banchetti…

Stasera e domani è possibile firmare per i referendum a Miglionico in Piazza Castello…banchetto del comitato referendario in occasione della Festa Internazionale del Pane.

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il comitato – il comunicato

“8 sì per tornare a contare: questo il nome che abbiamo scelto per lanciare otto proposte referendarie per mettere al centro una iniziativa politica l’architrave dell’agenda del governo Renzi: Sblocca Italia, Jobs Act, Italicum e [contro]riforma della scuola costituiscono, insieme, non solo una somma di pessimi provvedimenti, ma la trama di una idea di società fondata sulla verticalizzazione delle relazioni e sulla riduzione dei diritti.” Ne danno notizia i promotori Renato Armignacco e Franco Labriola (Possibile Basilicata);Maria Murante (Sel Basilicata);Nicola Sardone (Prc Basilicata);Ottorino Arbia (Arci Basilicata);Nicola Saponaro (Sinistra Lavoro Basilicata) e Miko Somma (Comunità Lucana).

“Dal via libera generalizzato alle trivellazioni, che oltre a disegnare una idea della politica energetica del tutto sbagliata, espropria le comunità locali di ogni potere decisionale, al Jobs Act che eliminando definitivamente l’articolo 18 e introducendo il demansionamento e il controllo a distanza, mette il lavoratore in una posizione di assoluta subordinazione e di solitudine davanti all’impresa- scrivono i promotori in una nota congiunta – Dall’Italicum, che con uno spropositato premio di maggioranza contribuisce a rendere stabile la deformazione della rappresentanza e la aggrava con i capilista bloccati, alla riforma della scuola che tra preside manager e nuovi finanziamenti alle private, assesta un colpo definitivo al carattere pubblico della scuola e alla libertà di insegnamento.

L’impatto di tali interventi è devastante. A questi si aggiunge il disegno di riforma della Costituzione che si propone come l’ossatura generale di questa iniziativa. Non c’è dubbio, quindi, che di fronte ad un intervento di queste dimensioni sia necessario mettere in campo una risposta capace di smontare queste leggi. E non c’è dubbio che di fronte ad un parlamento bloccato e ridotto sostanzialmente ad un luogo di ratifica delle scelte del governo, uno strumento in grado di rimettere in campo la democrazia come il referendum sia necessario.

Il referendum come strumento unificante e capace di mettere insieme forze politiche e sociali, reti di movimento e comitati in un fronte ampio che riparta dai territori, restituendo alle comunità quel protagonismo sottratto a esse dal decisionismo oligarchico che ha oscurato l’elemento politico di una visione alla tecnica gestionale del governo a tutti i costi.

Torniamo a mettere al centro dell’agenda politica un futuro che si riappropri della democrazia come elemento fondante della rappresentanza e riconquisti il tema del cambiamento e dell’alternativa ai processi in atto.. In nome di ciò lanciamo la nostra campagna convocando sin da ora una conferenza stampa – tra tutte e tutti le/gli aderenti al comitato – per lunedì 31 agosto ore 11 presso la federazione regionale di Sinistra Ecologia Libertà che apre tutti i suoi luoghi all’esperienza referendaria”.

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se non è democrazia questa…

vi aspetto stasera alle 18 (come da post precedente) per iniziare questa laboriosa, ma entusiasmante campagna referendaria…8 firme per abrogare norme in materia di

1) CAPILISTA BLOCCATI E DELLE CANDIDATURE PLURIME
2) ITALICUM
3) TRIVELLAZIONI IN MARE…
4) CARATTERE STRATEGICO DELLE TRIVELLAZIONI
5) POLITICA DELLE “GRANDI OPERE”
6) DEMANSIONAMENTO DEI LAVORATORI
7) LICENZIAMENTI (JOBS ACT)
8) PRESIDE-MANAGER

beh, se non è democrazia esercitare il proprio diritto di cittadino a dire no al verticismo ed alla neo-centralizzazione, alle trivelle facili. alle opere inutili e faraoniche, ad una contrazione dei diritti dei lavoratori, ad una scuola che prepara lavoratori a cottimo e non cittadini, allora qualcuno dovrà spiegarmi che cosa è mai la democrazia…

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la campagna referendaria…

si parte con la campagna referendaria anche a potenza e provincia…8 quesiti da sottoscrivere per rimettere la parola democrazia al centro della scena sociale e politica…

conto sulla vostra partecipazione attiva e numerosa perché la nostra regione dia i suoi numeri alla campagna per raggiungere le 500.000 firme previste dalla legge

per chiunque fosse interessato a collaborare alla raccolta delle firme riunione domani, giovedì 27 a potenza presso la sede wwf di scalinata IV novembre alle ore 18 e primo coordinamento operativo, o, se impossibilitati o fuori sede, contattandomi direttamente per i materiali ed i moduli vidimati dalla cancelleria del tribunale, nonché per ogni collaborazione alla tenuta di banchetti ed iniziative

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allegria!!!…

25/08/2015

16 paia di scarpe e 21 borse con marchi contraffatti sono state sequestrate dai carabinieri a bernalda…questa l’enfatica apertura del tg3 regionale della notte scorsa…mah, vedi tu se poi questo è il segno di una regione tranquilla o la mancanza di argomenti più seri di cui parlare…allegria!!!

miko somma

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farsi trovare pronti…

25/08/2015

questa giunta regionale per motivi che non è il caso di affrontare qui ed ora, non durerà fino al 2018, ma crollerà ignominiosamente prima…è il caso di farsi trovare pronti, cominciando a lavorare da subito per costruire un’alternativa che non è nella bandiera di un partito, ma nella volontà dei cittadini lucani di fare rete intorno ad un progetto di rinascita di un territorio che ha tutte le carte in regola per essere un faro di un nuovo sviluppo costruito sul benessere della comunità in un ambiente salubre

miko somma

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referendum abrogativo…

24/08/2015

avevo raccolto le firme perchè la regione basilicata compisse atti politici volti a contrastare quell’art. 38&soci (e lo avrei fatto anche sul resto dello sbloccaitalia se non fosse stato troppo complicato), vuoi che non le raccolga sul referendum per abolirlo?…

a breve comunicazioni in merito perchè la raccolta porti a sostanziosi numeri in terra lucana…

e non lasciatevi infinocchiare dalle millanterie di pittella&soci in merito a fantomatici referendum che nessuno di loro sosterrebbe mai alla prova concreta…se avessero voluto davvero provare a fermare le trivelle (non solo in mare, ma anche in terra), non si sarebbero calati le braghe di fronte al governo a dicembre per qualche spicciolo e per qualche promessa di radiosa carriera politica…

miko somma

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la finanza che uccide il mercato…

24/08/2015

senza scomodare adam smith, il problema che scatena il turbocapitalismo finanziario con le sue speculazioni e bolle (tale è quella cinese che si palesa in crolli azionari che si riverberano sul mondo intero) è la morte del libero mercato, proprio quel libero mercato costituito dall’incontro tra domanda ed offerta che, semplicemente, viene “dopato” da un controllo della domanda, attraverso la creazione di falsi bisogni o bisogni secondari assunti ad indispensabilità, ed un controllo dell’offerta, attraverso la messa a disposizione di rifiuti finanziari e modernità spazzatura…le borse, in un quadro di urgente ed ormai necessaria riforma dell’economia, andrebbero presto ridimensionate al loro ruolo primigenio, il finanziamento delle attività produttive concrete

miko somma

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questioni di priorità…

ansa – Cinque giorni dopo aver decapitato su una piazza pubblica di Palmira Khaled al Asaad, 81 anni, uno dei massimi esperti siriani di antichità ed ex direttore del sito archeologico locale, l’Isis ha distrutto uno dei principali templi dell’antica perla nel deserto siriano. E’ quello di Baalshamin, a poche decine di metri dal teatro romano della città, dove la Stato islamico aveva inscenato alcune esecuzioni pubbliche. Anche questa volta a riferirlo è l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che cita alcuni residenti della città in fuga dalla furia assassina dei jihadisti. Il santuario di Baalshamin (Il signore del Cielo) è del secondo secolo dopo Cristo ed è dedicato ad una divinità asssimilabile a Mercurio. Al Asaad è stato barbaramente ucciso il 18 agosto: decapitato sulla pubblica piazza davanti al museo che per decenni ha diretto, e il suo cadavere appeso ad una colonna romana, suscitando durissime reazioni internazionali e un profondo sdegno in tutto il mondo.

Il sito archeologico di Palmira e’ da mesi sotto attacco dell’Isis e la distruzione del tempio di Baalshamin é l’ennesimo duro colpo per l’antica città semita situata nel centro della Siria. Il sito e’ caduto nelle mani dello stato islamico il 20 maggio e da allora e’ stato usato come palcoscenico per efferatezze e violenze. In un video diffuso all’inizio di luglio dall’Ondus, vengono mostrate immagini scioccanti: venticinque soldati siriani inginocchiati, alle loro spalle altrettanti giovani, alcuni ragazzini di forse 13 o 14 anni, che li uccidono con un colpo alla nuca mentre sulle gradinate dell’anfiteatro si vedono centinaia di uomini in abiti civili che assistono. Dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità la città fiorì nell’antichità come punto di sosta per le carovane di viaggiatori e mercanti che attraversavano il deserto siriano ed ebbe un notevole sviluppo fra il I ed il III secolo dopo Cristo. Per questo motivo fu soprannominata la ‘Sposa del deserto’. Il nome greco della città, ‘Palmyra’, e’ la traduzione fedele dall’originale aramaico, Tadmor, che significa ‘palma’.

La città e’ citata nella Bibbia e negli annali dei re assiri, ma in particolare la sua storia è legata alla regina Zenobia che si oppose, secondo la tradizione, ai romani e ai persiani. Poi venne incorporata nell’impero romano e Diocleziano, tra il 293 e 303, la fortificò, per cercare di difenderla dalle mire dei Sasanidi facendo costruire, entro le mura difensive, ad occidente della città, un grande accampamento con un pretorio ed un santuario per le insegne per la Legio I Illirica. A partire dal IV secolo le notizie su Palmira si diradano. Durante la dominazione bizantina furono costruite alcune chiese, anche se la città aveva perso importanza. L’imperatore Giustiniano, nel VI secolo, per l’importanza strategica della zona, fece rinforzare le mura e vi installo’ una guarnigione. Poi sotto il dominio degli arabi la città andò in rovina.

Il sito archeologico comprende la via colonnata, il santuario di Nabu, le Terme di Diocleziano, il teatro e l’Agora. Vere e proprie perle architettoniche. Fondato nel 1961 all’entrata della città moderna, il museo di Palmira raccoglie numerosi reperti ritrovati nel sito archeologico che testimoniano l’alto livello di raffinatezza raggiunto dall’arte palmirea. Per timore di distruzioni, centinaia di statue e reperti del sito siriano 240 km a nord-est di Damasco sono stati trasferiti in altre località già prima dell’assalto finale dell’Isis

uno dei templi di palmira distrutto dall’isis, quell’isis che però lucra sui tesori archeologici venduti a trafficanti inglesi, giapponesi, svizzeri, americani, sauditi…il punto non è però la fattispecie criminale di questi tagliagole, il punto è sapere se sia più importante un decimale di crescita economica o la storia dell’umanità da tramandare a chi verrà…

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ma cosa avrà mai in mente costui?

23/08/2015

solo gli stolti non cambiano mai idea o non riconoscono la matrice dell’errore in cui sono caduti, viceversa solo gli stolti cambiano spesso idea o riconoscono sempre per propri quegli errori che non sono i loro

miko somma

p.s. ovviamente lo stimolo tardo estivo che vi fornisco con questo breve e lapidario post è “ma cosa avrà mai in mente costui?”…

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la lucania possibile…

14/08/2015

se dovessi per immagini raccontare la lucania che avrei voluto costruire – ecco!!! – un’isola con tanti ponti verso il resto del paese, dell’europa, del mondo…
un’isola dove il moderno non si sovrappone mai al passato, ma costruisce nella loro convivenza ed integrazione un’altra idea di futuro, un modello che necessita di ponti per comunicare se stesso ed accettare che altri comunichino alla pari con quel sé…
non tattiche per sopravvivere al presente, ma strategie per guardare ad un futuro possibile in una lucania possibile…

miko somma

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la crescita dei pochi…

13/08/2015

se il 50% del reddito disponibile è nelle mani del 10% della popolazione, a chi credete che gioverebbe maggiormente una crescita economica?…se dovessimo avere un aumento del pil dell’1%, pari all’incirca a 16 miliardi, circa 8 di questi miliardi finirebbero nelle tasche di quel 10% (6 milioni di cittadini), gli altri 8 miliardi agli altri (54 milioni di cittadini), così l’ovvietà è che la crescita dell’economia senza politiche di redistribuzione del reddito (non certo bonus) che riequilibrino il divario, a ben poco serve…

mikp somma

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