comunque a sinistra…

c’è chi confonde una sacrosanta battaglia contro un sistema marcio con fascismo, razzismo ed intolleranza, chi si ammanta di quella battaglia per celare da agnello la propria ferocia, chi è proprio cretino e non ci arriva…

ed è anche per questo che, non essendo un renzo-piddino, non posso però essere un 5stelle, un terron-legaiolo, un fratitaliota o un berluskino, ma mantenere viva la ragione di essere a sinistra per un paese diverso in un mondo diverso

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le parole di un idiota…

hanno fatto scandalo le dichiarazioni sui social, in merito allo stupro multiplo consumato a riccione ai danni di una povera ragazza polacca, di quello che appare solo essere un idiota, pur ricoprendo il ruolo di mediatore culturale, e che tale e solo tale, ovvero un idiota figlio di una sottocultura che non è solo di qualche immigrato, ma anche di qualche italiano, di troppi italiani, andrà considerato, evitando l’assurdità di cercare delle motivazioni etico-religiose giustificanti un crimine odioso del tutto fuori luogo, proprio in associazione a tali farneticazioni…gli stupratori sono dei criminali, costui un idiota, ma il razzismo comincia dalla generalizzazione…

“Lo stupro? Peggio solo all’inizio, una volta si entra il pisello poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale”. Queste sono la parole di Abid Jee, mediatore culturale 24enne di Crotone, utilizzate per commentare ieri su Facebook la violenza di gruppo su una spiaggia di Rimini ai danni di una ragazza polacca. A riportare la notizia il Quotidiano Nazionale.

Il giovane, un dipendente della cooperativa sociale bolognese Lai-Momo è stato sospeso dal lavoro. di seguito il comunicato della cooperativa apparso sulla pagina facebook de II resto del carlino

“In merito al commento apparso sulla pagina Facebook del Resto del Carlino concernente i gravissimi fatti di Rimini, abbiamo verificato che l’autore è un nostro dipendente, che ha collaborato occasionalmente da dicembre 2016 e, a partire dal 5 agosto 2017, è stato assunto a tempo determinato, per una sostituzione di malattia con mansioni di operatore dell’area sociale. 

La persona in questione, ovviamente agendo personalmente, ha espresso affermazioni che la nostra cooperativa condanna fermamente in quanto di una gravità inaudita e profondamente contrarie ai principi e valori che sono alla base del nostro pensiero e da sempre orientano il nostro modo di lavorare. 

La coop Lai-momo seleziona i propri collaboratori a partire dall’analisi dei curriculum che riceve, ai quali, in caso di interesse, fa seguire la convocazione ad alcuni colloqui di valutazione, durante i quali rileva la compatibilità dell’approccio professionale del candidato all’ambito in cui dovrà operare. Non è consentito dalla normativa vigente in materia di riservatezza dei dati sensibili, effettuare accertamenti o indagini sulle opinioni personali dei collaboratori, in fase di selezione e nel corso del rapporto di lavoro.

Qualora il candidato superi la selezione, ha luogo la condivisione di un codice etico che la coop. ha redatto appositamente per tutte le attività che svolge, con la firma del quale si richiede al candidato la corrispondenza ad un codice di comportamento ispirato ai valori e ai principi che sono alla base dell’operato della coop. 

L’assunzione di questa persona è avvenuta dopo un periodo di collaborazione occasionale in cui sono state verificate la correttezza e professionalità del suo operato, che ci sono state confermate oggi dai coordinatori e dai colleghi a lui più vicini, scossi e stupiti dal suo commento FB, che mai avrebbero immaginato e dal quale, ovviamente, si dissociano completamente.

Al di là di ogni ferma condanna morale già espressa, riteniamo che questo comportamento abbia danneggiato gravemente la nostra immagine e abbiamo preso fermi provvedimenti, in base a quanto consentito dalla legge. Nel rispetto delle disposizioni vigenti e del CCNL delle Cooperative sociali, infatti, abbiamo avviato oggi una procedura disciplinare e contestualmente abbiamo sospeso il dipendente in via cautelativa da ogni attività lavorativa.”

però certo le cooperative potrebbero anche cercare di capire cosa hanno in testa taluni di cui si servono per un ruolo tanto delicato, quanto il mediatore culturale, no?!

 

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non per autarchia…

non per velleità linguistico-autarchiche (e ci mancherebbe!!!), ma ci sono italiani talmente e disgustosamente figli di un sistema economico tarato sul modello culturale global-yankee che si firmano ceo (chief executive officer) invece che amministratore delegato…corrispondenza cestinata subito!!!

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