scongiurare la satrapia…

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/15/sondaggindaggi-referendum-il-no-cresce-soprattutto-grazie-ai-giovani-il-si-puo-recuperare-al-sud-e-nel-nord-ovest/3193822/
 
il NO cresce nei sondaggi (da 5 a 7 punti nelle due rilevazioni), ma io mi fido solo dei dati del viminale ad urne chiuse e voti scrutinati…continuare ad agire nella società perché questo tentativo di satrapia venga scongiurato…merito o non merito, alla gente renzi sta sulle scatole
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il riscaldamento…

     

L’Antartide è in una fase di declino irreversibile

Gli indizi nelle foto aeree delle piattaforme di ghiaccio

                       

Le foto della piattaforma di ghiaccio Getz (fonte: NASA) Le foto della piattaforma di ghiaccio Getz (fonte: NASA)
 

ansa – L’Antartide è in una fase di declino irreversibile. Lo confermano le ultime foto aeree fatte dalla missione IceBridge della Nasa,giunta al suo ottavo anno, nell’area della piattaforma di ghiaccio dell’Antatide occidentale. Le immagini risalgono al 5 novembre e riguardano in particolare la piattaforma Getz, ”che sta subendo uno dei più alti tassi di scioglimento di tutto l’Antartide”, commenta Nathan Kurtz, uno dei ricercatori del progetto IceBridge.

Le foto mostrano il processo di spaccatura e svuotamento di parte del ghiacciaio, destinato a diventare un iceberg, e mostrano una rete di profondi crepacci che si espandono sempre di più. Le immagini non fanno che confermare quanto emerso da due studi condotti dalla Nasa e dall’università della California a Irvine (Uci), che hanno rilevato il ritiro dei ghiacciai nell’Antartide occidentale al tasso più veloce di sempre. I ghiacciai Smith, Pope, e Kohler glaciers affluiscono nelle piattaforma Dotson e Crosson, che arrivano fino al mare di Amundsen, nell’Antartide occidentale.

I ricercatori dell’Uci, guidati da Bernd Scheuchl, grazie alle misurazioni radar fatte dal satellite Sentinel-1 dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), hanno studiato i cambiamenti avvenuti lì dove il ghiacciaio perde contatto con lo strato di roccia e inizia a galleggiare nell’oceano. In questo modo, nello studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, i ricercatori hanno visto che il ghiacciaio Smith si è ritirato di 2 chilometri l’anno dal 1996, il Pope di 0,5 chilometri l’anno, e il Kohler di 2 chilometri dal 2011.

Sulla base di questi risultati, i ricercatori del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, guidati da Ala Khazendar, hanno misurato la perdita del ghiaccio alla base dei ghiacciai e calcolato che il ghiacciaio Smith ha perso dai 300 a 490 metri di spessore tra il 2002 e 2009 vicino la sua linea basale.

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