Comunicato stampa di Comunità Lucana – L’anno che è venuto

L’anno che è venuto

Finito il tempo dei bilanci di fine d’anno tra pompose, noiose, boriose ed auto-referenti conferenze stampa di meta-realtà tra story-telling di provincia ed elegie califfali, ecco arrivati i nodi intorno al futuro ormai prossimo di Matera-Basilicata 2019, e che, oltre gli eventi, si riassumono in una sola domanda “come fa questa regione a dar modo ai turisti di viaggiare in lungo ed in largo per questa terra?”

L’anno che è venuto, nell’ovvio pullulare di incontri istituzionali, accordi e protocolli, necessita di una risposta stringente ed esaustiva a questa domanda ancora prima di ogni altra, poiché, ben oltre le questioni tecniche, è il sistema di trasporti che racconterà nei fatti la regione, se vogliamo che da Matera si irradi quell’interesse ormai certificato ad una terra antica ed al suo inconsueto lungo i suoi sentieri culturali, storici, paesaggistici, eno-gastronomici e di resilienza a cui occorre però dare reale praticabilità perché siano davvero tali.

Nella conclamata certezza che l’intervento che avrebbe potuto spostare l’asse di ricezione dei flussi turistici diretti a Matera nel resto della regione, invece che delegarlo all’area murgiano-barese, era il completamento della tratta ferroviaria tra questa e Ferrandina ed una ristrutturazione del trasporto pubblico locale imperniato proprio su questa stazione come snodo centrale tra le due direttive di trasporto su rotaie Matera-Bari e Napoli- Potenza- Taranto con inter-modalità via bus efficienti verso il resto della regione, intervento che non prevede  il completamento della tratta almeno prima del 2023 in una contraddittoria visione dell’intervento stesso – ma sappiamo che forti erano gli interessi a veicolare la recettività proprio nell’area murgiano-barese – dovrebbe porre subito l’esigenza di ritarare il trasporto pubblico locale, collegando la capitale della cultura al resto della regione con ciò che oggi già abbiamo ed è parte della nostra cultura dei trasporti, il sistema dei bus locali, in un’ottica rivisitata di distribuzione della recettività turistica che coinvolga maggiormente il territorio lucano.

E se tale esigenza significa non solo riprogrammare i collegamenti tra Matera e la fascia ionica in virtù di una infrastrutturazione recettiva già esistente ed attrezzata ed allargare il raggio degli stessi verso la val Basento e la collina materana, ma assumere come assi di smistamento dei flussi turistici che sin dall’inizio di questa primavera si faranno imponenti, sia Potenza, di fatto già terminale di penetrazione nel territorio della regione, sia la zona del Vulture-Melfese, con la creazione immediata di un servizio di bus navette tarato sulle esigenze del turismo che evidentemente non sono le stesse del pendolarismo lavorativo e studentesco.

In estrema sintesi prevedere che ogni due ore nel corso della giornata e parte della notte una navetta parta dalla città dei Sassi per Potenza e viceversa, così per Melfi e viceversa, con la città federiciana maggiormente connessa a Potenza con il potenziamento del trasporto ferroviario già esistente, significa dare al turista scelta ed opportunità di miglior movimento all’interno di una regione che è essa stessa fisicamente candidata a quel ruolo di capitale della cultura, costituendo l’intero territorio regionale e il suo unicum storico-paesaggistico “il motivo concreto” e non solo il contenitore geografico astratto di Matera 2019.

E certo un sistema pubblico tarato su queste esigenze aiuterebbe anche i lucani a vivere l’appuntamento con maggior facilità, maggiore possibilità di movimento e così maggior scambio culturale e di identità tra comunità che orografia del territorio ed oggettivo isolamento, storia antica e più recente, strategie di governo dei territori hanno rese troppo poco coscienti di una “disomogenea omogeneità” di una identità comune che invece esiste e reclama forma e sostanza a cominciare dalla partecipazione attiva ad una occasione che o è “occasione” collettiva per far radicare nella coscienza comune un’identità di riscossa e voglia di rinascita o diviene il mero susseguirsi di eventi che fanno il “divertimentificio” che questa regione non può consentirsi di divenire.

Dieci servizi di bus navetta Matera – Ferrandina – Potenza e viceversa, ovvero venti corse giornaliere per mini-bus direttrice Basentana, dieci corse Matera – Venosa – Lavello – Melfi e viceversa, via Bradanica, venti altre corse, più il potenziamento del servizio ferroviario Melfi – Potenza con due convogli aggiuntivi al traffico esistente in coincidenza con le navette stesse, sono forse troppe per una regione, in vista di un appuntamento che non ammette errori o ulteriori ritardi?

Sarebbe imbarazzante che gli appuntamenti elettorali blocchino o ritardino la riprogrammazione del trasporto pubblico di cui la regione ha necessità per “incontrare” flussi turistici che non si può permettere siano ospitati altrove e che vogliamo invece possano “penetrare” tutto il territorio lucano per affermare la ricchezza culturale di una terra che la storia ha consegnato integra ad una modernità con cui occorre confrontarsi senza perdersi.

Miko Somma