vaccinazioni, sotto il 95% rischio per tutti…

30/09/2016

la percentuale di vaccinazioni cala sotto il 95%, la soglia minima di sicurezza contro il ritorno di malattie ormai debellate…incoscienti, i bambini vanno vaccinati!!!…come credete che la mortalità infantile si sia ridotta, con la nutella?

ma perché con questo post me la prendo tanto con chi non fa vaccinare i propri figli, preda di suggestioni tecno-medievali prive di ogni base scientifica e che veicolano principalmente nel web ed anche su siti a carattere politico (credo tutti sappiate a chi mi riferisco),  esponendoci al rischio che ritornino malattie ormai scomparse ed i cui effetti nel corso dei secoli hanno fatto stragi di bambini e lasciato gravissimi danni indelebili e permanenti ai sopravvissuti?…

perché purtroppo l’italia in questi ultimi anni è diventato uno dei paesi meno virtuosi in tema di vaccinazioni, con cali evidenti, costanti e preoccupanti delle coperture vaccinali, come i dati dell’istituto superiore di sanità e del ministero della salute, verificati dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale, tristemente ci raccontano, con le coperture vaccinali per malattie come poliomielite, tetano, difterite ed epatite B sotto al 95%, considerato la soglia di sicurezza (e subito dopo arriveremo a comprendere perché) e coperture che scendono sotto l’86% per morbillo, parotite e rosolia, patologie per cui oltre 358mila bambini non sono stati vaccinati negli ultimi 5 anni, seppure occorre dire che nei paesi occidentali tali malattie non rappresentano, tranne rari casi di complicanze che comunque esistono, un vero e proprio rischio sociale (il sottoscritto, come tanti altri lettori, da piccolo “ha fatto” tutte le sue brave malattie esantematiche, ovvero morbillo, rosolia, varicella e la cosiddetta quarta malattia senza riportare alcun danno)…

ora, io non sono un medico, ma ritengo, da persona razionale, attenta al tema sociale della sanità e che si informa correttamente, di poter dire qualcosa in merito…e allora, ma cos’è mai questa benedetta soglia del 95% oltre la quale una malattia può considerarsi come non presente ed al di sotto della quale invece il rischio del ritorno dell’agente patogeno che la causa diviene più concreto?… 

si tratta della cosiddetta immunità di gregge, per la quale anche ai non vaccinati si estendono gli effetti di copertura della stessa vaccinazione, sempre però che tale copertura sia superiore alla soglia del 95%, al di sotto della quale l’agente patogeno continuerebbe a circolare, infettando i non vaccinati, nell’ovvietà che maggiore è tale percentuale di vaccinati, minore è la circolazione del patogeno che finisce per non infettare anche i non vaccinati, e viceversa minore è la copertura e maggiore sarà la circolazione, con rischio di un ritorno massivo della malattia…

l’importanza medico-sociale delle vaccinazioni dovrebbe essere allora già chiara, ma forse ancor di più chiarisce l’importanza delle vaccinazioni il fatto che è l’oms (organizzazione mondiale della sanità, non una filiale propagandistica delle case farmaceutiche)  ad affermare che i vaccini sono in grado di salvare 2,5 milioni di vite l’anno nel mondo, eppure il valore della prevenzione vaccinale non è spesso adeguatamente compreso per poca sensibilità dei governi o addirittura respinto con motivazioni etnico-religiose (vedi alcune zone tribali del pakistan) e rischia ancor di più di essere in pericolo a causa della grande disinformazione che si nutre di falsi miti, seppur privi di ogni base scientifica, e che riesce ad `attecchire´ su un’opinione pubblica sempre meno sensibile, quando non volutamente distante, alla comunicazione ufficiale…

il rischio reale è che tornino malattie “dimenticate” come la difterite, già comparsa in spagna, quando non la poliomielite o il tetano diffuso, o che anche le morti per morbillo non siano più un’eccezione, come nel caso della bimba deceduta per una complicanza lo scorso anno a roma, con vere e proprie piccole epidemie che ovviamente colpirebbero le fasce non vaccinate… 

traggo da un articolo della stampa, rimandandovi alla stessa per l’interezza dell’articolo (http://www.lastampa.it/2015/10/05/scienza/benessere/salute/vaccini-in-forte-calo-allarme-in-italia-siamo-al-limite-della-soglie-di-sicurezza-CbsAnLJ0qybyPQ6mmj2sTM/pagina.html) …«La copertura vaccinale nel nostro Paese – rileva Walter Ricciardi, neopresidente dell’Iss – è al limite della soglia di sicurezza e diventa ormai improcrastinabile l’approvazione del nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale proposto da Ministero della Salute, Consiglio Superiore di Sanità, Istituto Superiore di Sanità ed Agenzia Italiana del Farmaco al Tavolo di coordinamento per la prevenzione delle Regioni italiane». 

Secondo i dati sono scese al di sotto del 95% le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B e la percentuale scende ulteriormente per le vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia che raggiunge una copertura dell’86%, in calo di oltre il 4% in appena un anno. Le conseguenze, sottolinea Ricciardi, sono per tutta la collettività. «Se non si ha più la cosiddetta `immunità di gregge´ – ricorda l’esperto – aumenta il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate non siano riconosciute e trattate in tempo».  

MAPPA – PERCENTUALE DI BAMBINI VACCINATI CONTRO LA POLIOMIELITE (Tulle le mappe si riferiscono all’anno 2014. Fonte:  MINISTERO della SALUTE)*

 

MAPPA – PERCENTUALE DI BAMBINI VACCINATI CONTRO IL TETANO*  

 

MAPPA – PERCENTUALE DI BAMBINI VACCINATI CONTRO L’EPATITE B*  

 

MAPPA – PERCENTUALE DI BAMBINI VACCINATI CONTRO LA ROSOLIA*  

 

MAPPA – PERCENTUALE DI BAMBINI VACCINATI CONTRO IL MORBILLO*  

 

MAPPA – PERCENTUALE DI BAMBINI VACCINATI CONTRO LA PAROTITE*  

 

MAPPA – PERCENTUALE DI BAMBINI VACCINATI CONTRO LA DIFTERITE*  

In aiuto di chi ha dei dubbi debutta oggi il call center nazionale Vaccini e Vaccinazioni. A promuoverlo, il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del ministero della Salute e dall’Università degli Studi di Foggia a cui fa capo il progetto. Il numero verde 800 56 18 56 sarà attivo il lunedì dalle 10 alle 18.

*Il Ministero della Salute non fornisce dati sulla situazione della Sardegna

e come potrete vedere dalle accuratissime cartine, la nostra regione si situa su una fascia di ottimale protezione vaccinale, ma oltre all’informazione quello che mi premeva urlare ai tanti che purtroppo cadono vittima di disinformazione da web o da “sentito dire”, catastrofismo millenarista, complottismo (le multinazionali, pur voraci e vempiresche, ancora rispondono stato per stato agli organi deputati alla sanità) e falsi miti curativi (il caso di vannoni è ancora tristemente recente), è “FATE VACCINARE I VOSTRI BIMBI PER AMORE VERSO DI LORO E VERSO VITE CHE, COME LE VOSTRE LO SONO STATE, HANNO DIRITTO AD USUFRUIRE DELLE CURE PREVENTIVE CHE TANTI RICERCATORI-EROI HANNO SVILUPPATO SPESSO IN SOLITARIO, SENZA FONDI E NEL SOSPETTO SOCIALE CHE SI ALIMENTA DI IGNORANZA A-SCIENTIFICA…soprattutto abbiate a cuore anche la salute della società in cui vivete!!!”

La pertosse è una malattia batterica, caratterizzata da attacchi di tosse, difficoltà a respirare, soprattutto all’inspirazione, e conati di vomito causati dalle secrezioni bronchiali o dal cibo. Spesso sono i genitori portatori sani del batterio che trasmettono la malattia ai loro figli senza neanche saperlo. I violenti attacchi di tosse durano parecchie settimane e impediscono al bambino di respirare, dormire e alimentarsi. Nel lattante, questa malattia può provocare delle pause respiratorie o addirittura un arresto della respirazione. Le altre complicazioni della pertosse sono le polmoniti, le otiti medie, le convulsioni (2-4% dei casi) e delle lesioni cerebrali (5 casi su 1000) che possono lasciare delle gravi conseguenze a vita. Un bambino su 1000 muore di pertosse. Il trattamento antibiotico non previene le complicazioni della pertosse.

> La poliomielite o paralisi infantile è dovuta a un virus trasmesso tramite il contatto con le feci (mani sporche) o con acqua contaminata. Molte persone contraggono questa infezione senza accorgersi. Nell’1% delle persone infette, la malattia si presenta come una paralisi dolorosa e sovente irreversibile. Prima che il vaccino esistesse, era frequente mettere a letto la sera un bambino sano e ritrovarlo l’indomani paralizzato a vita. Le paralisi colpiscono le braccia e/o le gambe; se il virus colpisce il cervello, in modo particolare i centri di controllo della respirazione o della circolazione sanguigna, la malattia è mortale in 2- 6 ammalati su 10. Non esiste alcun farmaco per curare la poliomielite. Grazie alla vaccinazione sistematica, nessun caso di paralisi infantile è stato registrato in Svizzera dal 1982. Purtroppo però il virus è tuttora in circolazione in diverse regioni del mondo.

> Haemophilus influenzae tipo b (Hib) è il nome del batterio responsabile, nei lattanti e i bambini piccoli, di una meningite purulenta o di una infiammazione dell’epiglottide che può provocare un rapido soffocamento. Nonostante la somministrazione di antibiotici efficaci, nel 10% degli ammalati questa malattia lascia dei postumi gravi e irreversibili come una sordità, un handicap fisico o mentale, o evolve verso il decesso. Prima dell’introduzione della vaccinazione in Svizzera, 1 bambino su 500 era vittima di un’infezione severa legata a Hib. Da quando questa vaccinazione fa parte del calendario vaccinale di base, si regi-strano annualmente soltanto pochi casi, maggiormente nei bambini non vaccinati o vaccinati in modo insufficiente.

> L’epatite B è una malattia virale che colpisce il fegato. La si contrae tramite il contatto con il sangue o in occasione di rapporti sessuali non protetti con una persona infetta. La malattia acuta si manifesta con un’itterizia (colorazione gialla della pelle e degli occhi), una spossatezza e conati di vomito; può però anche non presentare alcun sintomo. Il rischio maggiore dell’epatite B è la sua evoluzione verso una forma cronica, con il possibile sviluppo di una cirrosi e/o di un cancro del fegato. Questo rischio è particolarmente alto per i neonati di madre affetta da un’epatite B cronica, perciò questi neonati devono essere assolutamente protetti alla nascita tramite la vaccinazione. Tra gli adulti, circa 1 persona infetta su 10 sviluppa un’epatite B cronica. Quando una persona è stata infettata da questo virus, l’infezione permane per tutta la vita. La vaccinazione generalizzata degli adolescenti contro l’epatite B è raccomandata dal 1997.

  

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l’invasione…

tanto per dare dei numeri, tacitando i troppi razzisti ignoranti che si agitano, questi sono solo alcuni numeri che mostrano chi sarebbe semmai invaso e tale invece non si sente…

Veneto abitanti 5.000.000 richiedenti 1.300 rapporto 442/1

Lombardia abitanti 10.000.000 richiedenti 18.000 rapporto 555/1

Piemonte abitanti 4.400.000 richiedenti 9300 rapporto 473/1

Emilia romagna abitanti 4,450.000 richiedenti 7000 rapporto 635/1

Basilicata abitanti 576.000 richiedenti 2000 rapporto 288/1

vi bastano questi dati per smettere di urlare all’invasione?

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miscellanea da facebook…

27/09/2016

Il premier è ciò che è, il governo ovviamente pure, ma ormai 27 o 4, aver consultato le opposizioni o meno, conta solo l’impegno di ciascuno di noi con familiari, amici e conoscenti, sui luoghi di lavoro, al bar o dovunque si apra uno spazio di ragionamento, perchè il NO prevalga al referendum e blocchi così una riforma che, senza tema di smentita, posso definire una ciambotta di velleità autoritarie e di cialtroneria senza limiti

28/09/2016

non comprendo come si possa accettare una riforma imperfetta pur di “fare qualcosa”… tralasciando ogni particolare grottesco sull’argomento, se proprio ritenessi di modificare il patto civile tra gli italiani, io pretenderei una riforma se non perfetta, abbastanza perfetta, e questa non lo è affatto….ed è anche per questo che #iovotoNO

28/09/2016

Cough-cough, vorrei ricordare che il ponte venne cancellato con atto decrretativo dal governo monti, quindi servirebbe un atto legislativo per riproporlo, che l’europa autorizza grandi opere solo di fronte a piani di sostenibilità a medio termine, che la riprogettazione implica due anni, che i soldi non ci sono, che la gente si imbufalirebbe per un altro regalo ad impregilo…insomma, quasi quasi meglio il tunnel gran sasso-ginevra, no?

29/09/2016

QUESTA RIFORMA FA SCHIFO!!!…comunque lo legga e rilegga è un testo scritto male, concepito peggio e che neppure nasconde il suo intento accentratore e di restringimento degli spazi democratici…invotabile…ma sarei un ipocrita a dire che nel mio NO del 4 dicembre non c’è anche profondo disprezzo per questa gentaglia!!!

miko somma

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la grande rosetta ci lascia…

ansa – Una caduta di due ore che promette di diventare una miniera di immagini e dati sulla struttura interna di un fossile del Sistema Solare e sull’eventuale presenza di molecole alla base dei mattoni della vita: l’ultima impresa della missione Rosetta promette di essere da record, come lo è stata fin dall’inizio la missione che ha portato la sonda ad attraversare il Sistema Solare per raggiungere la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.


Rappresentazione artistica dell’impatto della sonda Rosetta sulla cometa 67/P Churyumov Gerasimenko (fonte: ESA)

Mai così vicini
L’ultimo viaggio della sonda Rosetta “sarà molto importante dal punto di vista scientifico”, ha detto all’ANSA il direttore delle operazioni spaziali della missione, Paolo Ferri. “Finora non avevamo mai portato Rosetta a una distanza inferiore a due chilometri dalla superficie della cometa”. Superare quella soglia significherà esplorare qualcosa di completamente sconosciuto: “Non esistono misure relative al tipo di gas e polveri che si trovano in prossimità della superficie di una cometa”, ha detto Ferri.

A caccia dei mattoni della vita
Gli strumenti di Rosetta potrebbero forse trovare dei precursori di molecole biologiche: un ambito, questo, nel quale ci sono “grosse aspettative”, ha detto ancora il direttore delle operazioni spaziali di Rosetta. “Non si sa che cosa troveremo – ha aggiunto – e le attese sono grandi, perché tutti i modelli teorici prevedono che certi tipi di molecole non riescono a lasciare la superficie”. E’ questo il motivo per cui si è deciso di non rallentare la discesa della sonda con una frenata: l’accensione dei razzi avrebbe perturbato le misure chimiche.

Foto mai viste
Tante le attese del mondo scientifico, anche per le foto della cometa che Rosetta invierà durante la discesa: “Non saranno molto spettacolari, ma riprenderanno la superficie della cometa con un’altissima risoluzione. Mi aspetto di vedere sassi e polvere – ha osservato Ferri – ma per la scienza quelle immagini saranno estremamente importanti”.

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ed io non dovrei…

Risultati immagini per no riforma costituzionale

ed io non dovrei urlare il mio NO a questa riformaccia inguardabile solo perchè sarei in compagnia di gente che pur disprezzo, come salvini, brunetta, di battista?…io disprezzo anche voi che, senza neppure stare nel merito delle cose, dite si solo per salvare la vostra”ditta”, con la scusa che “occorre cambiare” ed amenità del genere…

miko somma

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forse non tutti sanno che…

forse non tutti sanno che…incrociatore basilicata – Costruito nel Regio Cantiere navale di Castellammare di Stabia nel 1914, il suo varo avvenne il 23 luglio 1914; venne poi completato nel 1917. Partecipò alla prima guerra mondiale. Affondò il 13 agosto 1919 a Tefwik nei pressi di Porto Said in seguito all’esplosione di una delle sue caldaie e, sebbene sia stato rimesso a galla l’anno successivo, ne venne giudicata troppo onerosa la riparazione e venne quindi venduto ai demolitori. Venne radiato nel 1921.
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il sud capovolto…

ansa – Il Sud Italia a testa in giù, con le luci delle città e dei piccoli centri che ne disegnano il profilo nella notte: è una foto che toglie il fiato quella diffusa dalla Nasa e scattata dalla Stazione Spaziale Internazionale.
L’immagine è stata catturata dagli astronauti della spedizione 49 il 17 settembre scorso ed è stata selezionata come immagine del giorno della Nasa. Dallo spazio si vede il Sud Italia spruzzato di nuvole e si distingue benissimo Napoli, nella parte inferiore dell’immagine, mentre in primo piano a destra si staglia la navetta russa Soyuz attaccata alla Stazione Spaziale

Il Sud Italia capovolto in una foto mozzafiato

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2024, le olimpiadi del mediterraneo…

Risultati immagini per olimpiadi

a seguito della “rinuncia” alla candidatura ad ospitare le olimpiadi del 2024 che la sindaca di roma virginia raggi ha formalizzato ieri (e non commento affatto il ritardo all’appuntamento con il presidente del coni malagò, rivelandosi semmai due soli fatti, di presunzione, quella dello stesso malagò di poter confrontare la sua agenda con quella del primo cittadino di una città di 3 milioni di abitanti, e di cattiva educazione, quella della raggi che non avvisa del ritardo una persona che stava attendendo), questa mattina ho esordito su facebook con questo post…

“credo che la poca lungimiranza dei grillini sulle olimpiadi 2024 a roma possa divenire una vera occasione di rilancio turistico-culturale per il sud intero ed in piccolo anche per la mia regione, con i primi giochi olimpici diffusi, napoli, bari, palermo, catania e tante altre piccole e degne città, le olimpiadi del mediterraneo, in un abbraccio di fraternità e pace a tutte le culture che vi si affacciano…è un mio sogno, niente grandi opere…voi che ne pensate?” 

forse ricorderete che già in un precedente articolo (http://www.comitatonooilpotenza.com/?p=12978 perché vorrei le olimpiadi in italia) mi ero “speso” perché a roma, e quindi nel paese, si tenessero quei giochi olimpici a cui già una volta si era rinunciato, (nel 2012 governo monti per ospitarle nel 2020) e credo inutile ritornare adesso e ancora sulle motivazioni ideali, ma anche molto pratiche, che mi convincevano e mi convincono semmai di più oggi del fatto che il paese, se non roma, dovrebbe ospitare questi giochi olimpici, sia come occasione di rilancio economico, sociale e culturale di un paese troppo importante per rimanere rinchiuso in visioni grette e provinciali, sia per motivazioni politico-strategiche che vorrebbero la nostra penisola, proiettata nel mediterraneo, una piattaforma di pace e non una oscura portaerei a trazione nato per scatenare ciò che nel corso di due decenni è passato dalla definizione di operazione di polizia internazionale a operazione di peace keeping, umanitaria e via discorrendo (nella sostanza che sempre di interventi militari si tratta, alla faccia del nostro art. 11 della costituzione che “ripudierebbe” la guerra e di quella indipendenza operativa che pur un paese uscito sconfitto da una guerra 70 anni fa avrebbe diritto a rivendicare rispetto ai vincitori, che, ricordo, erano stati uniti, francia e gran bretagna), ovvero quella pace tra culture che seppur solo idealmente i giochi olimpici rappresentano…

bene, roma rinuncia e se il suo sindaco suppone che i voti ricevuti da lei e dal suo partito ancor poco democraticamente strutturato (e chiamiamolo con il suo nome, suvvia, che sta storia del movimento e dei non statuti ha davvero stufato!!!) siano voti espressi non solo per “cacciare” una intera classe politica piddina& affini evidentemente inetta ad un  governo limpido della città capitale, se non del tutto e forse irrimediabilmente corrotta nei fatti e nelle intenzioni, ma anche per dire no alle olimpiadi, prendiamolo per buono ed accettiamolo serenamente come una legittima presa di posizione di un sindaco eletto con un quasi suffragio (semmai sarà compito dei cittadini romani dire qualcosa a riguardo), ma ciò non deve impedirci di ragionare seriamente sul fatto che a questa candidatura, se fosse ancora possibile recuperarla con candidature alternative, il paese non dovrebbe rinunciare perché rischiamo non figuracce con il mondo, ma con noi stessi, in nome certo di una legittima paura, quella di costose opere inutilmente faraoniche e destinate all’abbandono, e dei comitati d’affari che come al solito ronzano proprio intorno a quelle grandi opere, ma una paura che dobbiamo avere il coraggio di affrontare “facendo altro e meglio” di ciò che ci aspetteremmo da un copione troppe volte visto…ovvero noi possiamo non realizzare affatto grandi opere, possiamo delocalizzare i giochi in più sedi, possiamo valorizzare quella parte del paese che finora è stata tenuta ingiustamente ai margini e possiamo farlo tenendo strettamente unite queste tre considerazioni perché delocalizzando in molte sedi, quindi diminuendo sensibilmente il numero di visitatori per ogni sede coinvolta, non abbiamo bisogno di grandi opere infrastrutturali o grandi impianti sportivi e di ricezione sia degli atleti e del personale tecnico ed informativo e soprattutto coinvolgendo città e regioni che possono muoversi in sinergia tra loro con un unico fine, valorizzare il mezzogiorno e le sue peculiarità culturali e produttive in sedi dignitosissime e già ricche di buona impiantistica sportiva ed infrastrutturale (napoli, bari, palermo, catania, cagliari, ma anche tante altre città degne di nota e facilmente e con costi relativamente bassi ben attrezzabili in un tempo, 8 anni, che se ben gestito consentirebbe quei miracoli  di cui il paese ha bisogno davvero, ovvero fare senza distruggere, quindi aggiungere pezzi del presente al nostro passato per continuare quel libro straordinario che è la storia stratificata e leggibile del nostro paese…

ma insomma, inutile fare epica del sud bistrattato ed in cerca di riscatto, e veniamo ai fatti, cominciando dalle candidature avanzate…il comitato olimpico internazionale (cio) aveva già ufficializzato le candidature per ospitare i giochi olimpici del 2024, ovvero amburgo, città che in seguito ad un referendum popolare tra i residenti ha rinunciato, budapest,, los angeles, che ha già ospitato due edizioni dei giochi, nel 1932 e nel 1984, parigi, che ha ospitato le olimpiadi nel 1900 e nel 1924, e appunto roma, che li ha ospitati nel 1960…

il cio farà la propria scelta nel settembre 2017, nel corso del suo 130° congresso, a lima (perù) e bach, presidente del cio, ha dichiarato che “…questa competizione è sulla qualità e non sulla quantità…e per questo la sfida sarà molto dura e affascinante. Il Cio darà un contributo di 1,7 miliardi di dollari in cash e servizi per il successo di questi Giochi”….una somma ragguardevole anche se certamente non basta per coprire gli enormi costi di giochi olimpici che una certa tradizione recente ci hanno abituato a dover vedere sempre come faraonici…

nulla vieta che questo “faraonismo dell’inutilità” venga invece superato…infatti sempre bach sottolinea che le olimpiadi del 2024 saranno le prime ad adottare i principi dell’agenda 2020 ( https://www.olympic.org/olympic-agenda-2020 ) che punta molto sulla sostenibilità”, “trasparenza” e “legacy” delle infrastrutture, ovvero sempre secondo bach “L’Agenda 2020 ha fatto divenire il processo di candidatura più come un invito e le città hanno risposto impegnandosi con il Comitato olimpico attraverso il dialogo e la cooperazione. La sostenibilità e l’eredità per le giovani generazioni che lasceranno i Giochi alle rispettive città sono i cardini di ogni candidatura. Quello che vogliamo raggiungere è che le città candidate mostrino come i Giochi si possano adattare alle loro strategie a lungo termine”.

quindi le città candidate dovranno rispettare i principi della carta olimpica e del contratto siglato, che impegna le città contro la discriminazione sessuale, a favore del rispetto della libertà dei media e del diritto del lavoro in termini di salute, sicurezza, protezione dell’ambiente e leggi contro la corruzione

chiaro, parliamo di dichiarazioni e quindi non di fatti e se l’agenda rimarrà lettera morta sarà solo il futuro a dirlo, ma – guarda caso – quel futuro olimpico che parla di sostenibilità, legalità e trasparenza nella realizzazione delle infrastrutture, ma anche di quale utilizzo esse dovranno avere dopo i giochi, comincia proprio nel 2024, ovvero con quella che doveva essere la chance di roma e del paese di inaugurare una nuova strada ed un nuovo concetto di urbanistica e così di economia e, se mi consentite, la prova del fuoco di una città che deve riprendere il suo ruolo di capitale e di un movimento politico che ancora non ha dimostrato che chiacchierume eticheggiante senza grandi risultati che appunto le chiacchiere…

ma niente polemiche, roma rinuncia ed occorre rispettare la decisione, piaccia o meno…ora però si pone un quesito che ne porta dietro altri…1) l’italia, con la rinuncia di roma, perde completamente il diritto ad ospitare i giochi nel 2024?…se si, ovviamente, roma si è assunta una grande responsabilità verso il paese che a questo punto perderebbe il diritto ad ospitare di nuovo i giochi olimpici dopo 64 anni (e vorrei che non si dimenticasse che l’italia con quei giochi segnò il suo rientro completo nel consesso civile delle nazioni), ma se questo diritto, che ovviamente andrà confrontato con uguali diritti di altre città, non si è perso, visto che la candidatura potrebbe anche essere offerta da roma ad altra sede dello stesso paese, previo naturalmente un parere del cio, la domanda che si porrebbe è…2) quale città italiana dovrebbe allora ospitare i giochi del 2024 in sostituzione di roma?…e qui ovviamente tutti penserebbero a milano ed alle sue strutture anche nuove di zecca, quelle dell’expo per intenderci, che, passando per un utilizzo olimpico potrebbero essere riutilizzate in mancanza di un riutilizzo attuale, così forse impedendo di farci comprendere sia quale sia stato il reale rapporto costo/benefici di expo, sia l’improponibilità di alcune soluzioni proposte proprio per l’utilizzo delle aree ex expo, ma, mettendo da parte considerazioni simili che non sono propriamente lana caprina, apparirebbe scontato che milano, con il prevedibile supporto di giunte amiche come bologna e firenze, si accaparrerebbe i giochi e tutto finirebbe ancor prima di cominciare nella quasi banale considerazione che se proprio dobbiamo considerare organizzazione, masse finanziarie, struttura amministrativa, logistica, infrastrutture e via discorrendo, a quella eventuale candidatura proprio nessuno potrebbe opporre argomenti…

e se invece una eventuale candidatura non fosse appannaggio del meridione d’italia che, unito, avanza la sua proposta di fare delle olimpiadi il volano di un concetto del vivere più sostenibile, intraprendendo la strada di un differente approccio ad economia, infrastrutture, società?…

intendiamoci subito, non è che il sud del paese possa intendersi in linea di massima come modello di alcunché di sostenibile, ma c’è una considerazione da fare…dove non c’è nulla è più facile costruire qualcosa di nuovo…ed allora questa sfida potrebbe divenire la sfida per far emergere una nuova classe dirigente meridionale e nazionale che sappia intendere il futuro non nei numeri freddi dell’economia e nel diktat assiomatico del mercato che si “autoregolerebbe” in realtà distruggendo qualsiasi cosa tenda a non massificarsi, ma nella costruzione di nuovi e più sostenibili approcci alla vita…una sfida contro la globalizzazione “cattiva” usando proprio quella globalizzazione “buona” di cui le olimpiadi sono un veicolo…

ed in pratica, dividendo per strutture sportive esistenti, dimensioni delle città, reti veicolari e di trasporto collettivo, alberghi e strutture recettive, l’impatto olimpico si scopre che candidare il sud del paese ad ospitare i giochi non solo è possibile, ma apre la strada a quelle olimpiadi leggere che sono ai fatti proprio dell’agenda 2020…in numeri…

gli atleti e giudici di gara, presenti a rio sono stati rispettivamente 10.700 e circa 7.000, oltre a circa 3000 preparatori, tecnici e personale vario, un numero enorme da ospitare in un unico villaggio olimpico, ma un numero facilmente assorbibile con piccole strutture nell’intero meridione, quindi niente mega-villaggi che somigliano a quartieri, ma la possibilità di allocare direttamente e diversamente, in maniera diffusa, quanti costituiscono il nerbo stesso delle olimpiadi…e se pensate che le sedi interessate possono essere senza problemi napoli e palermo, città da oltre un milione di abitanti, bari e catania, mezzo milione, ma anche lecce, foggia, taranto, brindisi, potenza, matera (capitale europea della cultura 2019), crotone, reggio calabria, messina, siracusa e via discorrendo, quante strutture nuove andrebbero costruite e quante invece non reperite nell’esistente non solo alberghiero, che naturalmente andrebbe riservato all’afflusso dei “turisti dello sport”, ma nel recupero di tutte le cattedrali del deserto o gli ecomostri che oggi sfregiano il meridione del paese, rivalutandoli ed adattandoli ai migliori processi di ecocompatibiltà esistenti, con ciò favorendo lo sviluppo tecnico locale che si avvantaggerebbe di piccoli appalti poco appetibili per mafie e furboni?…fatevi due calcoli e ci arriviamo tutti insieme…

e le strutture sportive?…beh, direi che utilizzando le sole strutture già presenti, a volte di ragguardevoli dimensioni (pensate al solo stadio s.paolo a napoli), ma riadattate con i principi di cui sopra, quanto sviluppo locale potremmo fare?…

e gli aeroporti e le ferrovie e le strade?…considerando roma fiumicino o malpensa come scali intercontinentali, aeroporti utilizzabili come scali internazionali con opportune modifiche sono già napoli, palermo, catania, bari, brindisi, lametia, cagliari, e tanti altri come piccoli aeroporti di smistamento collegabili a roma e milano per l’interconnessione alle grandi linee…e le ferrovie e le strade?…da potenziare certo, ma anche da rifare e fare con un beneficio per il sud ed il paese evidente a chiunque…

le sedi?…beh, guardate questa tabella con le discipline olimpiche

Atletica leggera

Atletica leggera

Badminton

Badminton

Calcio

Calcio

Canoa/kayak

Canoa/kayak (in acque libere)

Canoa/kayak (slalom)

Canottaggio

Canottaggio

Ciclismo

Ciclismo su strada

Ciclismo su pista

Mountain bike

BMX

Equitazione

Equitazione

Ginnastica

Ginnastica artistica

Ginnastica ritmica

Trampolino elastico

Golf

Golf

Hockey su prato

Hockey su prato

Judo

Judo

Lotta

Lotta

Pallacanestro

Pallacanestro

Pallamano

Pallamano

Pallavolo

Pallavolo

Beach volley

Pentathlon moderno

Pentathlon moderno

Pugilato

Pugilato

Rugby a 7

Rugby a 7

Scherma

Scherma

Sollevamento pesi

Sollevamento pesi

Sport acquatici

Nuoto

Nuoto sincronizzato

Pallanuoto

Tuffi

Taekwondo

Taekwondo

Tennis

Tennis

Tennis tavolo

Tennis tavolo

Tiro

Tiro a segno/volo

Tiro con l’arco

Tiro con l’arco

Triathlon

Triathlon

Vela

Vela

quante ne riconoscereste come già possibili nella vostra città o nella vostra regione?…personalmente il canottaggio lo vedrei bene nella diga di montecotugno a senise (pz) che già ospita gare anche internazionali, il ciclismo su pista magari sui monti della sellata-pierfaone tra potenza, pignola ed abriola, un comprensorio perfetto, il beach volley lo vedrei nel metapontino, la vela sempre nello jonio, ma ovviamente sono idee che ciascuno dovrebbe proiettare nel proprio territorio e chiedersi “ma sarebbe davvero possibile che sia il nostro sud ad ospitare questi giochi e noi meridionali tutti insieme a costruirlo?”…possiamo davvero farlo?…saremmo in grado di farlo?…abbiamo competenze e civiltà per farlo?…

dovremo forse cambiare un po’, ma certamente non diventare altro da noi e dalla nostra cultura dell’inclusione e dell’accoglienza, e sono certo che potremmo farlo…

io credo che si possa davvero fare e faccio appello a tutti i presidenti di regione ad incontrarsi immediatamente ed avanzare questo tentativo di recuperare le olimpiadi del 2024 qui al sud, in tutto il sud che come un’unica grande città oggi si apre alle OLIMPIADI DEL MEDITERRANEO 2024…

miko somma

 p.s. ho scritto stavolta anche più velocemente del solito perché se i tempi dovranno essere rapidi, anche la suggestione che li scatena deve esserlo e gli eventuali errori attribuiteli alla fretta 🙂

 

 

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#iovotoNO

21/09/2016

perchè i sostenitori del si non dicono che lo scopo della riforma è l’accentramento dei poteri nella funzione esecutiva, il governo, a danno delle funzioni legislativa, il parlamento, e giudiziaria, la magistratura costituzionale ed ordinaria?…perchè così facendo anche l’italiano meno attento s’accorgerebbe della trasformazione della forma di governo da parlamentare a premierale…#iovotoNO a queste schifezze

miko somma

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la vera perdita…

20/09/2016

più passa il tempo più mi rendo conto che il vero rischio del paese è la perdita del sud…

la questione mezzogiorno non è questione di piani già ammuffiti con soldi vecchi, ma di una cultura del rispetto per una terra che ha dato e continua a dare al paese braccia, cervelli ed entusiasmi ed a cui occorre dare la possibilità di essere se stessa, lì dove essa si trova, al sud…

miko somma

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ecoreati internazionali a giudizio…

19/09/2016

da oggi la corte penale internazionale perseguirà i crimini ambientali come delitti contro l’umanità

miko somma

La notizia è del 16 settembre scorso: la Corte Penale Internazionale (ICC) da oggi perseguirà anche i crimini ambientali. È una svolta storica per la massima autorità giudiziaria sovranazionale, che dalla sua costituzione nel 2002 aveva concentrato gli sforzi nel perseguire i crimini contro l’umanità, le accuse di genocidio e in generale i crimini commessi in tempo di guerra, in accordo con lo Statuto di Roma. Al contrario, da oggi i procuratori dell’Aia potranno indagare su singoli individui o su Stati per delitti perpetrati in tempo di pace. A darne notizia è il portale rinnovabili.it

Il passo in avanti è arrivato grazie al procuratore dell’ICC Fatou Bensouda, che ha tra le mani le carte di un importante caso di land grabbing in Cambogia dove sono implicati sia uomini d’affari sia esponenti del governo. Ed è proprio l’accaparramento delle terre – fenomeno sempre più diffuso soprattutto in Asia e Africa – la fattispecie di reato che potrebbe finire sotto la lente.

L’ICC non sta allargando la sua giurisdizione in modo formale: in un comunicato spiega che darà un’interpretazione “allargata” di crimine contro l’umanità. Perciò non è il land grabbing di per sé che diventa un crimine, bensì le deportazioni forzate di massa che sono l’effetto dell’accaparramento delle terre. Eventi che spesso si verificano fuori da una cornice di guerra e per questo passano più facilmente sotto silenzio e vengono agilmente insabbiati dai tribunali nazionali.

Insieme al land grabbing – nella forma di contratti illegali dove un governo cede vaste porzioni di terra ad aziende private, a discapito delle popolazioni locali – potrebbero presto approdare alla Corte Penale Internazionale anche casi di sfruttamento illegale e sconsiderato delle risorse naturali, coinvolgendo ad esempio il settore dell’estrazione mineraria, fenomeni come la deforestazione selvaggia o la costruzione di mega dighe. Si apre quindi uno spiraglio per aprire fascicoli per reati legati ai cambiamenti climatici, dal momento che le emissioni di CO2 sono legate anche al disboscamento irresponsabile che, spesso, è una delle conseguenze più evidenti del land grabbing. E, forse, questo è il primo passo verso il riconoscimento ufficiale dei rifugiati climatici.

L’ICC potrà comunque perseguire soltanto i presunti responsabili di crimini ambientali che provengono da uno dei 139 Paesi che hanno firmato lo Statuto di Roma, e solo quelli avvenuti dopo la sua entrata in vigore, nel luglio del 2002. Tra gli assenti Cina, India, Indonesia, Etiopia.

Il geologo: ora saranno puniti i responsabili della Terra dei fuochi?

È una svolta storica per la massima autorità giudiziaria sovranazionale, che dalla sua costituzione nel 2002 aveva concentrato gli sforzi nel perseguire i crimini contro l’umanità, le accuse di genocidio e in generale i crimini commessi in tempo di guerra, in accordo con lo Statuto di Roma. Al contrario, da oggi i procuratori dell’Aia potranno indagare su singoli individui o su Stati per delitti perpetrati in tempo di pace.

“Che significa punire? E chi sarebbe punito? Prendiamo ad esempio l’inquinamento ambientale perpetrato per lunghi anni in parti della Piana Campana-Terra di Lavoro. Chi sono i responsabili?”, si chiede il geologo Franco Ortolani che prova a fornire una risposta: “prima di tutto coloro che devono tutelare e conservare le risorse naturali in base anche agli statuti regionali: siano essi in istituzioni civili e militari. Coloro che devono tutelare i monumenti della natura come suoli fertili, acqua e aria e non agiscono di conseguenza anche emettendo provvedimenti palesemente inefficaci come fatto fino ad oggi per tutelare la cosiddetta terra dei fuochi”.

Secondo Ortolani rischiano di rientrare in questa nuova definizione di genocidio “coloro che attuano Operazioni deviate coperte anche da leggi ad hoc come ad esempio la così detta emergenza rifiuti in Campania. Coloro che non fanno rispettare le leggi vigenti favorendo operazioni commerciali che danneggiano e distruggono le risorse naturali di superficie come l’acqua sotterranea e quella accumulata in bacini artificiali di importanza strategica come il bacino del Pertusillo in Basilica, val d’Agri. Coloro che concedono permessi per attività petrolifere in aree caratterizzate dalla presenza dei serbatoi idrogeologici naturali che ci alimentano gratuitamente con migliaia di litri al secondo dove vi è una palese incompatibilità tra attività private commerciali e tutela del bene comune acqua potabile. Coloro che non difendono con appropriate leggi regionali i bacini idrogeologici in modo da impedire lo svolgimento di attività inquinanti: è il caso dei bacini idrogeologici della Campana, ad esempio, sui quali vi sono le mire delle compagnie petrolifere che sono interessate alla ricerca di eventuali giacimenti petrolifere nel sottosuolo. E’ il caso dell’inquinamento delle falde nella parte alta del bacino idrogeologico che alimenta alcune sorgenti del sarnese, avvenuto nel bacino della solofrana in seguito a scarichi dei residui inquinanti delle lavorazioni industriali di Solofra”.

A questo punto non bisogna dimenticare Brescia, la città più inquinata d’Italia, con la sua diossina. O la silente situazione in Calabria, a partire da città come Crotone. E poi la Sardegna con i suoi rifiuti tossici. Insomma, la Corte penale internazionale può riscrivere la gravità delle responsabilità nel nostro Paese ben oltre il perimetro degli “ecoreati”.

Redazione (fonte: rinnovabili.it)

@nelpaeseit

tratto da www.nelpaese.it/index.php/26-articolo-nazionale/4177-ecoreati-svolta-della-corte-penale-internazionale-puniti-come-genocidio-e-crimini-di-guerra

 

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il carro dei fantocci…

17/09/2016

abbiamo un consiglio regionale di patetiche controfigure che spalleggiano una visione della basilicata che spaccia immagini per realtà, senza alcun progetto che il cambio in corsa delle filiere nel nome dell’abbuffanza familistica che fin qui ha costretto una regione alla vassallanza ed alla coppola in mano…

le opposizioni interne/esterne a questo carro di fantocci di cui pittella è il vetturino non sembrano concretizzare alcun progetto in una visione “nuova” di cosa/come la regione possa divenire…

so di essere antipatico a tanti per autonomia e mancanza di peli sulla lingua e soprattutto so che la provvidenza è semmai in cielo e non nelle persone, ma è ormai è tempo di “fare”, hic et nunc, con chi non ha più voglia di tenere in tasca le mani pulite

miko somma

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ciao, presidente…

16/09/2016

se ne è andato un galantuomo d’altri tempi, un gigante buono dalla indiscussa rettitudine ed un paladino morale di un’italia che non deve rassegnarsi ai nani che oggi sporcano il paese…

ciao, presidente carlo azeglio ciampi

miko somma

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è morto carlo azeglio ciampi…

ansa – E’ morto questa mattina a Roma Carlo Azeglio Ciampi. Aveva 95 anni. Nato a Livorno nel 1920 è stato presidente della Repubblica dal 1999 al 2006. E’ stato anche, per 14 anni, governatore della Banca d’Italia e presidente del Consiglio nel 1993. Ciampi era ricoverato da alcuni giorni nella Clinica Pio XI, dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute. Lo conferma il professore Andrea Platania, primario Medicina interna, che lo aveva in cura. “Sono con la famiglia – ha affermato Platania – che in questo momento chiede riservatezza”.

Risultati immagini per ciampi

L’ex presidente della Repubblica fu eletto il 13 maggio 1999. Record assoluto di velocita’: solo 2 ore e 40 minuti per far partire il settennato dell’ex Governatore della Banca d’Italia. Un solo scrutinio (prese 707 voti su 990 votanti). Sulla sua candidatura accordo trasversale tra Veltroni, Fini e Berlusconi.

biografia

Carlo Azeglio Ciampi, eletto al Quirinale il 13 maggio 1999 in prima votazione, è il terzo capo dello Stato nella storia della Repubblica a essere eletto al primo scrutinio dopo Enrico De Nicola e Francesco Cossiga.

Ciampi è nato a Livorno il 9 dicembre 1920. Dopo due lauree in Lettere e in Giurisprudenza conseguite alla prestigiosa Normale di Pisa (la prima nel ’41, la seconda nel ’46), ad appena ventisei anni entra a far parte dell’altrettanto prestigiosa famiglia di via Nazionale, ovvero la Banca d’Italia svolgendo attività amministrativa e di ispezione ad aziende di credito.

Nel 1960 è stato chiamato all’amministrazione centrale della Banca d’Italia, presso il Servizio Studi, di cui ha assunto la direzione nel luglio 1970. Segretario generale della Banca d’Italia nel 1973, vice direttore generale nel 1976, direttore generale nel 1978, nell’ottobre 1979 è stato nominato Governatore della Banca d’Italia e presidente dell’Ufficio Italiano Cambi, funzioni che ha assolto fino al 28 aprile 1993. Dall’aprile 1993 al maggio 1994 è stato Presidente del Consiglio, presiedendo un governo chiamato a svolgere un compito di transizione dopo l’ingovernabilità seguita all’inchiesta di mani pulite. 

Durante la XIII legislatura è stato Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, nel governo Prodi (dall’aprile 1996 all’ottobre 1998) e nel governo D’Alema (dall’ottobre 1998 al maggio 1999). Dal 1993 Governatore onorario della Banca d’Italia e dal 1996 membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.

Ha ricoperto numerosi incarichi di rilevanza internazionale, tra cui quelli di: presidente del Comitato dei governatori della Comunità europea e del Fondo europeo di cooperazione monetaria (nel 1982 e nel 1987); vice presidente della Banca dei regolamenti internazionali (dal 1994 al 1996); presidente del Gruppo Consultivo per la competitività in seno alla Commissione europea (dal 1995 al 1996); Presidente del comitato interinale del Fondo Monetario Internazionale (dall’ottobre 1998 al maggio 1999).

Il governo Ciampi ha garantito l’applicazione della nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, attraverso il complesso lavoro per la determinazione dei collegi e delle circoscrizioni elettorali, e il passaggio da un Parlamento profondamente rinnovatosi tra la XI e la XII legislatura. Sul piano economico gli interventi più significativi sono stati rivolti a costituire il quadro istituzionale per la lotta all’inflazione, attraverso l’accordo governo-parti sociali del luglio del 1993, che segnatamente ha posto fine ad ogni meccanismo di indicizzazione ed ha individuato nel tasso di inflazione programmata il parametro di riferimento per i rinnovi contrattuali.

Inoltre il governo Ciampi ha dato avvio alla privatizzazione di numerose imprese pubbliche, ampliando e puntualizzando il quadro di riferimento normativo e realizzando le prime operazioni di dismissione (tra cui quelle, nel settore bancario, del Credito italiano, della Banca commerciale italiana, dell’IMI). Come Ministro del Tesoro e del Bilancio del governo Prodi e del governo D’Alema Ciampi ha dato un contributo determinante al raggiungimento dei parametri previsti dal Trattato di Maastricht, permettendo così la partecipazione dell’Italia alla moneta unica europea, sin dalla sua creazione.

Tra i provvedimenti più significativi di questo periodo si ricorda la manovra correttiva della politica di bilancio varata nel settembre del 1996 dal governo Prodi, che ha consentito un abbattimento di oltre 4 punti percentuali del rapporto indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni rispetto al prodotto interno lordo, il parametro di Maastricht di più arduo conseguimento per il nostro Paese.

Il 13 maggio del 1999 è stato eletto decimo Presidente della Repubblica Italiana.

Carlo Azeglio Ciampi è anche autore, oltre che di numerosi interventi e articoli, anche di alcune pubblicazioni, fra cui si segnalano “Considerazioni Finali del Governatore della Banca d’Italia dal 1979 al 1993”, “Sfida alla disoccupazione: promuovere la competitività europea” e “Un metodo per governare”.

Il suo mandato è terminato nel maggio 2006.

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la malattia del maggioritario…

10/09/2016

quando penso al mio paese strattonato da due tifoserie violente, renziani e 5 stelle, entrambe sintomi uguali ed opposti di una malattia della democrazia, mi rattristo molto e non mi consola affatto che anche altrove alligni la stessa malattia con analoghi sintomi (hollande/le pen, clinton/trump, etc etc)…che la causa sia quel maledetto sistema maggioritario?…che il rimedio sia un sano ritorno al proporzionale che fotografa le idee del paese in una rappresentanza e lascia poi ai partiti, nella garanzia offerta dal presidente della repubblica, il compito di accordarsi alla luce del sole alla ricerca di governabilità?

miko somma

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