il presidente donald trump…

dunque, nel commentare a caldo le elezioni americane, nel post precedente ho scritto ” non sprechiamo tempo in inutili analisi antropologiche…è morta, finalmente, una sinistra legata alla finanza che ha prodotto danni enormi e qualcuno doveva pure ucciderla…incrociamo le dita – la democrazia americana rimane tale – e cerchiamo di comprendere che o la sinistra elabora visioni che tengono conto dei bisogni di tutti e li innesta sulle gambe di qualcuno che sia percepito come onesto o quella sinistra perisce malamente ed apre la gabbia degli incubi…gli americani non hanno votato per trump, ma contro una odiata clinton

ed allora proviamo, come naturalmente stanno facendo in tanti, a fare un po’ di analisi, cercando di non scivolare proprio in quell’antropologismo/luogo comune che vede tutti o quasi gli americani come acritici consumisti, “leggermente” ignoranti per il comune senso europeo che in genere si attribuisce al contrario dell’ignoranza, ed in perenne ricerca di chi difenda quei loro privilegi da nazione più potente del mondo e quella loro “obesità” che è divenuta un paradigma culturale, ovvero il loro modello di vita consumista, energivoro, teosofico, individualista e senza radicamenti o modelli di riferimento che non siano quello stesso consumo (oddio, occorre anche riconoscere che tutto ciò è per la maggior parte di loro del tutto vero), e quindi senza appunto antropologismi, ma rimanendo attaccati ai fatti che oggi vedono donald trump trionfare e diventare presidente degli usa …

i sondaggi, la politica ufficiale, i media e lo star system gli erano avversi, eppure questo discutibile e per molti versi sgradevole tycoon immobiliare trionfa contro una rivale che appartiene al “gotha più gotha” della politica da almeno 20 anni e che alle spalle era spinta non solo da un’opinione pubblica che esprimeva più rigetto per l’avversario e le sue “sparate”, che sostanziavano un approccio gretto e viscerale alle cose del mondo, che approvazione reale per la sua condotta politica, da un partito leggero eppure a suo modo pesante quanto lo sono i partiti americani, da un presidente e da una first lady e da un coacervo di poteri forti della finanza e del sistema militare ed industriale che certo agli americani non era invisibile..

e trionfa non solo forte dei suoi molti miliardi di dollari (alcune stime assai parziali gli attribuiscono un patrimonio di circa 3,5 miliardi di dollari), che certamente hanno il loro effetto nella costruzione prima di una costosa  campagna per le primarie repubblicane, poi nella corsa presidenziale, ma anche e soprattutto per due motivi che forse a molti, più presi a giudicare una certa dose di scorrettezza politica ed esistenziale che la semantica del linguaggio che trump usa, sono sfuggiti:

1) trump parla come parlerebbe un muratore e proprio a lui ha parlato (non dimenticate che il suo core business, come direbbero gli anglisti ad ogni costo, è il famoso mattone), e così come parlerebbe un camionista o un commesso o un piccolo negoziante o un pensionato, lui ha parlato al camionista, al commesso, al negoziante o al pensionato, ovvero a quell’america profonda e devastata dalla crisi che non è riuscita però a recuperare il suo potere di acquisto con la ripresa e le sue ricette, e così facendo naturalmente parla a quella maggioranza bianca, del midwest, che ha bisogno di sentirsi rassicurata da qualsiasi pericolo, dagli immigrati come dai terroristi, dalla crisi come dalla burocrazia assetata di sangue fiscale di washington, una maggioranza che si sente veramente protetta solo quando gli dici che potrà comprare liberamente tutte le armi che vuole per difendere casa, famiglia ed orticello, che potrà avere una macchina enorme ed ultra-inquinante perché può permettersela (e la macchina per gli americani è l’estensione della casa), che i valori tradizionali wasp saranno al sicuro da tentazioni e da avvventure, insomma una maggioranza a cui non interessa e non percepisce alcun discorso complicato (seppure i discorsi della clinton erano di una banalità sconfortante), anzi percepiti come minacciosi perchè incomprensibili e quindi forieri di attentati proprio a quei valori tradizionale di dio-patria-famiglia…era cioè l’antisistema che riportava al più sicuro tradizionale…

2) la clinton era talmente un bersaglio semplice, vista la sua totale impresentabilità come politico almeno neutrale tra finanza e cittadinanza, che attaccarla sulle sue contraddizioni non era solo semplice per trump, ma facile da comprendere per tutti, per il cittadino di cui sopra, come per l’elettore di sinistra che non se la sentiva di votare il meno peggio che sottraendosi in linea con la sua coscienza al voto, aumentava quelli a disposizione di trump…ovvero l’avversario era una preda naturale per un predatore come trump, trattandosi di una persona sentita come davvero sporca di molto malaffare collusivo con quella finanza che aveva originato una crisi epocale e con una cattiva politica estera, nonché esponente di una famiglia politica potente, di un clan ramificato e con tante radici..

questi due elementi insieme, fondamentalmente l’insicurezza del ceto medio che proprio la finanza più rapace ha devastato, dalla bolla dei mutui sub-prime allo “scoppio” della goldman-sachs, e la sostanziale impresentabilità di una candidata democratica sbagliata ab origine, hanno creato il brodo in cui trump ha mestolato con furia alcuni elementi che a noi italiani dovrebbero essere già noti, l’immagine dell’uomo che si è fatto da sé, del self.made man che non ha bisogno della politica per arricchirsi, un certo fastidio per il lessico della sinistra da parte dei ceti popolari e la paranoia dell’esistente, ovvero quel sentimento di ansia collettiva e personale che chiede non più ragionamenti, ma mantra facili facili e recitati ad arte (l’immigrazione? – costruiamo un muro impossibile nei fatti, che non blocca l’immigrazione illegale, che costa molto e che dovrà pagare il contribuente americano e non certo quello messicano, ma che genera sicurezza)…

ora se vogliamo chiamarlo populismo, facciamolo pure perché tale è, ma la sostanza è che se quel populismo incontra la gente non è perché sia valido, come tutti i populismi, ma perché l’alternativa programmatica è ormai sentita dalle persone come altro da sé, avulsa e legata ad interessi che non sono i propri…in sostanza la clinton perde e perde malamente perché è detestabile come persona e perché i suoi interessi non coincidono con gli interessi popolari…

credo che vi sia facile immaginare quanto lontano possa essere trump dal sottoscritto, eppure vi assicuro che, proiettandomi in una dimensione da cittadino americano dotato di spirito critico, certo non avrei ai votato per trump, ma di sicuro non avrei votato per la clinton, turandomi il naso, come noi italiani siamo ormai adusi da decenni e come gli americani, più pragmatici questa volta hanno scelto di non fare…

non crolla il mondo, ma cambia il mondo, perché è ovvio che una nuova presidenza di discontinuità rispetto alle precedenti cambia i rapporti geopolitici e cambia i paradigmi con cui il mondo stesso viene giudicato da washington, pur certo mantenendosi l’interesse americano a rimanere grande potenza finanziario-militare mondiale del tutto immutato, e questo mondo, anche se foriero probabilmente di inimmaginabili cambiamenti che sarebbe sciocco vedere come positivi solo perchè rompono gli schemi ventennali imposti da una visione turbo-capitalista degli equilibri planetari, altrettanto sciocco sarebbe considerarlo come l’inferno in terra solo perché a washington regna un guitto che sarà blindato e scortato da quella stessa politica le cui malefatte presunte o reali lui ha usato come grimaldello per una impresa che a mio modesto avviso ha comunque un valore di impresa assoluto ed incredibile, e che lui stesso ha richiamato in suo aiuto con l’appello all’unità del paese…il messaggio pronunciato questa stessa mattina è chiaro, la campagna elettorale è finita, e se devo proprio governare perché ho vinto, datemi una mano

staremo a vedere, incrociando le dita per il futuro del mondo…ma ripeto che o la sinistra elabora visioni che tengono conto dei bisogni di tutti e li innesta sulle gambe di qualcuno che sia percepito come onesto o quella sinistra perisce malamente ed apre la gabbia degli incubi…

miko somma 

 

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gli americani fracassano la clinton…e trump vince…

non sprechiamo tempo in inutili analisi antropologiche…è morta, finalmente, una sinistra legata alla finanza che ha prodotto danni enormi e qualcuno doveva pure ucciderla…incrociamo le dita – la democrazia americana rimane tale – e cerchiamo di comprendere che o la sinistra elabora visioni che tengono conto dei bisogni di tutti e li innesta sulle gambe di qualcuno che sia percepito come onesto o quella sinistra perisce malamente ed apre la gabbia degli incubi…gli americani non hanno votato per trump, ma contro una odiata Clinton

Risultato immagine per trump

Risultato immagine per clinton

ed i simpson avevano già predetto tutto…:D

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