la solidarietà umana di 50.000 anni fa…

Il cranio di Shanidar, il neanderthaliano sopravvissuto grazie all'aiuto dei suoi simili. Visibili i segni di un colpo violento, probabilmente ricevuto quando era giovanissimo (fonte: Erik Trinkaus) © Ansa
Il cranio di Shanidar, il neanderthaliano sopravvissuto grazie all’aiuto dei suoi simili. Visibili i segni di un colpo violento, probabilmente ricevuto quando era giovanissimo (fonte: Erik Trinkaus) © ANSA/Ansa

 

ansa scienze – Lo hanno chiamato Shanidar, come la grotta in cui sono stati trovati i suoi resti, aveva perso un avambraccio, era claudicante e aveva problemi di udito, ma nonostante ciò aveva raggiunto la venerabile età di 40 anni grazie alla solidarietà dei suoi amici, neanderthaliani come lui. Vissuto circa 50.000 anni fa in quello che oggi è il Kurdistan iracheno, Shanidar non avrebbe potuto sfuggire alle prede e ad altri pericoli senza un aiuto. La sua storia singolare è stata ricostruita, e pubblicata sulla rivista Plos One, da Erik Trinkaus, dell’università americana di Washington a St. Louis, e da Sébastien Villotte, del Consiglio nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs).

Impossibile dire come Shanidar possa essersi ferito al braccio e alle gambe, nessuno può dire se sia accaduto in una battuta di caccia o per difendersi da un predatore, o ancora per una brutta caduta, ma di certo era un individuo debole e molto vulnerabile. “Soprattutto la sordità lo rendeva una facile preda degli animali carnivori”, ha osservato Trinkaus. Di conseguenza Shanidar dipendeva dagli altri membri della sua comunità per la sopravvivenza.

In generale la vita di un cacciatore-raccoglitore del Pleistocene non era per niente facile, ma per un individuo con i problemi di Shanidar sarebbe stato impossibile: non avrebbe potuto sentire l’arrivo dei predatori, né fuggire. L’unica ipotesi è che coloro che vivevano con lui se ne siano presi cura, tanto da permettergli di invecchiare: 40 anni erano infatti moltissimi per gli uomini di 50.000 anni fa.

Shanidar non è il primo neanderthaliano con problemi fisici: sono già stati scoperti i resti di altri Neanderthal infortunati. Tutto questo, secondo Trinkaus, “rafforza l’idea che questi uomini, finora sottovalutati, conoscessero la solidarietà umana”. Scoperto nel 1957 dall’americano Ralph Solecki, Shanidar è stato analizzato nel dettaglio solo di recente, quando sono state scoperte le lesioni agli arti e i segni della sordità.

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forse abbiamo qualcosa da imparare o semplicemente da ricordare, ovvero che l’umanità non è la somma di tante unità, ma un contesto sociale dove deve esserci uno spazio, ovvero vita, per tutti… 

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