il sistema solare in immagini – parte I – mercurio

come saprete anche da qualche articolo pubblicato, l’astronomia è una mia passione (per carità, sono un dilettante a tutti gli effetti in materia) e da tanto pensavo di pubblicare una serie articoli (il tema è ovviamente molto vasto) più per immagini che per descrizioni scientifiche, di ciò che da vicino ci circonda, ovvero il nostro sistema solare, sperando di fare cosa gradita e che questo stimoli la ricerca dei lettori oltre l’orizzonte spesso deludente delle cose umane…

una breve introduzione

il sistema solare è il sistema planetario costituito da una varietà di corpi celesti mantenuti in orbita dalla forza di gravità del sole, la nostra stella, ed è costituito da otto pianeti, di cui quattro pianeti rocciosi interni, Mercurio, Venere, Terra, Marte, e quattro giganti gassosi esterni, Giove, Saturno, Urano e Nettuno e dai rispettivi satelliti naturali, da cinque pianeti nani, Cerere, situato nella fascia principale degli asteroidi, e altri quattro corpi situati al di là dell’orbita di Nettuno, ossia Plutone (in precedenza classificato come il nono pianeta), Haumea, Makemake, e Eris, ed ancora da un numero enorme di corpi minori, comprendente gli asteroidi, in gran parte ripartiti fra due cinture asteroidali (la fascia principale tra marte e giove e la fascia di kuiper), le comete (prevalentemente situate nell’ipotetica nube di oort), i meteoroidi e la polvere interplanetaria.

sei degli otto pianeti (esclusi mercurio e venere) e quattro dei pianeti nani hanno in orbita attorno a essi dei satelliti naturali in numero molto variabile (da uno, la nostra luna, a diverse decine per Giove e Saturno, mentre tutti i pianeti esterni sono circondati da anelli planetari, composti da polvere e altre particelle.

e passiamo allora alle foto, precedute da brevissime descrizioni dei corpi in questione

Mercurio

Mercurio è il pianeta più interno del sistema solare e il più vicino al Sole. È il più piccolo e la sua orbita è anche la più eccentrica (ovvero, la meno circolare) degli otto pianeti

La superficie di Mercurio sperimenta la maggiore escursione termica tra i pianeti, con temperature che nelle regioni equatoriali vanno dai 100 K (-173 °C) della notte ai 700 K (427 °C) del giorno; le regioni polari invece sono costantemente al di sotto dei 180 K (-93 °C). A ciò contribuisce il fatto che il pianeta sia privo di un’atmosfera, che non svolge alcun ruolo quindi nella ridistribuzione del calore. La superficie fortemente craterizzata indica che Mercurio è geologicamente inattivo da miliardi di anni.

Mercurio è stato visitato per la prima volta nel 1974 dalla sonda statunitense Mariner 10, che ha teletrasmesso a terra fotografie registrate nel corso di tre successivi sorvoli.

Concepito per l’osservazione di Venere e Mercurio, il Mariner 10 venne lanciato il 3 novembre 1973 e raggiunse il pianeta nel 1974. La sonda statunitense si avvicinò fino ad alcune centinaia di chilometri dal pianeta, trasmettendo circa 6.000 fotografie e mappando il 40% della superficie mercuriana.

La NASA ha lanciato nel 2004 la sonda MESSENGER, il cui primo passaggio ravvicinato di Mercurio, avvenuto il 14 gennaio 2008, è stato seguito dal fly-by di ottobre 2008 ed è stato replicato il 29 settembre 2009 prima dell’ingresso in orbita attorno al pianeta, il 18 marzo 2011. In seguito al primo fly-by di Mercurio, la sonda MESSENGER ha inviato a terra le prime immagini dell’emisfero “sconosciuto” di Mercurio.

Per il 2018 è invece previsto il lancio, da parte dell’ESA, della missione spaziale BepiColombo, così battezzata in onore dello scienziato, matematico e ingegnere Giuseppe Colombo (1920-1984), volta esclusivamente all’esplorazione del pianeta più interno

Atmosfera

Per via della sua bassa attrazione gravitazionale Mercurio è sprovvisto di una vera e propria atmosfera come quella terrestre, fatta eccezione per esili tracce di gas probabilmente frutto dell’interazione del vento solare con la superficie del pianeta. La composizione atmosferica è stata determinata come segue: ossigeno (42%), sodio (29%), idrogeno (22%), elio (6%), potassio e tracce di argon, anidride carbonica, vapore acqueo, azoto, xeno, kripton, neon, calcio e magnesio (1%). La pressione atmosferica al suolo, misurata dalla sonda Mariner 10, è nell’ordine di un millesimo di pascal.

A causa dell’assenza di un meccanismo di distribuzione del calore ricevuto dal Sole e della sua rotazione molto lenta, che espone lo stesso emisfero alla luce solare diretta per lunghi periodi, l’escursione termica su Mercurio è la più elevata finora registrata nell’intero sistema solare

superficie

a causa dei numerosi impatti di asteroidi che hanno contrassegnato il suo passato, Mercurio ha molti crateri da impatto e presenta bacini riempiti da vecchie colate laviche, ancora evidenti a causa della mancanza quasi assoluta di un’atmosfera. Alcuni crateri sono circondati da raggi. Si esclude la presenza sul pianeta di placche tettoniche.

I crateri più piccoli di Mercurio hanno diametro minore di 10 km, quelli più grandi superano i 200 km e prendono il nome di bacini. Al centro di molti crateri, spesso riempiti da antiche colate laviche ancora evidenti, s’innalzano piccole formazioni montuose. Il bacino più grande e più noto è il Mare Caloris, dal diametro di circa 1.500 km: si tratta di una grande pianura circolare circondata da anelli di monti. Questo bacino deve il suo nome al fatto che si trova sempre esposto alla luce del sole durante il passaggio di Mercurio al perielio e pertanto è uno dei punti più caldi del pianeta.

Sulla superficie di Mercurio l’accelerazione di gravità è circa 1/3 di quella terrestre (un uomo dalla massa di 70 kg che misurasse il proprio peso su Mercurio registrerebbe un peso di circa 25,9 kg.

Da recenti calcoli dati dal primo passaggio della sonda MESSENGER si è rilevato un rimpicciolimento del pianeta di circa cinque chilometri. Il tutto si basa sul fatto che il suo nucleo di liquido ferroso si stia raffreddando, così facendo esso si solidifica e di conseguenza il volume dell’intero pianeta diminuisce. Queste modifiche si fanno sentire anche in superficie frastagliando la crosta.

Mercury in color - Prockter07 centered.jpg

sopra Foto di Mercurio scattata dalla sonda MESSENGER

sotto elaborazione fotografica a falsi colori della superficie ed atmosfera del pianeta eseguita con spettrometro foto NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington

This mosaic of Caloris basin is an enhanced-color composite overlain on a monochrome mosaic featureImpact crater floorthe rim of Rembrandt basinMercury’s north polar region

foto dalla missione Messenger

NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington

per saperne e vederne di più www.nasa.gov/planetmercury

 

Pubblicato in Blog

la prima raffigurazione di un cane

Il primo ritratto di un cane (fonte: M. Guagnin et al. Journal of Anthropological Archaeology) © Ansa
Il primo ritratto di un cane (fonte: M. Guagnin et al. Journal of Anthropological Archaeology) © ANSA/Ansa

Un cacciatore che sta per scagliare una freccia, accompagnato da 13 cani, di cui due al guinzaglio: la scena, incisa su una pietra arenaria, risale a 8.000 anni fa ed è la prima che ritrae un cane. Pubblicata sul Journal of Anthropological Archaeology, l’immagine è stata scoperta dagli archeologi guidati da Maria Guagnin, dell’Istituto tedesco Max Planck per la scienza e la storia umana, a Jena, e la notizia è riportata anche sul sito della rivista Science.

La scoperta, nel deserto dell’Arabia Saudita, suggerisce inoltre che l’uomo abbia imparato ad addestrare i cani migliaia di anni prima di quanto si pensasse.

“E’ la prima raffigurazione di un uomo che va caccia con dei ai cani”, rileva Melinda Zeder, archeozoologa del Museo di Storia Naturale dell’Istituto Smithsonian a Washington. Tuttavia, avverte, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare sia l’età, sia il significato delle raffigurazioni. L’epoca dell’incisione è stata infatti solo ipotizzata sulla base dello stile, del livello di erosione della roccia e dall’epoca del passaggio alla pastorizia da parte delle popolazioni che abitavano nella regione.

Tutta l’area, chiamata Shuwaymis, 8.000 anni fa era molto diversa da oggi: le piogge stagionali alimentavano fiumi e vegetazione, tanto che la scena di caccia è stata incisa su quella che una volta era una scogliera di arenaria lungo un fiume. Oltre a essere il ritratto più antico di un cane, l’immagine è anche la prima che raffigura dei guinzagli: finora la prima immagine di un cane al guinzaglio era quella scoperta in Egitto e risalente a 5.500 anni fa.

“I cani raffigurati assomigliano alla razza Canaan, originaria del Medio Oriente”, osserva Angela Perri, dell’Istituto Max Planck per l’Antropologia Evolutiva di Lipsia. Ciò potrebbe indicare, aggiunge, che queste antiche popolazioni allevassero cani già adattati alla caccia nel deserto, oppure potrebbero persino averli addomesticati dal lupo arabo.

  

Pubblicato in Blog

il perfetto mondo pittel-renzo lucano…

il mondo pittel-renzo lucano è perfetto solo se sei un leccaderetano o un cazzone…

(ANSA) – POTENZA, 17 NOV – “In assenza di immediate risposte alle istanze più volte segnalate, non resta che una grande mobilitazione”. Lo ha reso noto – attraverso l’ufficio stampa – la Coldiretti Basilicata che in una lettera, “la terza nel giro di due anni, indirizzata all’assessore regionale alle politiche agricole, Luca Braia, ha evidenziato l’anomalia che blocca la liquidazione dell’indennità c…ompensativa agli agricoltori, prevista dalla ‘misura 13’ del Psr, il premio concesso agli agricoltori operanti nelle zone montane per controbilanciare, almeno in parte, gli svantaggi a cui è soggetta l’attività agricola in tali zone”.
La questione, “a seguito di nostre segnalazioni – ha evidenziato il presidente di Coldiretti Basilicata, Pier Giorgio Quarto – è stata anche oggetto di interlocuzioni con gli uffici competenti ma, ad oggi, non si hanno riscontri positivi”.

Pubblicato in Blog

totò u curtu muriu…

è morto uno degli esseri più abietti che il paese abbia generato, totò u curtu…qualcuno ringrazia la sua bocca cucita per 26 anni

e non ho alcuna voglia di dedicargli alcun articolo

Pubblicato in Blog