lo stile renziano di provincia…

(ANSA) – POTENZA, 2 FEB – “Sono molto sereno perché ritengo di non aver fatto nulla. Io vado avanti, dovranno ammazzarmi per fermarmi”: in un video postato su Facebook, è questa la risposta data “ai detrattori” dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd). Nel video, in cui si parla anche della finanziaria regionale in corso di approvazione da parte del Consiglio lucano, Pittella ha fatto riferimento alla notizia di essere uno dei 35 indagati nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza – in cui si ipotizza anche il reato di corruzione elettorale – sul dissesto al Comune di Potenza.
    Secondo il governatore, “in uno stato di diritto, un avviso di garanzia è una garanzia per il cittadino indagato, non è una condanna. Non andiamo da nessuna parte se, nel tritacarne mediatico, si tenta di colpire Pittella per colpire Renzi o si fa un’operazione di discredito delle istituzioni o, come fa qualche comico di professione, si va sul palco e si punta l’indice e si spara a zero su qualcuno”.

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questa la difesa in stile renziano di provincia del presidente della regione…premetto che il video mi sono rifiutato di guardarlo per problemi di una certa debolezza di stomaco che non volevo aggravare, ma ciò che mi sorprende è la veemenza con la quale costui si difende da attacchi che nessuno gli ha mosso nella pericolosità che si indica, poiché – e sono parole pronunciate proprio dal presidente  nell’accorato spot sul pd3 (da oggi p’ttell3) – se un avviso di garanzia è appunto una garanzia (e nessuno mi pare lo neghi, avendolo già trasformato in un colpevole) e se un quotidiano può quindi “legittimamente e liberamente” dare delle notizie che fino a prova contraria nessuno ha smentito, non si comprende però come e perché poi i cittadini non possano far rimbalzare queste stesse notizie “liberamente e legittimamente” sui social…

cos’è, presidente, un reato di lesa maestà verso sua signoria, il califfo di lauria?

lo stile è appunto, oltre che molto “cafonal”, renziano di provincia, una nuova categoria estetica questa che ovviamente a gradi e livelli differenti tenta di clonare lo stile quasi inimitabile dell’abitante di palazzo chigi, e così lo spunto pseudo-gladiatorio con il quale in altri passaggi si allude a quel “per fermarmi devono ammazzarmi” che, oltre alle risate che può scatenare in qualche avveduto lettore che vi legge sic et simpliciter “la cacchiata nevrotica dell’uomo in difficoltà” o del cammello a cui si è posata una piuma sulla groppa carica non tanto di pesi istituzionali quanto di cambiali per le primarie che non riesce ancora a saldare, a me personalmente ricorda una frase molto simile di de filippo, suo predecessore al “soglio” di via verrastro, che pronunciò un bellicoso “vado avanti anche a costo di fare la fine di mattei” poco tempo prima che cedesse di schianto, apparentemente per la “scontrinopoli” lucana (ma qualche discorso ormai storico prima o poi si dovrà pur farlo sull’argomento), l’impalcato consiliare che reggeva la sua giunta…

la storia non si ripete mai o quasi mai, nonostante i corsi e ricorsi storici di vichiana memoria, ma gli epifenomeni forse si e certe esternazioni all’acido oleico fermentato sono forse il sintomo più evidente di una debolezza estrema che ormai questa giunta dimostra di fronte ai fatti concreti, sviando dall’argomento parlando sempre d’altro, e così inventandosi nemici non nei petrolieri, non nei privatizzatori di acqua pubblica, non nei signori della “monnezza”, non negli “assaggiatori” di aiuti comunitari e soldi pubblici, non nelle filiere mai sazie, non negli errori e nelle malversazioni che da decenni questo sistema di abbuffini ed ignoranti continua a commettere e dal quale il presidente pittella non può tirarsi fuori, perché del sistema basilicata lui ed il suo clan sono da sempre parte integrante, ma i nemici del presidente sono ormai i normali cittadini che postano sui social notizie vere…

lo stile sarà così renziano di provincia, ma l’effetto di tentata censura de facto molto esarcale…non si faccia scoppiare il petto, presidente, e #stiasereno  

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