il programma 2018 – 12. Sistema scolastico, università e formazione

12). Sistema scolastico, università e formazione

Il sistema scolastico ed università e formazione è un tema in cui le potestà sono quasi del tutto nel campo della legislazione e degli indirizzi nazionali, ma presenta possibilità locali molto cogenti, mentre del tutto rilevante è il tema della formazione, ma partiamo dall’affermazione di un principio, ossia che l’istruzione scolastica serve alla formazione umana del discente, allo sviluppo della sua coscienza critica e di un razionale approccio alla realtà e solo in secondo luogo alla formazione pre-lavorativa, per affermare alcuni punti programmatici:

I. Dichiarazione programmatica della Regione Basilicata sulla necessità della presenza di plessi scolastici di base in ogni comune lucano come garanzia dei diritti di cui all’art. 3 della costituzione italiana, primo e secondo capoverso, e sua introduzione nel futuro statuto regionale.

II. Introduzione dell’obbligo regionale di frequenza scolastica fino ai 18 anni.

punto questo che deve tener conto della legislazione nazionale in materia di obbligo scolastico, e che, pur apparendo una forzatura rispetto a questa, ci sembra però possa indicare la strada che il paese deve imboccare, una maggiore istruzione di base dei propri cittadini sulla scorta di quanto alla premessa ed al punto I)

III. Varo di un censimento regionale e di un pano di rientro dall’analfabetismo di base e dall’analfabetismo funzionale da sostenersi nei plessi scolastici presenti sul territorio.

l’analfabetismo o semi-analfabetismo e la sua variante dell’analfabetismo funzionale, che alcuni studi dimostrano affliggere il 65-70% della popolazione nazionale e così lucana, cioè l’incapacità alla piena comprensione critica di un testo scritto, pur in presenza della capacità di leggere, e la sempre maggiore incapacità di riuscire ad esprimere pensieri complessi nell’architettura del linguaggio, sono piaghe sociali che necessitano di soluzioni nazionali, al momento inesistenti, ma anche di iniziative locali ed a tal scopo un censimento da realizzarsi con questionari specifici può fare da base ad efficiente piano di rientro

IV. Introduzione di due ore settimanali di educazione ambientale in ogni scuola lucana di ogni ordine e grado, con particolare riferimento alle pratiche di raccolta differenziata di cui alla parte del programma rifiuti, e di educazione alimentare e consumo consapevole.

Una maggiore sensibilità e conoscenza ambientale migliora le pratiche di partecipazione attiva del cittadino alla gestione corretta del territorio (fattore pubblico), mentre l’educazione alimentare ed al consumo consapevole mira a correggere fenomeni di distorsione dell’alimentazione alla base di molte patologie fisiche e psichiche legate all’alimentazione (fattore privato e sociale)

V. Utilizzo, previa riqualificazione, del personale docente e tecnico precario, espulso o pensionato dall’ordinamento scolastico per la gestione dei punti II), III) e IV) in convenzione con il ministero.

riteniamo che proprio su tale personale, motivato e competente, possa non solo basarsi quanto al punto III) ed al punto IV), previa qualifica presso l’agenzia regionale di formazione (vedi punto X parte 11) istituzione ed amministrazione) attraverso specifici corsi professionali, ma ogni attività di formazione continua la cui necessità dovesse ravvisarsi, prevedendosi un budget complessivo annuale di euro 4 milioni di euro annui da reperirsi per intero nel bilancio della formazione previo rassetto funzionale della stessa

VI. Estensione generale del tempo pieno scolastico per le scuole dell’obbligo.

misura che dovrà studiarsi non solo nelle potestà regionali e comunali in materia, ma nella parte finanziaria per il reperimento di idonee risorse regionali e comunali da cumularsi in un fondo unico di gestione ai fondi provenienti dallo stato

VII. Re-introduzione della distribuzione di prodotti di prevenzione dentale e delle malattie ossee presso le scuole dell’obbligo e delle visite mediche annuali.

punto per il quale crediamo che i fondi disponibili nel bilancio della sanità regionale siano bastevoli in una ottica di riorganizzazione del servizio stesso che liberi 1 milione di euro annuo dai bilanci per la loro destinazione a tale servizio

VIII. Piano regionale dei trasporti scolastici aderente alle reali necessità e concertato con l’ausilio della consulta dei sindaci (vedi parte istituzione).

IX. Piano regionale per gli asili-nido e le scuole materne.

arrivare ad una copertura del 100% in 3 anni

X. Commissariamento e riforma dell’Ardsu ed introduzione di un piano-casa studenti.

superare l’attuale struttura del diritto allo studio affidata ad un ente a composizione politica e nel quale maggior peso dovranno invece avere le strutture studentesche in ordine alla gestione di fondi di supporto individuali al diritto allo studio (pacchetti di voucher studenteschi compresivi di spese di alloggio, vitto, acquisto materiali didattici, tasse e costi, trasporto, etc) da spendere in strutture convenzionate, con il varo di un piano casa studentesco con alloggi gratuiti o a prezzi calmierati per almeno un terzo del corpo studentesco totale, e l’individuazione di strutture abitative a prezzi convenzionati, in collaborazione con l’ater unica attraverso capitolati annuali di spesa ed, ove possibile, nella ristrutturazione del patrimonio edilizio ad oggi esistente

XI. Creazione dell’ufficio unico di orientamento alle specializzazioni ed ai master universitari con accensioni di convenzioni dedicate tra l’ente regione e gli istituti formativi

XII. Creazione dell’Ufficio Rientro Universitario per l’orientamento delle offerte lavorative in regione ai laureati lucani.

uno specifico ufficio di orientamento alle offerte lavorative che aiuti tutti i neo-laureati lucani alla permanenza od al ritorno in regione, che operi in sinergia con le consulte ed i consorzi previsti al presente piano e sotto diretta responsabilità normata del presidente delle giunta regionale e del consiglio regionale, che riservi per ogni concorso od incarico o consulenza pubblica diretta o presso agenzie, consorzi, società pubbliche, una quota non inferiore al 50% riservata al rientro post-universitario o alla collocazione dei laureati nell’ateneo lucano

XIII. Contributo regionale per l’avvio di una facoltà universitaria di scienze delle energie rinnovabili, di una facoltà di scienze del ripristino ambientale (vedi orientamenti della parte 4), politiche industriali), di una facoltà di gestione del patrimonio naturale e culturale  

XIV. Rimodulazione del sistema formativo sulle reali vocazioni del sistema economico lucano e revisione di tutte le convenzioni con gli enti formatori attuali.

rimodulazione dell’intero comprato verso la ricerca di una formazione del tutto legata alle reali vocazioni, alla oggettiva richiesta occupazionale ed ai risvolti della programmazione economica regionale

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