riforme costituzionali e piani di rinascita a confronto…

alquanto ignominiosamente, a mio modesto parere, passa al senato nel penultimo giro di votazioni, la riforma costituzionale voluta da renzi&soci, e passa con una maggioranza che definire a “porte girevoli” sembra persino riduttivo…

i voti favorevoli alla riforma sono stati 180, 19 in più della maggioranza assoluta richiesta (161), mentre i contrari si sono fermati a quota 122, mentre l’unica astenuta (ricordiamo che al senato l’astensione vale come voto contrario) è stata la senatrice a vita elena cattaneo… ”aiutino” a renzi ricevuto dai 17 senatori che fanno capo all’ex forzista denis verdini (ieri si è aggiunta al gruppo ala l’ex grillina gambaro), da due dissidenti di forza italia (bocca e villari) e da tre ex leghisti legati al sindaco di verona tosi (bisinella, bellotti, munerato), quindi 22 senatori di quella che senza indugi potremmo definire una “riserva renziana”… 

però maggioranza ferma a quota 158, quindi sotto la soglia di maggioranza assoluta di 161 voti, cosa che avrebbe fermato la riforma costituzionale e probabilmente il governo renzi il cui scopo ultimo pare proprio quello di voler sconvolgere la costituzione…ma come si vede, l’ineffabile denis verdini non fa certo mancare appoggio al suo “amichetto” in quella che giornalisticamente potrebbe prendere il nome di premiata società toscana

certo, alla maggioranza sono mancati alcuni voti dell’ncd di alfano (bonaiuti, anitori e azzollini, certo molto arrabbiato con renzi) quello del cossighiano naccarato, e quelli dei senatori a vita (anche stavolta monti non ha votato), tranne il sì ampiamente annunciato di napolitano, grande sponsor di questa riforma…ma si tratta di troppi pochi voti che mancano allo schema renzi per costituire un vero problema…

l’11 aprile, tranne sorprese, la riforma costituzionale tornerà per l’ultima volta alla camera (ricordo che l’11 gennaio il testo è  stato qui approvato  con 367 sì e 194 no) e solo dopo  si potrà avanzare domanda per il referendum confermativo da parte di un quinto dei membri di una Camera, 500 mila elettori o cinque consigli regionali

partita dunque ancora aperta quella che con il voto popolare stabilirà un si o un no alla riforma, ma che stavolta si giocherà tutta sulle capacità di renzi di addomesticare con il suo “piffero magico” (ed un controllo ormai quasi ferreo dell’informazione) che “narra” alla creduloneria degli italiani un presunto “miracolo” economico (che nei fatti non c’è affatto) ed istituzionale che finalmente e definitivamente gli consegna il paese nelle mani senza che alcuno lo abbia mai votato o delegato a stravolgere l’assetto istituzionale del paese che a riforma passata assumerebbe nella sua forma di governo le caratteristiche di un premierato forte di tipo semi-presidenziale

o sulle capacità di un variegato ed a volte poco credibile fronte del no (da salvini e meloni a civati il fronte è davvero composito) di opporre alla riforma argomenti capaci di risvegliare l’animo democratico del paese, quello che parte dalla resistenza (piaccia o meno, secondo me il momento non prescinde da questo) e termina per il momento nel no referendario alla riforma che berluskoni e soci tentarono qualche anno fa e che, sotto sotto, è quasi la stessa riforma di cui oggi discutiamo e discuteremo, testimonianza evidente che il fil rouge che lega questi tentativi di riforma ben poco democratica del paese parte da lontano, da molto lontano, trasformatisi camaleonticamente a partire dalla “madre delle riforme”, quel piano di rinascita democratica di piduistica memoria di cui troppo spesso o sottaciamo gli effetti che perdurano nei salotti buoni o trasformiamo in un totem innocuo che fa perdere il senso concreto dei protagonisti in nome di un generico concetto di massoneria dove naturalmente tutto diviene una forma epica

non ci credete alle similitudini tra le due riforme?…bene, ai link avrete la prova provata delle similitudini tra la riforma berluskoni, quella renzi e le “indicazioni” illo tempore fornite dal piano, nelle opportune differenze che ovviamente contraddistinguono i tre piani…il piano fornisce indicazioni di massima su come e cosa “riformare”, la riforma berluskoni aveva un respiro molto più corto, quella di renzi porta a compimento il piano stesso, attualizzandolo e rendendolo coeso alle nuove esigenze di chi non si rassegna ad una repubblica di tipo parlamentare ed anela all’uomo forte, essenzialmente per la tutela di alcuni grandi interessi…

il piano di rinascita democratica di gelli http://www.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2010/07/Il-Piano-di-rinascita-democratica-della-P2-commentato-da-Marco-Travaglio.pdf o se preferite una versione meno “travagliata” http://web.tiscali.it/comunisti-pistoia/Memoria/RinascitaDemocratica.htm

la riforma costituzionale di berluskoni http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Ddlmess&leg=14&id=00154601&offset=450&length=85223&parse=no

la riforma costituzionale di renzi https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/760060/index.html

per il momento vi invito ad un confronto ragionato sui testi e lascio alla vostra libera deduzione trovare analogie e similitudini, ma così facendo (ed invito comunque i meno pigri a leggere con attenzione) e non voglio venir meno al compito di fare senso critico ed invitare ad una riflessione più profonda sui fatti, gli antefatti e le ragioni delle cose che accadono, così mi riservo a breve di entrare nel dettaglio, articolo per articolo, delle due riforme…

capisco che la materia sia ostica ed ai cittadini arrabbiati con la politica potrebbe non essere semplice comprendere alcuni passaggi che mentre sembrano volerne ridurre il ruolo, in realtà lo affermano e concentrano nelle mani di un’elite sempre più intoccabile che a conti fatti e nel confronto con la legge elettorale approvata potrebbe basarsi sul solo 25% dell’elettorato per detenere un potere senza contrappesi che lo bilancino e ne limitino gli eventuali e prevedibili eccessi, come pure le costituzioni occidentali più presidenzialiste (u.s.a. e francia) si danno pena di prevedere con appositi strumenti parlamentari…

a questo punto, considerando impossibile uno stop alla camera dell’iter della riforma dove boiardi e lacchè renziani detengono una netta maggioranza assoluta, l’ultima parola passa al popolo italiano che spero trovi l’intelletto per comprendere il pericolo per la nostra democrazia e la forza di sottrarsi alle spire di questo maleficio orchestrato da gentaglia senza scrupoli con l’unico obiettivo di detenere un potere enorme e senza limiti… 

 

 

 

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