perchè vorrei le olimpiadi in italia…

siamo a pochi giorni dall’apertura dei giochi olimpici di rio de janeiro e che piaccia o meno, l’atmosfera olimpica comincia a farsi sentire anche per chi, come il sottoscritto, certo non è un “consumatore” di sport…sarà per la magia che da sempre i 5 cerchi, depurati da tutto ciò che abbiamo tristemente imparato a considerare come un vero e proprio “dopaggio” dello sport (mi riferisco ai livelli federativi ed ai giochetti che vi si consumano), esercitano su di me, come credo un po’ su tutti, ma mi è innegabile non considerarmi anche io in attesa di quelle sfide sportive (voglio ancora considerarle tali) che a loro modo segnano epoche e ricordi che, se spesso stingono quando si tratta di persone che sono state nella nostra vita, tendono invece a rimanere come fissati dentro noi stessi quando si tratta di quella gara, di quell’atleta, di quella medaglia, di quel record…insomma non esiste mica soltanto il calcio e francamente se proprio torno indietro nel tempo mi è più facile rivedere gli ori di mennea o di sara simeoni a mosca nell’80, che una qualche partita di calcio, forse esclusa solo la cavalcata mondiale in spagna della nazionale nell’82…

 

ma insomma che le olimpiadi moderne, siano ancora pervase o meno dallo spirito nobile de coubertiniano (della sospensione dei conflitti della grecia antica, ovviamente neppure a parlarne), è difficile non accorgersi che, anche al di fuori dello sport come concetto passionale che a volte sconfina nel delirio ed in forme di misticismo irrazionale (ma la cosa riguarda appunto più la stupidità collettiva che innesca il calcio che altre discipline), e così al di fuori delle passioni grandi o piccole che lo sport innesca, nelle sue numerose branche in cui davvero ciascuno di noi può trovare una sua forma di innamoramento anche estetico, qualcosa pure ferma il mondo e la sua attenzione per un mese, i giochi olimpici e quell’atmosfera magica in cui si immergono discipline sportive  ed atleti che, magari sconosciuti ai più fino a pochi giorni prima, d’improvviso divengono racconti epici ed eroi tra sudore, tensioni, minuti, secondi, decimi, centimetri, ovvero drammi e storie che da personali divengono collettivi perché c’è una bandiera nazionale che li rappresenta…

e seppure dietro le bandiere spesso e tristemente ancor oggi si nascondano mostri, qui, ai giochi e durante i giochi, pur nella sfida più tesa e combattuta, pure esiste una concordia collettiva che, nutrendosi dell’epicità classica ed a suo modo immutabile dello scontro sportivo tra atleti che divengono per pochi istanti eroi classici, uno spirito di concordia che non trasforma mai gli “altri” in nemici, ma semplicemente in avversari in una “onesta battaglia” che, oltre gli uomini e le donne che la combattono, ancora oggi, come ad olimpia, serve a portare i limiti fisici dell’uomo e la sua finitudine, le sue paure e le sue incertezze e debolezze, verso gli dei  e la loro infinitudine…

ecco i giochi olimpici per me, oltre lo sport che fino ad un certo punto mi interessa, sono questo, un “momento dell’uomo e della sia civiltà” che se non ferma più le guerre per la sua celebrazione, ci fa però ancora riconoscere come comunità umana, e personalmente proprio a partire dalla curiosità ed a volte dall’umidirsi degli occhi che già alla cerimonia di apertura (che consiglio sempre di vedere nel momento in cui sfilano dietro le bandiere le delegazioni degli atleti) sento se non per gli “squadroni”, per quelle piccole ed a volte tanto sfortunate nazioni che dietro la loro bandiera e quei pochi atleti che vi camminano dietro, tanto orgogliosi d’esserci per essere arrivati ai giochi e non certo perché sperino di vincere una medaglia (e così che riappare lo spirito olimpico)…posso mai negare che mi prende un’emozione inarrestabile quando vedo sfilare la palestina?…o quando vedo le nazioni africane e so che dietro lo sport in africa c’è un grande e genuino desiderio di riscatto di un intero continente?…non so per voi lettori, ma per me lo spirito olimpico vive nel riconoscimento di me stesso e del mio paese nel consesso di tutti gli altri esseri umani…

e guardate che le olimpiadi “sono” questo spirito!!!…

certo le olimpiadi sono anche altro, sono politica, a volte malaffare politico, speculazione, business, sfruttamento, vetrine per regimi, dimenticatoio di problemi maggiori e tutto quello che ciascuno di voi sente che siano…sono d’accordo, e come non potrei?…

ma non potrete non convenire che vi è qualcosa di magico che i giochi innescano e che forse dobbiamo imparare tutti a considerare come ciò per cui i giochi olimpici si tengono davvero, il loro messaggio di pace…solo questo…un messaggio che deve essere difeso da chi vorrebbe trasformare i giochi in una occasione d’altro genere, che se pure è parte integrante del processo, dobbiamo imparare a considerare come secondaria, se vogliamo che in un’epoca di conflitti, le olimpiadi possano veicolare un messaggio di pace necessaria…

e così che, tornando a roma ed alla sua candidatura per i giochi del 2024, io comprendo appieno le paure e i sospetti di tanti che ospitare i giochi sia l’avvio di un costoso sacco urbanistico e tangentizio che drenerebbe verso tasche private ingenti fondi pubblici, e comprendo anche le paure dei cittadini romani che in nome di un mese di giochi parta da oggi sia una triste e penosa giaculatoria di disagi che andrebbero a penalizzare una cittadinanza già troppo penalizzata dal luridume che politica ed amministrazione sono riusciti a spargere a piene mani sino a rendere la nostra capitale una città ai limiti della vivibilità ed a volte della stessa civiltà, così come comprendo che ad una città come roma non servano affatto strutture faraoniche, ma inefficienti ed utili solo per alcune settimane, ma trasporti efficienti per la vita quotidiana, raccolta dei rifiuti, cura delle strade, asili, sicurezza e tutto il mantra delle giuste rivendicazioni che, ricordiamolo, sono alla base del voto amministrativo romano di giugno (forse più che una vittoria dei 5 stelle e delle loro proposte, c’è stata una punizione di un sistema politico e dei suoi metodi consolidati), comprendo tutte le obiezioni e le paure, ma pure vorrei si comprendesse che avremmo davanti a noi ben 8 anni per organizzarci e provare a fare meglio di come tristemente oggi immaginiamo faremmo nella continuazione degli italici vizi…ovvero se l’aria deve cambiare, come sono cambiate le giunte (ed io che certo non sono un 5 stelle, pure ho invitato a votarle senza remore pur di cambiare aria), bene l’occasione è questa, provare a fare altro e farlo bene, in nome non solo del paese che riesce a farcela (una propaganda renziota di cui facciamo a meno) e dimostra così anche a se stesso di riuscire a farcela, non solo del business e dei “supposti” posti di lavoro, delle opere infrastrutturali che rimarrebbero, ma anche e soprattutto  di un genuino e vero spirito olimpico che a roma e da roma, e proprio in questo periodo tormentato, acquisterebbe un senso culturale enorme ed aprirebbe strade e percorsi culturali di pace e verso la pace…

abbiamo tempo ed abbiamo un paese intero che può e deve collaborare con roma, perché non sia solo roma 2024, ma italia 2024…

pensiamoci perché scoprire un altro abebe bikila che corre nella sera romana tra le vestigia romane e papaline di una capitale del mondo, di tutto il mondo, e che si offre al mondo, a tutto il mondo, avrebbe un senso geopolitico molto maggiore di qualsiasi conferenza internazionale che provi a riportare la pace nel nostro tormentato mediterraneo…

miko somma

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