non deve più riaprire

Ci stanno infinocchiando con il sito di rilevanza nazionale…e se i lucani non si fidassero più e non fossero d’accordo con la riapertura del centro olio di viggiano?…per quanto mi riguarda IL COVA NON DEVE PIÙ RIAPRIRE!!!

Annuncio iniziative…

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addio alle malghe…

ansa – Per colpa del riscaldamento globale le piante alpine rischiano di andare incontro ad un’estinzione invisibile all’occhio degli osservatori: a svelarla sono i supercomputer, usati dai biologi dell’Università di Zurigo per elaborare i possibili scenari che si potrebbero delineare da qui al 2090. I risultati, illustrati sulla rivista Nature Communications, evidenziano la necessità di sviluppare nuovi metodi che permettano di fare un censimento più accurato per accendere i riflettori sulla questione.

Risultato immagine per stella alpina

Lo scenario più favorevole, che presuppone un aumento della temperatura di un grado, mostra che la flora alpina potrebbe in qualche modo riprendersi se il riscaldamento globale dovesse rallentare dopo il 2090. ”Se il cambiamento climatico continuerà senza freni – spiega il coordinatore dello studio, Frédéric Guillaume – le piante avranno un grosso problema”, che però rischia di rimanere invisibile ad uno sguardo più superficiale.

Risultato immagine per erbe alpine

Il punto è che le piante alpine hanno una duplice difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti climatici. Da un lato, sono vegetali molto longevi, e questo frena il rinnovamento generazionale. Dall’altro lato, per sopravvivere le nuove piantine devono scalare verso altitudini maggiori, dove però la superficie di terreno disponibile è via via sempre minore. Di conseguenza si determina un declino delle popolazioni che è molto più rapido della loro capacità di adattamento.

Risultato immagine per erbe alpine

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