il mio appello al voto per LIBERI e UGUALI

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allora ci siamo, poche ore al silenzio elettorale ufficiale, due giorni ancora all’appuntamento che, almeno in teoria, fotografa gli umori ed i voleri degli italiani rispetto ai 5 anni precedenti ed ai 5 anni (forse) che seguiranno ed è perfettamente inutile che mi dilunghi con considerazioni sui “valori” espressi dalle forze politiche in lizza per questo appuntamento elettorale, come è del tutto inutile che mi soffermi sul disvalore democratico di quella massiccia astensione dal voto che ancora una volta si profila all’orizzonte (ma poi chissà, il referendum costituzionale insegna) e che, se da un lato ben fotografa la miriade di componenti antropologiche dell’umore attuale degli italiani (delusione, frustrazione, rabbia silente che sfociano nella disillusione verso lo strumento democratico più importante per i cittadini, ossia il voto, ma anche disinteresse post-ideologico e quella curiosa forma anarcoide personalistica che a tutti gli effetti sembra una scoria del liberismo sfrenato che ha trasformato i cittadini in consumatori che possono decidere di “non acquistare” più il prodotto democrazia),  dall’altro lato illustra la rassegnazione della politica, che  qualcosa avrebbe pur dovuto tentare almeno su una comprensione delle fenomenologie della stessa astensione per tentare di recuperarla con comportamenti attivi, ma anche una certa acquiescenza della stessa che preferisce concentrarsi solo sui soggetti sociali che “rispondono”, a costo di trasformarli in blocco, o di accettare che si trasformino, in clientes

non mi dilungherò oltre su questi temi che andrebbero trattati a parte e non certo negli ultimi giorni di campagna elettorale, preferendo invece andare dritto al punto…invitare i miei corregionali ad un voto ragionato ed allo stesso tempo espresso con il cuore…

ecco il punto…noi lucani siamo pochi, 572.000 su oltre 60 milioni di italiani (le percentuali di aventi diritto al voto seguono il ragionamento, fratto una percentuale di iscritti all’aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, decisamente maggiore di altre regioni), quindi essendo meno di un centesimo della popolazione, ne consegue che la nostra rappresentanza parlamentare è percentualmente ciò che la demografia ci consegna, poco meno di un centesimo, con un numero di deputati uguale a 6 ed un numero di senatori che l’art. 57 comma 3 della costituzione fissa a 7 (Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sette…), decisamente pochi per affermare quella nostra specificità territoriale e quella storia in forma di un’azione parlamentare capace di produrre risultati basandosi sui numeri, a volte bastevoli se invece la capacità di creare empatia attraverso relazioni è praticata con il fine di produrre un risultato utile per questa regione e non un interesse personale o di cordata o di clan…

vale a dire che sarebbe bello, bellissimo, se a roma noi lucani potessimo mandare 6 deputati e 7 senatori che, oltre le ovvie e normali distinzioni partitiche, fossero invece ultra-coesi quando si tratta della terra da cui provengono e che rappresentano…e così forse sarebbe – lasciatemelo sperare – se avessimo una legge che consenta agli elettori di scegliersi gli eletti con le preferenze e non invece, per la seconda volta e dal 2006, una legge elettorale che ti lascia un’unica possibilità, votare in blocco una lista di persone senza poter scegliere le persone più degne di rappresentare il bene che continuo a credere un popolo sia capace di esprimere, ma anche il male, i vizi, i buchi neri collettivi che quello stesso popolo porta nella sua coscienza di massa come componente culturale…purtroppo non è così e alle elezioni si recita solo un prendere o lasciare che significa il dominio dei partiti o dei costruttori di interessi dentro i partiti che quelle liste bloccate compongono a piacimento e troppo spesso rappresentano solo numeri compiacenti ai voleri di un capo e di un interesse…

e quel prendere o lasciare significa che non ci sono più questo o quello da indicare come nostro rappresentante all’interno dei partiti, ma solo una lista che vogliamo illuderci ci rappresenti una volta a roma, dimenticando che sempre quel centesimo ci restituirà la rappresentanza nei singoli partiti, a meno in un partito non si sia affermata una personalità dirigente e di peso che amplifica quella rappresentanza in forma di un interesse empatico che è capace di costruire…

e se consideriamo che l’unica forza politica in cui ciò è possibile è LIBERI e UGUALI, all’interno della quale il ruolo di roberto speranza è apicale e di peso, ma non marginale quello di vincenzo folino e di filippo bubbico, che istituzionalmente vanta un curriculum notevole, ecco una prima indicazione utile…

votare LIBERI e UGUALI significa avere un lucano che è legato alla propria terra in una posizione apicale in un partito che, anche se al momento nessuno è in grado di prevedere lo scenario di lunedì prossimo, in teoria potrebbe diventare l’ago della bilancia in ipotetici governi che, tolto di mezzo il bomba di rignano dall’implosione del pd, tentino di ricostruire qualcosa a sinistra di cui il paese ha più che mai bisogno e ci tentino a partire dal comprendere cosa debba essere oggi la sinistra, se un’appendice pseudo-decisionale di un liberismo padrone ormai dei destini del paese, quale finora è stata inseguendo le derive post-blairiane tradotte in politiche dei centri decisionali, spesso allocati altrove che negli interessi reali del paese, o un innesco di un discorso che porta a ricostruire un soggetto politico capace di farci sortire tutti insieme da un sistema mostruoso a partire dai territori e dalle loro necessità…

ma ovviamente ciò non basta, né come azione da attendersi, né come appello verso le persone, perché tanti errori sono stati fatti in nome di una unità ed una capacità supposta di riuscire a dialogare in un partito che dal 2014 era già proprietà del bomba di rignano e dei suoi boiardi, e perché appunto non possiamo scegliere tra questo e quello, ma solo accettare in blocco una lista, ed allora occorre andare ad un’altra considerazione…

come ebbi modo di dire in un’affollata assemblea di LIBERI e UGUALI in un intervento che fu tra i più applauditi (ma insomma, lo sapete che sono empatico e con le parole ci so fare perché mi vengono da dentro e non da qualche calcolo e credo che la gente se ne accorga), la campagna elettorale di questa lista (ricordo che non è ancora un partito, anche se spero la direzione intrapresa porti presto alla sua formazione per i discorsi fatti sopra sui destini della sinistra in questo paese) nella nostra regione non poteva non essere il preludio di quella campagna elettorale che culminerà a novembre nelle elezioni regionali, dove il peso delle nostre istanze è tutto nelle nostre mani di lucani, e che a quella campagna elettorale occorreva sin da subito dedicarsi con tutta la passione e la più ferrea e forte volontà di un cambiamento netto e percepibile dai lucani della direzione intrapresa dalla nostra terra…

e credo che quel mio appello sia stato ascoltato e si cominci a praticarlo già da ora, se è vero come è vero che lo slogan di questa campagna elettorale di LIBERI e UGUALI è stato ed è DIFENDI LA BASILICATA, con ciò dichiarandosi sin da subito che se il compito a livello nazionale sarà la difesa della nostra terra, e potete contarci che sia roberto, sia vincenzo sia filippo che cristiana coviello, se eletti, la difenderanno poiché sono parte di quella resilienza innamorata che contraddistingue noi lucani,  a livello locale quel compito sarà difenderla, prima liberandola dalle post-feudali baronie odiose che l’hanno finora svenduta, poi, immediatamente dopo dotandola di obiettivi programmatici in grado di farle traguardare il futuro senza abbandonare le proprie radici e la propria migliore cultura, quella, per usare un’immagine cara a tanti di noi, di ostinati ed instancabili contadini che con fatica e sacrificio curano un orto ricavandone ortaggi buonissimi che sanno di una genuinità antica, quasi archetipa, tanto buoni da ripagarti di quella fatica…

e quella delle regionali sarà una partita nuova, dove conto di esserci e di recitare il ruolo e le intenzioni che tutti voi lettori, e siete tantissimi come testimoniano le presenze quotidiane che in ogni istante testimoniano il vostro interesse, conoscete per leggermi da tanti anni (eh si, questo blog esiste da ben 11 anni, tanto da essere diventato monumentale), quello dell’instancabile sognatore che vuole farli diventare reali quei sogni, e vuole che la propria regione diventi un esempio per il mondo…

così il mio appello è a voi lettori ed a quanti vorrete estenderlo…

vi chiedo di votare LIBERI e UGUALI a queste elezioni politiche, pur tra critiche, distinguo, memorie che sono legittime, per esprimere un segnale di cambiamento reale nel destino che vogliamo determinare per questa terra,

vi chiedo di votare LIBERI e UGUALI, come se votaste per il sottoscritto e per la sua capacità di amare la propria terra dentro ed oltre l’orizzonte del visibile,

vi chiedo di votare LIBERI e UGUALI perché se amate la vostra terra ed il progetto di darle fiato per le generazioni a venire con un programma innovativo ed includente, ed a novembre spero lo testimonierete con altrettanta forza in un contenitore politico che non potrà non essere aperto ai lucani ed alle forze culturali, politiche, associative, locali che ne compongono l’essenza migliore, da un punto occorre iniziare, liberare questa terra, amandola per ciò che è e non per ciò che qualcuno, svendendone i destini, vorrebbe sia…

ed a quelle elezioni il sottoscritto ci sarà ed è per questo che vi chiedo di sostenermi sin da ora, sostenendo LIBERI e UGUALI come sosteneste COMUNITA’ LUCANA i cui amici e simpatizzanti invito al voto…

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so di poter contare su di voi…grazie a tutte e tutti

miko somma

  

 

 

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addio al grande gillo dorfles…

(ANSA) – MILANO, 2 MAR – Il mondo dell’arte piange Gillo Dorfles, teorico e critico d’arte attivo anche come artista, morto nella sua casa a Milano. Nato a Trieste nel 1910, Dorfles avrebbe compiuto 108 anni il 12 aprile. Si era dedicato all’arte dopo essersi laureato in medicina con una specializzazione in psichiatria ed arrivando ad insegnare Estetica nelle Università di Milano, Cagliari e Trieste.

Aveva pubblicato numerosi libri, tra i quali “Il divenire delle arti” (1959), “Ultime tendenze dell’arte d’oggi” (1961), “Il kitch” (1968), “Le oscillazioni dal gusto” (1970), “Il divenire della critica” (1976), “Elogio della disarmonia” (1976), “Il feticcio quotidiano” (1988), “Conformisti” (1997). Come pittore, attività che ha proseguito insieme a quelle di docente e scrittore, è stato, nel 1948, tra i fondatori del MAC (Movimento Arte Concreta), che fu un caposaldo dell’astrattismo. Nel gennaio 2017 aveva inaugurato alla Triennale di Milano la mostra ‘Vitriol, Disegni di Gillo Dorfles, 2016’, una summa del suo pensiero artistico.

È morto Gillo Dorfles, aveva 107 anni

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