il 1° incontro del corso…

bene, tra un po’ si inizia…e gli argomenti saranno tanti perchè questo periodo storico chiarisce i seguenti 50 anni di politica italiana e forse anche di più, giungendo fino ai nostri giorni molte conseguenze di quegli avvenimenti…

la prossima settimana 2° incontro “da claire booth luce e dalla nascita del gruppo bilderberg al primo tentativo di colpo di stato ed all’assassinio di gaspare pisciotta, la normalizzazione all’insegna della dottrina truman”…

vi aspetto

Pubblicato in Blog

lo spreco…

dunque come da tanto tempo avvertivo, il rischio di aver “petrolizzato” per anni ed anni il bilancio regionale lucano con le royalties degli idrocarburi, evento questo che avrebbe dovuto, doveva e deve far riflettere sul fatto che essersi affidati senza pensarci troppo su alle fluttuazioni finanziarie del prezzo del barile (che certo non si controlla dalla basilicata) è stato un lampante esempio di mancata lungimiranza, è oggi evidente nella sua forma più crudele, al bilancio della regione cioè mancheranno quest’anno oltre 100 milioni di euro…

era del tutto evidente che affidarsi a simili “entrate” e postare su queste il mantenimento di molte misure economiche e sociali, spesso del tutto clientelari e volte, quando non alla soddisfazione diretta di interessi particolari di gruppi datoriali, alla sola ricerca di un consenso vasto nella società, ma anche volte alla sussistenza del nostro sistema sanitario ed universitario, è stato un esempio di cattiva programmazione e di cattivo uso delle risorse che se storicamente peserà come un macigno nel giudizio sulle amministrazioni regionali che, a partire dalla fine degli anni ’90, hanno “gestito” la vicenda petrolio in questa regione, d’altro canto dovrebbe pur aprire o far aprire delle riflessioni sulla persistenza di questo sistema baronale di potere…

ma andiamo con ordine…lampante infatti appare che una risorsa fluttuante nel suo valore, perché sottoposta alle oscillazioni e speculazioni del mercato finanziario, ancorché certa nella generazione di qualche valore economico nel perdurare delle estrazioni di greggio e gas, andava pensata come un “tesoretto finanziario” da rivolgere alla infrastrutturazione materiale ed immateriale della regione, ai grandi investimenti produttivi in grado di innescare più  rapporti occupazionali che profitto di impresa, alla programmazione accorta delle uniche “armi” di cui questa terra dispone, agricoltura e turismo,  e non certo alla quotidianità di gestione che, dopo aver parcellizzato l’investimento in mille rivoli assistenziali, senza che alcuno si sia mai dato pena di controllarne l’efficacia in termini di ricaduta sul sistema regione, si è  di fatto prodotta come uno scialacquare denari, nella conclusione evidente che a quasi 20 anni dagli accordi sugli idrocarburi si sono soltanto o quasi sprecate risorse altrimenti irripetibili

e si sono sprecate con la legge 40, il famoso p.o. val d’agri, che ha divorato nella suddivisione del tutto clientelare dei finanziamenti il potenziale di intervento che una programmazione d’area più consona all’intelletto che alla rapacità dei “baroni” locali avrebbe invece assicurato in termini di efficacia strutturale della spesa,

sprecate con il finanziamento di piani di forestazione, che duole il cuore pensare abbiano prodotto solo elemosine per circa 4000 operai forestali (numero percentualmente superiore in termini di relativa demografia persino al dato calabrese di 7000 operai), ma voti assicurati al sistema politico che su queste “assunzioni” si era innestato (e pensiamo che il lavoro così pensato non serviva certo a costruire un reddito vero e proprio, quanto ad assicurare l’accesso ai parametri stabiliti di giornate lavorative per richiedere in seguito la disoccupazione) e talmente poco sistema produttivo forestale da dover “usare” i nostri boschi solo come credito emissivo di carbonio per aziende che invece emettono ed emettono pure tanto,

sprecate con le vie blu, che hanno prodotto piccoli clientelismi volti al consenso con effetti di “pulizia” degli alvei fluviali del tutto risibili, quando non invece dannosi, 

sprecate con i piani di assistenza come la cittadinanza solidale o copes che, affidati nella redazione delle liste di sussidio ai sindaci, hanno prodotto effetti distorsivi del tutto in linea con l’attitudine a trasformare l’assistenza in consenso, consentendo abusi sui quali in questi giorni la magistratura sta finalmente cercando di far luce,

sprecate persino nei finanziamenti “ciechi” all’unibas, cioè senza legame con una “specializzazione” dell’ateneo rispetto al territorio ed alle sue problematiche e potenzialità reali, favorendo al più un “baronato” di compensazione per figure locali molto spesso ai limiti della “docenza decente”,

sprecate in quelli al sistema sanitario, perché se drogato a monte, come da più inchieste sta cominciando a svelarsi, il sistema di affidamento degli incarichi, delle assunzioni, degli appalti e delle forniture, chiaro appare che quei denari, più che per un investimento sulla qualità delle strutture di base, sono serviti anche e soprattutto a sostenere forme di odiosa illegalità formale e sostanziale della gestione ordinaria, oltre  che la necessità spesso usata a scusa di “tener bassi” i ticket sanitari, calmierando così i costi per assicurare servizi e prestazioni mediche di base (i lea, per intenderci), nell’evidenza che la necessità di potenziare un sistema sanitario non era nel numero ipertrofico delle strutture attuali (frutto di “politiche del territorio” e di un mercato delle postazioni), quanto nella qualità dei servizi offerti non solo ai lucani (evidente appare il vantaggio di attrarre cittadini dalle regioni limitrofe) e nell’accessibilità alle stesse (forse e per paradosso, da noi le strade ed i trasporti fanno più parte del sistema sanitario che del sistema veicolare)…

e l’elenco sarebbe ancora più lungo pensando alle tante partite più o meno organiche ai vari piani operativi ed interventi di bilancio e magari alle tante poste straordinarie che sui fondi del petrolio si sono accese, quasi fosse un pozzo di s. patrizio…peccato siano invece veri pozzi di petrolio e gas a dare linfa a quel pozzo a cui si è finora attinto senza alcun criterio e senza alcuna logica che non fosse il mantenimento delle filiere di consenso sulle quali finora, con una politica del “memento” di antica memoria, si è retto un sistema che definire “idiota” è anche troppo gentile…

centinaia di milioni di euro sprecati, quando non malversati in interessi poco puliti o a soddisfare appetiti insaziabili, questa è la sintesi di 20 anni di “allegra gestione” delle royalties degli idrocarburi…ed i nodi del dopaggio del bilancio regionale, come ho avuto modo di dire spesso e di ribadire brevemente alle telecamere di “agorà” qualche settimana fa, ormai sono venuti tutti al pettine…

così, al netto di danni ambientali e sanitari ancora tutti da scoprire nella loro interezza, stante la palude sui controlli e sulla loro filiera di certificazione che dolosamente il sistema ha mantenuto per anni, oggi si arriva dunque non tanto alla sorpresa di tagli dolorosi al bilancio regionale che si dovranno fare anche in concomitanza con minori trasferimenti statali (tagli che non dovrebbero più di tanto sorprendere chi abbia ancora un minimo di giudizio critico), ma all’evidenza conclamata di una pregressa e dissennata corsa allo spreco di risorse derivanti dalle royalties (cosa che invece dovrebbe far riflettere, e tanto, chi ancora sostiene questo sistema folle e feudale), spreco che coincide, ad aggravare le cose, con lo sperpero continuato di denaro pubblico, che altrimenti ed a meglio poteva servire, che si è fatto con i fondi comunitari, fesr, fes e piani di sviluppo rurale in testa…

come poi il bilancio regionale potrà assorbire questi tagli, che non saranno compensati da altre partite finanziarie – anzi semmai peggiorati da ulteriori tagli dallo stato che pure il “renzianissimo” presidente pittella aveva dichiarato essere disponibile a sopportare – non è dato al momento sapere, ma una cosa è certa, non sarà cosa indolore per i cittadini…ed allora via con la corsa alla distorsione dell’informazione reale nella peggiore linea renziana, “se hai un problema, parla d’altro, magnificando risultati che rimangono parole perché domani aggiungeremo a quelle altri risultati ed altre parole per altri problemi”…

presidente pittella che, nonostante le sue chiacchiere gratuite, anziché intervenire sulle filiere clientelari e del consenso che sono state la prima vera motivazione dello spreco, dovendo egli pagare le tantissime cambiali sottoscritte durante le sue “primarie alla rivoluzione”, nicchia, dichiara, devia, depista, traveste la realtà dei fatti, nulla o quasi facendo se non “accontentare i creditori” con una sorta di spoil system, cambiando qualche destinatario di “aiutini” con altri destinatari a lui più vicini, nel mentre infarcisce una sua pletorica squadra di comunicazione di personaggi senza arte né parte e “riempie” la regione ed i suoi uffici di “competenti professionisti”…

a chiedere conto a pittella di che fine abbiano fatto i suoi proclami rivoluzionari, infatti, non riceveremmo che risposte elusive e devianti, al più rimarcanti il contesto globale di crisi che avrebbe impedito il “mondo nuovo”, esattamente come per i suoi roboanti punti programmatici “affogati” ormai nella melma pantanista di un correntismo feroce e vorace tutto interno al suo partito ed ai suoi sostenitori extra-moenia…  

ed allora sovviene una domanda…perché continuare a sopportare questi facitori di disastri, il cui appetito di risorse è insaziabile?…

teoricamente non vi sarebbe alcun bisogno di continuare a sopportarli e supportarli, basterebbe non votarli e votare altro, eppure, astensione o meno, criticità o meno, costoro, il partito-regione ed i suoi accoliti, pur cambiando soggetti di riferimento istituzionale, rimangono al loro posto come garanti di una “pax abbuffina” che non è terminata affatto e che semmai, al calar dei fondi disponibili, o qualcosa dovrà inventare per non dimagrir troppo o al solito ricorrerà alla “tirata di coperta” che lascia sempre qualcuno con le natiche al freddo, in attesa dei tempi migliori che solo matteo renzi ed il suo esercito di scimmie plaudenti continua a vedere…

ma il punto non sarebbe neppure nella logica finanziaria e politica con cui si rimodula un bilancio regionale che, pittella o meno, andava, andrebbe ed andrà rimodulato, il punto è se esiste ancora una logica di sguardo lungo che attiene ad un pensiero di regione, ovvero a come questa terra potrebbe trovare una sua strada allo sviluppo che non debba imperniarsi solo sugli idrocarburi, stante che qualcuno quel percorso lo ha già disegnato da anni e lo persegue senza paura di poter trovare qualcuno che punta i piedi e dice “basta, abbiamo già dato”…

ecco, senza quella logica e quel pensiero lungo, non ci sarà riequilibrio del bilancio che tenga, perché qualcuno in alto e per questa terra ha ben compreso da anni ed anni che incoraggiare giorno per giorno al vizio dello spreco significa assicurarsi un fedele drogato di denari pronto a vendere anche la madre per una dose di finanziamento…

occorre fare altro in questa terra…

miko somma

 

 

   

Pubblicato in Blog