non proprio cavilli…

visto che l’insofferenza dei renziani alla giustizia è arrivata al punto di negare l’esistenza stessa delle leggi, sulle quali giudicano tutti i tribunali in ogni grado dei processi, e parlano di “cavilli” – beh, a leggere brani della sentenza, proprio di cavilli non si tratta, ma di palesi inosservanze e violazioni delle norme…che potranno anche essere superate e da superarsi, ma che fino a quando sono tali occorre siano rispettate… soprattutto da parte del governo!!!…

Riguardano le nomine del direttori del Palazzo Ducale di Mantova, della Galleria Estense di Modena, dei Musei Archeologici Nazionali di Napoli, Reggio Calabria e Taranto, nonché del Parco Archeologico di Paestum

ansa – Il bando “non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani”. Inoltre lo scarto dei punteggi tra i candidati meritava “una più puntuale e più incisiva manifestazione di giudizio da parte della Commissione” valutatrice e la scelta di svolgere le prove orali a porte chiuse non ha assicurato i “principi di trasparenza e parità di trattamento dei candidati“. Queste le motivazioni per le quali il Tar del Lazio, con due distinte sentenze, ha bocciato la nomina dei direttori dei super-musei italiani. I ricorsi erano stati proposti da Giovanna Paolozzi Maiorca Strozzi e Francesco Sirano, entrambi concorrenti alla procedura, con riferimento alle nomine del direttori del Palazzo Ducale di Mantova, della Galleria Estense di Modena, dei Musei Archeologici Nazionali di Napoli, Reggio Calabria e Taranto, nonché del Parco Archeologico di Paestum.

Per il Tar lo scarto minimo dei punteggi tra i candidati meritava un giudizio più incisivo “piuttosto che motivazioni criptiche ed involute”, proprio perché l’ingresso nella ‘terna’ di valutati “era condizionato anche da un apprezzamento minimo della commissione in favore dell’uno o dell’altro concorrente – si legge in una delle due sentenze – tanto da imporsi, in questo caso, una puntuale ed analitica giustificazione in ordine all’assegnazione di ciascun punto con riferimento ai dieci candidati ammessi al colloquio”.

In merito poi al meccanismo di selezione, per i giudici amministrativi “il bando non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva al MIBACT di reclutare dirigenti pubblici al di fuori delle indicazioni, tassative, espresse dall’art. 38 d.lgs. 165/2001”; anche perché “se il legislatore avesse voluto estendere la platea degli aspiranti ricomprendendo anche cittadini non italiani lo avrebbe detto chiaramente”.

In più i giudici amministrativi censurano la scelta di far svolgere la prova orale ‘a porte chiuse’. “Secondo il consolidato indirizzo giurisprudenziale – si legge nelle sentenze – al fine di assicurare il rispetto dei principi di trasparenza e parità di trattamento tra i candidati occorre che durante le prove orali sia assicurato il libero ingresso a chiunque voglia assistervi” compresi i candidati affinché possano verificare “di persona il corretto operare della commissione”.

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d.lgs. 165/2001

Articolo 38
Accesso dei cittadini degli Stati membri della Unione europea
(Art. 37 d.lgs n.29 del 1993, come modificato dall’art. 24 del d.lgs n. 80 del 1998)

1. I cittadini degli Stati membri dell’Unione europea possono accedere ai posti di lavoro presso te amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono alla tutela dell’interesse nazionale.

2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni ed integrazioni, sono individuati i posti e le funzioni per i quali non puo’ prescindersi dal possesso della cittadinanza italiana, nonche’ i requisiti indispensabili all’accesso dei cittadini di cui al comma 1.

3. Nei casi in cui non sia intervenuta una disciplina di livello comunitario, all’equiparazione dei titoli di studio e professionali si provvede con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta dei Ministri competenti. Con eguale procedura si stabilisce l’equivalenza tra i titoli accademici e di servizio rilevanti ai fini dell’ammissione al concorso e della nomina.

 

legge 23 agosto 1988, n. 400

art. 17.

Regolamenti.
1. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato che deve pronunziarsi entro novanta giorni dalla richiesta, possono essere emanati regolamenti per disciplinare: 
a) l’esecuzione delle leggi e dei decreti legislativi, nonché dei regolamenti comunitari; 
Testo vigente al 2 settembre 2008
b) l’attuazione e l’integrazione delle leggi e dei decreti legislativi recanti norme di principio, esclusi quelli relativi a materie riservate alla competenza regionale; 
c) le materie in cui manchi la disciplina da parte di leggi o di atti aventi forza di legge, sempre che non si tratti di materie comunque riservate alla legge; 
d) l’organizzazione ed il funzionamento delle amministrazioni pubbliche secondo le disposizioni dettate dalla legge; 
e) [abrogata dall’art. 74, D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29, e dall’art. 72, D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165.]. 
2. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio di Stato e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia, che si pronunciano entro trenta giorni dalla richiesta, sono emanati i regolamenti per la disciplina delle materie, non coperte da riserva assoluta di legge prevista dalla Costituzione, per le quali le leggi della Repubblica, autorizzando l’esercizio della potestà regolamentare del Governo, determinano le norme generali regolatrici della materia e dispongono l’abrogazione delle norme vigenti, con effetto dall’entrata in vigore delle norme regolamentari. 
3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del ministro o di autorità sottordinate al ministro, quando la legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di più ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, ferma restando la necessità di apposita autorizzazione da parte della legge. I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione. 
4. I regolamenti di cui al comma 1 ed i regolamenti ministeriali ed interministeriali, che devono recare la denominazione di «regolamento», sono adottati previo parere del Consiglio di Stato, sottoposti al visto ed alla registrazione della Corte dei conti e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale. 
4-bis. L’organizzazione e la disciplina degli uffici dei Ministeri sono determinate, con regolamenti emanati ai sensi del comma 2, su proposta del Ministro competente d’intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri e con il Ministro del tesoro, nel rispetto dei princìpi posti dal decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni, con i contenuti e con l’osservanza dei criteri che seguono: 
a) riordino degli uffici di diretta collaborazione con i Ministri ed i Sottosegretari di Stato, stabilendo che tali uffici hanno esclusive competenze di supporto dell’organo di direzione politica e di raccordo tra questo e l’amministrazione; 
b) individuazione degli uffici di livello dirigenziale generale, centrali e periferici, mediante diversificazione tra strutture con funzioni finali e con funzioni strumentali e loro organizzazione per funzioni omogenee e secondo criteri di flessibilità eliminando le duplicazioni funzionali; 
c) previsione di strumenti di verifica periodica dell’organizzazione e dei risultati; 
d) indicazione e revisione periodica della consistenza delle piante organiche; 
e) previsione di decreti ministeriali di natura non regolamentare per la definizione dei compiti delle unità dirigenziali nell’ambito degli uffici dirigenziali generali. 
4-ter. Con regolamenti da emanare ai sensi del comma 1 del presente articolo, si provvede al periodico riordino delle disposizioni regolamentari vigenti, alla ricognizione di quelle che sono state oggetto di abrogazione implicita e all’espressa abrogazione di quelle che hanno esaurito la loro funzione o sono prive di effettivo contenuto normativo o sono comunque obsolete.

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la piccola saffie rose…

la piccola saffie rose roussos di leyland, la più giovane vittima di manchester…a soli otto anni non si dovrebbe morire per la follia omicida di un branco di dementi che confondono la religione con la loro rabbia di esclusi

L'immagine può contenere: 1 persona, selfie e primo piano

lasciateli partire per iraq e siria, dove finalmente saranno obiettivi più visibili e meno tutelati, perchè questa droga islamista non prevede alcuna disintossicazione…

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si parte con la raccolta firme…

Conferenza stampa tenuta…si parte a razzo…e con l’entusiasmo di dover dare una risposta anche al bimbo il cui futuro non deve essere ciò che lui paventa…

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

spero nella fattiva collaborazione di tanti e nel sostegno di tantissimi…organizzazione in piedi e diamoci da fare senza risparmiarsi!!!

Interviste su trm, telenorba e nuova tv, e giornali (nuova e gazzetta) ovviamente non sulla renzo-pittelliana rai 3 basilicata…

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conferenza stampa di presentazione della petizione popolare

LA CONFERENZA STAMPA SI TERRA’ PRESSO I LOCALI COMUNALI IN SCALINATA IV NOVEMBRE A POTENZA (SEDE WWF) A PARTIRE DALLE ORE 11…

dopo i gravi fatti del centro olii di viggiano, un gesto di dignità e di responsabilità verso il futuro della regione che i cittadini chiedono…

IMPUGNARE GLI ACCORDI DEL 1998 CON ENI ED AVVIARE OGNI AZIONE CIVILE DI RISARCIMENTO E RIVALSA CONTRO CHI HA INQUINATO LA NOSTRA TERRA E PRESO IN GIRO I LUCANI PER ANNI

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

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forse un po’ troppe vaccinazioni per non sembrare un affare…

Sono 12 le vaccinazioni che da settembre saranno obbligatorie per l’iscrizione a scuola nella fascia 0-6 anni, ovvero per gli asili nido e le scuole materne.

Si tratta delle 4 vaccinazioni ritenute fino ad oggi obbligatorie, alle quali se ne aggiungono altre già previste nel nuovo Piano nazionale vaccini 2017-19, che ne contempla la gratuità.

Le 4 vaccinazioni già oggi obbligatorie sono:

– antidifterica,

– antitetanica,

– antipoliomelitica  

– antiepatite virale B.

A queste vaccinazioni si aggiungono:

– l’anti-pertosse,

– l’anti- meningococco B

– l’anti-meningococco C,

– l’anti-morbillo,

– l’anti-rosolia,

– l‘anti-parotite,

– l’anti-varicella 

– il vaccino contro l’Aemophilus influenzae.
   

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge che reintroduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni, ha comunque precisato che non si tratta di 12 vaccinazioni da fare singolarmente, poichè alcune vengono effettuate in gruppo. Quanto alla copertura economica per l’estensione dell’obbligo vaccinale fino a raggiungere la copertura ottimale del 95%, gli stanziamenti sono già previsti dal nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-19. Sono stanziati 413 milioni di euro per il triennio 2017-19. E’ infatti questa la stima dei maggiori oneri derivanti dall’inserimento nel Piano delle nuove vaccinazioni previste per le varie fasce di eta’.

Lo stanziamento di tali fondi e’ previsto nella Legge di bilancio 2017. Il finanziamento, si legge nel Piano, e’ pari a “100 milioni di euro nel 2017, a 127 milioni di euro nel 2018 e a 186 milioni di euro a decorrere dal 2019, stanziati dalla legge 11 dicembre 2016, n. 232, nell’ambito del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, ove e’ prevista una specifica finalizzazione, a titolo di concorso al rimborso alle regioni per l’acquisto dei suddetti vaccini”. D’accordo con i produttori, si sottolinea pero’ nel Piano, “potrebbero essere individuati meccanismi negoziali che permettano, ad esempio, di diminuire il costo unitario del vaccino in proporzione al raggiungimento di tassi di copertura progressivamente piu’ elevati. In tal modo, si raggiungerebbe il risultato di incentivare l’obiettivo di copertura anche con una diminuzione del costo di approvvigionamento del vaccino”.

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sapete bene come la penso sulle vaccinazioni…su quelle finora considerate obbligatorie nessun rilievo se non la più ferma condanna di chi spinge alla non vaccinazione dei bimbi, otto altre vaccinazioni mi sembrano troppe…troppe per non sembrare un affare, un grande affare per le case farmaceutiche…

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ecco…

boiardi di stato…
Mauro Moretti riceve da Leonardo «un’indennità compensativa e risarcitoria» di 9,26 milioni di euro, oltre alle competenze di fine rapporto. Lo rende noto il gruppo, spiegando che «a tale indennità si aggiunge un importo di 180.000 euro a fronte di rinunce specifiche effettuate da Moretti nell’ambito della risoluzione del rapporto»….Moretti, condannato in primo grado a sette anni per la strage di Viareggio per il suo ruolo di amministratore delegato di Rfi, ha lasciato la guida di Leonardo ad Alessandro Profumo, che si è insediato col nuovo Cda martedì scorso.

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rubata a pompei una borchia del palazzo di satriano…

Spero tanto che la borchia di portone sparita a pompei (protetta solo da un misero plexiglass) durante una mostra ed appartenente al museo adamesteanu di potenza, non sia una delle bellissime borchie del palazzo di satriano, perchè sarebbe un furto di gravità immane per il nostro patrimonio archeologico…

 

 
 
 

 
(ANSA) – NAPOLI, 18 MAG – Furto negli Scavi di Pompei: portata via una borchia in bronzo risalente al VI secolo A.C.: era esposta nella mostra ‘Pompei e i Greci’ all’interno della cosiddetta Palestra Grande. La sezione dalla quale è stata sottratta la borchia è quella dedicata ai rinvenimenti a Satriano di Lucania (Potenza).
    La borchia, ornamento per porte, era infissa su un pannello di legno e coperta solo davanti da un pannello di plexiglass. Il furto si sarebbe verificato durante l’orario di apertura al pubblico. Indagano i carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata (Napoli)….
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e quando dico immane, lo dico perchè questa  borchia che ornava insieme ad altre tre il portone del palazzo del principe a satriano era un reperto importantissimo, non direttamente magno-greco, ma di influsso magno-greco in una zona molto interna della lucania (il melandro), supposta fino a qualche anno fa, per motivi orografici e quindi di comunicazione, poco influenzata dalla cultura delle fiorenti città del metapontino, cosa questa che apre una relazione culturale e commerciale importante tra peukotiantes (i lucani del nord, per intenderci) e le popolazioni della costa, quindi una prova storica di incalcolabile valore sullo stato di avanzamento e permeabilità di queste popolazioni…
 
e mi chiedo “ma è mai possibile che un simile reperto era protetto solo da una sottile lastra di plexiglass, aperta ai lati e quindi facilmente depredabile da chiunque?…ma è mai possibile che non vi fosse un vigilante o una telecamera a sorvegliare i reperti?”

 

 

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#nonsiamounacoloniaeni

Senza troppo clamore, ma badando ai risultati, ovvero a come liberarci dalla maledizione petrolio, ci si vede oggi alle 17,30 in via portasalza 16, a potenza, per coordinare una cinquina lucana (ceffone) ad eni ed ai suoi servi…

#nonsiamounacoloniaeni

l’invito è valido per chiunque è stanco/a di sentirsi prendere per i fondelli da questi delinquenti

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una battaglia dei lucani…

Sia chiaro che la battaglia contro il centro olii e le estrazioni in questa regione non è una battaglia del 5 stelle o mia o tua, ma una battaglia che o vede uniti i lucani senza distinzioni e o verrà persa proprio nelle divisioni o negli elettoralismi spicci

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un vulcano irrequieto…

Il supervulcano dei Campi Flegrei visto dai satelliti (fonte: NASA) © Ansa
Il supervulcano dei Campi Flegrei visto dai satelliti (fonte: NASA) © ANSA/Ansa

 

ansa – Segnali sempre piu’ numerosi di ”irrequietezza” del supervulcano dei Campi Flegrei, anche se da un punto di vista pratico, nulla cambia nello stato della zona, in allerta gialla dal 2012.

Sono i risultati di un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto da University College London (Ucl) e dall’ Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Lo stesso Ingv precisa in una nota che “la ricerca ha una valenza essenzialmente scientifica, priva al momento di immediate implicazioni in merito agli aspetti di protezione civile” e rileva che il livello di allerta nei Campi Flegrei resta giallo, ossia di attenzione, come è dal dicembre 2012.

”I segnali indicano che c’è una dinamica in atto, ma non sappiamo se questa ‘agitazione’ a lungo termine porterà ad un’eruzione”, ha detto all’ANSA il vulcanologo Stefano Carlino, dell’Osservatorio Vesuviano, coautore della ricerca con Giuseppe De Natale, sempre dell’Osservatorio Vesuviano, e Christopher Kilburn, dell’Ucl.

Non sappiamo quale sia la soglia di criticità dell’energia accumulata”, ha aggiunto Carlino. Tuttavia il modello indica che se la situazione evolverà verso un’eruzione ”questa potrebbe essere simile a quella del 1538, che è stata piccola rispetto a quelle catastrofiche che hanno generato la caldera dei Campi Flegrei”.

a seguire alcune notizie dal sito ingv…

Campi Flegrei

 
 
 

I Campi Flegrei sono una vasta area di origine vulcanica situata a nord-ovest della città di Napoli. Si tratta di una zona dalla struttura singolare: non un vulcano dalla forma di cono troncato ma una vasta depressione o caldera, ampia circa 12x15km.

Nel 1538 si è verificata l’ultima eruzione che, pur essendo fra le minori dell’intera storia eruttiva dei Campi Flegrei, ha interrotto un periodo di quiescenza di circa 3000 anni e, nel giro di pochi giorni, ha dato origine al cono di Monte Nuovo, alto circa 130 m. Da allora, l’attività ai Campi Flegrei è caratterizzata da fenomeni di bradisismo, attività fumarolica ed idrotermale localizzata nell’area della Solfatara.

La storia eruttiva dei Campi Flegrei è dominata dalle eruzioni dell’Ignimbrite Campana e del Tufo Giallo Napoletano. Questi eventi sono stati così violenti che i volumi di magma prodotti e la velocità con cui sono stati emessi hanno causato collassi e originato caldere. Per questo, la forma dell’area è quella di un semicerchio bordato da numerosi coni e crateri vulcanici.

La parola “flegrei” che deriva dal greco flègo “brucio”, “ardo”, non è però riferita alle manifestazioni eruttive poiché in epoca romana il vulcano era quiescente da secoli. L’attributo sembra piuttosto derivare dalla presenza di numerose fumarole e acque termali, conosciute e sfruttate fin dall’antichità. Nella zona sono infatti riconoscibili diverse aree soggette ad un vulcanismo di tipo secondario, come fumarole e sorgenti termali. In particolare, nell’area della Solfatara si verificano manifestazioni gassose mentre le località di Agnano, Pozzuoli, Lucrino sono note per le acque termali.

Il fenomeno di bradisismo che caratterizza l’area consiste in un lento movimento di sollevamento e abbassamento del suolo. Le fasi di abbassamento, che attualmente rappresentano la condizione normale, sono asismiche e sono caratterizzate da bassa velocità. Le fasi di sollevamento, presentano invece maggiore velocità del moto del suolo e sono accompagnate da intensa attività sismica locale. L’ultima crisi bradisismica si è verificata nel 1983.

Sulla base dei dati di monitoraggio a oggi registrati e delle valutazioni espresse dalla Commissione Grandi Rischi a dicembre 2012, poi ribadite a dicembre 2013, a dicembre 2014 e a gennaio 2017, il Dipartimento ha ritenuto di mantenere il livello di allerta “giallo” ai Campi Flegrei. A differenza del livello di allerta “verde”, che corrisponde all’attività ordinaria del vulcano, questo livello è infatti determinato dalla variazione di alcuni dei parametri monitorati.

 

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arroganti..

Chiedere scusa ai lucani per un incidente che tale non è (il serbatoio ha perso almeno da agosto 2016 a febbraio 2017) e per l’opaca gestione della questione petrolio sarebbe stato già un passo di umiltà che avrebbe rasserenato tanti – ma no! – questi di eni sono arroganti fino al midollo e cercano di accreditare quasi una colpa antropologica del territorio…che vadano via, qui hanno fatto troppi danni!!!

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piazza m. pagano rimanga intitolata a mario pagano

non sono d’accordo con la proposta di intitolare la piazza principale di potenza, giustamente dedicata a mario pagano, uno dei maggiori giuristi di tutti i tempi ed alla base della moderna scienza costituzionale, condannato a morte dalla reazione borbonica, ad emilio colombo…

che gli venga però dedicata una strada o una piazza dignitosa altrove, anche come già individuato dal comune di potenza, mi pare doveroso, comunque la si pensi, verso un protagonista della storia lucana e nazionale

miko somma

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i mediocri al potere…

vi riporto questo articolo di pierfranco pellizzetti, pubblicato sul fatto quotidiano, che ben sintetizza alcune idee, dal sottoscritto condivise, su questa giovane e rampante classe dirigente che ci tocca sopportare da qualche anno e che, francamente, non vedo l’ora sparisca per ritornare lì da dove è venuta, ossia dai meandri intestini della mediocrità…

 Profilo blogger

Saggista
 

I loro padri spirituali un po’ si vergognavano, questi fanno spallucce. Per un baby boomer del secondo dopoguerra, che ha passato la propria vita di analista politico a esecrare la classe dirigente della Prima Repubblica – i dorotei veneti del PiRuBi (da Flaminio Piccoli, Mariano Rumor e Antonio Bisaglia), i “craxatori” milanesi, la banda andreottiana laziale-sicula, i laici che raccoglievano le briciole sotto il tavolo (tipo i repubblicani Aristide Gunnella e Oscar Mammi) e perfino il “compagno “G”, quel Primo Greganti che lasciò intuire come il Partito comunista non si approvvigionasse solo con “l’oro di Mosca” – sembra impossibile che da settantenne si trovi a rivalutare tale marmaglia, se messa a confronto con le nuove leve della politica italiana. Perché la cosa che più terrorizza, tra le altre, è che questi/e qui considerano l’uso indebito delle istituzioni, svilite a possedimento o bancomat, un comportamento assolutamente naturale.

L’icona di questo fenomeno sembra essere diventata la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi; che non si capisce se è solamente incosciente o anche tracotante. Certo non sembra recitare, quando manifesta il disappunto da nume offeso se qualcuno osa portare alla luce gli altarini familiari in sede di banca Etruria. Tanto da sgranare gli occhi per lo stupore se non è risultato sufficiente a chiudere la faccenda di malversazioni varie, che coinvolgono gravemente anche il di lei genitore, la trepida affermazione di stima filiale nei confronti del papy, definito “una brava persona. Come se tale dichiarazione potesse funzionare da definitiva prova a discarico penale e lavacro etico.

Di certo, questi personaggi nuovi affrontano l’impegno pubblico con una spensieratezza che oltrepassa le soglie dell’infantilismo. Per cui, da un lato, il potere diventa un giocattolo da disporre a piacimento; dall’altro, si abilita e giustifica la propria incoscienza impunita con la convinzione che la platea di riferimento sarebbe composta da un pubblico disponibile a bersi qualunque scempiaggine. E il dramma è che, grazie alla tecnica della reiterazione all’infinito di spudorate banalizzazioni, questi starnazzamenti diventano verità certificate.

Insomma, l’impudenza che si alimenta nella semplificazione e viceversa, a conferma che gli antichi capisaldi della buona politica – studio e impegno – sono diventati delle anticaglie, da liquidare con il disprezzo ostentato per la cultura e le competenze: irrise come fisime da professoroni.

Da qui il via libera a ogni cialtronata, per cui questo martedì, nello spazio televisivo non propriamente raffinato di Matrix, Matteo Salvini può permettersi l’elegante e umanistico parallelo tra immigrazione e spazzatura (“l’Italia come una discarica”).

Sicché l’impudenza banalizzante gemma purissima ignoranza, che ci rende tutti sempre più intellettualmente volgari. E al tempo stesso ossessionati da falsi problemi che oscurano quelli veri. Prendiamo la febbre sicuritaria incentivata dal dibattito sulla giustizia fai da te. Una psicosi che rivela – con l’ossessione indotta dei ladri e degli scippatori che ti portano via la roba e a cui bisogna sparare – una regressione alla mentalità del Mastro Don Gesualdo. Che poi è l’orizzonte culturale asfittico dei nuovi politici. I quali, non studiando e ricercando consenso un tanto al chilo, non hanno dato modo che li si avvisasse che l’Information Technology rende sempre meno importante il ruolo del denaro fisico, sostituito sempre di più da pagamenti elettronici. Sicché le rapine in banca non sono più di moda e al loro posto crescono i crimini informatici. Ma le nuove leve non se ne accorgono, visto che in fondo sono la tardiva reincarnazione degli aristocratici dell’Ancien régime, “che non avevano imparato niente, non avevano dimenticato niente”. Tanto che l’arrivo sulla scena degli uni e il ritorno degli altri ha un solo nome: restaurazione.

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non deve più riaprire

Ci stanno infinocchiando con il sito di rilevanza nazionale…e se i lucani non si fidassero più e non fossero d’accordo con la riapertura del centro olio di viggiano?…per quanto mi riguarda IL COVA NON DEVE PIÙ RIAPRIRE!!!

Annuncio iniziative…

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