perorare il si al referendum…

due foto del mio intervento di ieri all’auser a potenza per perorare la causa del SI al referendum del 17 aprile…

non comprendo come alcuni si meraviglino del consenso che creo con le mie parole quando intervengo su tanti temi…non ho particolari capacità dialettiche ed oratorie, nè un magnetismo istrionico, ma sono solo abituato a dire sempre la verità per ciò che penso e dirlo con passione…la verità è l’unica rivoluzione che ci è rimasta, quella che non abbiamo ancora provato a mettere a disposizione del mondo e della nostra piccola, antichissima e bellissima terra…al referendum vota e fai votare SI per dire basta al sistema degli idrocarburi

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basta parlare di lucania senza lucani!!!….

05/04/2016

banalità, elettoralismo, bieco governismo e tante, ma tante stupidaggini bipartisan sul petrolio e sulla mia regione, data in pasto all’opinione pubblica come il villaggio dei selvaggi con l’anello al naso, a ballarò come ovunque finora…esigo come persona che conosce le cose di essere invitato ad uno di questi dibattiti per raccontare dati, fatti e misfatti…

faccio richiesta ai giornalisti rai di farsene carico per il bene di questa terra…basta parlare di lucania senza lucani!!!….

miko somma

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niente elettoralismi, grazie…

05/04/2016

La questione petrolio lucano non è materia 5 stelle da usare per motivi elettorali, ma questione lucana che deve far riflettere su cosa siamo stati e cosa invece necessiteremmo diventare..spero sia chiaro il concetto!!!!

miko somma

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parole al vento…le sentenze arrivano a potenza, renzi…

ansa – I magistrati di Potenza hanno lasciato la sede della Presidenza del Consiglio di Largo Chigi, dove, per circa due ore, hanno ascoltato, in qualità di persona informata sui fatti, il ministro per le riforme Maria Elena Boschi. Il procuratore Luigi Gay non ha voluto commentare le parole del premier Renzi, secondo il quale le inchieste della Procura potentina non vanno a sentenza.  “Era necessario farlo”, ha rispoto Gay ai giornalisti che gli chiedevano del motivo della trasferta a Roma per sentire il ministro Boschi…

…E’ in corso intanto la direzione del Pd nella quale il premier Matteo Renzi sta parlando anche dell’inchiesta di Potenza sulle estrazioni di petrolio e il premier va all’attacco: “chiedo alla magistratura italiana non solo di indagare il più velocemente possibile ma di arrivare a sentenza. Ci sono indagini della magistratura a Potenza con la cadenza delle Olimpiadi”, ogni quattro anni, “e non si è mai arrivati a sentenza. Un Paese civile è un Paese che va a sentenza”….

…Intanto al termine di una camera di consiglio durata circa quattro ore, il Tribunale di Potenza ha condannato a pena comprese fra due e sette anni di reclusione gli ex vertici della Total e alcuni imprenditori e amministratori. La vicenda – diversa dalle indagini attualmente in corso – si riferisce ai lavori per la costruzione del centro oli di “Tempa rossa”, fra Corleto Perticara (Potenza) e Gorgoglione (Matera). L’inchiesta, coordinata dall’allora pm di Potenza Henry John Woodcock, risale al 2008.

e per smentire le parole di renzi sulla procura di potenza che non riuscirebbe mai ad arrivare a sentenza, eccovi il resoconto, tratto dalla pagina della gazzetta del mezzogiorno (http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/potenza/732979/Tempa-Rossa–fino-a-7.html) che copincollo spudoratamente senza aver chiesto il permesso (credo proprio che non se ne avranno a male)…

Tempa Rossa, fino a 7 anni di carcere per i vertici Total

Il processo si riferisce all’inchiesta condotta nel 2008 dall’ex om Woodcock

Il Tribunale di Potenza ha condannato in tutto nove persone – imputate a vario titolo per corruzione, concussione e turbativa d’asta per l’esproprio dei terreni e i lavori di realizzazione del Centro oli di «Tempa Rossa» – nell’ambito del processo allora chiamato «Totalgate», per pene che complessivamente ammontano a 47 anni e sei mesi di reclusione.

In particolare, sono stati condannati l’ex ad di Total Italia Lionel Lehva (tre anni e sei mesi di reclusione) e l’ex manager della Total Jean Paul Juguet (tre anni e sei mesi), due ex dirigenti locali della Total, Roberto Francini e Roberto Pasi (sette anni di reclusione ciascuno), l’imprenditore Francesco Rocco Ferrara (sette anni di reclusione), l’ex sindaco di Gorgoglione (Matera) Ignazio Tornetta (sette anni), l’ingegnere Roberto Giliberti e il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Corleto Perticara (Potenza) Michele Schiavello (cinque anni ciascuno), e l’imprenditore Nicola Rocco Donnoli (due anni e sei mesi). Per Lehva e Juguet è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, mentre per Pasi, Francini, Ferrara, Tornetta, Schiavello e Giliberti l’interdizione è perpetua. Per 18 imputati è stata disposta l’assoluzione.

Nel dispositivo il giudice, Aldo Gubitosi, ha inoltre disposto la restituzione al pm degli atti relativi alle posizioni di Total, Sogesa e Impresa Ferrara «per nuove valutazioni».

Il pm, Veronica Calcagno, aveva chiesto pene per un totale di circa 90 anni di reclusione. La vicenda si riferisce a un’inchiesta condotta nel 2008 dal pm Henry John Woodcock – ora in servizio a Napoli – sulla realizzazione del Centro oli di “Tempa Rossa», in particolare per le procedure di esproprio dei terreni che avrebbero poi dovuto ospitare la struttura, e la concessione degli appalti per i lavori. Il Comune di Corleto Perticara (Potenza) è stato condannato in solido «quale responsabile civile» al risarcimento dei danni alla parte civile (con Schiavello, Pasi, Francini e Giliberti).

«Non posso che esprimere la mia più viva soddisfazione per un verdetto che conferma la bontà dell’impianto accusatorio da me costruito grazie al lavoro di un gruppo affiatato di ragazzi della polizia giudiziaria (la squadra mobile e la polizia municipale di Potenza e i carabinieri del Noe del capitano Ultimo) che hanno collaborato con me». Così il pm Della Dda di Napoli Henry John Woodcock commenta l’esito del processo a Potenza scaturito dall’inchiesta Tempa Rossa, coordinata negli anni scorsi dal magistrato quando era sostituto alla procura del capoluogo lucano.

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parole al vento renzi, le sentenze arrivano a potenza – eccome se arrivano – e forse arriverebbero prima se la si smettesse di depotenziare da anni il tribunale del capoluogo potentino, perennemente a corto di organico ed oggi a rischio di perdere la corte di appello in virtù di un riassetto giudiziario che priverebbe la regione basilicata non solo della corte di appello, ma di tutti i servizi che ad essa sono collegati!!!…

 

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la befana dell’oro nero…

non ho avuto modo in questi giorni di poter scrivere per motivi di lavoro che mi hanno tenuto lontano dalla tastiera del pc (e con il mio vecchio cellulare è di fatto impossibile scrivere sul blog…provvederò magari in un futuro prossimo a comprarne uno più moderno)…ed ovviamente sono accadute cose, l’inchiesta della procura di potenza e le dimissioni del ministro dello sviluppo economico guidi, che è inutile riassumervi adesso, visto che tutti ne sarete a conoscenza, ma che pretendono qualche riflessione in merito più approfondita…

1) ma lo scopriamo solo adesso che sull’affare petrolio&dintorni in questa regione si sta consumando un dramma della democrazia, prima ancora che un dramma ambientale, sanitario ed economico che è conseguenza diretta proprio di quel dramma democratico?  

2) ma lo scopriamo solo adesso che in val d’agri i dati dei monitoraggi erano tutti e da tempo immemore “taroccati“, acque reflue, emissioni, dati sulla salute,  forse persino l’interezza del processo estrattivo ed industriale, forse persino le quantità di estratto, e che in val sauro tangenti, interessi privati, corruzione e malversazioni a vario titolo che da anni coinvolgono politici, amministratori, società di appalti e la stessa total, erano il giornale quotidiano di un territorio che si candida a fare la stessa fine della val d’agri?

3) ma lo scopriamo solo adesso che anni ed anni di royalties con cui è stato “dopato” il bilancio regionale, permettendo margini di manovra a fini quasi esclusivamente clientelari o comunque legati al consenso spiccio, sono state la merce di scambio tra quanto accadeva ad ambiente, salute ed economia locale in val d’agri (e di cui, a gran voce dobbiamo chiedere di sapere subito perché almeno i contorni del disastro siano chiari per tentare almeno di mettervi rimedio) ed il silenzio colpevole della politica lucana (perché se sapevano od immaginavano sono dei criminali, ma se non sapevano o non immaginavano sono solo degli inetti e dei cretini)  e di quella parte di società che ad essa era legata da familismi di varia natura e molto più spesso dal bisogno di avere dei “padrini” (o vogliamo credere che le colpe siano tutte dei politici e non anche di chi si “lega” a loro per qualsiasi interesse o richiesta di abbrivio personale)?

4) vogliamo pensare che tutto sia solo una questione giudiziaria, come pure qualcuno già tenta di dire, evidenziando una patologia di sistema a giustificare l’accaduto e non una mera fisiologia di funzionamento dell’industria delle estrazioni, o che non sia ora necessaria, oltre la doverosa operazione di verità e pulizia, una seria riflessione nazionale e locale che tocchi la politica e gli obiettivi che il paese e la regione debbono mettere in cima alla lista?

ecco cominciamo per ora a porci queste domande, perché nelle risposte sarà chiaro ciò che per il sottoscritto ed altri era già chiaro da anni ed anni, ma che evidentemente per tanti altri che hanno creduto in buona fede alla befana dell’oro nero tale non era…le mie personali riflessioni a più tardi…

miko somma  

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