprimibile altrimenti, in noi stimola una rabbia che sembra voler richiedere vendetta?…

io sono un cittadino italiano e pretendo che mi si dica la verità, tutta la verità…persino se è in atto una nuova guerra per il petrolio od il gas…

miko somma  

p.s. come al solito scusate la mia fretta di scrivere di getto, una fretta che forse genera errori ed incomprensioni, ma che spero vogliate perdonarmi…    

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attenzione alle finte e-mail enel…

vi “segnalo questa segnalazione”, sperando di aiutare qualcuno a non cadere in queste odiose trappole di un sistema economico che tende ad accettarle come un evento patologico e non piuttosto come un evento del tutto fisio-patologico, quindi connaturato direttamente ad un meccanismo in cui i “furbi” possono farlo perché così vanno le cose e così devono andare” (cit.)…attenti quindi e segnalate massima attenzione ai vostri amici e conoscenti meno a conoscenza dei tanti raggiri che spuntano nelle nostre caselle di posta elettronica…

Adoc: attenzione alle finte e-mail di Enel

ore 12:59

AGR L’Adoc Basilicata fa sapere che “l’Enel nei giorni scorsi ha ricevuto diverse segnalazioni da parte di alcuni clienti ai quali è stata inviata una e-mail, da un indirizzo apparentemente riferito all’azienda, con la quale questi ultimi vengono invitati ad accedere ad un link per compilare un modulo in cui indicare i dati di conto corrente o di carta di credito. L’email in questione fa riferimento a un presunto rimborso di importi pagati erroneamente.

Enel in un suo comunicato smentisce di aver inviato la email, per cui l’azienda invita i clienti a non aprire l’allegato al messaggio e a non compilare il modulo.

Il fenomeno non è nuovo, ma quando nelle email figurano nomi di grandi aziende come Enel, il meccanismo della truffa funziona meglio perché chi le riceve è “rassicurato” dal nome altisonante di chi invia, la realtà è invece che chi spedisce le email non è Enel o Enel Energia, ma una società di raccolta email (un fenomeno definito phishing).

Quest’ultima comunicazione ha destato qualche sospetto in diversi utenti, anche perché aprendo il modulo in allegato balzavano subito all’occhio diversi “strafalcioni” ed errori grammaticali. Si tratta di un tentativo illegale di estorcere i dati personali dei destinatari, simile a quelli più volte denunciati da Poste o da istituti bancari. Seguendo, infatti, le istruzioni riportate, il cliente si collega al sito del truffatore e gli trasmette le proprie informazioni personali che potrebbero essere successivamente utilizzate in modo illecito.

Invitiamo chiunque riceva questo falso messaggio a non dar seguito alla richiesta di dati e per ulteriori informazioni potete rivolgervi presso la nostra sede Adoc Basilicata in Via Danzi 2 a Potenza, inoltre Enel invita i clienti che dovessero ricevere e-mail sospette a segnalare l’accaduto attraverso i consueti canali di contatto: i Punti Enel e negozi Enel Partner presenti sul territorio o i numeri verdi 800 900 800 per Enel Servizio Elettrico e 800 900 860 per Enel Energia”.

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tra qualche decennio…

c’è qualcosa nei video delle decapitazioni dell’isis che non mi convince…non certo la veridicità dei mostruosi crimini che commettono, quanto per l’estrema poca credibilità come fanatici religiosi di esecutori che indossano nike e vistosi orologi da polso, parlano inglese con ottimo accento ed hanno una perfetta scansione dei tempi video e della postura…non so davvero, ma credo che tra qualche decennio magari ne capiremo di più…

miko somma

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la denuncia cgil di arpab e le mie impressioni…

mi era stato chiesto da una testata un commento sulla denuncia di “strane manovre” della direzione di arpab da parte della cgil lucana…trovate il testo al link http://www.cgilbasilicata.it/?p=6675

ed ecco nel merito la mia comunicazione…

“Appare evidente che se anche i sindacati si accorgono che ARPAB non funziona, stretta da vincoli di natura politica che ne ingabbiano l’azione, oggi come allora, ma nell’aggravante dei proclami roboanti di una giunta regionale che aveva tanto promesso, il problema è oggi ancor più serio che in passato, pur non essendo in valore assoluto cambiata la natura distorta che l’agenzia ha assunto.

In sostanza il sindacato denuncia un modo di amministrare che, nonostante le aspettative e le promesse del nuovo direttore Schiassi di voler cambiare il modus operandi dell’agenzia, prosegue oggi come allora con affidamenti esterni alla stessa agenzia, a cui certo pur non mancano le professionalità per provvedere ai suoi compiti istituzionali, ma certo non denuncia invece quella strada di un “tutt’apposto” ambientale sempre più indifendibile che il sindacato non può continuare ad ignorare, trincerandosi dietro forme di sviluppismo desuete.

Di affidamenti esterni anche in passato non ne sono mancati, vedi le cospicue dazioni in pagamento di servizi (oltre 2 milioni di euro/anno) a quel Metapontum Agrobios, la cui frettolosa  liquidazione diviene una priorità dell’allora assessore alle attività produttive Pittella, dovendosi concludere che è solo l’effetto di uno spoil system alla lucana a definire gli attuali affidamenti esterni rispetto ai precedenti, affidamenti la cui direzione è oggi campana, esattamente come l’ingresso nel capitale di un aereoporto, quello di Pontecagnano, che tutto appare tranne che un investimento sulla mobilità lucana.

Rimane invece sconosciuto al sindacato un problema ARPAB legato alla sua terzietà nel trattamento dei dati ambientali, legato all’inesistenza di una potestà certificante (il sottoscritto vi insiste sin dal 2008), legato costantemente ad una direzione affidata a chi meglio potesse traghettare le contraddizioni verso forme di nullificazione delle stesse in un rumore di fondo a cui abituare la popolazione, in poche parole quel “tutt’apposto” che continua ad imperare sovrano nelle nuove rivoluzionarie regole del “facit’ ammuina”.”

Miko Somma

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