‪#‎incrociamoledita…

31/12/2015

a matera saranno impiegate 159 unità della polizia e 120 unità di rinforzo…mi pare pochino, visto il richiamo che l’evento avrà in termini di partecipanti e visto che il problema principale potrebbero non essere i borseggiatori…non per fare il menagramo, ma ‪#‎incrociamoledita

consiglierei alla prefettura di matera di non considerare la città esente da rischi, proprio per via della mediaticità dell’evento

miko somma

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primi propositi per il 2016…

30/12/2015

              

primi propositi per il nuovo anno?…ritornare all’antico e far ballare il samba a giunta, consiglio regionale (anche se qualche consigliere si salva in quel calderone banale), agli enti, alle agenzie ed alle società regionali, al sistema delle filiere di basilicata, ad eni e compagnie, a tutti i peracottari che “inquinano” una terra di quella mediocrità di cui son fatte tangenti, tangentine e piccole/grandi malversazioni…

e chi ricorda le cose saprà che io so che loro sanno che io so…e niente compagni di viaggio che non abbia sperimentato lungamente…

perchè non mi fido di nessuno? perchè chi sbaglia una volta, sbaglierà ancora

miko somma

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io non sono figlio di folino…

partiamo da questo mio post su facebook:

La parola centrosinistra mi dà l’orticaria…possibile che sfugga come renzi sia figlio proprio dei compromessi e del profilo sempre più basso che la sinistra ha assunto fino a perdere la sua natura e la sua progettualità?…no, la risposta non è mendicare un centro di accorgersi di una sinistra e darle spazi di praticabilità che finiscono nella contrattazione di un diritto di tribuna o fare inutile appello a truppe stanche di farsi massacrare, la risposta semmai è ritrovare un progetto che rappresenti i soggetti sociali in un cambio di paradigma produttivo…ovvero come non far pagare ai soliti il prezzo di cambiamenti ormai improcrastinabili, ma renderli protagonisti della volontà di cambiare…trovato il progetto coeso e sostenibile si può parlare dei compagni di viaggio…il resto francamente non mi interessa!!!!

cosa avrò mai voluto dire, nostalgici arzigogoli dialettici sinistrorsi o un vero e proprio intendimento programmatico per ciò che io ritengo oggi debba e possa essere una vera sinistra moderna ed inclusiva?…mi conoscete, per cui ovviamente nell’utilizzo magari di qualche formula di scrittura che potrebbe far pensare alla prima ipotesi, è alla seconda di sicuro che faccio riferimento…

stante le condizioni del paese, quello di cui oggi abbiamo tutti un urgente bisogno non è una sinistra identitaria che declama stancamente “frasi a cui nessuno crede” (cit.), ma certo neppure una sinistra a traino di qualcosa, magari a traino di un “qualsiasi” centrosinistra per come in questo paese l’abbiamo conosciuto a partire dalla metà degli anni 90, figlio  illegittimo un po’ della svolta della bolognina, un po’ della tempesta di tangentopoli che strozza sul nascere la “gioiosa macchina da guerra” occhettiana, togliendo dalla scena i due soggetti di riferimento, la dc ed i socialisti di craxi…

quindi in questo caso una sinistra vocata alla pura rappresentanza e rappresentazione di se stessa attraverso delle supposte e molto spesso autonominate classi dirigenti che blaterano senza attenzione alcuna in un sempre più vuoto diritto di tribuna (qualcuno lo ricorderà come il “regalo” di d’alema a bertinotti in cambio di una succedaneità di rifondazione comunista ai governi ulivisti e post-ulivisti che da prodi traghettarono purtroppo direttamente a berluskoni ed oggi a renzi)…

e sarebbe allora come oggi una operazione inutile perché per esistere un centrosinistra necessita di un centro (ad oggi occupato da renzi) e di una sinistra che nei fatti non esiste, a meno di non voler considerare tale una libera associazione temporanea di parlamentari, sinistra italiana, che per ora numericamente non esiste, non essendo ancora neppure un partito…e poi ovviamente c’è possibile, quello si un contenitore di sinistra, forse ancora troppo in fieri, ma che quantomeno esiste, ha i suoi iscritti, i suoi comitati, dunque è a tutti gli effetti una sinistra che esiste sui territori…a proposito ricordino tutti (anche qualcuno di sinistra italiana e di possibile) che in italia, per tradizione e cultura storico-politica senza i territori la politica dei numeri, quella che poi ti fa contare o meno sulla scena nazionale, non esiste affatto… 

ciò premesso, se la situazione nazionale ed internazionale mostra chiaramente il bisogno di una sinistra che ritorni ad essere sinistra in un progetto di sinistra ed oggi in questo paese più che in altri, dove una nuova sinistra di progetto pur faticosamente c’è ed avanza (portogallo, grecia, regno unito, germania, etc), abbiamo tutti bisogno di una sinistra che recuperi ad un dialogo costruttivo i propri soggetti sociali di riferimento purtroppo dimenticati da tanto tempo, i lavoratori in senso lato prima di tutto, i giovani, gli esclusi cronici e gli inclusi critici (non fate caso a chi dice che non li ha mai dimenticati perché alla prova dei fatti costui mente sapendo di mentire), però sappia contemporaneamente indicare un progetto per traghettare la società tardo-capitalista che abbiamo ereditato, anche nella complicità a volte ingenua altre volte troppo spesso interessata della sinistra storica e parlamentare, società i cui paradossi sono sempre più tragici ed evidenti, dalla sperequazione ormai assurda nella distribuzione del reddito al cambiamento climatico indotto da tre decenni di “follia ambientale”, e così traghettarla verso una modernità non qualunque…

traghettarla verso una modernità quasi necessaria ormai e che abbia nel cambio di paradigma produttivo (e così nel modello di consumo) sia la chiave progettuale, spendibile e sostenibile per affermare altri processi ed altri modelli di progresso (non uso casualmente questo termine invece dell’odiosa crescita con cui tendiamo a chiudere in numeri freddi sperequazioni evidenti ed uno sfruttamento ormai criminale delle risorse del pianeta), sia però e preventivamente la chiave per intessere un nuovo dialogo con una società ormai abbandonata a se stessa, quindi un dialogo ed una proposta che deve rendere protagonista i cittadini, la sinistra sociale se mi è consentito il termine, prima ancora che la sinistra politica…

e rendere partecipi e protagonisti i cittadini che se hanno contezza dell’insostenibilità di questa situazione e troppo spesso sono fuggiti alla complessità deviando verso formule pre-politiche o post-politiche quali il 5 stelle o l’astensione tal quale quali, oggi però necessitano di strumenti di sintesi costruttiva di un nuovo programma di cui occorre che diventino protagonisti attivi…in altre parole sono i cittadini che attraverso i propri bisogni inevasi ed insoddisfatti indicano la strada per costruire un nuovo modello ed alla sinistra necessita allora, per essere tale e non fotocopia di processi ormai estinti o non più ai fatti credibili, di essere strumento di sintesi di quelle stesse richieste e di una nuova elaborazione di modelli sociali ed economici…

tutto ciò a significare che se piuttosto che cominciare ad elaborare progetti credibili si perde tempo o lo si fa perdere, qualcuno parla ancora di rifondare un centrosinistra, questo qualcuno o non ha capito nulla delle dinamiche che hanno mutato la percezione sociale verso la politica e verso la sinistra e così le domande che a questa si pongono e le risposte che da questa si pretendono (è un ingenuo, quindi), o semplicemente questo qualcuno è in odiosa ed ipocrita malafede, tentando una operazione molto “pelosa” ed evidente di succedaneità politica a vecchi “marpioni” della politica che finirebbe per ingabbiare il dissenso in una meccanismo di rappresentazione politica eventuale che riporta al consenso verso formula di potere che rimangono stabili e che non vogliono, in ogni caso, cambiare radicalmente modelli e processi democratici e produttivi, quanto semmai procedere a riforme che alla fine dei conti appaiono del tutto confermative del modello dominante…questi i fatti nudi e crudi…

appare allora evidente che ingabbiarsi (o volersi coscientemente ingabbiare perché non usi alla libertà di pensiero e di azione politica) in simili prospettive, ancorché deliranti nei fatti perché numericamente non esiste quel centrosinistra – figurarsi una sinistra un po’ meno sinistra, se mi consentite – a cui accordarsi per ritrovare un centrosinistra ideale è operazione a rischio “servitù della gleba” e così pur nell’evidenza che non vi è alcuno spazio politico in cui praticarlo in prospettiva governista, a meno appunto di non fare da asinelli alle mire di qualche capobastone stanco e deluso, appare quantomeno stupido dimenticare, nella personificazione che poi in politica occorre tener di conto soprattutto in tempi di mancanza di idealità, che nessuno premierebbe intese con chi finora ha partecipato al gran banchetto con cui si è spolpato un paese ed una regione (parlo della mia lucania, ovviamente)…

perché il vero problema che si pone in queste assurde operazioni di ricostruzione di un centrosinistra era ed è una perdita assoluta di interesse verso il portato ideale della sinistra stessa (diciamo di quella che ancora insiste a definirsi tale) che si vorrebbe poi porre a base di un eventuale centrosinistra, perdita di interesse quando non assoluto disinteresse da parte proprio di quei soggetti che invece erano il sociale di riferimento e come tali, non essendo stati rappresentati finora od essendo spesso stati ingannati, di fiducia in operazioni sentite appunto come di palazzo o di ceto politico in riposizionamento neppure vogliono sentirne parlare e sbaglia chi pensa che possibile possa diventarne viatico…con certa gente non si può avere a che fare, non perché costoro abbiano qualche malattia politica, semplicemente perché non sono più credibili agli occhi dei cittadini… 

e per essere ancora più chiari e senza perdere tempo prezioso in analisi che a tutti dovrebbero essere ormai note, se certa sinistra non è stata in grado di percepire finora il progressivo spostamento dell’asse di riferimento popolare verso altre rappresentanze, perché mai oggi dovrebbe rendersene conto se non legata al tentativo di “salvare” se stessi nel proprio ruolo di rappresentanza?…e dal momento che non voglio scrivere saggi sulla perdita di identità della sinistra che è certo argomento interessante, vorrei limitarmi ad una semplice dichiarazione di principi…

io con una sinistra che prima di elaborare progetti che marchino una differenza di portato ideale e concreto, pensa ad alleanze proprio non posso o voglio averci a che fare e per essere ancor più chiaro, io che non sono figlio di folino, che pur in questo sistema ha prosperato ed oggi pretende di essere nuovo, non mi sarei mai sognato di fargli concludere un incontro che porta in qualche modo la firma di possibile in basilicata…

questione di serietà e di progetto, prima che di persone, di alleanze, di conclusioni ad incontri pubblici e se mi è consentito di storia personale e politica di ciascuno di noi che avendo aderito a possibile dovrebbe mettere da parte le antiche relazioni e pensare ad altro, ma proprio ad altro…

io preferisco lavorare con possibile, a cui ho aderito con entusiasmo, al progetto di portare fuori la mia regione e con essa il mio paese dalla follia di queste classi dirigenti e di questo sistema, ma anche senza possibile, se a questo dovessi essere costretto dai compagni di viaggio che qualcuno si è scelto anche in virtù del suo passato in un pd che in questa terra ha seminato distruzione e clientela e che scopre solo ora i “guai” di questa terra…

miko somma

 

 

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il banchetto mattutino in p.zza m. pagano rimane attivo, mentre per il pomeriggio, stante anche le temperature, vi invitiamo a lasciare la vostra firma per chiedere le dimissioni di giunta e consiglio comunale presso la nostra sede di via portasalza 16 a potenza da oggi 27 dicembre fino al 31 dicembre…

ricordo che la petizione è solo per i residenti a potenza…vi aspettiamo

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sereno natale…

con questo presepe di franco artese, che pur rappresentando matera idealmente rappresenta ciascun lucano, personalmente ed a nome del comitato di POSSIBILE “carlo levi” di potenza auguro a tutte e tutti un sereno NATALE

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prime firme…

questi per il momento i luoghi di raccolta
p.zza m. pagano
mercoledì 23/12 ore 10-13; 17-20
giovedì 24 ore 10-13
sabato 26 ore 10-13…
domenica 27 ore 10-13; 17-20
lunedì 28 ore 10-13; 17-20
martedì 29 ore 10-13; 17-20
mercoledì 30 ore 10-13; 17-20
giovedì 31 ore 10-13
i banchetti saranno estesi nei prossimi giorni, coerentemente ai permessi…
la petizione è stata depositata ai sensi del regolamento della partecipazione del comune di potenza, art. 11, presso la urp per l’esame del testo e l’ammissione dello stesso alla raccolta presso la casa comunale

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dimissioni!!!…comunicato stampa

A cura ed iniziativa del comitato di POSSIBILE “carlo levi” di potenza, in p.zza m. pagano (ore 10-13 e 17-20) il 23/12, il 24 e poi ancora il 26, 27, 28, 29, 30 e 31/12 banchetto per firmare la petizione popolare per chiedere le dimissioni immediate di giunta e consiglio comunale di potenza

Comunicato stampa

Le mani sulla città

La città di Potenza è ostaggio da decenni di innominabili, eppure conosciutissime filiere di interessi che oggi, dopo il pasticcio dell’anatra zoppa e nell’inciucio che si sta consumando con la nuova giunta che ratificherebbe una sorta di “partito del comune”, tutto purtroppo lascia prevedere continueranno a tenere in ostaggio il capoluogo di regione proprio in virtù dell’assetto che quella giunta rappresenta.

 

Una giunta composta da 9 assessori (ogni logica invece suggerirebbe una giunta ridotta la minimo), ciascuno rappresentante interessi che partono da un capobastone politico e terminano nelle relazioni di costui con quei poteri eternizzati che dimorano in questa città, dal mattone alla manutenzione, dagli appalti negli enti pubblici alle nomine, dall’assistenza alla “monnezza”, e via discorrendo.

Non dovrebbe essere ignoto che 27 milioni di euro sono un boccone prelibato e così, mentre la città potrebbe ricominciare a respirare anche a partire da quanto quei finanziamenti potrebbero assicurare in termini di infrastrutturazione urbanistica e decoro urbano per intercettare nuove esigenze di servizi a cittadini e imprese, la piovre di quegli interessi, che hanno nomi e cognomi a cui si aggiungono dei nuovi e “rivoluzionari “ interessi, già da tempo muovono per la spartizione di una ricca torta dopo tanti anni di vacche magre.

E la maniera migliore che questi interessi hanno di predisporre il desco è il consolidato meccanismo di lobbying, ovvero l’influenza diretta di gruppi di pressione che cercano di condizionare le istituzioni per i propri interessi, la cui influenza fa leva quasi sempre su elementi come il denaro di cui dispongono o per dazioni dirette (tangenti) o per favorire forme di consenso nell’elettorato verso i curatori di quegli interessi.

La domanda che allora i potentini dovrebbero porsi è “ma chi è che ha interessi alla gestione di questi appalti, oltre che all’ordinario di un comune le cui voci di spesa sono comunque di assoluto rilievo nel panorama regionale”?

Varrebbe la pena sottolineare che parliamo di interessi facilmente rintracciabili, sviluppatisi nel post-terremoto e nel “banchetto” della 219, esistendo naturalmente anche pre-sisma, e che portano il nome di aziende edili o impegnate nell’appaltistica pubblica e nel settore forniture e servizi agli enti pubblici, e che è altrettanto facile risalire, come notorio all’abitante di Potenza, alla rete di protettori e protetti, la cui opera è stata in questi anni determinante per realizzare tante infrastrutture inutili e progettualmente carenti, con l’uso di materiali scadenti, urbanisticamente senza alcun senso, spesso peggiorativi di un tessuto urbano già compromesso dalla rapida urbanizzazione a mano armata della città negli anni ’60-’70 del 900, in un meccanismo purtroppo non solo potentino che Francesco Rosi ci restituì nel suo film  illuminante “Le mani sulla città”.

Vogliamo fare i nomi o preferiamo che gli abitanti di Potenza facciano loro stessi una rapida carrellata di quel sacco edilizio e dei servizi che si è consumato, nella beffa che spesso persino i tributi dovuti ex lege dalle ditte per sono stati presi in carico dal Comune di Potenza, il cui bilancio è stato così minato?

O vogliamo discutere concretamente della follia di strumentazione urbanistica di una città allungatasi a dismisura nelle contrade per favorire il “villettismo”, ciò comportando oneri di urbanizzazione primaria enormi per le casse pubbliche?

Magari potremmo discutere di “navi” senza spazi architettonici disponibili neppure all’estetica (figurarsi alla funzione) al Serpentone, o di veri e propri cenotafi in stato di abbandono in Piazzale delle Regioni, o di rifacimenti discutibili persino nella scelta del materiale di pavimentazione in Via Pretoria e P.zza M. Pagano? O magari di Macchia Romana e della grande speculazione che ha consentito la nascita di una fungaia-non luogo avulsa dal tessuto urbano? O ancora di Via del Gallitello o del centro storico? Delle torri che competono con le ciminiere di una ferriera. Di Bucaletto o dell’eterna riqualificazione del parco di Montreale? L’elenco sarebbe davvero troppo lungo.

Ed i colpevoli politici sin troppo facili da individuarsi, ma rimane un punto, come cioè interrompere una odiosa catena che rischia oggi, e nonostante tutto quanto accaduto, di prolungarsi ancora a causa di uno “strozzo” democratico” determinatosi nel criminale gioco del monopoli interno al PD alle scorse amministrative, quell’anatra zoppa che da un anno e mezzo ingabbia e ricatta ogni pur minima volontà di sottrarsi alla stretta asfissiante delle solite mani che compongono gattopardescamente giunte senza altro scopo che “garantire” qualcuno.

Naturalmente se alla città interessa capire chi ha ordito delle ragnatele di interessi pluridecennali che hanno drenato dalle casse comunali risorse enormi verso obiettivi risibili a ogni ragionamento, spesso nella logica dell’assalto alla diligenza o dell’ordinaria demenza politica, alla città interessa anche che non si abbiano più a ripetersi sia gli evidenti errori politico-gestionali di decenni di amministrazioni di  stampo clientelare, sia le eventuali malversazioni di cui è la Procura della Repubblica ad aver titolarità di contestazione in virtù dell’azione penale obbligatoria.

E se il primo interesse sarebbe compito di una stampa “liberata” soddisfarlo e della funzione statutaria e tipica della magistratura appunto accertarlo e sanzionarlo, è evidente che l’interesse a non ripetere gli errori del passato è compito dei cittadini attraverso una chiarezza politica che solo un voto “liberato” potrebbe assicurare a questa città.

Non stiamo precostituendo capi d’accusa verso alcuno, se non una precisa accusa politica ai passati amministratori di aver male amministrato ed all’attuale Sindaco di aver male interpretato il senso del suo ruolo che non è “amministrare ad ogni costo”, ma avere progetto, cosa che purtroppo non esiste, ed avere numeri idealmente coesi al progetto, che esistono purtroppo solo come conservazione di un odioso status quo e non certo per quel malinteso senso di responsabilità dato a becchime alla città per giustificare l’ingiustificabile, una paralisi amministrativa e politica che dura da un anno e mezzo.

Chiediamo ai cittadini potentini di sostenere con le proprie firme questa petizione popolare che invita alle dimissioni Giunta e Consiglio Comunale, per mettere i responsabili dello sfascio antico e quelli di questa sua inciucista ed ipocrita continuazione di fronte alla domanda se continuare ad annegare nel fango una città intera o, assumendosi di guardare al futuro, consentire che i cittadini scelgano nuove realtà e progettualità politico-amministrative per guidare Potenza alla modernità, non più al medioevo bizantino che la sta soffocando.

Signor sindaco, signori assessori, signori consiglieri comunali, rassegnate le dimissioni e che si torni al voto in primavera.

Miko Somma, Possibile, portavoce comitato “Carlo Levi” Potenza

 

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quando la scienza mente…

vi posto questo articolo de il manifesto, di cui come al solito, per rispettare il lavoro giornalistico, pubblico solo un incipit rimandando alla lettura completa sul sito del giornale…

di Marilù Mastrogiovanni

Non uno ma nove diversi ceppi di xylella. E non dal 2013, ma probabilmente da molti anni prima. Oppure, altra ipotesi, introdotti recentemente in più tranche. La Procura di Lecce rimescola le carte, indica altre verità rispetto a quelle indicate dal CNR e dall’Università di Bari, dalla Regione Puglia e dal Ministero delle politiche agricole e sequestra preventivamente (con facoltà d’uso per garantirne la cura e la raccolta delle olive da parte dei proprietari) gli ulivi che il Commissario per l’emergenza xylella, Giuseppe Silletti, avrebbe ripreso a sradicare già dal 16 dicembre. Se non glielo avessero impedito gli agricoltori e i cittadini, frapponendosi tra le ruspe e gli ulivi.

E lo indaga. Indaga Silletti e altri nove protagonisti del grande affaire xylella.

  1. Antonio Guario, 64 anni, in qualità di ex dirigente dell’Osservatorio fitosanitario regionale di Bari;
  2. Giuseppe D’Onghia, 59 anni, dirigente del Servizio Agricoltura area politiche per lo sviluppo rurale della Regione Puglia;
  3. Silvio Schito, 59 anni, dirigente dell’Osservatorio fitosanitario regionale di Bari;
  4. Giuseppe Blasi, 54 anni, capo dipartimento delle Politiche europee ed internazionali e dello Sviluppo rurale del Servizio fitosanitario centrale;
  5. Nicola Vito Savino, 66 anni, professore universitario e direttore del centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura Basile Caramia di Locorotondo;
  6. Franco Nigro, 53 anni, micologo di Patologia vegetale dell’università di Bari;
  7. Donato Boscia, 58 anni, responsabile della sede operativa del Cnr dell’istituto per la Protezione sostenibile delle piante;
  8. Maria Saponari, 43 anni, ricercatrice del CNR dell’istituto per la Protezione sostenibile delle piante;
  9. Franco Valentini, 44 anni, ricercatore dello IAMB.

Diverse le ipotesi di reato: diffusione di fitopatologia, falso ideologico, violazioni colpose delle disposizioni ambientali, deturpamento di bellezze naturali, turbativa violenta del possesso di cose immobili.

Dunque gli alberi d’ulivo sui quali pende l’ordinanza di abbattimento del commissario straordinario per l’emergenza xylella, Giuseppe Silletti, sono stati sequestrati preventivamente per impedire che si sradichino sulla base di decisioni poggiate su falsi presupposti, sia scientifici sia, di conseguenza, amministrativi……..

continua su http://ilmanifesto.info/la-procura-di-lecce-salva-gli-ulivi-e-indaga-commissario-e-scienziati-dellemergenza-xylella/

 

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si vota lo statuto di POSSIBILE…

ricordo agli iscritti al mio circolo (ed ovviamente a tutti gli altri) di votare per le 3 proposte statutarie di POSSIBILE sulla nostra nuova piattaforma informatica nazionale, previa registrazione delle credenziali uniche dell’iscritto che avete ricevuto in posta elettronica…
ricordo che il voto, apertosi questa notte a mezzanotte, prosegue fino a lunedì notte alle 23.59…
non esprimo pubblicamente il mio voto per non influenzare alcuno degli iscritti…

mi rammarico solo che nessuna delle 3 proposte abbia voluto affrontare con coerenza il tema del coordinamento regionale (il circolo carlo levi di potenza lo ritiene fondamentale ai fini di razionalizzare ed organizzare le politiche del territorio), coordinamento che così come espresso rischia di rimanere troppo volontaristico e poco congruente alle necessità organizzative di un partito sul territorio, esserci anche come struttura riconoscibile dagli elettori, ma occorre comunque andare avanti e dotarsi di uno statuto efficiente che sarà sempre emendabile…
e credo che il tempo e la realtà renderanno necessario che si formino strutture intermedie in grado di ragionare sul territorio…

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le mani sulla città…

la città è ostaggio di innominabili, eppure conosciutissime filiere di interessi ed il rischio che mettano ancora “le mani sulla città” è oggi più che mai vivo nell’inciucio che si sta consumando…9 assessori, ciascuno rappresentante un interesse che parte dal proprio capobastone politico e termina nelle relazioni di costui con i poteri del mattone, dell’asfalto, degli appalti negli enti pubblici, delle nomine, degli idrocarburi, dell’assistenza privata, della “monnezza”, e via discorrendo un elenco che occorre rendere palese…la città deve ricominciare a respirare, cominciando dal togliersi il bavaglio dell’anatra zoppa…

 

 

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sospetto di etero-direzione?…

vi consiglio caldamente questa lettura, perché contiene tutti gli elementi di sospetto di etero-direzione che da anni dico sono alla base dell’esistenza del 5 stelle (rileggere tanti miei post sul blog e su fb)…ovviamente trattasi di una opinione che riporto, ma una opinione da leggersi con interesse…

ed a parlare stavolta non sono io, che sono un “malefico” ricercatore di verità dietro le apparenze, ma un ex testa pensante del movimento che dice le stesse cose che il sottoscritto dall’esterno (e guarda caso osteggiatissimo proprio dai 5 stelle lucani più vicini alla casaleggio&grillo associati), dice da tempo…

ed in ogni caso serve a riflettere tutti insieme, dopo la sfiducia-bufala verso il ministro boschi imbastita “malamente” dal 5 stelle alla camera, che di fatto rafforza il governo renzi…

www.nientedipersonale.com/2015/12/10/francesco-menallo-il-movimento-5-stelle-di-grillo-e-casaleggio-e-voluto-dagli-usa/

vi riporto questi due passaggi nodali:

eravamo in tanti, subito dopo le elezioni politiche nazionali del 2013, ad aspettarci un accordo con il PD di Bersani. Pensavamo: ci prendiamo due-tre ministeri-chiave e iniziamo a cambiare l’Italia dal di dentro. Se il PD si tirerà indietro, beh, i cittadini italiani capiranno. Invece che succede? Grillo e Casaleggio bloccano tutto. Nessuna trattativa con Bersani. Chiusura totale. Risultato: il PD finisce nella mani di Matteo Renzi, dopo l’accoltellamento alla schiena, nell’ordine, di Bersani e, poi, di Letta. E’ a questo punto che in tanti di noi comincia a maturare un retro-pensiero”…

…Renzi è anche il frutto delle scelte politiche adottate dal Movimento 5 Stelle. Piaccia o no, Bersani è un uomo di sinistra. Moderato quanto si vuole, membro dell’establishment, ma di sinistra. Con lui si sarebbe potuto e dovuto discutere, si sarebbe potuto cominciare a strappare sovranità dal basso e costruire, nel frattempo, una classe dirigente giovane, pulita, consapevole e preparata. 

ovviamente ciascuno è libero di formarsi una propria opinione…io mi limito a riportare una voce ed una opinione che chiarisce nella sua legittimità ad essere espressa alcune contraddizioni che molti hanno riscontrato nell’ambiguità del 5 stelle su troppe questioni importanti, confondendole spesso per acerbità alla politica…ed in politica, come qualcuno diceva, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca… 

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il testo della petizione popolare…

tra meno di un’ora conferenza stampa del circolo possibile “carlo levi” di potenza per presentare la petizione popolare con cui chiederemo ai cittadini di aiutarci nella richiesta motivata che in questa città sia fatta chiarezza politica dopo un anno e mezzo di agonia…

PETIZIONE POPOLARE

RESTITUIAMO DIGNITA’ ALLA CITTA’ DI POTENZA

I sottoscritti cittadini residenti a Potenza,

  • preoccupati del presente e del futuro della propria città, bloccata da un bilancio in dissesto che non consente che l’ordinaria amministrazione in tariffe al massimo e servizi al minimo, di fatto trattandosi di un bilancio già commissariato che rende inutili sia giunta che consiglio comunale

  • preoccupati da quella congiuntura politica venuta fuori dalle urne e conosciuta come “anatra zoppa”, che obbliga ad accordi politicamente impossibili che si prendono in luoghi altri rispetto ai luoghi deputati della democrazia  e che da un anno e mezzo pregiudicano ogni risoluzione definitiva della crisi della città apoluogo di regione,

  • preoccupati dalle notizie che raccontano di una nuova giunta che ratificherebbe politicamente un “inciucio definitivo tra destra, centro e sinistra”, distribuendo ben 10 assessori in una situazione finanziaria insostenibile che consiglierebbe invece una decisa riduzione dei costi,

  • preoccupati che giunta e consiglio comunale siano ormai del tutto in balia di quel “giorno per giorno” che obbliga a non scegliere sui grandi temi che riguardano il futuro della città e deprime ogni sentimento democratico dei cittadini

  • preoccupati che proprio in simili circostanze si rafforzino quei poteri che finora hanno tenuto in scacco la città, vanificando anche il lavoro che pur si potrebbe fare per rivivificarla a partire dalle occasioni offerte dai fondi stanziati

chiedono

le immediate e irrevocabili dimissioni di giunta e consiglieri comunali ed il ritorno alle urne alla prima finestra di voto utile per definire un nuovo e più concludente assetto amministrativo ad una città che merita di meglio di questo spettacolo indecente

             

 

                 

 

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i nemici…

i nemici…è sempre qualche altro che li dichiara tali…

casualmente e su condivisione di beatrice brignone (parlamentare di possibile) pubblico questa foto tratta dalla pagina facebook di Natalino Balasso  20 maggio 2014 ·

Trovo questa foto sulla pagina di Simone Frasca. Una lapide posta da un ex soldato italiano e da un ex soldato austriaco reincontratisi nel 1976. Mi ha fatto venire in mente la frase di Rigoni Stern: “In quel momento non eravamo nemici”.
 

 

 

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