non è mai aria…

22/03/2015

beh, in effetti quello che “fotte” la basilicata è che è governata da decenni da mediocri il cui unico compito è raccogliere consenso promettendo, che opposta da mediocri il cui unico compito è la pecorile succedaneità e raccogliere qualche consenso…poi ci sarebbe anche altro, ma non è mai aria…

miko somma

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bamboleggiare ad agorà…

19/03/2015

a me sembra leggermente assurdo che a 24 ore dall’irruzione al museo del bardo a tunisi, ancora si parli di dispersi italiani…mica si tratta di una nave o un aereo dove non si trovano i corpi, che purtroppo sono tutti lì…ora, io comprendo l’affanno delle autorità tunisine, ma il nostro ministro degli esteri, oltre che bamboleggiare ad agorà, che cosa ha predisposto per rendere più celere l’identificazione?…

miko somma

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riflessioni sul dissesto…

vi posto le riflessioni dell’ottima serino, direttrice del quotidiano, sullo stato del dissesto finanziario di potenza, dopo le dichiarazioni del procuratore generale della corte dei conti di basilicata michele oricchio…già nel mese di settembre 2014 in un comunicato stampa indicavo vie tecniche da seguire per evitare quello che mi era chiaro essere ciò che si individua e denuncia…nessuno mi ascoltò…la città capoluogo continua ad essere ostaggio di giochi sporchi e di protagonisti/smi molto mediocri…

LA Corte dei conti ci ha abituati, di anno in anno, ad uno sguardo non solo strettamente ragioneristico, ma anche politico in senso lato. Il discorso dell’autonomia delle funzioni tra i poteri dello Stato è – sempre in Italia – all’ordine del giorno. Va da sé, del resto, che una valutazione giuridica sconnessa dal contesto storico, è norma astratta. Non si possono dunque che accogliere con grave preoccupazione le considerazioni sul dissesto del comune di Potenza fatte dal procuratore generale Oricchio, da dieci anni “censore” della cosa pubblica lucana. Si poteva evitare la bancarotta amministrativa? E’ stata una scelta ideologica. Il nuovo corso politico di destra aveva la necessità di smarcarsi dai predecessori. Dichiarare il crac era il modo più semplice per spezzare la catena delle responsabilità ed evitare la fatica di provare a concepire un visione nuova rispetto agli anni precedenti rimanendo sul terreno delle scelte riconducibili a responsabilità personale. Era quello che i cittadini avevano chiesto votando De Luca. Sarebbe stata una partita rischiosa, da fuoriclasse, non impossibile. Altrove, ci dice il magistrato contabile, in altre città, è stato fatto. Grave, dunque, che una scelta politica abbia determinato gli effetti che stiamo pagando noi cittadini. Servizi ridotti, se non eliminati, scuole chiuse, intermodalità spenta, tasse aumentate. Un piano di sacrifici che in ogni caso sarebbe stato necessario. Evitare la dichiarazione di dissesto non significava occultare un’operazione verità sugli anni precedenti. I dipendenti di Cotrab o di Facility avrebbero comunque protestato. Il dissesto è stata solo una scorciatoia per dire: non è colpa nostra.

l.serino@luedi.it

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i pulvin’ e l’antropologia…

19/03/2015

in lucania (ma non solo) tradizionalmente il 19 marzo è il giorno in cui chi è solito far l’orto prepara “i pulvin” (la semina nel semenzaio) delle piantine che a fine maggio metterà a dimora nella terra, ma è anche san giuseppe, il papà per antonomasia…antropologicamente il significato è molto chiaro…così tanto per dare qualche stimolo…

miko somma

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3 reti valgono più di 4 morti?…

18/03/2015

sembra quasi che 3 reti valgano più di 4 morti tra 24 morti…non so, sono perplesso, ma di sicuro so che la desertificazione dell’animo umano comincia dall’attribuire valore alle cose inutili…almeno una fascia di lutto a quei mercenari potevano farla indossare

miko somma

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il peggio di isreale…

(ANSA) – TEL AVIV, 18 MAR – Benjamin Netanyahu ha vinto le elezioni in Israele: ad oltre il 90% dello scrutinio, il suo Likud ha 30 seggi, mentre Campo sionista solo 24. A questo punto, secondo i media e contro gli exit-poll, Netanyahu sarebbe in grado di formare una maggioranza di destra forte di oltre 60 seggi (su 120). Al terzo posto lo scrutinio conferma Lista araba unita con 13 seggi; segue il centrista Yair Lapid di C’è futuro con 11 seggi.

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vince ancora netanyahu ed il suo partito di falchi a malapena coperti di qualche piuma di colombe, e, pur dovendo rispettare le scelte espresse dal voto, la mia impressione è che israele continui dunque a dare e darsi il peggio di se stesso, quella pancia agitata di nevrosi anti-araba e filo-colonizzatrice che tutti abbiamo imparato a conoscere come incapace di aprirsi al vero dialogo di pace…ricorderete la frase di netanyahu “con me, mai uno stato palestinese”, frase che a poche ore dal voto certo era tutta tesa a connettersi a quella destra estrema religiosa che fa da puntello numerico al likud orami da anni ed anni, poche migliaia di fanatici, soprattutto concentrati nelle colonie di cisgiordania e gaza, che condizionano pesantemente le scelte dei governi isreeliani potendo contare su qualche % che serve per costruire governi sempre più a destra nel rapporto con i palestinesi e con quell’autorità nazionale che ormai in tutto il mondo comincia ad avvertirsi come stato, ma che evidentemente al comparto/partito della “guerra perpetua” proprio non va giù di dover accettare, perché accettandola dovrebbero riconoscere il diritto della palestina a non essere vessata…

staremo a vedere dunque se le parole di costui avranno un seguito nelle questione palestinese anche peggiore del sostanziale no, più volte pronunciato e messo in pratica, a qualsiasi forma di riconoscimento internazionale dello stato di palestina…nel frattempo continua inesorabile la campagna di colonizzazione dei territori, che in poche parole significa scacciare con atti di esproprio legittimi proprietari palestinesi di campi  agricoli per costruire quartieri di alloggi per israeliani che subito si trasformano  in campi paramilitari protetti da mura e filo spinato…

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eutanasia di un centro storico…

centro storico di potenza, ultimo atto, l’eutanasia a mezzo ticket…un costo assurdo e fuori da ogni logica che “strozzerà” definitivamente il centro storico di potenza, già alle prese con una cronicizzata “dimenticanza” …vi dicevo che era meglio andare subito al voto che mantenere in piedi dei dilettanti allo sbaraglio!!!

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buon compleanno, italia

L’anniversario dell’Unità d’Italia è simbolicamente il 17 marzo, il giorno che ricorda la promulgazione della legge n. 4671 del Regno di Sardegna (17 marzo 1861), legge che, promulgata in seguito alla seduta del 14 marzo della Camera dei Deputati in cui fu approvato il progetto di legge del Senato del 26 febbraio 1861, proclama ufficialmente la nascita del Regno d’Italia e Vittorio Emanuele II re d’Italia….

così oggi il nostro paese, nel frattempo divenuto una repubblica parlamentare, festeggia i suoi 154 anni e, nonostante qualche acciacco e qualche pifferaio di troppo, credo abbia ancora tanto da raccontare al mondo

auguri, italia

 

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contributo/comunicato stampa

Tra il martello dell’italicum e l’incudine del nuovo senato.

Tralasciando gli effetti della cosiddetta riforma del titolo V della Costituzione, di cui molte volte ho avuto occasione di parlare, sia per stigmatizzarne effetti di forte centralizzazione di potestà legislative ad oggi devolute alle autonomie locali, sia per avvisare di “effetti locali” di tale deprivazione potestativa che non mancheranno di farsi sentire sulle risorse naturali, la gestione delle acque, il ciclo dei rifiuti e via discorrendo, a concentrarsi sulla nuova struttura istituzionale designata da una riforma che cambia la forma di governo del paese, consegnandolo ad un premierato forte senza basi logiche per la nostra cultura democratica, e soprattutto senza contrappesi che in altre culture consentono la sopravvivenza di forti decisionalità accentrate nel rispetto delle garanzia democratiche, il quadro appare fosco.

Il nuovo senato sarà composto da 95 componenti eletti dai consigli regionali, quindi da maggioranze consolidatesi altrove che a livello nazionale, più 5 nominati dal Capo dello Stato in carica per soli 7 anni, eliminandosi così la figura del senatore a vita. 95 componenti, eletti dalle assise regionali con un metodo proporzionale (e tra cui almeno un sindaco), che quindi se avranno competenza legislativa su riforme e leggi costituzionali, sulle leggi ordinarie potranno solo chiederne modifica alla Camera, che non sarà obbligata a tenerne conto se non per leggi che riguardano il rapporto tra Stato e Regioni, in ogni caso potendone respingere la richiesta con voto a maggioranza assoluta e ci chiediamo allora se tale strumento legislativo serva a qualcosa, non avendo né caratteristiche di Camera delle Regioni, né di una struttura di ripensamento legislativo tarato sugli impatti delle leggi che riguardano i territori.

Il disegno di sommare ad una Camera eletta senza preferenze grazie all’Italicum, un Senato con una legittimazione di secondo grado, quindi con un deciso regresso del livello di incidenza popolare sui processi decisionali, dunque si compie, ma la stessa norma che struttura un Senato ininfluente di fatto sulla legislazione ordinaria, definisce un “ente inutile” probabilmente sistematicamente ignorato, anche per via di quelle maggioranze assolute per respingerne le richieste di revisione sulle leggi di interesse Stato-regioni, che è la stessa composizione maggioritaria della Camera, 354 seggi alla maggioranza, a rendere opzionale.

Ma stranamente  il nuovo Senato ha piena potestà legislativa su riforme e leggi costituzionali, con ciò delineandosi in concreto l’ipotesi che se la maggioranza del Senato, quindi dei consigli regionali, avrà stesso colore politico di quella alla Camera, tutto – ma proprio tutto – potrebbe essere approvato senza la difficoltà delle maggioranze qualificate, mentre, prevalendo al Senato un colore politico opposto a quello espresso alla Camera, potremmo trovarci di fronte ad una inedita trincea ostruzionistica fra chi ha legittimazione di primo grado, la Camera, e chi, il Senato, l’avrebbe di secondo grado, in un quadro in cui un grande peso avranno proprio i 5 senatori di nomina presidenziale, il cui peso proporzionale al Senato aumenta sino al 5% del totale dei senatori, di fatto costituendosi un “partito del Presidente”, la cui figura di garante potrebbe a quel punto divenire meno neutrale.

Ma le conseguenze più pericolose, quelle che a mio avviso delineano il premierato forte di cui pavento l’apparire in una cultura nazionale affatto pronta, riguardano l’elezione del Presidente della Repubblica e dei giudici costituzionali.

I senatori parteciperanno all’elezione del Presidente della Repubblica per eleggere il quale sarà, come oggi, necessaria la maggioranza dei 2/3 sino alla terza votazione, dei 3/5 nelle successive quattro e della maggioranza assoluta dalla nona in poi, in un limite così evanescente che al partito/coalizione di maggioranza basterebbe solo non partecipare alle votazioni fino alla nona per scegliersi un Presidente della Repubblica completamento “fatto in casa”, con buona pace della garanzia per tutti che la figura del Presidente deve necessariamente rappresentare.

Sinora il collegio elettorale per l’elezione del Capo dello Stato era di 630 deputati più i 320 Senatori (quindi compresi i senatori a vita) più i 58 delegati regionali, per un totale di 1.008 grandi elettori, la cui maggioranza assoluta per l’elezione del Presidente della repubblica era di 505. Nel nuovo Parlamento riunito in seduta comune con 725 membri la maggioranza è di 363 voti e così considerandosi che con l’Italicum, la maggioranza disporrebbe già di 354 seggi alla Camera, ciò significa che con il voto di soli 9 senatori, questa stessa eleggerebbe il Presidente della Repubblica da sola ed ancor peggio quel che riguarda l’elezione dei giudici costituzionali, dove, ad una maggioranza di governo d’accordo con il Presidente, basterebbero solo 4 senatori per prendersi tutti i 5 giudici, che andrebbero ad affiancarsi ai 5 di nomina presidenziale, quindi con 10 giudici di maggioranza su 15.

Una manovra questa tra riforma del Senato e approvazione della legge elettorale Italicum, che rischia di schiacciare tra un’incudine ed un martello la democrazia, pure imperfetta per gli uomini che l’hanno interpretata e non certo per l’architrave della nostra Carta Costituzionale, che abbiamo ereditato da una guerra ed una dittatura, una manovra pericolosa e di cui appare chiara la vocazione al premierato forte, una opzione istituzionale che l’attuale Presidente del Consiglio identifica completamente con se stesso, chiarendo definitivamente il senso della democrazia che egli incarna.

La sinistra non può indugiare oltre, avendo finora troppo consentito a costui di avanzare in un’opera di distruzione democratica che ha come fine ultimo lo stravolgimento della rappresentanza da popolare a fortemente e lobbysta, la trasformazione del diritto al/del lavoro da fonte di dignità a funzionalizzazione ai cicli economici globali e al profitto di impresa senza regole, la sottomissione più cupa dell’ambiente e delle risorse naturali alle logiche corporative ed alle mire delle multinazionali, l’intromissione privata nel ciclo degli interessi pubblici legati alla previdenza, all’assistenza, alla sanità, alla scuola, la messa in mora dei diritti acquisiti nei confronti della lotta per la sopravvivenza in uno stile darwiniano dove si fatica a comprendere se vi sia ancora posto per i più deboli.

Altrove ciò magari lo si chiamerebbe un golpe bianco, consumato nella complicità abietta per motivi di sopravvivenza personale di chi più di tutti avrebbe il dovere di comprendere, la sinistra nell’accezione più vasta che ciò rappresenta, ed organizzare forme di resistenza attiva a questa deriva, resistenza attiva che certo non si comprende quale funzione avrebbe mai se la si fonda sempre su un “ultimo si” pronunciato al soglio di un trono su cui ormai siede un piccolo, piccolo dittatore. E farlo cader dal trono per rimettere la strada delle riforme sulla via corretta, ciò che serve al paese, è un compito di sinistra.  

Miko Somma

il problema è landini?…

16/03/2015

il paese è nelle mani di un arrampicatore liberal e senza scrupoli e adesso landini sarebbe il problema?…

landini semmai evidenzia l’esistenza di un problema socio-economico e politico, che nel nostro paese si chiama macelleria sociale (ovvero sacrificare e scarificare almeno due generazioni), che nessuno allo stato attuale guarda…

immagino non abbia grandi prospettive numeriche in sede elettorale, ma almeno individua un soggetto politico a cui fare riferimento e non il magma freddo, indistinto e pecorile che oggi rappresenta il pd e la sua deriva a destra per raccogliere consensi…

miko somma

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la scissione nei territori…

(ANSA) – ROMA, 11 MAR – Su un tema come “la qualità della democrazia, in gioco non è la sorte del governo ma il destino del Pd”. Così Gianni Cuperlo (Pd) sulle riforme. Al Tg3 che gli domanda se si potrebbe arrivare alla scissione, risponde: “Non è in discussione il rapporto tra maggioranza e minoranza ma l’identità del Pd, Renzi ci pensi prima che sia troppo tardi”.
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dal momento che a renzi l’identità del pd interessa solo in quanto coincidente con la sua di identità e dal momento che non si può più credere a chi poteva fermare il “mostro di pontassieve” e non lo ha fatto, mi sono portato avanti e come annunciavo in un recente comunicato, o la scissione la si fa a roma o la si pratica nei territori…

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si ricomincia…

non posso certo nascondere una forte delusione per l’inconcludenza delle minoranze pd che continuano, sulla base di incomprensibili ragionamenti che suonano ormai troppo come convenienze personali o tatticismi esasperati e solipsistici, a sostenere questo governo e questo presidente del consiglio ben poco democratico…

so naturalmente che la vera partita numerica sulle riforme si giocherà al senato e che nel frattempo il banco di prova è la legge elettorale, ma se permettete… non mi fido più…

e localmente sapete bene come la penso…

ricominciamo a vederci e ad essere centro propulsore di idee programmatiche per la nostra regione, riservandoci a breve se essere ancora un partito, se decidere di entrare in percorsi comuni a livello nazionale con la nostra identità, se essere noi stessi volano locale di questi stessi percorsi comuni…

signori, si ricomincia e le porte sono aperte a tutti/e…

miko somma

n.b.sarà a breve indetta conferenza stampa per spiegare ragioni ed obiettivi di questa uscita dal freezer…e ci sarà da divertirsi

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